24 July, 2024
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Dopo essersi classificati nei primi 3 posti a ‘Sanremo Giovani’ con il brano “Cristallo”, guadagnandosi di diritto la partecipazione al tour mondiale, e dopo aver calcato il palco dell’Ariston con Claudio Baglioni nella serata finale del Festival 2019, la band Deschema è ufficialmente partita per il giro dei 5 continenti e si è esibita nella prima tappa in Africa il 31 marzo per poi affermare entusiasta sui social: «Grazie Tunisi, ieri sera è stato bellissimo! Adesso ci aspettano 12 ore di volo per Tokyo!».

Già, perché i live proseguono incalzanti e la prossima data è in Giappone il 3 aprile, per poi volare a Sydney il 6, Buenos Aires il 9 e Toronto il 12, prima di rientrare in Europa con le date di Barcellona e Bruxelles, rispettivamente il 15 e il 16 aprile.

«Siamo veramente orgogliosi di portare la musica italiana nel mondo! È un’esperienza che non capita tutti i giorni a giovani artisti e la vogliamo vivere al meglio! La prima tappa a Tunisi è stata un successo: di pubblico ma sopratutto di calore e di entusiasmo indescrivibili. Ma La cosa più bella è la sintonia che è subito nata con gli altri artisti, con i quali ci siamo trovati subito benissimo! Ci auguriamo che sarà così anche nelle prossime date», così hanno dichiarato i Deschema appena atterrati in Giappone, dove il concerto segna il secondo sold out di pubblico dopo quello della tappa in Tunisia.

I Deschema sono seguiti in tour da Maurizio Caridi e Roberto D’Onofrio, quest’ultimo brand manager di Lexmedia, agenzia che si occupa della comunicazione del gruppo e che si è già occupata della campagna di comunicazione di Area Sanremo Tim.

La tournée organizzata dal ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, promossa in collaborazione con la Direzione Comunicazione RAI, porta i finalisti di ‘Sanremo Giovani’ Deschema, Einar, La Rua, Federica Abbate, Nyvinne e Mahmood (che sarà presente solo in alcune tappe) a fare il giro del mondo tra Africa, Asia, Oceania, Americhe ed Europa, offrendo loro un’opportunità incredibile di esperienza e visibilità, nonché generando un’immagine al mondo di un “Made In Italy” giovane, creativo e dinamico, promuovendo la cultura e la lingua italiana a sostegno dell’economia creativa del nostro Paese.

L’iniziativa si inserisce nel programma di promozione della Farnesina “Vivere all’italiana”, che dal 2017 coniuga, in una logica di sistema, le diverse componenti della promozione economica, culturale e scientifica dell’Italia nel mondo.

La band Deschema formata dal cantante e tastierista Gianluca Polvere, dai chitarristi Nicola Facco e Giulio Cappelli, dal bassista Emilio Goracci e dal batterista Massimiliano Manetti, sta preparando il nuovo album di prossima uscita, nella cui musica non mancheranno le emozioni che questo tour mondiale regalerà loro.

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Il Carbonia scende in campo alle 17.00, al Comunale “Carlo Zoboli”, contro l’Orrolese, per la semifinale di ritorno della Coppa Italia di Promozione (dirige Francesco Mulargia di Cagliari, assistenti di linea Michel Melis e Valeria Spizuoco di Cagliari). Si parte dall’1 a 1 dell’andata, maturato sette giorni fa, con i goal di Nicola Lazzaro e Matteo Stochino.

Le due squadre si affrontano per la terza volta dall’inizio della stagione, in quanto all’ultima giornata del girone d’andata, in campionato, il Carbonia ha espugnato il campo dell’Orrolese con un goal di Giacomo Sanna e le due squadre si affronteranno ancora a Carbonia, il 5 maggio, per l’ultima giornata del girone di ritorno.

Dalle 16.00, sono in campo le altre due semifinaliste, a Fonni, Fonni e Valledoria (dirige Alberto Enrico Argiolas di Cagliari, assistenti di linea Giacomo Sanna di Cagliari e Marco Fara di Oristano). Al momento il Valledoria è in vantaggio per 1 a 0. All’andata, sette giorni fa, la prima sfida terminò in parità, 1 a 1.

La finalissima della Coppa Italia è in programma giovedì 25 aprile, sul campo del Centro Federale di Sa Rodia, a Oristano.

Il Carbonia, sullo stesso campo, è stato protagonista di due finali delle ultime tre edizioni e in entrambe le occasioni si è arresa solo ai calci di rigore, nel 2016 contro il Bosa, lo scorso anno contro la Dorgalese.

 

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Nuovo sbarco di migranti a Co’e Quaddus, nell’Isola di Sant’Antioco. Poco dopo le 13.00 di oggi, i carabinieri della stazione di Sant’Antioco, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno rintracciato 8 clandestini, tutti maschi, adulti ed in apparenti buone condizioni fisiche e di salute, di nazionalità algerina. I migranti sono stati intercettati mentre a piedi percorrevano una stradina giungendo da “Turri”, dove si presume possano essere sbarcati poco prima da un natante non ancora individuato. Sul posto si è recato anche personale dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Carbonia, che unitamente ai Militari della Stazione di Sant’Antioco, al termine dei primi accertamenti, faranno trasportare i clandestini presso il centro di prima accoglienza di Monastir, per le ulteriori formalità di rito.

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Anche la tappa marchigiana della Carovana dello Sport Integrato è andata in archivio con successo. Ascoli Piceno ha accolto con calore l’Equipaggio 2 della spedizione targata Csen, protagonista di una due giorni allegra e coinvolgente.Ad aprire le danze, come di consueto, è stato l’evento di accoglienza, andato in scena lunedì pomeriggio nella sala consiliare del Comune. Protagoniste non solo le istituzioni, ma anche i vertici locali Csen e i ragazzi dell’Istituto Agrario Ulpiani, che hanno offerto il loro prezioso contributo nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro alla stesura della Carta dei Valori dello Sport Integrato.

Particolarmente sentito l’intervento del sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli: «Una società è giusta solo se permette a chi sembra apparentemente svantaggiato di migliorare, pur consapevole dell’esistenza del proprio limite. Il limite non si cancella ma può essere sfumato, a patto che la società porga una mano. Da questo punto di vista sono grato a Csen, che ha voluto ospitare ad Ascoli una tappa di questa meravigliosa Carovana».

Fulcro centrale della tappa marchigiana è stata l’attività dei ragazzi dell’Istituto Ulpiano: «Abbiamo accolto con grande piacere la Carovana – ha dichiarato la dirigente scolastica Maria Luisa Bachetti – da sempre siamo molto attenti alla questione dell’integrazione, e lo sport rappresenta uno strumento molto forte in questo senso».

Il presidente Csen Marche Franco Ferretti ha invece tracciato un excursus “storico” sui temi dell’integrazione sociale attraverso lo sport: «Questa strada è iniziata nel 1966 quando io, insegnante di prima nomina in un liceo, mi ritrovai tra gli alunni un ragazzo poliomielitico, che soffriva nel non poter partecipare alle attività sportive della classe. Allora lavorai a lungo per adattare gli esercizi in funzione delle sue capacità e lui migliorò fino al punto di partecipare a delle partite di pallavolo assieme ai compagni».

«Questa manifestazione è rivoluzionaria, perché cambia i canoni della persona disabile nell’immaginario collettivo – ha detto invece Roberto Zazzetti, membro della consulta regionale per la disabilità – avrei gradito maggior partecipazione da parte delle società che fanno sport integrato nel territorio, ma la strada tracciata da Csen è quella giusta.»

A intervenire è stata anche Claudia Angelini, docente dell’Istituto Ulpiani nonché referente regionale del progetto: «E’ un vero piacere per noi ospitare la Carovana dello Sport Integrato – ha sottolineato – si tratta di un progetto che ricorda a tutti quanto siano importanti le differenze per poter crescere assieme».

Dopo l’evento di benvenuto tutte le autorità presenti hanno apposto la loro firma sulla Carta dei Valori dello Sport Integrato, giunta ormai alle soglie delle mille sottoscrizioni.

Stamani, in un Palazzetto dello Sport Ezio Galosi vestito a festa, è andata in scena la partita, che ha visto il Team Verde vincere con il risultato finale di 11-6.
Il match è stato preceduto, oltre che dai saluti istituzionali, anche da una graditissima esibizione di Scherma in Carrozzina. Protagonista Michele Massa, allievo dell’Accademia della Scherma di Fermo, che ha recentemente conquistato (da Under 14) la medaglia di bronzo ai campionati italiani assoluti. Da segnalare, inoltre, la presenza di ben tre calciatori dell’Ascoli Primavera: uno di loro, Niccolò Clerici, si è cimentato nelle vesti di “dimostratore” durante i test di assegnazione del ruolo. Prima della gara, infine, una delle atlete dell’Equipaggio 2 (Beatrice di Domizio) ha intonato l’Inno di Mameli. Durante la sfida è stata particolarmente gradita la visita del presidente dell’Ascoli Calcio Giuliano Tozzi, che in segno di amicizia ha donato una maglia ufficiale del club al presidente Csen provinciale Ugo Spicocchi: «Sono felice di poter partecipare a una manifestazione così bella – ha detto il numero uno ascolano – ho assistito a una partita spettacolare, contrassegnata da grande grinta e determinazione. Mi congratulo con il Csen per questa iniziativa che riavvicina le persone. Ho espresso ad Andrea Bruni, responsabile del progetto, la disponibilità del campo di calcio si Ascoli per una dimostrazione di football integrato ai nostri tifosi durante una partita del campionato italiano».

Sempre martedì pomeriggio, nella Sala Convegni dell’Hotel Marche, si è tenuto il consueto evento di formazione sui temi dello Sport Integrato a cui hanno partecipato molti insegnanti della scuola che sono stati accompagnati dalla Formatrice FISDIR, Cristina Ranocchi, in una formazione sulle caratteristiche dell’atleta disabile e da Andrea Bruni sull’esperienza dello Sport Integrato e della Carta dei Valori.

L’Equipaggio 2 della Carovana dello Sport Integrato si sposta verso nord: da domani, infatti, gli atleti riceveranno l’abbraccio dell’Emilia Romagna. A Vignola (provincia di Modena) riceverà l’accoglienza della comunità e disputerà una nuova gara-esibizione di Football Integrato.

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Il 6 aprile, alle ore 17.30, presso la Sala Alcoa della Biblioteca Comunale, verrà firmata ufficialmente la convenzione per l’istituzione a Portoscuso, della sede staccata della Lutec, Libera Università della Terza Età di Carbonia, che presto inizierà le proprie attività didattiche e non solo.
Saranno presenti la presidente della Lutec Ines Pinna ed il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, i quali firmeranno la convenzione e daranno il via alla progettazione e all’organizzazione del prossimo anno accademico.
«Insieme alla Lutec, la sua Presidente e il direttivo della sede di Carbonia – commenta l’assessore della Cultura Sara Marrocu – daremo il via ad un importante progetto, fortemente voluto dall’Amministrazione, di educazione permanente, senza confini anagrafici, che potrà coinvolgere gran parte della cittadinanza attività, anche coloro i quali non hanno la possibilità di spostarsi da Portoscuso per partecipare a determinate attività e poter coltivare specifici interessi culturali.
Tutti i futuri iscritti potranno seguire i seminari e le conferenze dedicate a svariate tematiche, anche relative alla vita quotidiana e agli interessi della comunità, oltre a quelle di taglio prettamente culturali, scientifico ecc, potranno essere coinvolti nei laboratori e nelle differenti iniziative socio culturali che l’associazione proporrà, coordinandosi con la sede di riferimento di Carbonia. Avranno la possibilità di iscriversi e frequentare le conferenze, i seminari, i laboratori e essere coinvolti nei progetti della Lutec tutti i cittadini interessati, senza limiti di titoli scolastici o di formazione culturale. Invitiamo perciò curiosi e interessati che volessero iscriversi o solo saperne di più, a presenziare sabato per un’informativa sulle future attività dell’associazione. Durante il pomeriggio – conclude Sara Marrocu – si potranno ritirare anche i moduli di iscrizione.»

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Un toro sardo conquista il titolo di campione nazionale junior alla 51ᵃ edizione di Agriumbria, la fiera nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione che si è svolta lo scorso fine settimana a Bastia Umbra, in provincia di Perugia. Il toro si chiama Nikele, è di razza Limousine, e fa parte di un allevamento di Monteleone Roccadoria, di proprietà del veterinario Tore Fresi, allevatore associato alla Confederazione Italiana Agricoltori Nord Sardegna.

Il bovino è stato giudicato il migliore dalla giuria, prima nella categoria 16-20 mesi, e poi nel confronto fra i campioni di tutte le categorie in concorso, dando lustro agli allevamenti di tutta la Sardegna. Nikele fa parte di un’azienda con circa 40 capi bovini, allevati a pascolo semibrado.

«Dopo la scomparsa di mio padre ho rilevato io l’azienda, e dal 2010 allevo e seleziono i bovini esclusivamente con fecondazione artificiale e puntando sulle caratteristiche performanti e sulla docilità degli animali», spiega Tore Fresi. «Occuparsi dell’azienda costa impegno e sacrificio, che affronto con entusiasmo, e che sono ripagati da risultati come quelli conseguiti a Bastia Umbra». Ad Agriumbria Fresi non era il solo allevatore sardo presente: hanno partecipato e riscosso premi anche Giovanni Giannichedda, allevatore di Campanedda, nella Nurra sassarese, che ha piazzato una sua vacca razza Limousine al 3° posto di categoria, e Michele Filigheddu di Arzachena, che con una manza razza Charolaise ha vinto il 1° premio nella categoria 13-16 mesi.

«Siamo orgogliosi che un allevatore nostro affiliato abbia riscosso premi e successo a una delle fiere più importanti del panorama nazionale. Questo risultato è sicuramente una testimonianza della qualità e delle potenzialità degli allevamenti sardi – commenta il presidente di Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni m- a ora, e proprio in virtù di questa eccellenza e potenzialità degli allevamenti isolani, chiediamo alla nuova giunta regionale che si va a insediare, di adottare subito le soluzioni adeguate per contro la Blue Tongue. Non si può restare ostaggio di una situazione che si protrae ormai da troppo tempo con danni sempre maggiori sulle imprese zootecniche sarde».

 

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Il cambiamento della città, in parallelo al frenetico scambio di informazioni, è il tema di discussione dell’incontro organizzato dall’UCSI Sardegna che si terrà sabato 6 aprile, alle ore 10.45, nella sala interna de Le Plus Bon, in piazza Unione Sarda, a Cagliari. L’analisi del racconto della città attraverso i media locali verrà condotto da Simona De Francisci, vice direttore del TG di Videolina, che intervisterà Gianni Filippini, già direttore responsabile ed editoriale de L’Unione Sarda ed ex assessore della Cultura del comune di Cagliari.

Raccontare la città è anche il tema dell’ultimo numero di Desk, la rivista trimestrale realizzate e promossa a livello nazionale dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana, che da anni documenta le nuove realtà delle professioni del giornalismo e della comunicazione, approfondendo i grandi processi sociali del nostro tempo.

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Dalla passione per il Blues e dallo sforzo organizzativo delle associazioni sarde Sweet Music e Good Vibrations giunge alla seconda edizione il ROSSO&BLUES Festival. Dai colori della città di Cagliari il rosso ed il blu ha preso forma e vita questo originale Festival ispirato al rosso passione e al blu che rappresenta l’anima Blues di questo Festival. Obiettivo principale della rassegna: rimettere al centro il Blues nel panorama musicale cagliaritano e soprattutto riportare i più giovani ad ascoltare la musica dal vivo, quella bella, originale e senza fronzoli sia locale che internazionale.

L’idea nasce dal progetto originale volto al coinvolgimento degli appassionati cagliaritani, che sono tanti, e anche dei non appassionati ma semplicemente curiosi di affacciarsi su questo mondo. L’Associazione organizzatrice oltre ad essere profonda conoscitrice del panorama blues sardo, nazionale ed internazionale si è dimostrata, già con le edizioni scorse, pazza quanto basta per cimentarsi in una rassegna locale di questa portata. Ha affrontato la sfida con tutte le difficoltà del caso nell’intento di creare qualcosa che sia davvero “alla portata di tutti” e che riporti la gente e i ragazzi ad apprezzare la buona musica dal vivo, per non lasciare il Blues relegato all’ascolto e all’apprezzamento dei conoscitori più appassionati. L’idea è semplice: apriamo le porte anche a chi, coinvolto in questa atmosfera, possa diventare un futuro appassionato e fruitore di un genere che affonda le radici nella storia ma che riesce sempre a farsi portatore del sentimento comune più moderno. Tante le novità di questa edizione 2019, oltre infatti alle tre bellissime serate al Fabrik che avranno come protagonisti personaggi di spicco del blues nostrano e non solo, abbiamo voluto espandere i nostri orizzonti organizzando attività anche “fuori palco” dinanzi a spettatori di tutta eccezione e di tutte le età. Sono previsti infatti seminari nelle Scuole elementari dove si consentirà ai bambini di conoscere personalmente gli artisti che li faranno, magari per la prima volta nella loro vita, affacciare su questo straordinario mondo musicale. Abbiamo voluti fare di più, è infatti dedicato a chi suona e a chi ha deciso di iniziare è prevista una bella Master-class di armonica guidata da uno degli armonicisti blues più in vista del momento Davide Speranza che con il suo carattere esplosivo e la sua passione per l’armonica tiene concerti in tutta Italia e non solo tanto da diventare il testimonial della Honer, una delle case produttrici di armoniche più importante al mondo. Oltre tutto questo, abbiamo pensato di cogliere l’occasione per inserire in programma due appuntamenti speciali il primo al 7Vizi – Mem dove si terrà la presentazione de libro di Marco Di Grazia “Fra la via Aurelia e il Mississipi” un ‘interessante raccolta di racconti sul blues che ha riscosso discreto successo di vendite , ed il secondo il Blues-Lunch on the Beach presso il Corto Maltese e di fronte alla splendida spiaggia del Poetto abbiamo pensato ad un aperitivo ed un pranzo o un dopo pranzo speciali che per l’occasione si svolgeranno in compagnia di buona musica blues e del nostro meraviglioso mare cui non potevamo mancare di un omaggio

In conclusione è stato possibile, con la collaborazione del CTM, organizzare dei concerti itineranti per la città di Cagliari, negli stessi giorni del Festival, si! proprio a bordo dei Bus pubblici del CTM! Chissà che sorpresa prendere il bus, in una giornata che sembra uguale a mille altre, ed invece trovarsi ad assistere ad un concerto proprio lì sul bus! quello che ci porta a lavoro e che svogliatamente abbiamo preso mille volte!

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Una Juventus troppo forte, nonostante le numerosissime assenze, per il Cagliari di Rolando Maran, ha violato la Sardegna Arena con i goal di Leonardo Bonucci e Moise Kean, uno per tempo. E’ vero che non è stato il solito Cagliari formato casalingo, ma alla base di una prestazione inferiore alle attese, c’è la forza della capolista, autentica dominatrice del calcio italiano ormai da otto stagioni consecutive.

Della partita di ieri sera restano, soprattutto, le polemiche seguite al secondo goal, per l’esultanza di Moise Kean sotto la curva Nord e la reazione di alcuni tifosi che ha fatto gridare ad un nuovo episodio di razzismo, contestato in casa rossoblu per l’esultanza, giudicata inopportuna, del giovane talento bianconero.

Rolando Maran a fine partita ha riconosciuto i meriti agli avversari: «Proprio perché era decimata e reduce da una sconfitta nell’ultima trasferta, oggi abbiamo trovato una Juventus che ha messo tanta cattiveria e attenzione. Ha concesso poco, rimanendo sempre compatta dietro; sugli esterni abbiamo spinto meno perché ci siamo trovati davanti due giocatori molto forti fisicamente che ricevevano l’aiuto da parte dei centrocampisti centrali. Noi abbiamo provato a mettere in campo l’aggressività delle ultime partite alla Sardegna Arena ma non siamo riusciti a dare il ritmo che volevamo alla gara. Abbiamo sbagliato molto quando eravamo in possesso di palla, cercando di forzare certe situazioni. Non era facile andare a prenderli, con la loro tecnica e gamba spesso ci hanno mandato a vuoto».

«La partita è rimasta in bilico sino a cinque minuti dalla fine, nel primo tempo abbiamo avuto un’occasione per parte, quella di Joao Pedro è stata nitidissima, avremmo potuto pareggiarla subito – ha aggiunto Rolando Maran -. Siamo stati ingenui sul primo gol di Bonucci, dando troppo spazio alle nostre spalle e permettendo all’avversario di saltare indisturbato. Non abbiamo fatto complessivamente una brutta partita ma contro la Juventus bisogna sperare che loro giochino con meno voglia e concentrazione rispetto a quanto hanno fatto oggi. Potevamo fare meglio se non è successo, lo si deve principalmente della prova della Juventus.»

«Ho provato ad inserire giocatori freschi, con certe caratteristiche, per cercare di recuperare il risultato. Artur Ionita era il giocatore che sino a questo momento aveva accumulato più minuti nelle gambe, sostituirlo dopo 70’ era quasi in preventivo, lo stesso Joao Pedro era affaticato – ha concluso Rolando Maran -. Ho quindi provato a mettere un attaccante al fianco di Leonardo Pavoletti e Simone Padoin in mezzo al campo per avere più spinta».

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Le Alpi Marittime e le Cozie prima, e poi la pedemontana del Friuli faranno da contesto territoriale per due avvenimenti internazionali di volo libero in deltaplano.

Dal 6 al 7 aprile ritorna per la sesta edizione il grande meeting Trofeo Malanotte, organizzato dal Delta Club Mondovì con centro operativo presso l’Aviosuperficie Alpi Marittime di Pianfei (Cuneo).

Si volerà tra le Alpi e il mare, un volo molto particolare in una zona altrettanto particolare. La quota elevata del decollo, 1740 metri, fa sì che in primavera inoltrata si spicchi il volo in un paesaggio quasi invernale, mentre giù in basso la pianura è tutta verde. Il mare è a soli 40 km di distanza verso sud. Facilmente i piloti toccano quote attorno a 3.000 metri sfruttando i motori più ecologici inventati dalla natura: l’irraggiamento solare del suolo e l’azione del vento sui rilievi montuosi. D’altronde non sarebbe possibile diversamente perché il volo in deltaplano e in parapendio non ne prevede altri e per questo si chiama “volo libero”.

Dal 25 aprile al 1 maggio, organizzato da Flyve e Aero Club Lega Piloti, terza edizione dello Spring Meeting – Trofeo Friuli Venezia Giulia 2019, una competizione che si svolgerà in una zona ben nota a chi pratica il volo libero. La stessa sarà teatro del XXII Campionato del Mondo di deltaplano il prossimo luglio. Attesi i migliori piloti da tutta Europa che hanno già colmato il numero massimo degli ammessi alla gara.

L’area di volo si sviluppa principalmente nella zona pedemontana del Friuli ma, a seconda delle condizioni atmosferiche, è possibile volare anche nelle Alpi e in pianura. Il decollo principale da cui prenderà il via ogni prova di gara, una al giorno meteo permettendo, è situato sul monte Valinis sopra Meduno (Udine). Tuttavia, sulla base delle condizioni meteorologiche, sarà possibile utilizzare altri punti di decollo situati in territorio italiano e sloveno, cinque in tutto. Atterraggio ufficiale e quartier generale della manifestazione a Travesio (Pordenone).

Molte attività collaterali saranno organizzate per famiglie e visitatori.