5 September, 2024
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Le professioni infermieristiche guardano al futuro e per farlo si affidano agli strumenti della comunicazione per stabilire un confronto continuo con i cittadini, nel rispetto sempre più stringente della deontologia (il nuovo codice è stato approvato appena due mesi fa) e nel segno della formazione continua. Perché la legge 3 del 2018, che ha sancito la trasformazione dei vecchi Collegi in veri e propri Ordini professionali, ha significato un preciso cambio di prospettiva per la categoria. Per fare il punto delle novità introdotte dalla legge un anno e mezzo fa, si è tenuto oggi all’Hotel Panorama di Cagliari il convegno “Professione infermiere”, organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cagliari.

«La legge ci impone di confrontarci in maniera nuova con i cittadini – ha spiegato il presidente Pierpaolo Pateri – e per questo motivo abbiamo voluto dotarci di un nuovo sito internet. All’indirizzo www.opicagliari.it tutti potranno consultare il nostro albo, e gli infermieri intervenire sui temi di maggiore interesse per la categoria, oltre che essere costantemente informati sulle novità che riguardano il nostro mondo anche grazie ad una newsletter quindicinale.»

«L’ultimo ventennio è stato contrassegnato da fortissime innovazioni – ha aggiunto il vicepresidente dell’Opi di Cagliari Raffaele Fanunza – che hanno riguardato innanzitutto la formazione. Oggi gli infermieri per essere tali devono conseguire una laurea, e la nascita dell’Ordine ci dà nuove responsabilità, in quanto ora siamo presenti nei tavoli istituzionali dove si decidono le strategie complessive della sanità in Italia.»

E come la professione sia cambiata nel tempo lo certificano i numeri. Oggi gli infermieri iscritti all’Albo di Cagliari sono 4561: nel 1956, quando nacque il Collegio, erano appena 79.

A dare i dati sugli iscritti e a tracciare il percorso dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cagliari è stato segretario dell’Opi di Cagliari Luciano Serra, che nella sua relazione ha evidenziato le novità imposte dalla legge. Tra queste, l’obbligo di iscrizione all’albo per poter esercitare la professione, la lotta all’abusivismo e la nuove regole legate al rispetto della deontologia, a tutela del decoro dell’Ordine ma anche della sicurezza dei cittadini.

«Oggi siamo ad un bivio e noi abbiamo deciso di puntare sulla condivisione e la comunicazione, con un nuovo sito che si rivolgerà direttamente ai cittadini, con uno spazio riservato alle associazioni e ai liberi professionisti, insieme a due sportelli virtuali dedicati alle istanze e alla formazione continua che entreranno in funzione a settembre», ha concluso Luciano Serra.

E proprio di formazione continua ha parlato il presidente Pierpaolo ateri, nella veste di componente del Commissione Nazionale Formazione Continua e di tesoriere della Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie. «A dicembre si chiuderà il triennio formativo e gli infermieri dovranno aver maturato i 150 crediti previsti dalla legge. Vogliamo mettere tutti nella condizione migliore, anche perché con la nuova legge non conseguire i crediti significa essere passibili di provvedimento disciplinare – ha spiegato -. Per questo invitiamo gli iscritti ad entrare nella piattaforma per verificare la propria situazione. Noi cercheremo di accompagnare tutti alla regolarizzazione, anche se a diciotto anni dall’entrata del sistema degli Ecm – Educazione continua in Medicina – è evidente che già dal prossimo triennio bisognerà apportare dei correttivi».

Al convegno ha partecipato anche il commissario straordinario dell’Enpapi Eugenio D’Amico, che ha fatto il punto sulla situazione dell’ente di previdenza. «Nel mio ruolo ho suggerito al governo di cambiare la governance dell’ente, prevedendo controlli incrociati sui vertici e la presenza nel cda oltre che degli infermieri, anche di esperti», ha spiegato.

Il convegno, che si è chiuso con un approfondimento sull’utilizzo della piattaforma informatica relativa all’Ecm, ha dato appuntamento al 20 e 21 settembre prossimi, quando a Cagliari si terrà la quinta edizione dell’evento “Infermieri che navigano verso il futuro”. Una grande iniziativa durante la quale la presidente nazionale dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Barbara Mangiacavalli ed i membri del Comitato centrale approfondiranno maggiormente i diversi argomenti.

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Sono quattro gli incendi che oggi hanno richiesto l’intervento dei mezzi aerei del Servizio regionale antincendio coordinati dal Corpo forestale.

1 – Incendio in agro del comune di OZIERI località “AZ. AGRICOLA N. 1”, dove è intervenuto 1 elicottero proveniente dalla base elicotteri del Corpo forestale di ANELA.

Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della Stazione di OZIERI coadiuvata da n. 1 squadra di Forestas del cantiere di San Nicola, n. 1 squadra dei volontari LAVOZ di Ozieri e n. 1 squadra della compagnia barracellare di Ozieri.

L’incendio ha percorso una superficie di 3.000 mq a incolto, le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 14.30.

2 – Incendio in agro del comune di CHIARAMONTI località “FUNTANA ALIDERRU”, dove sono intervenuti 2 elicotteri provenienti dalle basi elicotteri del Corpo forestale di ANELA e LIMBARA.

Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della Stazione di NULVI coadiuvata da n. 2 squadre di Forestas dei cantieri di Sedini/campo sportivo e Osilo/San Nicola, e da n. 2 squadre delle compagnie barracellari di Martis e Chiaramonti.

L’incendio ha percorso una superficie di 3 ha a pascolo alberato e macchia, le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 16.52.

3 – Incendio in agro del comune di GALTELLI’ località “RIU SOLOGO”, dove è intervenuto 1 elicottero proveniente dalla base elicotteri del Corpo forestale di FARCANA.

Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della Stazione di OROSEI coadiuvata da n. 1 squadra di Forestas del cantiere Sas Pedras Biancas di Orosei.

L’incendio ha percorso una superficie di 1.500 mq a sterpaglie e canneto, le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17.00.

4 – Incendio in agro del comune di BOSA località “CANALE SAN GIORGIO”, dove sono intervenuti 2 elicotteri provenienti dalle basi elicotteri del Corpo forestale di BOSA e FENOSU.

Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della Stazione di BOSA coadiuvata da n. 2 squadre di Forestas dei cantieri di Bosa e Tresnuraghes e da n. 1 squadra dei VVF di Macomer.

L’incendio ha percorso circa 1 ha di macchia bassa a ridosso del villaggio di Turas, senza conseguenze per i residenti. Le operazioni di spegnimento con i mezzi aerei si sono concluse alle ore 19.10, sono tutt’ora in corso le operazioni di bonifica a terra.

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Delle problematiche lamentate dagli operatori socio sanitari della Sardegna si fa carico la commissione Sanità presieduta da Domenico Gallus. Un importante risultato è stato raggiunto nella seduta di ieri, durante la quale sono stati ascoltati gli operatori socio sanitari dell’Isola.

Tutti i commissari, dopo un’attenta valutazione delle problematiche illustrate dagli Oss, si sono impegnati in prima persona per portare all’attenzione dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu le eventuali anomalie sullo scorrimento delle graduatorie lamentate dagli operatori sanitari. L’obiettivo è fare in modo che lo scorrimento delle graduatorie, a partire dalle più datate per arrivare sino alle più recenti, riprenda presto vigore.

Un risultato salutato con soddisfazione dalla segretaria della commissione Sanità Carla Cuccu (M5S): «A seguito delle audizioni continuo ad essere attenta e soddisfatta della concretezza e della compattezza della Commissione Sanità. Sta emergendo la volontà di volersi coordinare per prendere seriamente in carico le situazioni. Confido nel lavoro della Commissione e auspico l’assunzione di nuovi Oss. In ogni caso non abbasseremo la guardia, perché al di là delle parole si passi presto ai fatti.»

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Un augurio di buon lavoro agli oltre 13.000 studenti sardi che da oggi sono impegnati negli esami di maturità è stato rivolto dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Grazia Maria De Matteis.  

«Auguro ai giovani maturandi la serenità necessaria per affrontare una prova importante che aprirà le porte del loro futuro, gli esami sono importanti – scrive la Garante – perché aumentano il bagaglio di conoscenze e fanno vivere un’esperienza che prepara alla vita.»

Il pensiero della Garante De Matteis è rivolto anche al variegato mondo che ruota intorno ai ragazzi e agli adolescenti che hanno finito la scuola: «L’auspicio è che  questo periodo di vacanza venga utilizzato anche per programmare progetti e iniziative stimolanti, momenti di svago ed incontri positivi».

 

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Il progetto di accorpamento delle associazioni provinciali degli allevatori deciso a livello nazionale deve essere portato a termine assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali e garantendo l’efficienza del sistema dei controlli e della selezione genetica nelle aziende zootecniche.

E’ l’obiettivo della commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale che in mattinata ha sentito i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e una delegazione dei lavoratori delle ex Apa. «Per avere un quadro completo della situazione avremmo voluto sentire anche i commissari di Apa e Aipa – ha detto il presidente della Commissione Piero Maieli – ma oggi, per impegni improrogabili, non hanno potuto assicurare la loro presenza. Contiamo di sentirli al più presto. Magari già dalla prossima settimana».

In audizione i sindacati hanno ripercorso le principali tappe che hanno portato al commissariamento delle associazioni provinciali degli allevatori: «Il progetto voluto da Aia (Associazione nazionale degli allevatori) ha avuto effetti devastanti in tutta Italia – hanno detto i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil – in Sardegna sono state liquidate le associazioni di Cagliari e Sassari e accorpate quelle di Oristano e Nuoro. Il piano di riorganizzazione ha lasciato fuori molti dipendenti: 37, dei 93 in organico, sono stati licenziati. Gli ex dipendenti di Cagliari e Oristano lamentano inoltre il pagamento di oltre un anno di stipendi arretrati».

«In questi mesi non abbiamo avuto nessuno confronto con i Commissari delle Apa – ha detto la segretaria della Uila Gaia Garau – la crisi finanziaria è derivata da una cattiva gestione delle associazioni. Il prezzo di questa triste vicenda è tutto sulle spalle dei lavoratori. Serve una soluzione in tempi rapidi per porre rimedio a una situazione drammatica.»

«L’assessorato aveva individuato insieme a noi un percorso per garantire il riassorbimento del personale in esubero – ha ricordato Bruno Olivieri della Fai-Cisl – chiediamo che quel percorso non venga interrotto. Le Apa sono destinatarie di un importante intervento pubblico, 2/3 delle risorse provengono dalla Regione.»

Tre le richieste avanzate dal segretario regionale della Flai-Cgil, Anna Rita Poddesu: riassorbimento delle 37 unità licenziate, pagamento degli stipendi arretrati, ripristino del governo delle Apa. Su quest’ultimo punto ha insistito il rappresentante del sindacato: «Sta mancando l’assistenza al patrimonio zootecnico della Sardegna – ha detto Anna Rita Poddesu – serve una posizione molto forte. Occorre cambiare il sistema e ridimensionare il ruolo preponderante assunto da alcune associazioni di categoria all’interno delle Apa. L’interesse da tutelare è quello degli allevatori e dell’intero comparto zootecnico».

All’audizione dei sindacati ha partecipato anche l’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia che ha assicurato il massimo impegno della Regione: «C’è un protocollo d’intesa firmato nel febbraio del 2019 tra Regione e l’Associazione regionale degli allevatori (AARS) che deve essere attuato – ha detto Gabriella Murgia – oltre al problema dei lavoratori c’è un altro aspetto importante da sottolineare: il settore zootecnico sardo ha una sua specificità che merita di essere seguita con attenzione».

Dai lavoratori è arrivata una proposta operativa: approvare un piano aggiuntivo di intervento che preveda l’aumento delle giornate di controllo nelle aziende: «Questo – hanno detto – garantirebbe il reintegro dei lavoratori licenziati. Un altro aspetto da valutare è la decisione di indirizzare i finanziamenti regionale a un sistema, svincolato da Aia, che abbia davvero a cuore la selezione genetica delle razze sarde ».

«C’è bisogno di una valutazione attenta di tutte le problematiche del settore – ha detto il presidente Piero Maieli al temine dell’audizione – per questo, oltre ai commissari, sentiremo nei prossimi giorni anche i rappresentanti delle associazioni di categoria.»

La Commissione riprenderà i lavori ne pomeriggio. In programma le audizioni  dei rappresentanti sindacali di Filtcem CGIL, Femca CISL, Flaei CISL e Uiltec UIL sulle questioni relative alla produzione di energia elettrica e termica in Sardegna e una delegazione di amministratori locali sui danni provocati nei loro territori dall’invasione di cavallette.

 

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Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha ricevuto, questa mattina, il neo sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. E’ stato un incontro informale e molto cordiale. Il presidente Michele Pais ha formulato  al primo cittadino del capoluogo sardo i migliori auguri: «Ci aspettano anni di intenso lavoro – ha detto Michele Pais – ma sono convinto che riusciremo a raggiungere  traguardi ambiziosi per il bene di Cagliari e dell’intera Sardegna».

Il presidente del Consiglio regionale ed il neo sindaco hanno assicurato una collaborazione sempre più stretta tra le due istituzioni.

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E’ stata presentata questa mattina, nella sala conferenze della Mem Mediateca del Mediterraneo, a Cagliari, la XXXIV edizione della rassegna “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Con il presidente dell’associazione culturale Punta Giara Paolo Francesco Sodde e la responsabile della comunicazione Enrica Lotta (il direttore artistico Basilio Sulis non ha potuto partecipare per una leggera indisposizione), erano presenti Marco Zusa, vice-sindaco di San Giovanni Suergiu (uno dei tre Comuni in cui si svolgeranno i concerti e le attività collaterali; il comune di Masainas, i cui rappresentanti non hanno potuto presenziare per impegni di lavoro, ha mandato un messaggio di saluto; il comune di Sant’Anna Arresi, sede storica ed ancora principale del Festival, i cui nuovi amministratori sono stati eletti domenica 16 giugno, non era presente), Graziano Milia in rappresentanza della Fondazione di Sardegna, ed alcuni membri delle associazioni che compongono il Sardinia Jazz Network.

La Rassegna anche quest’anno si svolge sotto l’alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato  della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.
Paolo Sodde Francesco, presidente e componente del direttivo dell’Associazione, dopo il saluto iniziale a nome dell’Associazione Culturale Punta Giara, ha portato i saluti del direttore artistico nonché fondatore del Festival Basilio Sulis, ed ha sottolineato come nonostante i quasi sette lustri di Festival e tantissime difficoltà di carattere finanziario, lo spirito degli organizzatori sia rimasto immutato e sempre fertile, e continua ad animare la vita e le scelte artistiche dell’Associazione culturale Punta Giara lungo il percorso intrapreso, con passione, curiosità e seguendo la contemporaneità sia sotto l’aspetto dell’evoluzione musicale sia dei mutamenti sociali.
Ha poi preso la parola Graziano Milia, rappresentante della Fondazione di Sardegna, che ha sottolineato quanto un evento culturale della portata del Festival di Sant’Anna Arresi costituisca un momento importante di valorizzazione della cultura dei nostri territori. Graziano Milia ha posto poi l’accento sul significato del finanziamento concesso a manifestazioni importanti come questa che hanno raggiunto, negli anni, rilevanza internazionale e si sono fatte bandiera della Sardegna nel mondo. Lo sforzo della Fondazione, ha aggiunto, è quello di ripartire risorse, con l’intento di finanziare la cultura sul territorio e per il territorio e, nel contempo, tutelare ed agevolare manifestazioni come questa, che rendono ai territori ed ai sardi tutti, un riconoscimento di respiro internazionale, con l’obiettivo di mantenere intatto un patrimonio di così grande rilevanza per la Sardegna.
Il vice sindaco di San Giovanni Suergiu, Marco Zusa, ha portato i saluti della sua Amministrazione ed ha sottolineato come la collaborazione con il Festival di Sant’Anna Arresi abbia sin dagli anni passati consentito di organizzare concerti nella sede dell’antica chiesa romanica di Palmas Vecchio e come questo evento stia crescendo in numeri ed interesse, di anno in anno.
Enrica Lotta, responsabile della comunicazione dell’Associazione Punta Giara, entrando nel “cuore” del Festival di quest’anno, “The New Sound of the Porgy and Bess”, ha spiegato in dettaglio come, partendo da questa celebre e controversa opera americana, si sia approdati ad affrontare temi assai moderni e spinosi quali l’integrazione, la solidarietà ed i diritti umani. Enrica Lotta ha spiegato inoltre come gli artisti del Festival siano stati chiamati a sviluppare questo tema in modo assolutamente libero e come la scommessa del Festival numero trentaquattro, sia proprio quella di puntare sulla libertà artistica e creativa degli artisti e scoprire poi con curiosità quello che sarà il colorato risultato finale.
Durante la presentazione del tema e del programma dettagliato del Festival, sono stati trasmessi i messaggi di Rob Mazurek, jazzista di riconosciuta fama mondiale (protagonista già un anno fa di alcuni concerti indimenticabili, come quello tenuto sulla spiaggia di Is Solinas con Gabriele Mitelli), e di Greg Tate, il direttore della Burnt Sugar Archestra Chamber, che direttamente dagli Stati Uniti hanno descritto brevemente il senso della loro partecipazione al Festival ed il significato dei loro progetti.
Il musicista Paolo Carrus, infine, ha offerto un suo pensiero sul Festival di Sant’Anna Arresi e sul progetto che quest’anno porterà con Alberto Balia e Sandro Satta, la Sardinia Instabile Orchestra, che vedrà anche la presenza di tre suonatori di launeddas.
   

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«La Regione Sardegna partecipa con spirito di adesione nazionale al gemellaggio con la Regione Campania e i Comuni di Napoli e Pompei. In caso di eruzione del Vesuvio potrebbero essere circa 50mila persone a essere trasferite in Sardegna su loro richiesta.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, oggi a Napoli per la firma dei protocolli per i gemellaggi tra i Comuni della zona rossa del Vesuvio e dei Campi Flegrei e le Regioni e le Province autonome, alla presenza anche del Capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli. Il protocollo firmato oggi dalla Regione Sardegna è valido per cinque anni e serve a ratificare i luoghi in cui gli abitanti della zona rossa saranno trasferiti in caso di eruzione.

«Ora – ha precisato Gianni Lampis – verrà subito attivato dalla Direzione generale della Protezione civile regionale il tavolo tecnico per l’elaborazione del piano di evacuazione delle popolazioni insediate nel comune di Pompei e nel quartiere Posillipo di Napoli. È questa l’occasione per rafforzare legami istituzionali oltre i confini della nostra Isola affinché anche queste siano occasioni per ridare centralità nazionale alla Sardegna.»

«Con la Regione Campania e con i comuni di Napoli e Pompei – ha aggiunto l’assessore – abbiamo convenuto anche di intraprendere un rapporto di collaborazione ai fini della valorizzazione dei diversi patrimoni storici, archeologici, ambientali e paesaggistici come ulteriore strumento di condivisione di realtà ed esperienze che da sempre hanno reso grande l’Italia. Un ruolo di rilevante importanza ha concluso l’assessore Gianni Lampis – sarà assegnato alle associazioni di volontariato di Protezione civile dislocate fra le due Regioni tra le quali verranno stipulati ulteriori accordi e gemellaggi.»

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«Data l’importanza strategica del comparto zootecnico nell’economia della Regione continuiamo a non comprendere per quale motivo si debba assistere allo smantellamento delle strutture che contribuiscono alla sua grandezza, fornendo agli allevatori un servizio impoverito ed inadeguato

La segretaria regionale della Uila Uil Sardegna Gaia Garau esprime soddisfazione dopo l’audizione dei sindacati del comparto in merito alla vertenza delle APA, le associazioni provinciali allevatori, che da decenni svolgono un insostituibile lavoro a favore degli allevatori sardi occupandosi delle attività legate alla vendita e all’acquisto dei capi, dei controlli, della tenuta dei Libri genealogici e dell’organizzazione delle mostre.

«Le attività svolte da questi lavoratori sono fondamentali per il comparto zootecnico sardo», ha detto Gaia Garau durante l’audizione in cui ha ripercorso la storia delle quattro APA della Sardegna (AIPA Cagliari, APA Oristano, AIPA Nuoro e AIPA Sassari) che dal 2018 sono oggetto di un progetto di ristrutturazione e commissariamento da parte dell’AIA (Associazione Italiana Allevatori) a causa di difficoltà finanziarie dovute ad un’amministrazione inadeguata.

«L’AIA aveva annunciato la liquidazione delle APA qualora la Regione non fosse intervenuta a sanare lo scoperto – ha spiegato Garau -: nel 2018 i lavoratori hanno assistito ad uno svilente balletto delle responsabilità che ha visto da una parte gli amministratori delle APA accusare LAORE del blocco dei finanziamenti e dall’altra l’Agenzia regionale a sua volta accusare le associazioni private, di predisporre una rendicontazione non conforme. I dipendenti – ha aggiunto – sono stati usati come un mero strumento di questa trattativa, diventando le uniche vittime della guerra tra Assessorato e Commissari dell’AIA. Gli interventi dell’assessorato dell’Agricoltura non hanno in alcun modo variato gli esiti di questa vertenza”.

Dopo il commissariamento 13 lavoratori dipendenti delle quattro associazioni sono stati licenziati in tronco. Le AIPA di Cagliari e Sassari sono state liquidate e i dipendenti – che non hanno percepito per più di un anno la retribuzione – ad oggi hanno ricevuto tutti una lettera di licenziamento e rischiano di non veder saldato il loro credito nei confronti del datore di lavoro.

Tutto questo – denunciano i sindacati – è avvenuto senza che i Commissari incontrassero le organizzazioni sindacali nonostante le richieste, le manifestazioni di protesta e gli interventi dell’Assessorato. Il 16 luglio 2018, inoltre, i Commissari hanno proceduto al trasferimento di ramo d’azienda dell’AIPA di Nuoro-Ogliastra all’APA di Oristano che è stata rinominata A.A.R.S. (Associazione Allevatori Regionale della Sardegna), garantendo per questi lavoratori il mantenimento delle condizioni economiche e normative in essere.

«Ad oggi – ha spiegato Gaia Garau – i dipendenti vivono con incertezza questa fase di ristrutturazione. I circa 50 lavoratori rimasti operano su tutto il territorio regionale dovendo garantire il servizio nelle due province rimaste scoperte e  sono stati trasferiti, senza preavviso in due sedi separate, entrambe in territorio di Arborea.»

Ecco la richiesta di un maggiore impegno da parte della politica regionale a tutela dei lavoratori. «Il precedente Consiglio Regionale ha affrontato in diverse occasioni il tema delle APA senza tuttavia trovare soluzioni alla vertenza», ha concluso Gaia Garau, ricordando l’ordine del giorno votato il 14 marzo 2018 che impegnava l’assessore dell’Agricoltura e la Giunta alla erogazione degli stipendi arretrati, a interrompere le procedure di licenziamento in corso e presentare entro 45 giorni una proposta legislativa per valorizzare l’attività di assistenza tecnica nel settore zootecnico sardo.

«Tutti questi impegni sono stati disattesi, per questo chiediamo un intervento finalmente risolutivo da parte della politica regionale

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«Abbiamo riservato un avanzo di amministrazione dell’Aspal ai tirocini per gli over 30, fascia anagrafica con grosse difficoltà di inserimento, o addirittura di reinserimento, nel mondo del lavoro.»
Lo ha detto Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro, presentando l’Avviso pubblico per l’attivazione di progetti di Tirocinio per il 2019.

Con una dotazione finanziaria di 2.3 milioni di euro del PO Fse Sardegna 2014/20 saranno attivati circa 800 tirocini, col 38% riservato ad azioni dirette per le donne. I destinatari possono essere cittadini comunitari ed extra Ue residenti in Sardegna, regolarmente soggiornanti alla data di presentazione del progetto di tirocinio e per tutta la sua durata. La procedura della domanda è interamente digitalizzata e tutta la documentazione relativa al progetto di tirocinio si può trovare on line su www.sardegna.lavoro.it . Anche le firme richieste per l’attivazione del tirocinio sono esclusivamente digitali, perciò il richiedente dovrà attivare la firma digitale attraverso la tessera sanitaria. Ad ogni tirocinante sarà riconosciuta un’indennità mensile lorda di 450 euro per 6 mesi di tirocinio, pari a complessivi 2.700 euro, con la possibilità per il datore di lavoro di integrare con proprie risorse. L’indennità sarà erogata direttamente dalla Regione, esclusivamente a fronte del raggiungimento di almeno il 70% delle ore di presenza, ed è cumulabile con la Naspi o altre forme di ammortizzatori sociali, oltre che compatibile con il reddito di cittadinanza. Il datore di lavoro dovrà designare un tutor, individuato tra i propri lavoratori in possesso di competenze professionali adeguate e coerenti con il Piano formativo individuale (Pfi) del tirocinante, che dovrà garantire la sua presenza in azienda ed affiancarlo durante lo svolgimento del percorso. La durata del tirocinio è di 6 mesi (30 ore settimanali e massimo 6 ore giornaliere) e non sono possibili proroghe.

«Considerato l’apprezzamento per lo strumento, abbiamo valutato che si tratta di una misura nella quale vale la pena di investire, auspicando che i risultati siano sempre migliori – ha aggiunto l’assessore Alessandra Zedda -. Sarà una delle tante misure che l’Assessorato del Lavoro metterà in campo per le politiche attive del lavoro, attuando un’unica regia con l’Aspal, così da generare terreno fertile per sviluppare nuove e numerose occasioni di lavoro. Finora, da quando ci siamo insediati, abbiamo rispettato il nostro cronoprogramma e presto daremo il via ad altre forme di tirocinio che riguarderanno tutti i settori occupazionali e tutte le fasce d’età.»

«I tirocini sono una vera politica attiva del lavoro, una misura importantissima e molto attesa sia dalle aziende sia dai beneficiari – ha evidenziato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi -. Parlano i numeri: nell’edizione precedente, il 58% dei tirocini si è trasformata in rapporto di lavoro e di questi il 47% proprio nella stessa azienda. Un risultato davvero considerevole che puntiamo a consolidare. Saranno i Cpi a fare da filtro, così da avere progetti di tirocinio coerenti che consentano una crescita per i tirocinanti e siano un valore aggiunto per i soggetti ospitanti.»