2 September, 2024
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Roberto Pili è il nuovo presidente eletto dall’assemblea generale dei soci IERFOP.

L’Istituto Europeo per la Ricerca Formazione Orientamento Professionale Onlus (I.E.R.F.O.P.) riprende così a pieno regime una più che trentennale attività nella formazione professionale.

Insediato il nuovo consiglio di amministrazione, il presidente Roberto Pili ed i componenti del Consiglio di Amministrazione, Pietro Paolo Murru, Aldo Secci, Claudio Murtas, Mario Marinelli hanno provveduto alle nomine del vicepresidente vicario Teodoro Rodin, del vicepresidente Cataldo Idda e alla conferma di Bachisio Zolo quale Direttore dell’attività didattica e formativa, incarico ricoperto fin dalla fondazione dell’ente.

Si chiude quindi la fase conseguente alla scomparsa, avvenuta a giugno 2018, del padre fondatore dell’ente, il compianto onorevole Raffaele Farigu che dal 1988 anno di fondazione, ha sempre ricoperto la massima carica.

«Oltre alla mia più sincera gratitudine verso i soci per questa nomina – dichiara Roberto Pili – un sentito ringraziamento lo rivolgo al vicepresidente vicario Pietro Paolo Murru che dalla scomparsa di Raffaele Farigu ha retto l’ente, mantenendolo nel solco tracciato dal suo fondatore. Raccolgo questo testimone con il preciso impegno di mantenere forte la continuità rispetto alle linee e programmi storici quali lo sviluppo della formazione della didattica e la ricerca al servizio del perseguimento della più completa autonomia possibile, qualsiasi siano le abilità delle persone. Intendo semmai rafforzarne la vocazione nazionale e internazionale. Ampio spazio sarà dato a programmi di prevenzione delle disabilità sensoriali in ogni fascia d’età e alla ricerca nel settore degli ausili tecnologici, laddove ne prevediamo l’aumentato bisogno con la crescita delle fasce più anziane della popolazione. In Italia il 50% degli ultra 75enni soffre di compromissione della vista e dell’udito e diventa strategico limitarne le ricadute sulle condizioni di salute, cognitive e  psicoaffettive. Accentueremo l’impegno sociale  dell’ente nei settori dove maggiori appaiono gli squilibri nel campo dell’inclusione sociolavorativa dei giovani con disabilità con particolare attenzione ai ciechi ed ipovedenti.»

Ripercorrendo una tradizione di tre decadi l’IERFOLP conferma una particolare attenzione agli Istituti Scolastici che annoverano alunni con disabilità, dove saranno proposti interventi per migliorare i percorsi educativi e formativi e per facilitare il processo di integrazione scolastica.

E’ proprio in virtù della qualità e dei risultati nella formazione professionale di ciechi, ipovedenti, sordi e invalidi civili che l’ente fondato nell’isola nel 1988 ha nel giro di pochi anni superato i confini regionali e istituito sedi in Abruzzo, Piemonte, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia ed è inserito nell’elenco delle agenzie formative abilitate a proporre e realizzare progetti di formazione professionale della Regione Autonoma della Sardegna, della Regione Siciliana e della Regione Emilia Romagna inoltre è accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

«Durante il mio mandato – conclude il Presidente Pili – farò il possibile per costruire sinergie e collaborazioni con quanti enti, istituzioni, università, scuole, sindacati si propongano una sempre più efficace integrazione e inclusione sociale a favore dei settori più fragili della società. La grande eredità lasciata dal suo fondatore Raffaele Farigu è testimoniata dalle cifre raggiunte dal 1988 al 2018: 133.656 ore formative, 499 corsi professionali fatti, 4.529 allievi tra corsi per disabili e per operatori sociali, 1.794 allievi che al termine delle lezioni hanno trovato occupazione. IERFOP opererà nella piena convinzione che l’istruzione, la formazione professionale e l’integrazione sociale siano il volano che consente ai disabili il conseguimento e della piena cittadinanza sociale.»

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Danza, arte circense, teatro, arte visiva. Riparte il progetto “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa”: il luogo che racconta, unisce e coniuga arte, spettacolo e memoria storica come strumento fondamentale per originali percorsi di creazione artistica, attraverso l’interazione tra i linguaggi dell’arte contemporanea e alcuni siti di memoria che rappresentino la cultura e la storia della Sardegna. La dodicesima edizione della rassegna internazionale di danza, promossa e organizzata da Simonetta Pusceddu per Tersicorea, prosegue il dialogo profondo tra i linguaggi artistici, le culture in movimento e i luoghi di straordinaria bellezza della nostra isola.

Come sempre diversi e molto attuali i temi delle creazioni, in cui domina l’indagine sulle relazioni umane, l’isolamento, il dolore e l’amore, la carezza e la violenza; il mito eterno delle donne guerriere pronte a difendere la propria indipendenza a colpi di spada o tiri di freccia; la difficoltà nel prendere decisioni e a restare incastrati nella gabbia dei nostri stessi pensieri in un gioco continuo di perdita e equilibrio; l’ipocrisia che si cela dietro l’immagine pubblicitaria della perfetta casalinga; l’attitudine umana a migrare, cercare frontiere metaforiche, reali o persino virtuali; le molteplicità della relazione con se stessi; la fragilità dell’uomo tra realtà ed il sogno; i conflitti interiori che si proiettano sulle relazioni; la follia che vive in ciascuno di noi; la miseria e la crudeltà umana nelle relazioni; le debolezze, le paure dell’animo umano, lo spazio condiviso come centro della relazione interpersonale.

Protagonisti anche quest’anno un’equipe di oltre 50 artisti provenienti da tutta Europa e dal mondo, in un percorso di oltre venti progetti coreografici tra danza, rappresentazione teatrale, video-arte, fotografia e luce, tra i quali anche alcuni selezionati tra i finalisti del Cortoindanza 2018. Il festival anche quest’anno si snoderà fino a novembre tra nove luoghi di archeologia industriale, di fede e di storia, tra i più belli suggestivi di Cagliari e dintorni (Ex Lazzaretto; Spazio teatrale T.Off; Fucina Teatro La Vetreria di Pirri; Ex Art Cagliari; Orto Botanico di Cagliari; Teatro Si ‘e Boi ed Ex distilleria a Vapore a Selargius; Teatro Romano di Nora; Chiesa San Giuliano).

«Si tratta di un progetto originale che ha il duplice scopo di raccontare e contaminare i linguaggi dell’arte contemporanea attraverso il patrimonio storico/culturale e lo spettacolo dal vivo e di consolidare il sistema della cooperazione, integrata, collegata, decentrata, partecipata, concertata e di qualità, sia di natura locale, nazionale che internazionale», spiega Simonetta Pusceddu, direttrice artistica.

 

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“Se non son gigli”: è il titolo dell’esito conclusivo del laboratorio “Con-passione”, condotto da Pierpaolo Piludu, che va in scena domani, sabato 18 maggio, alle 21.00, al Teatro La Vetreria di Pirri. A salire sul palco, sotto la regia dello stesso Piludu, gli allievi della Scuola di Arti Sceniche La Vetreria di Cada Die Teatro: Luisella Cherchi, Alessandro Congeddu, Carla Demuro, Fulvio Gennamari, Sergio Massenti, Cinzia Mocci, Patrizia Mura, Rosalba Pillai, Barbara Piras, Maria Zedda (disegno luci: Giovanni Schirru; suono: Matteo Sanna). Che interpretano i ruoli di donne e uomini non particolarmente gentili ed arguti, che di sicuro non son gigli, ma pur sempre figli, vittime di questo mondo.

«Forse la colpa è dei raggi del sole del buon Dio che non riescono a scaldare a sufficienza i cuori degli abitanti delle palazzine di Piazzetta Sirboni», è scritto nelle note sullo spettacolo. «Dicono che il loro motto sia sempre stato ‘Ma frigarindi! Ma ita ti nd’impo’!’. Dicono che ultimamente stiano sdoganando anche i pensieri più beceri ed egoisti: sembra non possano fare a meno di avere qualcuno da combattere o da sbeffeggiare, soprattutto quando sono in gruppo, ‘chi deaici si spassiaus de prus!’».

«Questo laboratorio è stato per me e per gli allievi della nostra Scuola di Arti Sceniche una importante opportunità di ricerca e riflessione sulle follie dei nostri giorni – sottolinea Pierpaolo Piludu -. Abbiamo cercato di non limitarci a legittimi giudizi di denuncia e condanna… So che può apparire ingenuo, eppure, forse per via di un’adolescenza vissuta a San Michele o dell’esperienza di alcuni anni fa coi detenuti della sezione Alta Sicurezza del carcere di Buoncammino, sono convinto che anche nell’essere umano più infido e insensibile possa esserci un’opportunità di rinascita

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È uno degli elementi cardine della “Festa del Patrimonio”, il nostro paesaggio, così ricco di peculiarità, di aspetti identitari, ambientali, urbanistici, architettonici, culturali e sociali di assoluto e indiscusso valore. Una serie di caratteristiche che fanno della città di Carbonia la sede ideale per l’apertura di un Centro Studi Mediterraneo del Paesaggio e per l’istituzione di un Master di II livello in Architettura del Paesaggio in stretta collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Ambientale, Civile e Architettura (DICAAR) dell’Università di Cagliari.

Due importanti progetti che stanno per diventare realtà e verranno presentati sabato 18 maggio alle ore 17.oo, nella sala polifunzionale, nell’ambito della seconda edizione della “Festa del Patrimonio”, organizzata dal Comune di Carbonia per le date di sabato 18 e domenica 19 Maggio.

All’incontro saranno presenti il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Pianificazione Strategica, Territoriale e Urbanistica Luca Caschili, l’assessore della Cultura, dello Spettacolo e del Turismo Sabrina Sabiu, il prof. Giorgio Peghin, Direttore del Master e del Centro Studi, il prof. Maurizio Memoli, docente dell’Università di Cagliari e del nuovo Master in Architettura del Paesaggio, il prof. Ivan Blecic, anch’egli docente dell’Università di Cagliari e del Master.

La nascita di queste due importanti nuove iniziative, aventi sede presso la Grande Miniera di Serbariu, è stata resa possibile anche grazie alla stipula, nell’ottobre del 2017, di un protocollo di intesa tra Fondazione di Sardegna e comune di Carbonia, che prevede un finanziamento complessivo di 240mila euro a favore della nostra città.

«Carbonia si candida così a diventare uno dei principali poli della cultura e dell’architettura del paesaggio in Italia con l’avvio di due progetti di ampio respiro nel settore culturale, paesaggistico e turistico. Ciò consentirà alla nostra città di aumentare la sua capacità attrattiva in particolare nei confronti di studenti, docenti e studiosi del settore», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«La presenza di un Master e di un Centro Studi – ha detto l’assessore della Cultura Sabruna Sabiu – ci permetterà anche di valorizzare un’area di importanza strategica in chiave turistico-culturale, la Grande Miniera di Serbariu, un sito che ha ampi margini di crescita e di espansione.»

Nel dettaglio, ha precisato l’assessore della Pianificazione Strategica, Territoriale e Urbanistica Luca Caschili, «il Master internazionale consisterà in un programma formativo molto ricco e stimolante curato dall’Università degli Studi di Cagliari, con la partecipazione di prestigiosi docenti e architetti del paesaggio provenienti da varie scuole di architettura internazionali (Barcellona, Marsiglia, Mendrisio, Parigi, Lisbona). L’istituzione del Centro Studi Mediterraneo del Paesaggio, in collaborazione con Università e Centri di ricerca europei e nord africani, si occuperà, invece, di svolgere ricerche, studi, pubblicazioni, programmi di sviluppo e consulenze di livello internazionale, mirate alla gestione di politiche di sostenibilità ambientale, territoriale e urbana. In questo contesto, il nostro obiettivo è quello di valorizzare il paesaggio urbano, architettonico, territoriale ed ambientale con ampie ricadute per la città, che ospiterà studenti, docenti ed eventi capaci di attrarre persone e iniziative da tutta Europa e dai paesi del Mediterraneo. Inoltre, i lavori e le attività del Master e del Centro consentiranno di collocare la nostra città come un luogo internazionale dell’innovazione, che promuove modelli di sviluppo territoriali attenti alle culture locali e sostenibili e incide sulla formazione e l’educazione all’ambiente e al paesaggio, imprimendo un’ulteriore accelerazione al percorso iniziato nel 2011 quando il Consiglio d’Europa ha insignito il Comune di Carbonia quale vincitore del Premio Europeo del Paesaggio».

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Potenziare le realtà imprenditoriali attraverso la valorizzazione del turismo in chiave sostenibile: questo l’obiettivo che ha guidato per due anni ItinERA (Itinerari Ecoturistici in Rete per Accrescere la competitività delle PMI e la qualità dei servizi), il progetto di cooperazione transfrontaliera a valere sul Programma Interreg. PO Italia/Francia Marittimo.

Giunto all’evento conclusivo, ha visto protagonisti 5 regioni – Sardegna, Toscana, Liguria, Corsica e Var – e 8 soggetti promotori – CCIAA di Cagliari, capofila del progetto, l’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, la Camera di Commercio e d’Industria del Var (Tolone), la CCIAA della Maremma e del Tirreno, la CCIAA di Genova, GIP FIPAN (Nizza), il Centralabs (Cagliari) e la Camera di Commercio e d’Industria di Bastia e dell’Alta-Corsica.

Beneficiari del progetto sono stati le PMI, i tour operator e le compagnie di crociera operanti nell’area di cooperazione, ma anche gli altri soggetti che a vario titolo operano nell’area interessata dai percorsi esperienziali.

Il principale destinatario di ItinERA è il turista luxury, con focus sul crocierista di lusso: a partire dallo studio del suo identikit, della sua capacità di spesa e delle sue scelte in viaggio, si è lavorato su aspetti tecnici come la durata massima delle escursioni a lui dedicate e gli orari in cui proporle, per ottimizzare le risorse e consentire al turista una migliore esperienza di viaggio. «Naturalmente gli itinerari pensati e realizzati per i crocieristi sono fruibili a tutti i viaggiatori che nutrano interesse per la cultura del mare, del mangiare e del vivere in maniera sostenibile – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Cagliari Maurizio De Pascale – nell’ottica di creare un turismo di qualità e un’opportunità di sviluppo per l’Isola e per gli altri territori partner».

A contraddistinguere il lavoro svolto dal 2017 a oggi è stato lo studio, lo sviluppo e la realizzazione di 4 importanti attività complementari fra loro al fine di garantire un’offerta turistica con approccio sistemico, ovvero non solo come sequenza di escursioni ma come modalità attraverso la quale veicolare settori importanti come quello trasportistico e territoriale.

Elaborazione di linee guida (LG) per costruire progetti di promozione del territorio con un fine altamente ecosostenibile (es. prodotti locali e filiera corta, uso di materiali a minimo impatto ambientale);

• progettazione di macro itinerari ecoturistici conformi ai requisiti previsti nelle LG e relativi all’esperienza enogastronomica e storico-culturale en plein air. Nel caso dell’itinerario enogastronomico, per esempio, significa che il visitatore non solo potrà visitare i luoghi della filiera e degustare i piatti, ma partecipare attivamente alla loro preparazione, dal campo al tavolo;

• sviluppo di attività di formazione in e-learning, in lingua italiana e in lingua francese, rivolte agli operatori con l’obiettivo di insegnare loro le LG da applicare nella formulazione dei percorsi turistici;

• realizzazione di una piattaforma web che include sia la parte relativa all’e-learning sia il sito vetrina dove vengono presentati territori ed escursioni ma anche LG da rispettare.

Sono inoltre stati attivati dei focus group e degli educational tour che hanno visto il coinvolgimento attivo di diverse aziende operanti nei territori del progetto.

Con questo incontro si conclude il progetto, ma si dà inizio al turismo esperienziale secondo le LG di ItinERA, con l’auspicio di un prossimo ItinERA 2 «perché per la disponibilità eccezionale dei territori coinvolti e l’ottimo lavoro svolto da tutti i partner, il progetto dovrà assolutamente proseguire», ha concluso nel suo intervento Gianfranco Fancello, responsabile scientifico ItinERA.

Uno di questi si svolgerà tra oggi e domani, con visita alle saline Conti Vecchi di Cagliari e del centro urbano col suo Mercato e i laboratori ad esso legati, escursione al villaggio minerario di Montevecchio, illustrato dagli ex minatori, al Birrificio 4 Mori, al museo Casa Zapata e al nuraghe di Barumini.

«L’Europa è la principale meta turistica mondiale, eppure il turismo non ha un programma europeo. Lo hanno gli altri settori ma non quello turistico, considerato trasversale, e costretto pertanto al ruolo di sussidiarietà in rapporto alle altre tematiche». Lo ha affermato Marco Celi, esperto di programmazione e progettazione europea, che ha illustrato i trend del turismo soprattutto in vista degli obiettivi Onu per il 2030: saranno sempre più strategici i collegamenti fra turismo e sport, fra cultura e turismo (affinché il motore mobile sia l’aspetto culturale), il silver tourism (turismo rivolto alle terza età), il turismo per famiglie (con incentivi per famiglie più numerose di 6 componenti) e il turismo scolastico, oltre al blue tourism (legato ai mari e ai porti).

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E’ tutto pronto per la seconda edizione del Rally del Parco Geominerario. Attesa  per la gara da parte delle istituzioni che hanno creduto nel progetto e che sostengono l’iniziativa sportiva; adrenalina in movimento per i 35 equipaggi in vista delle Verifiche. Curiosità da parte del pubblico, che grazie alla originalità del percorso potrà scoprire anche la magia delle miniere e del Parco Geominerario.

La direzione Gara della manifestazione sarà ospitata dall’Hotel Sa Rocca, luogo perfetto anche per la sala stampa, la segreteria e l’accoglienza degli addetti ai lavori.

Le verifiche sportive si terranno presso la Scuola Elementare Satta. La cerimonia di presentazione degli equipaggi e delle auto avrà luogo domani, sabato 18 maggio, dalle ore 19,30, alla Piazza XX settembre a Guspini. La partenza ufficiale della Gara avverrà, invece, domenica 19 maggio, alle ore 11.00, da Arbus. L’arrivo fine gara con cerimonia di premiazione alle ore 18.15, in Piazza Rolandi, a Montevecchio.

Alla cerimonia di presentazione di sabato 18 e alla cerimonia di premiazione di domenica 19 maggio, saranno presenti i sindaci dei territori che hanno accolto la gara, il presidente del Parco Geominerario Tarcisio Agus, i vertici del Coni regionale e ha garantito la sua presenza, anche il neo assessore regionale  all’Ambiente Gianni Lampis.

La Mediterranean team di Mauro Nivola, la Ogliastra Racing e la Arbus Pro Motors, hanno scelto prove speciali, prive di inutili accessori. E’ possibile visionare le Ps seguendo il link: https://mediterraneanteam.it/ecco-tutte-le-prove-speciali-del-2rally-parco-geominerario/

La sala stampa sarà aperta per tutta la durata della gara: per gli accrediti da sabato 18 maggio alle ore 17.00.

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Gli studenti della scuola primaria di Musei sono stati premiati nell’ambito del concorso Play Energy Enel, il concorso ludico didattico che il Gruppo Enel dedica alla scuola e alle nuove generazioni in Italia e nel mondo, nell’ottica della sostenibilità  e del consolidamento della relazione con il territorio.

Gli studenti, 20 simpaticissimi bambini guidati dalle docenti Bianca Pinna e Nerina Asaro, sono stati premiati come secondi classificati in ambito nazionale tra le scuole primarie per l’anno scolastico 2017/2018. Con il progetto E-Car, dedicato alla mobilità elettrica, i bambini hanno immaginato di partecipare alla prossima gara di Formula E, la Formula 1 delle auto elettriche, e per l’occasione hanno costruito una “macchina elettrica” a 4 posti realizzata con materiale di riciclo ed azionata figurativamente dall’energia prodotta dal canto e dal ballo degli studenti che hanno riprodotto la famosa scena di Grease, nella loro personalissima versione di «Greased Lightnin’».

Si sono così aggiudicati il premio, che comprende anche una gita didattica all’Oasi del WWF di Monte Arcosu che si svolgerà a giugno,  per la creatività e la simpatia con cui le classi, dalla prima alla quinta, hanno affrontato un tema di grande attualità, riuscendo a coinvolgere dai più grandi ai più piccoli in un lavoro di grande originalità.

I ragazzi hanno così potuto visitare il Parco Eolico di Portoscuso di Enel Green Power e successivamente la Centrale Termoelettrica Grazia Deledda di Enel Produzione ed apprendere grazie ai tecnici Enel che hanno fatto da ciceroni le diverse modalità per produrre energia elettrica.

Infine spazio alla premiazione, con targa e medaglie per tutti, alla presenza del sindaco di Musei Antonello Cocco e dell’assessore della Pubblica Istruzione Fabrizio Deidda a chiudere una giornata davvero speciale per i ragazzi, all’insegna dell’energia e dell’allegria.

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Come valutare il miglior sito scommesse tra la miriade di siti per scommesse presenti in rete.

Negli ultimi anni l’offerta per quanto riguarda i siti scommesse è aumentata in maniera esponenziale, ma per trovare il miglior sito scommesse bisogna sapere dove e cosa guardare.

L’avvento dei siti scommesse online ha rivoluzionato il mondo delle scommesse.

Un tempo per giocare alle scommesse si era costretti a recarsi in luoghi autorizzati oggi invece  grazie alla rivoluzione portata dalla rete è possibile farlo su siti online di scommesse. Questo ha portato prima di tutto un maggior numero di scommettitori attivi che magari non amavano recarsi in centri scommesse e che ora invece possono giocare su siti di scommesse online in qualsiasi luogo e, soprattutto, in qualsiasi momento cosa che prima era impossibile visto che bisognava sottostare a orari precisi di apertura e chiusura. Un altro aspetto che ha caratterizzato la forte ascesa nel mercato del betting dei siti scommesse è sicuramente il forte controllo da parte di AAMS sulle scommesse. AAMS.it sono i Monopoli di Stato che hanno il dovere e l’onere di monitorare che tutte le scommesse e le giocate siano regolari e in caso di controversie tutelare il giocatore. Sembra un fattore di poco conto ma non lo è, perché inizialmente fu proprio per lo scetticismo dei giocatori verso i siti di scommesse online a frenare la loro ascesa e solo dopo una regolamentazione chiara da parte di AAMS sulle scommesse e la trasparenza dei bookmaker si è riusciti a coinvolgere tantissimi utenti forse anche di più di quello che ci si aspettava appena lanciati i primi siti di scommesse online.

Cosa valutare per scegliere il miglior sito scommesse prima di mettersi  a giocare.

L’aspetto principale che bisogna assolutamente controllare per la scelta del miglior sito scommesse è come accennato in precedenza quella di vedere se quello che stiamo valutando sia un sito scommesse AAMS oppure no. Questa semplice operazione vi permetterà di indirizzare la vostra scelta sui migliori siti per scommesse, in quanto si è sicuri  che tutto sia  trasparente e tutelati. Successivamente per individuare il migliori sito scommesse tra i tanti siti scommesse come Skiller o altri bisogna capire l’offerta in base alla propria tipologia di gioco, infatti ogni sito ha delle peculiarità  che possono essere apprezzate da una certa tipologia di giocatori o meno. Il miglior sito scommesse deve comunque offrire tutti i campionati anche minori e le principali combinazioni di gioco che molte volte anche sui siti più famosi a livello di nome mancano, quindi più quote e partite sono disponibili per giocare e maggiore sarà l’impegno e lo sforzo del bookmaker che è simbolo di qualità. Un altro aspetto da vagliare per trovare il miglior sito scommesse sono le offerte proposte sia come benvenuto che per gli utenti già registrati perché maggiori sono le promozioni e minore sarà la spesa oltre ad e vere qualche chance in più di vittoria.

Tutte queste novità e progresso tecnologico ha lasciato nel progressivo degrado e declino le vecchie sale scommesse, sempre più prese di mira dalla delinquenza locale e non  solo, per lasciare spazio definitivamente nel mercato ai siti per scommesse online.

Il miglior sito di scommesse non esiste, in realtà ogni giocatore deve prendere in considerazione almeno questi spunti per trovare il suo sito tra i tanti siti scommesse sparsi in rete.

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La ventitreesima edizione di Monumenti Aperti, manifestazione coordinata da Imago Mundi Onlus, per il suo terzo fine settimana, arriva nel comune di Sant’Antioco nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 maggio.  Grazie alla volontà dell’amministrazione comunale e all’entusiasmo dei volontari, sono visitabili 18 monumenti del patrimonio artistico, archeologico e religioso. Tra i monumenti aperti segnaliamo la novità dei menhir Su Para e Sa Mongia. L’iniziativa gastronomica Gusta la città arricchisce i due giorni di manifestazione insieme a numerosi eventi speciali.

L’assessora alla Cultura, Beni Culturali e Pubblica Istruzione Rosalba Cossu commenta con orgoglio l’adesione di Sant’Antioco alla XXIII edizione di Monumenti Aperti: «La nostra isola, che prende il nome dal Santo protettore Antioco, patrono della Sardegna, ha una storia che affonda le sue radici in epoca plurimillenaria. Le ricche testimonianze archeologiche, i monumenti storici, le variegate fonti culturali, impreziositi dalla bellezza paesaggistica, si propongono spontaneamente, affascinando il visitatore. A guidarci nella conoscenza dettagliata dei luoghi che caratterizzano il nostro prezioso patrimonio saranno i “tanti volontari della cultura”, rappresentanti delle Scuole, Associazioni, Enti. A loro il nostro grazie per la generosa e preziosa collaborazione. Confidiamo che l’evento sia occasione di promozione e fruizione culturale, esperienza di coesione sociale, impegno festoso, opportunità di crescita. Quest’anno, all’ingresso dell’isola, prima del ponte, i visitatori saranno accolti da “Su Para e Sa Mongia”, due menhir. Avvolti dal silenzio della natura, sferzati dal vento e abbagliati dal sole del tramonto, si ergono, sfidando il tempo, testimoni del lontano passato. Invitano a non dimenticare, ad unire gli sforzi, per proteggere, salvaguardare, valorizzare. Alle nuove generazioni, soprattutto, il compito di rendere sempre più fruttuose queste preziose radici».

Questi i monumenti aperti con le 3 novità: la Biblioteca comunale Palazzo del Capitolo che viene utilizzato a partire dal 1700 come cumbessias, dimore di pellegrini ospitati durante la festa di Sant’Antioco: il  Nuraghe S’Ega ‘e Marteddu uno di 47 nuraghi dell’isola che si trova a Maladroxa e infine i menhir Su Para e Sa Mongia (il Frate e la Suora) che si presentano come delle pietre fitte aniconiche ubicate su di un sito pianeggiante che in antichità era l’isolotto di Perdamanagus, oggi parte dell’istmo di terra che collega l’Isola di Sant’Antioco alla terra madre, a poca distanza dalla Strada Statale 126.

Questi gli altri siti visitabili: l’Acropoli, l’Archivio storico comunale, il MuMa il Museo del Mare e della Navigazione di Sant’Antioco, Museo Archeologico Barreca, il Museo Etnografico, la Necropoli punica di Sulky, la Fonte romana Is Solus, l’ipogeo punico noto come Grotta della natività, il Tofet, un’area sacra a cielo aperto, la Tomba dei Giganti, la Torre Canai, il villaggio Ipogeo, il complesso nuragico di Grutti‘e Acqua, la Salina di Sant’Antioco e il Forte Sabaudo.

EVENTI SPECIALI. Nel Comune di Sant’Antioco sono state organizzate varie iniziative per rendere ancora più gradevoli le due giornate di Monumenti Aperti e tra queste segnaliamo: esibizioni musicali, dei tour guidati in lingua, gite in canoa e un percorso botanico.

Il comune di Sant’Antioco aderisce a Gusta la città con attività ricettive e di ristorazione che aprono nelle giornate di Monumenti Aperti affinché la partecipazione alla Manifestazione sia più piacevole e godibile e con Il gusto della storia, una proposta di menù tematici a cura delle attività di ristorazione e caffetteria del Comune di Sant’Antioco.

Da quest’anno inizia anche la collaborazione con la App Heart of Sardinia, che rilancerà tutti i contenuti informativi dell’edizione 2019.

Inaugurato lo scorso anno viene riproposto Viva Voce – racconta la tua città. Con questo progetto si vuole costruire una mappa dei monumenti e dei luoghi d’Italia con le voci dei cittadini che potranno inviare messaggio WhatsApp di massimo 50 secondi al numero telefonico 348.3146896 descrivendo il proprio legame con un luogo o con un monumento. Il racconto come elemento di coesione del “popolo” di Monumenti Aperti.

I monumenti sono visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

Il sito del Menhir “Su Para e Sa Mongia” sarà raggiungibile percorrendo a piedi la pista ciclabile oppure, in alternativa, utilizzando le bici elettriche messe a disposizione gratuitamente dall’A.S.D. “I Due Leoni Isola di Sant’Antioco” c/o apposito gazebo posizionato nell’area Porto Ponte Romano.

Il programma completo e tutte le informazioni sui monumenti e sulle varie iniziative che arricchiscono la manifestazione si trova nel libretto in distribuzione nei vari siti.

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Il tema di Monumenti Aperti 2019 è Radici al futuro, ovvero ciò che ci appartiene come storia e su cui poggia il domani delle comunità. Trae ispirazione dalle politiche europee tese a valorizzare l’intero patrimonio culturale tangibile, intangibile e digitale, accessibile e inclusivo. Radici al futuro ne rilancia la visione come strumento per favorire il senso di appartenenza alla comunità locale, come dialogo tra le generazioni, dando valore al confronto e all’arricchimento reciproco. Questo perché vogliamo affidare ai giovani il duplice ruolo di custodi della conoscenza e di attivatori delle opportunità future. Radici al futuro è la sintesi di una trasformazione, il condensato di un passaggio di testimone raccontato dal ciclo della materia che non si interrompe. Radici al futuro disegna l’attingere alle tradizioni culturali e alla storia per costruire la società futura all’insegna della creatività e dell’innovazione. Il patrimonio culturale diventa, quindi, fonte continua di apprendimento e di ispirazione, e la base di una cittadinanza attiva e responsabile.

L’EDIZIONE 2019. Monumenti Aperti 2019 si interroga sulle diverse generazioni (e la loro interazione) e la formazione di una ferma consapevolezza di essere custodi e fruitori del patrimonio culturale. Quel patrimonio materiale e immateriale che la manifestazione ha raccontato negli ultimi vent’anni e che deve essere ri-raccontato adattando la narrazione ai diversi tempi che l’evoluzione tecnologica, formativa, economica e, in generale, umana, ha portato alla luce nel percorso di crescita sociale. Per questa ventitreesima edizione, salutata dalla Medaglia del presidente della Repubblica, dal patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del MIBAC, del presidente del Consiglio regionale della Sardegna, e dell’associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, sono complessivamente 73 le amministrazioni coinvolte, 62 in Sardegna e 11 nella Penisola. Si inizia a Bauladu, Bosa, Tula e Uta il 27 aprile e si chiude nei giorni 9 e 10 novembre in Puglia, nei comuni di Terlizzi, Modugno e Palo del Colle.

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Mercoledì prossimo 22 maggio, alle 11.00, la prima commissione – Autonomia e Personale presieduta da Pierluigi Saiu (Lega) e la quarta – Governo del territorio presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) si riuniranno in seduta congiunta per esaminare le problematiche legate all’avvio della campagna antincendi.

Sulle attività programmate dalla Regione riferiranno per le parti di competenza gli assessori dell’Ambiente Gianni Lampis e degli Affari generali Valeria Satta.