24 November, 2024
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La commissione Personale del Consiglio regionale, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega) ha ascoltato le relazioni dei commissari straordinari di Laore Gianfranco Casu e di Argea Patrizia Mattioni (assente l’assessore Gabriella Murgia impegnata a Roma) sul problema delle pratiche agricole arretrate e degli strumenti per farvi fronte (risorse umane e finanziarie).

Il commissario di Laore Gianfranco Casu, sottolineando l’importanza del risultato da conseguire, ha manifestato la disponibilità dell’Agenzia a prendere in carico una parte dell’arretrato, circa 20.000 pratiche, attivando un “progetto-obiettivo” per l’incentivazione del personale.

Il volume di pratiche più consistente (circa 70.000) è quello in capo ad Argea, riferito in parte al ciclo di programmazione europea compreso fra gli anni 2011 e 2013, e complessivamente legato a bandi di contenuto diverso ognuno dei quali prevede procedure differenti. Per queste ragioni, ha spiegato il commissario straordinario Patrizia Mattioni, una buona soluzione potrebbe essere quella di assicurare al personale che dovrà operare un breve periodo di formazione, un addestramento specifico sui software dei procedimenti ed un intervento infrastrutturale per assicurare la interconnessione dei sistemi informatici.

Successivamente hanno preso la parola i consiglieri regionali Giorgio Oppi (Udc), Franco Mula e Giovanni Satta (Psd’Az), Francesco Agus e Massimo Zedda (Progressisti), Roberto Deriu (Pd) e Stefano Tunis (Misto).

Nella conclusioni il presidente della commissione Pierluigi Saiu ha affermato che, sulla base delle indicazioni ricevute, è necessario approfondire alcuni aspetti della complessa problematica: la definizione del fondo incentivante, la possibilità del ricorso ad un soggetto in grado di fornire ulteriore assistenza tecnica e la selezione di particolari priorità all’interno del volume complessivo dell’arretrato.

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Tradizionalmente, l’Eurobarometro autunnale chiede ai cittadini quale questione politica debba essere affrontata in via prioritaria dal Parlamento europeo. Per quanto riguarda i valori europei, una chiara maggioranza dei cittadini vede la protezione dei diritti umani nel mondo (48%), la libertà di parola (38%), l’uguaglianza di genere (38%) e la solidarietà tra gli Stati membri dell’UE (33%) come i principali valori da preservare.

Sebbene la classifica delle priorità mostri una variazione significativa tra i singoli Stati membri, per la prima volta il cambiamento climatico è in cima alla lista delle questioni importanti per i cittadini: quasi un terzo degli intervistati (32%) vuole che il Parlamento europeo affronti la lotta ai cambiamenti climatici come priorità principale. La lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (31%), la lotta al terrorismo (24%) e la lotta alla disoccupazione (24%) sono le altre materie indicate come prioritarie.

Anche in Italia la lotta ai cambiamenti climatici è salita nella scala delle priorità da affrontare, affiancando al secondo posto la necessità di sviluppare una politica comune di immigrazione e integrazione (25%). Un risultato secondo solo alla lotta alla disoccupazione giovanile e all’impegno per raggiungere la piena occupazione nella UE, considerati prioritari per il 37% degli italiani.

Nel corso dell’ultimo anno, le manifestazioni per il clima guidate dai giovani hanno mobilitato milioni di cittadini nell’UE e nel mondo. I dati dell’Eurobarometro riflettono questo trend: la maggioranza assoluta degli intervistati (52%) considera i cambiamenti climatici il problema ambientale più urgente, seguito dall’inquinamento atmosferico (35%), dall’inquinamento marittimo (31%), dalla deforestazione (28%) e dalla crescente quantità di rifiuti (28%). Inoltre, quasi sei europei su dieci ritengono che le proteste guidate dai giovani abbiano contribuito – tanto a livello europeo quanto a livello nazionale – al varo di nuove misure per affrontare l’emergenza climatica.

Sei europei su dieci (59%) sono a favore della partecipazione del proprio paese all’UE

Con quasi sei europei su dieci (59%) a favore dell’appartenenza del loro Paese all’Unione europea, il sostegno dei cittadini all’UE si mantiene elevato per il terzo anno consecutivo. I risultati del sondaggio condotto nell’ottobre 2019 mostrano anche un aumento del livello di soddisfazione per il modo in cui la democrazia funziona nell’Unione: il 52% (+3 punti) degli europei condivide questo sentimento, sottolineando positivamente l’influenza esercitata dalle recenti elezioni europee e dalla maggiore affluenza degli elettori nel processo elettorale.I cittadini vorrebbero che il Parlamento svolgesse un ruolo più incisivo: il 58% degli intervistati chiede infatti un’Assemblea più influente. Si tratta di un aumento di 7 punti percentuali dalla primavera del 2019, arrivando a toccare il risultato più elevato dal 2007.

Una grande maggioranza desidera maggiori informazioni sull’UE

Infine, L’Eurobarometro offre alcune indicazioni su quali tipo di informazioni relative all’UE potrebbero interessare di più i cittadini e su come questi ultimi potrebbero essere maggiormente coinvolti nell’elaborazione delle politiche dell’Unione. In totale, tre quarti degli europei (77%) vorrebbero ricevere maggiori informazioni sulle attività delle istituzioni europee. Le conseguenze concrete della legislazione dell’UE a livello locale, regionale e nazionale, nonché le attività del Parlamento europeo e dei suoi membri sono tra i settori più rilevanti per i cittadini.

Il lavoro sul campo si è svolto dall’8 al 22 ottobre 2019 in tutti i 28 Stati membri dell’UE. Sono state intervistate dal vivo 27.607 persone, estratte a sorte come campione rappresentativo di tutta la popolazione di età pari o superiore a 15 anni.

Il sondaggio Eurobarometro dell’autunno 2019 del Parlamento esamina le opinioni dei cittadini europei sull’appartenenza all’UE, sul loro atteggiamento nei confronti della democrazia europea e sul ruolo del Parlamento europeo.

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Operazione antidroga dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone sottoposte alla misura degli arresti domiciliari, un obbligo di dimora a sei persone deferite.

L’attività di indagine ha permesso di smantellare un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti a Cagliari ed hinterland, consentendo, al seguito di numerosi servizi di osservazione e pedinamento, nonché di attività di intercettazioni telefoniche, di individuare i componenti dell’organizzazione che facevano al 29enne M.L. che si serviva principalmente del 27enne D.T. (anch’egli sottoposto al regime degli arresti domiciliari) e A.P. (sottoposto all’obbligo di dimora), 38enne, ex titolare di un circolo privato nella zona di Pirri, sia come intermediari con altri spacciatori cagliaritani sia come custodi dello stupefacente di sua proprietà. La rete posta in essere da M.L., «usufruiva” dei servizi di altre 6 persone, tra le quali tre ragazze.

Durante l’attività di ricerca, durata circa sei mesi, uno dei suoi “collaboratori”, nonché gli stessi M.L e A.P., erano stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Era grande la disponibilità di stupefacente dell’organizzazione. Nel corso dell’attività investigativa, infatti, sono stati sequestrati complessivamente:

  • 37 kg di hashish;
  • 7 kg di marijuana;
  • una vera e propria serra in un appartamento (composta da lampade, trasformatori, sistema di aerazione) contenente 152 piante di marijuana;
  • 60 grammi di cocaina;
  • una scatola di cartucce (ben 133) cal. 40;
  • banconote false da 20 e 50 euro.

 

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A partire dalla mattinata di domani, mercoledì 11 dicembre, sarà ripristinata la circolazione sulla strada provinciale “Alghero – Bosa”.
Il transito viene riaperto in regime di senso unico alternato, regolamentato da semaforo, mediante restringimento della carreggiata stradale, limite di velocità di percorrenza a 30 km/h, nonché l’ulteriore limitazione al transito dei veicoli aventi una massa superiore ai 35 quintali.

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Non sono stati ancora ultimati gli addobbi e le creazioni natalizie in piazza Roma, eppure in pochi minuti la slitta di Babbo Natale e le due renne che la trasportano sono già state letteralmente prese d’assalto da concittadini e visitatori, che stanno immortalando i nuovi “abitanti” della piazza principale della città, scattandosi foto e selfie a bordo del mezzo di trasporto di Babbo Natale.  E sì perché la vera attrattiva – soprattutto per i nostri bambini – è proprio questa, la possibilità di salire sulla slitta ed essere non solo spettatori ma anche artefici e protagonisti del Natale.

Dopo il grande successo di Ponziano, l’albero di 6 metri che campeggiava sulla piazza Roma nel Natale 2017, e dei suoi tanti piccoli “fratellini” (Natale 2018), è questo il principale fenomeno del Natale 2019.

E le novità non finiscono qui… L’Amministrazione comunale di Carbonia ringrazia la So.Mi.Ca. per aver pensato e realizzato una struttura così caratteristica ed attrattiva.

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«Mantenere fermo e costante il rapporto con le Diocesi sarde affinché tutti gli interventi realizzati attraverso la collaborazione con la Regione siano adeguati e produttivi per la nostra gente.»
Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas incontrando stamattina a Cagliari tutti i componenti della Ces, la Conferenza episcopale sarda. «È necessario riscoprire nella politica il talento dell’ascolto», ha puntualizzato il presidente nel suo intervento dopo la relazione dei vescovi sardi sui grandi temi sociali e di sviluppo per l’Isola.

Il governatore ha condiviso l’esigenza di rilanciare e rendere attuale il protocollo d’intesa tra la Regione e la Conferenza «attraverso accorgimenti che rendano più snelle quelle procedure per razionalizzare gli interventi su beni culturali, sanità, formazione professionale, inclusione sociale». 

Christian Solinas ha ribadito anche «l’attenzione della Regione per gli Oratori, quali strutture di educazione, presidio per i territori e punto di riferimento per migliaia di ragazzi», sottolineando come anche nell’ultimo documento di riprogrammazione finanziaria «la Giunta abbia avuto una significativa sensibilità in questo senso».

Nel cogliere le istanze manifestate dai vescovi – che hanno espresso viva soddisfazione per l’intervento del presidente Christian Solinas – il governatore ha richiesto loro «un fattivo contributo per contrastare lo spopolamento, per restituire dignità al lavoro e per una riscrittura del sistema della formazione professionale che sia in grado di contrastare l’abbandono scolastico».

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«La flotta sarda non genera alcun vantaggio per i sardi, ma addirittura rischia di fare danni: la Regione smetta di fare annunci populisti e inizi veramente a risolvere i problemi del trasporto insieme agli addetti ai lavori”. E’ durissima la presa di posizione della Uiltrasporti Sardegna sulla situazione dei trasporti da e per la Sardegna alla luce dei recenti annunci di una futuribile “flotta sarda”.

“Bisogna fare in modo che il diritto alla mobilità dei sardi, già precario, non venga ulteriormente penalizzato da scelte scellerate – spiega il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca – Piuttosto vorremmo capire quale modello di continuità avremo il prossimo anno visto che siamo in regime di proroga e visto che non sappiamo cosa farà Airitaly».

«La vice presidente Alessandra Zedda ha detto di essere pronta a ricevere i consigli degli addetti ai lavori, ma forse non ha ben presente un passaggio fondamentale – evidenzia William Zonca -: da quando si è insediata la Giunta Solinas l’assessore ai Trasporti non ha mai cercato un confronto con le organizzazioni sindacali, cosa che noi da tempo stiamo denunciando.»

I posti disponibili. Secondo la Uiltrasporti Sardegna una eventuale flotta sarda non risolverebbe in alcun modo le criticità dei trasporti isolani, cioè la disponibilità di posti e le tariffe. In primo luogo – spiega William Zonca – non risolverebbe la penuria di posti, soprattutto nei periodi estivi e per le feste in cui solitamente Alitalia utilizza aeromobili giganteschi come il Boeing 777 e l’Airbus 330 che garantiscono oltre trecento posti in cabina.

I costi. Anche sotto il profilo dei costi secondo la Uiltrasporti Sardegna la situazione non migliorerebbe, visto che, come è noto, sulle tariffe incidono in gran parte le tasse aeroportuali. «Il costo del biglietto è una battaglia da combattere a Bruxelles – spiega William Zonca -: dubitiamo fortemente che una flotta sarda possa praticare le economie di scala praticate dalle grosse compagnie aeree e dunque è quasi matematico che i costi di gestione e pertanto anche i prezzi sarebbero maggiori.»

L’occupazione. Anche per quanto riguarda l’occupazione, secondo Uiltrasporti Sardegna poco cambierà, visto che la Sardegna non è riuscita neppure a tenere sul mercato una compagnia storica come Airitaly, l’ex Alisarda, che si sta spostando in un’altra regione.

Insomma, secondo la Uiltrasporti il rischio è che la scelta apparentemente identitaria di una flotta sarda si trasformi in un boomerang per i passeggeri sardi che ad oggi hanno comunque una mobilità, nazionale e internazionale garantita dall’operatività nell’isola di grosse compagnie come Alitalia (con un adeguato sistema di collegamenti internazionali e di servizi speciali come quelli del trasporto di pazienti barellati o di merci pericolose).

Le proposte del sindacato. «Riteniamo che la Regione non debba sostituirsi alle compagnie aeree, ma si debba dedicare alla gestione dei servizi», afferma William Zonca, rilanciando la proposta di inserire nel nuovo bando per la continuità territoriale una tariffa per le famiglie residenti che oggi sono costrette a pagare cifre molto alte per spostarsi dall’isola.

Altra proposta del sindacato è quella di limitare la cosiddetta deregolamentazione della tariffa (cioè la possibilità di cancellare o modificare la prenotazione dei voli fino a poco prima della partenza) ai soli residenti, in modo da stabilizzare il sistema di programmazione dei voli da e per la Sardegna.

Ultima proposta, infine è quella di inserire nel prossimo bando una regolamentazione dei costi dei servizi aeroportuali. «Le compagnie aeree tendono sempre a fare dumping sui costi dell’assistenza agli aeromobili al fine di recuperare anche lì degli introiti – conclude William Zonca – garantire delle tariffe minime per l’assistenza in base al modello garantirebbe stabilità occupazionale per i lavoratori sardi.»

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«Dobbiamo puntare anche sui grandi eventi sportivi per la destagionalizzazione dei flussi turistici in Sardegna. Una rete di appuntamenti di qualità, programmati per tempo, che ci aiuteranno a far conoscere la Sardegna in tutto il mondo.»

o ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, durante la presentazione di “Ironman 70.3 Sardegna”, tappa del calendario mondiale prevista a fine ottobre 2020 nella costa sud occidentale dell’Isola. Al suo fianco Augustì Perez ed Andrea Mentasti, direttore regionale e direttore di gara di “Ironman Sardegna”, uno dei più diffusi eventi sportivi multidisciplinari che comprende prove di ciclismo, corsa e nuoto.

«Bisogna cogliere l’opportunità fornita da eventi come questo, per il quale è prevista la partecipazione di oltre 1.500 atleti, in arrivo da almeno 50 nazioni diverse, che possono creare un indotto rilevante per l’economia sarda – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. Un fine settimana di sport con una cornice naturale di grande impatto, che coinvolge i territori dei comuni di Pula, Domus de Maria, Teulada e Sant’Anna Arresi con un percorso di gara che esalterà le bellezze di quella parte di Sardegna. Ci saranno anche momenti di contorno alla gara, riservati agli atleti ed ai loro accompagnatori, per promuovere cultura, tradizioni ed enogastronomia.»

«La scelta di ospitare grandi eventi sportivi dev’essere valutata e programmata per tempo, oltre che per più anni, così da calibrare meglio l’investimento, perché sono manifestazioni ambite anche da altre regioni italiane, consapevoli dell’importanza e dell’attrattività dello sport», ha concluso regionale del Turismo.

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Cento statue, cento personaggi, posizionati lungo un percorso studiato per coinvolgere tutto il paese. È il presepe a grandezza naturale, la “Betlemme d’Europa”, che per il dodicesimo anno consecutivo accompagnerà stintinesi, e non solo, sino all’Epifania. In occasione della festività dell’Immacolata Concezione è stato inaugurato al termine di una processione con fiaccolata, partecipata da numerosi fedeli, e alla quale ha preso parte anche la Confraternita della Beata Vergine della Difesa.

La sacra famiglia e la natività sono al centro della ristrutturata piazza largo Cala D’Oliva e rappresentano il punto di arrivo di un percorso che, quest’anno, parte dal porto Minori per arrivare al porto Mannu. Dodici tappe che raccontano la pesca a Stintino, le maschere sarde, la casa del contadino, i presepi del mondo, i pastori, l’Asinara, il banditore, la Confraternita, i musicanti, la natività, i Re Magi.

La caratteristica del presepe oltre alla grandezza naturale delle statue, che colpisce subito il visitatore, è che ognuna di esse è stata adottata dagli stintinesi. Ciascuno dei personaggi che compongono il presepe è parte di una famiglia, di un’associazione, alcuni sono stati adottati addirittura da un intero condominio. Grandi e piccole statue, vitellini e pecorelle, angeli e pastori, la sacra famiglia, il bue e l’asinello, le sculture in pietra (maschere del carnevale sardo), la barca a vela latina, il pescatore, il tonno e il tonnarotto, quelle arrivate dalla Grecia, dal Benin, da Belgrado, nessuno è lasciato fuori ma tutte sono inserite nella grande famiglia stintinese.

«È anche questa la bellezza del nostro presepeafferma l’assessora della Cultura Francesca Demontisperché tutti si riconoscono e lo sentono come proprio e contribuiscono anche portando qualche oggetto abbellire l’area dove vengono sistemate le statue.»

Quest’anno il Tempo della memoria, in collaborazione con l’amministrazione comunale, vuole coinvolgere anche i visitatori in questo grande presepe diffuso. Ecco allora l’idea di un contest fotografico e partecipare sarà facile. Lungo il percorso il visitatore scatterà una foto alla statua che più lo ha emozionato. La foto dovrà essere postata su Instagram con l’hashtag #presepestintino2019 e dovrà essere taggato il profilo @StintinoChristmas. Le fotografie più belle saranno inserite nell’archivio storico fotografico del presepe quindi stampate su pannelli che arricchiranno la raccolta di scatti a disposizione. Sulle fotografie scelte e stampate sarà riportato il nome dell’autore.

Una raccolta delle fotografie delle edizioni precedenti, intanto, è già visitabile. 40 pannelli con oltre 50 foto sono stati sistemati nelle vie laterali alla chiesa parrocchiale, vicolo Campanile e vicolo Chiesa, due strade uniscono la zona del porto vecchio alla piazza centrale del paese. La mostra è organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Il tempo della memoria e La Mirò e racconta per immagini le diverse edizioni del presepe stintinese La Betlemme d’Europa.

Quest’anno il presepe è stato inaugurato in occasione della festa dell’Immacolata Concezione. Festività durante la quale quattro ragazze e due ragazzi di 12 anni, Chiara Bazzanella, Teresa Canu, Samuela Mameli, Elena Schiaffino, Matteo Mameli ed Andrea Schiaffino, sono entrati a far parte ufficialmente della Confraternita Madonna della Difesa. A dar loro il benvenuto sono stati il presidente Giuseppe Benenati ed il parroco don Daniele Contieri.

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Sardegna, Parte Montis: in questo angolo dell’Isola, carico di ricchezze della tradizione, archeologiche e culturali ci sono usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi; un patrimonio materiale e immateriale che si fonde nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Il Ceas Masullas Parte Montis come ente ideatore del progetto ha individuato, nei comuni del territorio, tutti vicini tra loro e interconnessi proprio grazie a queste ricchezze, le grandi potenzialità presenti che necessitano di essere valorizzate e fatte conoscere. Questo è il punto di partenza del progetto “IntrArt: Tessiamo un futuro migliore”.

Tradizione e ambiente – In questi paesi, per tradizione consolidata ma anche per una ferrea convinzione che quelle stesse tradizioni debbano essere punto di partenza per le generazioni future, c’è grande attenzione nei confronti dell’ambiente: le risorse presenti vanno preservate nell’ottica di dar loro, con l’aiuto dei cittadini e delle nuove generazioni, una fruibilità. In Sardegna perseguire una crescita economica inclusiva e sostenibile è ancora possibile, così come garantire modelli sostenibili di produzione e consumo. L’impegno del Ceas Masullas Parte Montis si muove proprio in questa direzione.

Il progetto – Il richiamo va all’eccellenza del territorio, l’artigianato artistico e l’arte dell’intreccio, che trova nei paesi della zona i più valenti centri di produzione, basti pensare a Mogoro e alla fiera del tappeto che si tiene, ogni anno, partecipatissima. Il progetto “IntrArt: Tessiamo un futuro migliore”, analizzate le problematiche connesse ad un uso non sostenibile delle risorse, vuole muovere nuovi orizzonti di sviluppo per la società contemporanea e condurre alunni, cittadini e professionisti ad acquisire piena consapevolezza del loro ruolo nell’ambiente, partendo da una visione internazionale e dalla conoscenza del territorio regionale e di pratiche e attività concrete da sviluppare nel Parte Montis.

Identità da salvaguardare – Uno degli obiettivi del progetto è anche quello di creare nei più piccoli la percezione di far parte di una comunità da rispettare e salvaguardare per ripercorrere e fare proprie le ricchezze della tradizione: «Partecipare con senso di responsabilità ad un progetto comune. Questo è l’obiettivo principale che IntrArt: Tessiamo un futuro migliore si pone -specifica l’assessore comunale di Masullas, Ennio Vacca -. Protagonisti di questa iniziativa saranno i bambini delle scuole del Parte Montis che scopriranno, con il supporto degli artigiani locali, la nostra tradizione dell’intreccio».

Quando e chi – Si tratta di un progetto dinamico, flessibile e aperto, che si articola in 4 fasi attraverso incontri nelle classi, workshop, seminari, visite guidate. Il progetto è stato presentato oggi, martedì 10 dicembre, presso il teatro della scuola di Masullas. Chiamati a prendere parte al progetto saranno artigiani e designer, studenti, professionisti e cittadini. Verrà anche lanciato un concorso di design internazionale dove artigiani e designer dovranno realizzare un prodotto d’arredo in linea con le politiche del design for all e con i principi di sostenibilità e sviluppo dell’economia circolare.