26 July, 2024
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«Dopo anni di assenza della Regione per quanto riguarda la crisi del porto di Cagliari, assieme al presidente Christian Solinas ci siamo immediatamente preoccupati di intervenire per assicurare una gestione corretta della situazione. Ma, soprattutto, per provare a mettere in campo delle proposte in grado di contrastare la profonda attuale incertezza, nonché per rilanciare l’attività del porto industriale ai fini di uno sviluppo complessivo che passa per l’attivazione della ZES ma anche per l’applicazione del DPCM che è stato già siglato per la realizzazione della zona franca doganale. Nell’incontro che si è tenuto a Roma con il viceministro Edoardo Rixi sono stati evidenziati tutti gli aspetti connessi alla vertenza del porto canale.»

Lo ha detto questa sera, Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro.

«ll tavolo ministeriale con il ministro Danilo Toninelli è stato sollecitato dal presidente Christian Solinas, e dal Ministero sono state apprezzate la serietà dell’approccio della Regione nella vicenda nonché la volontà di trovare soluzioni concrete. Riteniamo, quindi, l’incontro positivo nonostante la complessità della vertenza, nella quale registriamo la disponibilità dell’azienda a non voler abbandonare il porto di Cagliari e a voler cercare delle soluzioni. Il primo segnale in questa direzione è la decisione di non mettere in liquidazione la Cict. In questi giorni si sta, tuttavia, lavorando per cercare di trovare la soluzione per la messa in sicurezza dei personale. Si sta, inoltre, valutando la possibilità di studiare delle norme straordinaria che garantiscano comunque il sostegno ai lavoratori – ha concluso Alessandra Zedda -. Voglio ribadire, infine, che Regione è presente e attiva da subito per cercare di superare un’inerzia durata cinque anni da parte del Centrosinistra.»

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«Abbiamo riaperto il dialogo con i vettori aerei ed individuato un percorso per assicurare il diritto alla mobilità sulle rotte da e per Olbia in regime di continuità territoriale e scongiurare i paventati licenziamenti in attesa di una definizione più puntuale dei ruoli operativi dei due vettori.»

Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas al termine del vertice che si è appena concluso al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. L’incontro convocato dal sottosegretario Armando Siri su richiesta del presidente Christian Solinas, aveva l’obiettivo di trovare una mediazione in extremis tra le due compagnie per salvaguardare servizi e occupazione messi a rischio proprio nell’imminenza del ponte pasquale.

«Ci siamo trovati a gestire a pochi giorni dal passaggio di consegne con il presidente Francesco Pigliaru, avvenuta il 22 marzo, una grave emergenza che deriva da cinque anni di gestione approssimativa del sistema dei trasporti, i cui danni, con i conseguenti rischi sull’operatività dei voli e la chiusura della base di Olbia stiamo cercando di scongiurare anche grazie all’impegno del Governo che ha apprezzato la credibilità e la correttezza delle azioni da noi messe in campo con assoluta tempestività – ha sottolineato il presidente -. Le parti private si sono impegnate, inoltre, a definire entro il prossimo 5 maggio, i termini di un accordo più dettagliato sul quale la Regione ed il Ministero continueranno a vigilare.
Siamo tutti impegnati, in queste ore, a limitare i disagi per le migliaia di passeggeri che hanno prenotato voli per il periodo pasquale e rischiavano di restare completamente a terra per il grande pasticcio che abbiamo ereditato. Al momento permangono alcune criticità per i giorni di massima intensità del traffico aereo – ha concluso il presidente della Regione -, nei quali la riprotezione di tutti i passeggeri da Roma e Milano verso Olbia è condizionata al materiale riposizionamento di ulteriori aeromobili, sul quale attualmente stanno lavorando i gruppi tecnici delle due compagnie.»

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Un ampio patrimonio librario messo al servizio della collettività. La Biblioteca comunale di viale Arsia ha provveduto alla revisione e all’aggiornamento del proprio repertorio e catalogo di volumi, individuando quelli usurati, danneggiati o che presentano ancora caratteristiche tali da renderne possibile il riutilizzo.
In quest’
ottica, una serie di testi di argomentazione varia verranno donati a favore delle associazioni, scuole e istituzioni a carattere sociale e formativo/culturale che ne faranno richiesta.
«Si tratta di un’iniziativa lodevole volta a far circolare la cultura, incentivando la pratica e il piacere della lettura. Leggere, infatti, è un’attività fondamentale per stimolare il nostro intelletto, la nostra immaginazione, la nostra creatività e per aiutare soprattutto le fasce d’età più giovani ad affinare le proprie abilità di scrittura», ha detto il sindaco Paola Massidda.
Per accedere alle donazioni è necessario presentare domanda entro il 30 Settembre 2019 all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia, indirizzandola all’attenzione della Biblioteca Comunale. La richiesta può essere inoltrata anche mediante pec al seguente indirizzo: comcarbonia@pec.comcarbonia.org .

Nell’assegnazione dei volumi, verrà data priorità all’ordine cronologico di arrivo delle richieste.

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Le spiagge delle Saline e della Pelosa sono libere dalla plastica, da quella abbandonata da quanti, distratti oppure no, l’hanno lasciata tra le dune, tra i cespugli o nascosta tra la sabbia. Questa mattina a “ripulire” gli arenili di Stintino ci hanno pensato i ragazzi delle scuole elementari e medie di via Lepanto e i tanti volontari e turisti che hanno risposto all’appello dell’amministrazione comunale.

L’occasione l’ha offerta la giornata di “Pulizia dei litorali”, il primo dei due appuntamenti con “Stintino Plastic free”, la campagna che vede il paese turistico che si affaccia sul golfo dell’Asinara impegnato nella promozione di buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e del mare.

Alla casetta del progetto Life-Sterna, ai parcheggi delle Saline, gli assessori comunali Antonella Mariani, Pubblica istruzione, Francesca Demontis, Turismo, il vicesindaco Angelo Schiaffino con Martino Cugusi, consigliere con la delega all’Ambiente, e Marilena Gadau presidente del consiglio, hanno dato il benvenuto ai quasi cento studenti delle scuole stintinesi. Con loro le maestre e le professoresse che hanno contribuito all’iniziativa.

«Un appuntamento che abbiamo organizzato con due mesi di attenta preparazioneha detto Marilena Gadau e che ha visto coinvolto anche l’ufficio tecnico. Adesso puntiamo a interessare l’intero consiglio comunale con la presentazione di una proposta che preveda, entro il 2020, il divieto dell’utilizzo della plastica nei litorali del nostro comune.»

E durante le passeggiate dalle Saline sino a Pazzona e poi alla Pelosa, sono stati tanti i rifiuti raccolti e, in particolare, plastica in grande quantità: bottiglie, contenitori per alimenti, sacchetti per la spesa, tappi di bottiglie, bicchieri. Ma non sono mancati vecchi ombrelloni e sedie abbandonate tra i cespugli o tra le dune della Pelosa, funi da ormeggio, addirittura abiti e una bombola per il gas domestico lasciata tra le siepi, nel perimetro esterno della zona umida delle Saline. E poi ancora, tubi in plastica, contenitori e cassette in polistirolo. Notevole anche il contributo dei volontari e anche dei tanti turisti stranieri in vacanza a Stintino in questi giorni che hanno voluto offrire il loro aiuto.

«Un risultato che ci soddisfa ha detto Martino Cugusi perché vuol dire che l’attività che abbiamo iniziato negli anni passati, focalizzando l’attenzione sul rispetto dell’ambiente, sta davvero dando i suoi frutti.»

L’iniziativa di oggi va a coronamento del lavoro svolto con le scuole del paese sui temi della sostenibilità. «Un progettoha aggiunto Danilo Pisu, coordinatore del progetto Life-Sternache andrà avanti ancora per altri quattro anni e che mira a formare una nuova generazione attenta alla natura e all’ambiente». Grazie all’attività portata avanti a scuola, gli alunni utilizzeranno anche parte della plastica per realizzare un progetto di riutilizzo di questi rifiuti.

«Quello con le scuole è tra i risultati più importantiha detto Antonella Marianiperché è dai piccoli che parte l’attività di sensibilizzazione alla necessità di contrastare l’inquinamento da plastica

Ai ragazzi sono stati donati cappellino e magliette con lo slogan della giornata e, una volta ritornati dalle vacanza pasquali, l’amministrazione comunale donerà loro delle borracce per l’acqua, così da evitare a scuola l’utilizzo delle bottiglie di plastica usa e getta.

La giornata è stata organizzata dal Comune in collaborazione con le scuole di Stintino, il coordinatore del Progetto europeo Life Sterna del Comune di Stintino, Danilo Pisu, la compagnia barracellare di Stintino, il Museo della Tonnara, il Parco nazionale dell’Asinara, il Clean Sea Life, il Centro di recupero tartarughe marine (Crama), la Lega navale italiana sezione Golfo dell’Asinara e l’Associazione calcio Stintino.

L’attività di sensibilizzazione del Comune proseguirà con un secondo appuntamento in programma a maggio, un convegno scientifico sugli effetti dell’inquinamento da plastica.

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E’ stata formalizzata la composizione dei nuovi gruppi consiliari, che hanno provveduto anche ad eleggere i consiglieri titolari di cariche interne come presidenti, vice presidenti e segretari. Di seguito l’elenco definitivo:

Fdi – Paolo Truzzu, Francesco Mura, Nico Mundula.

Fi – Angelo Cocciu, Emanuele Cera, Giuseppe Talanas, Antonello Peru, Alessandra Zedda.

Lega – Dario Giagoni, Pierluigi Saiu, Sara Canu, Michele Ennas, Ignazio Manca, Annalisa Mele, Michele Pais, Andrea Piras.

Leu – Daniele Cocco, Eugenio Lai, Roberto Deriu (Pd-Adesione tecnica).

Misto – Valerio de Giorgi, Roberto Caredda, Pietro Moro, Domenico Gallus, Stefano Tunis.

M5S – Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Carla Cuccu, Elena Fancello, Alessandro Solinas.

Pd – Gianfranco Ganau, Valter Piscedda, Gianluigi Piano, Giampiero Comandini, Salvatore Corrias, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi.

Psd’Az – Francesco Mula, Giovanni Satta, Stefano Schirru, Fabio Usai, Giovanni Chessa, Gianfranco Lancioni, Piero Maieli, Christian Solinas.

Progressisti – Francesco Agus, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo, Antonio Piu, Gianfranco Satta, Francesco Stara, Massimo Zedda.

Riformatori sardi – Michele Cossa, Aldo Salaris, Alfonso Marras.

Udc – Gian Filippo Sechi, Andrea Biancareddu, Giorgio Oppi.

Nell’ordine, il primo nome di ogni gruppo è quello del presidente, il secondo del vice presidente.

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La terna del Circolo Comunale di Carbonia composta da Bruno Manca, Efisio Saiu e Fabrizio Sabiu si sono laureati campioni regionali di bocce, specialità raffa, categoria C. nelle finali disputate a Sassari. Nella prima partita si sono imposti sui padroni di casa della Nuova Boccia D’oro, attuali campioni regionali a squadre, con il punteggio di 8 a 0. Nella seconda hanno battuto gli oristanesi della Soms e, nella finale, hanno prevalso di misura sulla terna di Soleminis, con il punteggio di 12 a 11.

Nel prossimo mese di giugno, Bruno Manca, Efisio Saiu e Fabrizio Sabiu, rappresenteranno la Sardegna nei campionati nazionali in programma a Verona.

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Gli auguri di buon lavoro dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias, 930 iscritti infermieri ed infermiere pediatriche nel Sulcis Iglesiente impegnati in sanità pubblica e privata, al neo assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.

«Auspichiamo che l’assessorato da Lei diretto possa, erga omnes – scrive il presidente OPI Carbonia Iglesias Graziano Lebiu -:

– essere competente in materia di programmazione sanitaria, di indirizzo, coordinamento e controllo delle attività dell’Aziende Tutela Salute per l’erogazione dei livelli uniformi di assistenza nel campo della prevenzione collettiva, dell’assistenza sanitaria territoriale ed ospedaliera;

– dare risposte all’integrazione sociosanitaria;

– garantire e assicurare il controllo di gestione, di qualità e sugli atti, relativi alle attività dell’ATS, delle Aziende Ospedaliere, delle Aziende Ospedaliere Universitarie e della Sanità Privata;

– svolgere le funzioni di programmazione delle politiche sociali, di indirizzo e monitoraggio del sistema integrato dei servizi alla persona.»

«Abbia “cura”che a noi professionisti e ai lavoratori della sanità non venga mai meno il senso di appartenenza al SSR, e che siano quindi valorizzati, ascoltati, stabilizzati, gratificati per le loro competenze e nei loro diritti e doveri – conclude Graziano Lebiu -, e che possano progredire in quanto attori centrali in tutti i servizi sanitari pubblici e privati, ospedalieri e territoriali ed impiegati nelle forme previste dal mercato del lavoro e in funzione delle aspettative dei cittadini.»

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Chi divulga informazioni su attività illegali o dannose, acquisite nel contesto lavorativo, sarà protetto più efficacemente, dopo l’approvazione in via definitiva di nuove norme UE.

La legislazione, adottata con 591 voti favorevoli, 29 contrari e 33 astensioni e già concordata con i ministri UE, stabilisce nuove regole a livello europeo per proteggere gli informatori che rivelano l violazioni del diritto comunitario in settori quali appalti pubblici, servizi finanziari, riciclaggio di denaro, sicurezza dei prodotti e dei trasporti, sicurezza nucleare, salute pubblica, protezione dei consumatori e dei dati.

Per garantire la sicurezza dei potenziali informatori e la riservatezza delle informazioni divulgate, le nuove norme consentiranno di comunicare le segnalazioni: all’interno dell’ente interessato (come un’azienda), direttamente alle autorità nazionali competenti, nonché agli organi e le agenzie competenti dell’UE. Pertanto, tali canali di comunicazione dovranno essere creati sia dalle aziende sia dalle autorità nazionali.

Nei casi in cui non siano state adottate delle misure adeguate in risposta alla segnalazione iniziale di un whistleblower, o qualora si ritenga che vi sia un pericolo imminente per l’interesse pubblico o un rischio di ritorsione, l’informatore sarà comunque protetto in caso decidesse di divulgare pubblicamente le informazioni, senza passare attraverso questi canali (cfr. più sotto).

Le piccole aziende e i piccoli municipi potranno essere esentati da tali obblighi.

La legge vieta esplicitamente le rappresaglie e introduce delle salvaguardie, per evitare che chi denuncia sia sospeso, declassato e intimidito o che si trovi ad affrontare altre forme di ritorsione. Saranno tutelati anche coloro che assistono gli informatori, come i facilitatori, i colleghi e i parenti.

Gli Stati membri dovranno garantire che gli informatori abbiano accesso gratuito a informazioni e consulenze complete e indipendenti sulle procedure e sui mezzi di ricorso disponibili, nonché all’assistenza legale nel corso del procedimento. Durante i procedimenti giudiziari, gli informatori potranno ricevere sostegno finanziario e psicologico.

I recenti scandali, da LuxLeaks ai Panama Papers, hanno dimostrato quanto siano importanti le rivelazioni degli informatori per individuare e prevenire le violazioni del diritto UE che recano danno all’interesse pubblico e al benessere della società. La mancanza di un’efficace tutela degli informatori a livello UE può avere un impatto negativo sul funzionamento delle politiche dell’UE in uno Stato membro, ma può anche estendersi ad altri paesi e all’UE nel suo complesso.

Attualmente, solo 10 Paesi dell’UE (Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia, Svezia e Regno Unito) offrono una protezione giuridica completa. Negli altri Paesi, la protezione è solo parziale o si applica a specifici settori o categorie di lavoratori.

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La Giunta comunale di Sennori ha approvato nei giorni scorsi una delibera con cui stanzia 5mila euro a favore dell’Istituto comprensivo di Sennori allo scopo di consentire agli alunni appartenenti a famiglie economicamente svantaggiate di partecipare ai viaggi di istruzione organizzati dalla scuola.

«In questo momento così difficile della vita economica del nostro Paese, abbiamo voluto stanziare questo contributo per fare in modo che anche chi non ha le possibilità di pagare la quota per i viaggi di istruzione possa invece parteciparvi – spiega la consigliera con delega alla Pubblica istruzione, Maria Antonietta Pazzola -. Riteniamo che i viaggi di istruzione rappresentino un tassello molto importante nel percorso scolastico degli alunni; sono uno strumento che favorisce l’apprendimento in e che aiuta i ragazzi a socializzare e a conoscere realtà diverse da quella in cui vivono, arricchendo così il loro bagaglio di esperienze personali».

 

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I reati verso le abitazioni e le attività produttive della Sardegna sono in calo anche se la percezione di insicurezza che hanno le famiglie e le imprese è in aumento.

Nell’Isola, infatti, le denunce di furti negli appartamenti sono calate dello 0,25% mentre nelle aziende il decremento è stato del 12%.

A dirlo sono i dati riferiti al 2017, forniti al Sole 24 Ore, dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, che fotografano unicamente i delitti “emersi” in seguito alle segnalazioni delle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria, DIA, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Guardia Costiera).

L’analisi sulle abitazioni registra un calo a Sassari (-18,43%) e Nuoro (-5,80%) e un aumento a Oristano (+5,33%) e Cagliari (+18.20%). Tutte in calo, invece, le segnalazioni alla Pubblica Sicurezza per rapine contro le attività imprenditoriali: si parte con il -14,36% di Cagliari, il -23,53 a Nuoro e si continua con il -10,21% a Sassari.  I dati su Oristano segnano uno 0% (tasso invariato).

«I dati della nostra regione da una parte sono confortanti perché vedono i nostri territori negli ultimi posti delle classifiche nazionali – commenta Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – dall’altra parte sappiamo bene, purtroppo, come da questi calcoli restano fuori i fenomeni di microcriminalità, anch’essi diffusi sul territorio ma che per diversi motivi sfuggono al controllo delle autorità e la cui denuncia da parte delle vittime a volte non è affatto scontata. Però dobbiamo dire che probabilmente le basse percentuali sono dovute anche alla crescita di “sistemi d’allarme” ad altissima efficienza e precisione – sottolinea Mameli – ovviamente parliamo di prodotti che devono essere certificati dagli enti accreditati e installati da artigiani anch’essi certificati

Secondo la rielaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sempre su fonte Ministero dell’Interno e Il Sole24Ore, le denunce in tutta l’Isola per atti contro le abitazioni e le attività produttive nel 2017 sono state in totale 4.068, per una media di 11,1 al giorno. A livello nazionale sono circa 277 e in Veneto, per esempio, le denunce quotidiane sono ben 53.

Le attività imprenditoriali sarde hanno denunciato 1.371 atti (3,7 al giorno, come detto, in calo rispetto al 2017 del 12%). Nella classifica nazionale (su 106 province) quelle sarde occupano tutte posizioni di retrovia (minori reati denunciati): Sassari è al 57° posto, Cagliari al 77°, Oristano 101° e, Nuoro, al 104°. Per quanto riguarda le denunce per atti contro le abitazioni isolane, queste sono state 2.697 (7,3 al giorno) in calo dello 0,25%. A livello nazionale, Sassari è all’84° posto, Cagliari al 94°, Nuoro 101esimo e Oristano al 106°.

Nonostante questo, vi è un senso generalizzato di insicurezza: secondo il Censis, il 31,9 per cento delle famiglie italiane percepisce il rischio della criminalità nella zona in cui vive.

Nel suo ultimo Rapporto, l’Istituto di Statistica, rileva che oltre 19 milioni di italiani (vale a dire più di tre famiglie su dieci) percepiscono il rischio della criminalità nel territorio in cui vivono. E che la criminalità è ritenuta il quarto più grave problema nazionale, dopo la mancanza di lavoro, l’evasione fiscale e l’eccessivo prelievo fiscale.

«Forse è per questo che le famiglie maggiormente avvedute, disponibilità economica permettendo, stiano decidendo in misura sempre crescente di correre ai ripari  – aggiunge Stefano Mameli – installando porte blindate con serrature sempre più sofisticate, sistemi d’allarme, inferriate a porte e/o finestre, vetri e infissi anti-intrusione, telecamere

Il merito del calo dei furti nelle abitazioni, probabilmente, è legato anche alla massiccia prevenzione messa in campo nelle case italiane. Il Censis conferma come il 66,3% delle famiglie abbia installato la porta blindata, il 42% un sistema d’allarme, il 33,5% inferriate a porte e/o finestre, il 31% infissi e vetri anti-intrusione, il 30,7% telecamere. Con numerosi nuclei, ovviamente, che hanno installato più dispositivi.

Su quasi 30 milioni di immobili dotati di utenze domestiche (acqua, elettricità, gas) sono installate quasi 19 milioni e 900mila porte blindate. I sistemi d’allarme ammontano a 12,6 milioni. Oltre 10 milioni di abitazioni dispongono di inferriate a porte e/o finestre. Infissi e vetri anti-intrusione sono montati in 9,3 milioni di abitazioni. E in oltre 9,2 milioni di case ci sono telecamere per scoprire che cosa succede nei dintorni e/o all’interno dell’immobile.

«Eppure ci sono ancora tantissime abitazioni indifese e ancora troppe persone che sembrano attendere il primo furto – conclude Stefano Mameli – o, se va bene, il primo tentativo di furto per correre ai ripari. Un comportamento molto rischioso, soprattutto durante l’esodo estivo e dello svuotamento dei centri abitati a favore delle località di vacanza. Una transumanza che tradizionalmente favorisce i “topi d’appartamento”.»