26 July, 2024
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33 anni fa il 26 aprile 1986 la tragedia di Chernobyl, paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki.

Questo il messaggio dell’Ambasciata della Repubblica Belarus in Italia

Il 26 aprile ricordiamo con dolore il tragico incidente alla centrale nucleare di Chernobyl, le cui terribili conseguenze la Belarus ha subito più di altri paesi. Fu la più grande catastrofe tecnologica nella storia dell’energia nucleare, sia in termini di numero di vittime che di danni economici.

L’Ambasciata di Belarus esprime i suoi cordiali ringraziamenti alle persone, organizzazioni e autorità italiane per il sostegno reso al nostro paese per superare la tragica eredità di Chernobyl. La vera solidarietà umana riesce a guarire tutti dolori!

La dichiarazione del Consolato onorario bielorusso in Sardegna

Sono passati 33 anni dal grave disastro nucleare che colpì in particolare la Repubblica Belarus dove è ricaduto oltre il 70% del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale di Chernobyl, che pur trovandosi in Ucraina, è distante solo 16 chilometri dal confine bielorusso. Da una tragedia è nata una encomiabile catena di solidarietà che non potrà non essere ricordata anche nei libri di storia. Centinaia e centinaia di migliaia i bambini bielorussi ospitati in tutto il mondo per un salutare cambio d’aria. L’Italia da sola ne ha ospitato più della metà, la Sardegna è stata protagonista con migliaia di famiglie sarde accoglienti, in un movimento che continua ancora oggi con l’arrivo dei bambini bielorussi previsto anche per la prossima estate.  Grazie Sardegna per la generosità, per la costanza, per l’impegno a favore dell’infanzia bielorussa. Da una tragedia è nato un rapporto di collaborazione e amicizia che oggi è ancora più intenso e forte.

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Forse in nessun altro paese, escluso Bono, Giommaria Angioy ebbe tanti amici come a Santu Lussurgiu, che lo sostennero nella sua azione antifeudale. Non a caso il 28 aprile, in occasione delle celebrazioni per “Sa Die de sa Sardigna”, l’Istituto Camillo Bellieni di Sassari organizza in questo piccolo e suggestivo centro dell’Oristanese una nuova tappa del circuito “In sos logos de Angioy”, percorso di turismo identitario legato ai luoghi che hanno caratterizzato la sarda rivoluzione di fine Settecento.

Il programma. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Regione Sardegna, prenderà il via alle 10.00, con l’incontro dei partecipanti sul piazzale della basilica di Santa Maria degli Angeli, dove l’Alternos tenne il suo discorso pubblico nel 1796. Alle 10.30 è prevista la passeggiata “narrativa” nel centro storico. Alle 12.00, sosta al museo etnografico. Alle 12.40 trasferta a San Leonardo di Siete Fuentes per il pranzo al Sacco nell’area attrezzata e, alle 15.00, visita alla chiesa di San Leonardo e al borgo circostante.

Un team di studiosi formato dall’archivista Stefano Alberto Tedde, il filosofo Antonello Nasone e l’archeologa Giuseppina Ruggiu, nel corso della giornata illustrerà l’importante ruolo avuto da questa comunità durante i moti antifeudali. In particolare quello dei nobili fratelli Obino, tra i quali il professore di Diritto Canonico all’Università di Sassari, don Michele, fu efficace ideologo e probabile autore de “L’Achille della sarda liberazione”.

Nel suo viaggio verso Sassari, Angioy ebbe modo di fermarsi a Santu Lussurgiu il 17 febbraio 1796, per essere accolto con entusiasmo tra gli applausi dalla popolazione. Vi ritornò ancora dopo lo scontro di Macomer, diretto a Oristano, con al seguito un corteo di circa trecento armati della cavalleria miliziana del Villaggio. Alcuni lussurgesi a lui fedeli furono catturati e imprigionati all’altezza del ponte di Tramatza. Tornato nel borgo, Angioy decise poi di fuggire in Francia.

Dopo una breve sollevazione popolare, il 13 ottobre 1800 il paese subì una dura repressione armata sotto il comando del cavalier Grondona, per volontà del governatore Conte di Moriana. Sospeso dall’insegnamento e perseguitato, Michele Obino scampò alla repressione rifugiandosi prima in Corsica e poi in Francia. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al 079 230268 o al 366 2085483.

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Cultura, ambiente, turismo e impresa. È l’incontro tra questi ambiti a rappresentare la proiezione ideale dell’evento costruito attorno alla figura storica di Giuseppe Garibaldi e alla sua esperienza di economia circolare applicata sulla sua amata isola di Caprera, nelle vesti di agricoltore che amava innovare.

A ospitare il racconto e il confronto – il prossimo 29 aprile, con inizio alle 15.00 – sarà la Biblioteca del Senato di piazza della Minerva, a Roma, in collaborazione con la F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sardi in Italia), l’Associazione “Garibaldi Agricoltore: Ambiente, Paesaggio, Identità” e la Water Right Foundation (WRF).

Sono le succitate associazioni, in collaborazione anche con Slow Food e UNPLI, che si sono attivate per promuovere la riqualificazione dell’agrumeto di Garibaldi, all’interno dell’area degli “Orti di Garibaldi”, al fine di valorizzare quanto realizzato dall’Eroe sull’isola di Caprera. Nella cornice della Biblioteca del Senato sarà rappresentato il contenuto del progetto di recupero dei fondi che mira a massimizzare obiettivi su più ambiti.

Nell’ambito culturale, attraverso la figura storica di Giuseppe Garibaldi, si vuole recuperare il rapporto tra l’uomo e la natura, ricostruito sulla base dei suoi quaderni, rinvenuti presso il Museo del Risorgimento di Milano e gli scritti ritrovati a Roma, dove l’Eroe del Risorgimento annotava scrupolosamente tutto ciò che sperimentava sui propri terreni agricoli. Tale attività come agricoltore gli valse anche dei Premi, tra cui la Medaglia per l’Esposizione agricola di Sassari del 1874.

Dal punto di vista ambientale, si punta sul recupero dell’area rurale utilizzata da Giuseppe Garibaldi e sul ripristino degli spazi destinati alle coltivazioni dei terreni agricoli, oggi abbandonati e coperti dalla vegetazione spontanea.

Strettamente collegata a cultura e ambiente, dal punto di vista turistico, è la promozione dell’isola di Caprera, nell’ottica della valorizzazione del turismo sostenibile. A questo proposito, in connessione col mondo dell’impresa, si pensa all’istituzione di un premio per start-up innovative che operano nel campo agricolo.

L’evento diviso in tre sessioni, avrà un’introduzione storica, un approccio scientifico e si concluderà con interventi miranti a identificare le prospettive per il futuro.

Evento: “Garibaldi. Una esperienza di economia circolare”

Programma

Inizio evento: ore 15.00

Saluti istituzionali: sen. Gianni Marilotti

Saluti introduttivi: Serafina Mascia della F.A.S.I.

Evento diviso in tre sessioni: storico scientifico e prospettiva futura

Sessione storica

Giuseppe Garibaldi (pronipote Giuseppe Garibaldi – Presidente Associazione Garibaldi Agricoltore)

Argomento trattato “Progetto Garibaldi Agricoltore: passato, presente, futuro”

Proiezioni di documenti da parte di Giuseppe Garibaldi durante il suo intervento

Sessione scientifica

Andrea Gennai (docente e membro del Consiglio Didattico Scientifico del Master universitario di II livello “Capitale Naturale ed Aree Protette. Pianificazione, Progettazione e Gestione”, presso l’Università della Sapienza)

Argomento trattato: “Agricoltura e tutela della biodiversità” 

Fabio Salbitano (Docente di Selvicoltura Urbana, Ecologia del Paesaggio, Valutazione e Conservazione del Paesaggio Forestale)

Argomento trattato: “Paesaggio e libertà” 

Sessione prospettiva futura

Mauro Perini (Presidente Water right Foundation)

Argomento trattato: “Futuro Vegetale” in riferimento alla campagna di recupero dei paesaggi storici connessi al progetto 300 “Miliardi di alberi”

Giuseppe Melis (Docente di marketing turistico e territoriale)

Argomento trattato:Lo sviluppo delle risorse agricole nell’ambito del marketing territoriale

Guido Santini (Chief Technical Advisor dell’iniziativa FAO “Food for the Cities”)

Argomento trattato: “Politiche dello sviluppo, agricoltura e città”.

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Sant’Antioco ha dato l’estremo saluto, questa mattina, ad Andrea Siddi, sindaco dal 25 maggio del 1987 al 1 giugno del 1990, scomparso all’età di 70 anni. Era malato da alcuni anni, il giorno di Pasqua le sue condizioni si sono aggravate ed è stato ricoverato all’ospedale Sirai di Carbonia, dove ha cessato di vivere l’altra notte. Il suo ritratto a olio, tra i 19 che compongono la “Galleria dei Sindaci”, lo ricorderà per sempre nella sala Giunta del Palazzo comunale.

Andrea Siddi era stato eletto sindaco dopo Antonello Cabras, con il quale ha condiviso un lungo percorso politico. Da alcuni anni aveva lasciato la politica attiva ed aveva concluso il suo percorso lavorativo, vissuto al comune di Tratalias, con il collocamento in pensione.

Il sindaco, Ignazio Locci, lo ha ricordato nel corso della seduta del Consiglio comunale svoltasi ieri sera e nel sito internet del comune di Sant’Antioco.

Personalmente ho seguito per diversi anni l’attività politico-amministrativa di Andrea Siddi, soprattutto ai tempi di Telegamma, e con lui ho avuto sempre un rapporto di stima reciproca.

Ciao Andrea

Giampaolo Cirronis

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E’ in programma venerdì mattina, a mezzogiorno, l’inaugurazione della rotatoria all’ingresso di Villamassargia. La riapertura al traffico veicolare dell’incrocio tra la S.P. 2 e la S.P. 86, è stata disposta dalla provincia del Sud Sardegna, con ordinanza n. 3 di ieri, 24/04/2019.
«Saranno necessari dei lavori preparatori dalla prima mattina, per poi procedere all’apertura ufficiale alle ore 12.00 per il ripristino della viabilità ordinaria – spiega il sindaco Debora Porrà -. Insieme alla rotatoria sarà riaperta via Stazione.»
«Al fine di facilitare queste operazioni – aggiunge Debora Porrà -, chiediamo la collaborazione dei cittadini nel lasciare libere via Dante e via Stazione dagli automezzi in sosta e ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per il buon esito di questa importante opera pubblica che migliora il nostro paese, gli uffici comunali e provinciali per l’impegno, i cittadini e gli automobilisti per la pazienza.»

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In Europa è in atto la saldatura tra le componenti di una destra sciovinista, xenofoba e retrograda che mette a rischio il futuro dell’Unione e colpisce i valori umanistici propri della civiltà europea. La responsabilità di chi ha un’altra idea di Europa rispetto a quella della destra nazionalista è assai grande.

Bisogna reagire innanzitutto sul piano culturale. Infatti, il rafforzamento politico, in una prospettiva federale, dell’Unione europea non ha alternative, se non negative. A dimostrarlo stanno il lungo periodo di pace mai conosciuto prima in Europa, i progressi nell’affermazione e nella tutela dei diritti fondamentali, la formazione in atto di un’identità transnazionale permeata di valori umanistici e solidali.

La crisi attuale dell’Unione Europea può essere superata soltanto con il suo rafforzamento politico, nella prospettiva di una costituzione federale. La battaglia da fare anche in Sardegna, dunque, non è contro l’Unione, ma per una Europa unita, che ponga al primo punto il lavoro e l’equità sociale.

Su questi temi si svolgerà una pubblica assemblea sabato 27 aprile 2019, ore 17,30, a Iglesias, nel Centro culturale Casa del Cinema di via Cattaneo.

L’assemblea è promossa da persone del campo democratico e della sinistra che si riconoscono nei principi dell’autonomia e del federalismo e che propongono un modo non rituale di partecipare a “Sa Die de sa Sardigna”. Il dibattito, coordinato da Emilio Gariazzo, già sindaco di Iglesias, e da Ilaria Portas, vicesindaco di Masainas, sarà introdotto da Italo Birocchi e Giangiacomo Ortu, intellettuali di grande impegno civile. Seguirà il dibattito cui parteciperanno, tra gli altri, lo scrittore Flavio Soriga, Debora Porrà, sindaco di Villamassargia e Daniela Piras, segretaria nazionale del sindacato UILTEC.

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La mostra “Reality Show”, espone a Cagliari, negli spazi dell’EXMA, dall’11 aprile al 16 giugno 2019, una vasta collezione di opere realizzate da vari artisti che lavorano in ambito nazionale ed internazionale. Le opere esposte appartengono alla collezione della Fondazione per l’arte Bartoli-Felter che promuove la creatività contemporanea con particolare riferimento alle nuove generazioni. Si tratta di opere molto diverse fra loro per materiali e tecniche ma tutte parlano lo stesso linguaggio: quello della “pop art” conosciuta nella seconda parte del secolo scorso come “arte popolare”.

Ogni opera racconta qualcosa e cattura l’attenzione del visitatore per combinazione di colori o accostamento di oggetti particolari o ancora per l’impiego di tecniche molto diverse fra loro, una sorta di riqualificazione delle cose ordinarie della vita quotidiana per trasformarle in soggetti estetici.

Il nome “Reality Show” nasce dall’intenzione di mettere in scena la realtà nei suoi aspetti problematici e contraddittori con riferimento al consumismo e all’ossessione per il cibo, in particolar modo nella società occidentale.

La progettazione e l’allestimento sono stati realizzati da Salvatore Campus, curatrice Simona Campus.

L’atmosfera che si respira fa venire in mente la famosa “Silver Factory”, ossia la fabbrica dell’arte che Andy Warhol installò a New York, uno spazio collettivo dove i giovani potevano creare tra i fondatori del movimento della “Pop Art” negli anni ’60, troviamo il grande Warhol, secondo a Pablo Picasso come artista più comprato e venduto al mondo.

Egli riprodusse in grande scala beni di consumo, considerava arte il linguaggio della pubblicità, traeva spunto dalla cultura di massa americana, dal cinema e dai fumetti. La pop art era considerata da Warhol un modo di amare le cose.

Nella mostra sono presenti anche alcune sue frasi famose ed un piccolo angolo argentato con esposte alcune sue foto, al centro dello “stanzino” uno sgabello, proprio come nella sua Silver Factory, dove amava fa accomodare i suoi ospiti per poi fotografarli, convinto del fatto che «nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».

Quindi che aspettate…lo sgabello attende solo voi!!!

Nadia Pische

   

 

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Ieri pomeriggio i carabinieri del Norm della Compagnia di Cagliari ed i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Cagliari, a seguito di un’analisi eseguita sui profili social network, con l’ausilio delle rispettive unità cinofile, hanno eseguito alcune perquisizioni domiciliari nei confronti di due giovanissimi ragazzi cagliaritani. Nel corso della perquisizione domiciliare effettuata nei confronti di uno dei due (poi arrestato) gli investigatori hanno sequestrato una pistola a salve e circa 40 cartucce calibro 8 mm, un panetto da 70 grammi di hashish, 2 cesoie, un bilancino di precisione, due coltelli a serramanico. La perquisizione è stata eseguita dopo la visione di un video postato avantieri sul profilo Instagram di un amico dell’arrestato (anche egli perquisito con esito negativo) in cui viene ripreso un uomo da un’auto in movimento sparare un colpo a salve con la pistola, poi sequestrata in direzione di alcuni edifici del centro urbano di Cagliari. L’arrestato, 19enne, incensurato, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa della direttissima fissata per venerdì.

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«In questa giornata di festa, che ci ricorda i principi su cui si fonda la nostra Repubblica, quelli della Costituzione democratica e antifascista, non possiamo non pensare al primo articolo che recita che siamo una Repubblica fondata sul lavoro, lavoro inteso come nel successivo art. 4 che ci dice “[…] Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Si parla di lavoro dunque, e non di schiavitù, o di nuove forma schiavitù. I lavoratori e le lavoratrici AIAS si trovano in questo momento ancora con dieci mensilità di stipendi arretrati. Ad oggi, non è stata prospettata nessuna soluzione e tante famiglie ritirano i propri figli da scuola, non pagano i mutui e sono in forte difficoltà economica. I vari sindacalisti licenziati in questi anni stanno vincendo le cause contro AIAS, questi sono segnali che ci tengono in forte allarme e tensione.»

Lo scrive, in una nota, la segreteria regionale di Articolo UNO – Sardegna.

«Il nuovo governatore Christian Solinas, come primo atto, ha sospeso la formazione di Sas Domos e lasciato così, in balia delle onde, intere famiglie che attendono certezze e lascia allo stesso modo il servizio che viene svolto per le fasce più deboli – dice il consigliere regionale Eugenio Lai -. Domani, 26 aprile, depositerò un’interrogazione in Consiglio per smuovere le acque istituzionalmente, lo stesso giorno in cui i sindacati confederali hanno proclamato uno sciopero.»

«Fino a questo momento – conclude la segreteria regionale di ArticoloUNO – Sardegna -, siamo stati al loro fianco in ognuna delle loro battaglie e rivendicazioni e continueremo a farlo.»

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«L’annunciata decisione del presidente del Consiglio regionale di non partecipare alle manifestazioni per il 25 aprile è inaccettabile.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«La Sardegna ha dato il suo apporto, con donne e uomini, a quel movimento che ha fatto nascere la democrazia e che oggi dà la possibilità, anche a chi dissente dalle nostre idee, di poter esprimere le proprie. Il presidente del Consiglio ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Il suo ruolo, lo pone alla guida della massima assemblea regionale. Probabilmente – conclude Emanuele Cani – dovrebbe pensare più all’istituzione che rappresenta e non alla propaganda spicciola che vorrebbe cancellare le lotte e le conquiste che oggi ci permettono di vivere in uno Stato libero e democratico.»