27 November, 2024
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Domenica 3 marzo, alle ore 15.00, a Carbonia si svolgerà la tradizionale sfilata di Carnevale con carri allegorici, gruppi di maschere, musica e animazione. L’evento è organizzato dal comune di Carbonia in collaborazione con la Pro Loco ed il Centro Italiano del Cultura del Carbone (CICC).
Prima dell’inizio della sfilata, alle ore 14.00, nella piazza Roma si potrà assistere al suggestivo rito della vestizione del gruppo di maschere della tradizione sarda “S’Ainu Orriadore” di Scano Montiferro. Sarà presente anche il gruppo di maschere tradizionali di Teulada “Su Boinarxiu e su Pastori”.

La sfilata partirà da piazza Ciusa alle ore 15.00 e si snoderà lungo il seguente percorso: via Marche, via Cagliari, piazza Marinai d’Italia, via Umbria, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, per arrivare in piazza Roma, dove la festa proseguirà all’insegna dei balli, dell’intrattenimento e dell’animazione a cura di Angel Eventi e della diretta dell’emittente Radio Carbonia.

La festa sarà allietata anche dalla presenza delle majorettes di Samassi.

In piazza Roma si terrà l’atteso momento della premiazione dei gruppi, con il primo classificato che si aggiudicherà anche il trofeo Crabò, la mascotte del Centro Italiano della Cultura del Carbone.

In occasione del Carnevale, nella giornata del 3 marzo, i Musei cittadini (Museo del Carbone, Museo Paleo Ambienti sulcitani, Museo archeologico di Villa Sulcis, Parco Archeologico di Monte Sirai e Cannas di Sotto), saranno aperti e accessibili grazie al pagamento di un biglietto a prezzo ridotto.

Per festeggiare nel migliore dei modi il “Carnevale” di Carbonia, saranno numerosi i locali, i ristoranti e i bar che garantiranno l’apertura delle proprie attività.

Al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza dell’intera manifestazione, domenica 3 marzo, dalle ore 14.00 alle 16.00, è prevista la chiusura del traffico veicolare e il divieto di sosta in piazza Ciusa, via Marche (nel tratto compreso tra piazza Ciusa e l’accesso al parcheggio adiacente piazza Berlinguer), via Lucania e via San Ponziano. Dalle ore 14.00 alle ore 20.00 è stata disposta la chiusura del traffico veicolare ed il divieto di sosta in piazza Roma e nelle strade confluenti, segnatamente: via Roma, nel tratto compreso tra via Grazia Deledda e piazza Roma; via Manno, nel tratto compreso tra via Fosse Ardeatine e piazza Roma; via Oberhausen, nel tratto compreso tra via Napoli e piazza Roma.

Dalle ore 15.00 vigerà la chiusura del traffico veicolare al momento del transito della sfilata di Carnevale nelle seguenti strade: via Marche, via Cagliari, via Liguria – nel tratto compreso tra la Chiesa Beata Vergine Addolorata e la piazza Marinai d’Italia – via Umbria, via Gramsci, via Fosse Ardeatine e via Manno. 

Dalle ore 14.00 alle ore 15.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00 verrà chiuso il traffico veicolare in piazza Matteotti.

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Il Parlamento europeo ha pubblicato una nuova serie di proiezioni sulla composizione del prossimo Parlamento sulla base dei dati di sondaggi nazionali, raccolti fino alla fine di febbraio 2019. I dati si basano su una selezione di sondaggi affidabili, condotti dagli istituti nazionali di sondaggio negli Stati membri e aggregati dall’agenzia Kantar per conto del Parlamento.

Nelle proiezioni, i vari partiti nazionali sono assegnati soltanto ai gruppi politici esistenti o laddove sono già affiliati tramite un partito politico europeo associato. Tutti i nuovi partiti e movimenti politici che non hanno ancora dichiarato ufficialmente le loro intenzioni sono classificati come “altri”.

Il prossimo Parlamento avrà meno deputati (705) del Parlamento uscente (751).

Tutti i dati possono essere scaricati dalla cartella stampa sule elezioni come file excel con il catalogo completo dei sondaggi di voto in evoluzione in tutti gli Stati membri. Il documento fornirà informazioni complete sui partiti nazionali: i loro nomi, l’affiliazione politica a livello europeo, i risultati delle ultime elezioni europee e nazionali, nonché la loro partecipazione a tutti i sondaggi sulle intenzioni di voto raccolti. Gli stessi sondaggi includono tutti i criteri utilizzati, quali le dimensioni dell’istituto, le dimensioni del campione e il periodo temporale preso in considerazione.

Il Parlamento pubblicherà proiezioni aggiornate ogni due settimane fino alla fine di aprile e ogni settimana durante il mese di maggio fino alla notte delle elezioni. I primi exit poll saranno poi pubblicati il 26 maggio, a partire dalle 18.00, per i Paesi che li conducono e in cui il voto è terminato, e ogni ora fino a quando i risultati finali provvisori saranno disponibili presso tutti gli Stati membri.

Le prime elezioni dirette del Parlamento europeo si sono tenute 40 anni fa, il 12 giugno 1979. Le elezioni di quest’anno saranno le più importanti della storia del Parlamento, tenuto conto del contesto politico, della prevista partenza del Regno Unito e delle grandi sfide politiche e transnazionali all’orizzonte. I votanti si recheranno alle urne dal 23 al 26 maggio per decidere il futuro dell’Europa.

 

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Parte il nuovo recruiting di Poste Italiane per l’assunzione di nuovi portalettere in tutta Italia a partire da aprile 2019. Come succede da molti anni ormai Poste pubblica spesso sul proprio sito l’annuncio di ricerca di personale soprattutto di portalettere, una delle figure più richieste particolarmente nei picchi di stagione. Le candidature devono essere presentate entro il 12 marzo 2019. L’iter di selezione e i requisiti richiesti sono simili a quelle delle altre volte. I candidati devono essere in possesso del diploma di scuola media superiore o diploma di laurea anche triennale, da assumere con contratto a Tempo Determinato a decorrere da aprile 2019. Non sono richieste specifiche conoscenze professionali. Possono partecipare alle selezioni anche coloro i quali… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_poste_mar_2019.html .

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“Lavoro e dignità”. Con queste parole d’ordine la Feneal Uil si avvicina al grande sciopero nazionale del 15 marzo 2019, giorno in cui in tutta Italia il settore delle costruzioni si fermerà per una giornata.

«Sarà così anche nel territorio cagliaritano e in tutta la Sardegna – spiega Gianni Olla, segretario provinciale della Feneal Uil di Cagliari che annuncia per il prossimo 8 marzo un sit-in in Prefettura e un incontro con il prefetto di Cagliari -. Arriveremo all’appuntamento del 15 marzo dopo aver effettuato decine di assemblee con i lavoratori e i disoccupati del settore : alla Sardegna ccorrono lavoro e buone politiche occupazionali. Bisogna rilanciare il settore delle costruzioni e riavviare i cantieri per creare posti di lavoro.»

Un piano straordinario per il rilancio del settore delle costruzioni. Secondo la Feneal Uil la vera emergenza della Sardegna è oggi il lavoro. «Oggi più che mai è necessario un piano straordinario per il rilancio e la difesa del settore delle costruzioni per combattere la piaga della disoccupazione – aggiunge Gianni Olla -. La nostra Regione saprà risollevarsi solo se avrà capacità e volontà di investire in infrastrutture moderne adeguandole agli standard ottimali di altri paesi».

Sardegna seconda solo alla Sicilia per opere incompiute. Per questo – secondo la Feneal Uil – occorre un taglio netto con il presente fatto di opere pubbliche incompiute (con 86 opere pubbliche incompiute la Sardegna è seconda solo alla Sicilia): la Diga di Monte Nieddu, la SS195, la SS131, l’Ospedale di San Gavino sono solo alcune delle vergogne a cui porre soluzione e rimedio.

«Se si vuole innescare un volano virtuoso – sottolinea ancora Gianni Olla – bisogna dare certezza di tempi e modalità di esecuzione delle opere pubbliche

Le priorità. Tra le priorità evidenziate dalla Feneal Uil mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico, visti i disastri che distruggono vite e mettono in ginocchio attività economiche, e finalmente portare a compimento una nuova disciplina urbanistica e di governo del territorio, la cui assenza rallenta gli investimenti destinati alla miglioria di un patrimonio abitativo e architettonico da salvaguardare.  

In questo modo, secondo il sindacato, è possibile rimediare alle storture rappresentate da calo demografico, alti tassi migratori, elevato numero dei disoccupati e dei cittadini sotto la soglia della povertà, tutti indici significativi di un diffuso malessere sociale. 

«Non si può continuare a pensare che per il Mezzogiorno e per la Sardegna la strada risolutiva siano i sussidi, un paese civile deve garantire più lavoro, più occupazione e meno precarietà, ma anche un sistema che protegga le persone in difficoltà. Solo in questo caso il reddito di cittadinanza non è assistenza, ma modernità e innovazione. Un paese civile deve prima di tutto garantire che una persona possa lavorare e prevedere un sussidio solo nel caso in cui questa non possa lavorare. Bisogna prima di tutto garantire il salario, rinnovare i contratti, abbassare le tasse sul lavoro, ma anche un sistema che protegga i lavoratori in difficoltà. Il fatto che addirittura il 14% dei sardi possa attualmente beneficiare del reddito di cittadinanza è un grande problema: innanzitutto per loro e per le loro famiglie, ma anche per la nostra economia. Chi non ha soldi non spende e non consuma. La risposta a questa crisi insomma non può essere il reddito di cittadinanza –  -, ma un piano straordinario capace di far decollare e riaprire i tanti, troppi cantieri attualmente fermi

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Il comune di Sant’Antioco avvia la politica della “Tolleranza zero” nei confronti dei cittadini che risiedono nelle case di proprietà comunale e non corrispondono il canone di affitto, sebbene il più delle volte sia simbolico o, comunque, rapportato alle proprie disponibilità economiche, nel rispetto delle disposizioni di legge.  E “Tolleranza zero” anche per quanti occupano abusivamente e non posseggono i titoli per beneficiare di un appartamento di proprietà comunale a canone agevolato e, di conseguenza, danneggiano chi invece potrebbe disporne, perché in possesso dei requisiti.

«A Sant’Antioco c’è la brutta abitudine, peraltro in alcuni casi consolidata, di non pagare il canone di affitto, in spregio delle regole e, soprattutto, dell’intera comunità antiochense – commenta il sindaco Ignazio Locci -. Non abbiamo alcuna intenzione di accettare passivamente questo fenomeno. Recentemente, infatti, abbiamo inviato le diffide agli inquilini morosi e non ci fermeremo qui: procederemo, laddove necessario, anche con le operazioni di sgombero. Ma non solo: per quanto attiene alle occupazioni abusive, va sottolineato che esiste una graduatoria che, approvata da questa Amministrazione comunale dopo anni di attesa (e in fase di aggiornamento), individua gli aventi diritto: solo e soltanto a quel documento gli Uffici devono fare riferimento. Chi non rientra nell’elenco dei beneficiari non ne ha evidentemente diritto.» 

«“Tolleranza zero”, dunque, perché questo atteggiamento irrispettoso delle istituzioni ha un impatto negativo, sia sulle casse comunali – aggiunge il sindaco di Sant’Antioco – sia su tutti gli aventi diritto che attendono pazientemente di poter beneficiare di un loro diritto. Senza dimenticare che vengono danneggiati anche coloro che pagano regolarmente. Deve essere chiaro che chi vive in una casa comunale a canone agevolato è tenuto a pagare quantomeno l’affitto e le spese di manutenzione ordinaria. Forse non tutti sanno che il comune di Sant’Antioco spende annualmente circa 200mila euro e per il 2019 è stata stanziata la somma di 300mila euro per la sottoscrizione di un accordo quadro con un solo operatore che si concentrerà sulla manutenzione straordinaria, sull’adeguamento e sul recupero funzionale del patrimonio edilizio comunale. Abbiamo il dovere di ripristinare la legalità e di dare la casa a chi ne ha realmente bisogno. E questo – conclude Ignazio Locci – è quello che faremo.»

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Questo pomeriggio, a Sestu, i militari della locale stazione dei carabinieri hanno arrestato per tentato furto aggravato S.U., 32enne disoccupato del posto. Il giovane, poco prima, è stato sorpreso dal proprietario all’interno di un’abitazione di via Togliatti e successivamente immobilizzato dai carabinieri intervenuti, che lo hanno trovato in possesso degli arnesi da scasso utilizzati per forzare una finestra. Il giovane è stato tradotto presso le camere di sicurezza della Compagnia, in attesa dell’udienza di convalida fissata per la mattinata di domani dall’Autorità giudiziaria.

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«Il progetto di rilancio Sider Alloys (ex Alcoa) non parte.» Il responsabile nazionale UILM del settore metalmeccanico lancia l’allarme.

«La nuova società è inconsistente, serve una profonda riflessione sui motivi del ritardo e sulla capacità di gestire il riavvio dello smelter di Portovesme – spiega Guglielmo Gambardella -. Nell’incontro odierno presso il ministero dello Sviluppo economico, a cui ha partecipato il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, abbiamo constatato che, a un anno dall’ingresso della multinazionale svizzera nella proprietà del sito del Sulcis, non è stato presentato un definitivo Piano industriale e non è stato firmato il contratto per l’affidamento della progettazione del revamping dello smelter.»

«Ad oggi – aggiunge Guglielmo Gambardella – secondo quanto fu annunciato lo scorso febbraio, Sider Alloys avrebbe dovuto avviare gli impianti, raggiungere una produzione di alluminio pari almeno al 30% della capacità produttiva dello smelter ed assumere almeno l’85% dei lavoratori ex Alcoa. Invece, Sider Alloys continua con gli annunci e prosegue con una gestione poco ‘trasparente’ delle prime assunzioni con un’associazione dei lavoratori, per la quota del 5% delle azioni societarie, il cui ruolo non è ancora chiaro. La situazione, nonostante la presenza di Invitalia nella società, è fuori controllo da parte dei sindacati.»

Guglielmo Gambardella, infine, ricorda che è stato chiesto al Governo «di intervenire e fare chiarezza, ma soprattutto di assicurare la continuità degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Alcoa».

Da parte sua – conclude la UILM nazionale -, Giorgio Sorial ha chiesto a Sider Alloys tempi certi per la realizzazione del progetto, c’è bisogno di monitorare il piano di rilancio e per questo  occorre aggiornarsi a metà aprile.

Domani mattina, alle ore 9.30, si terrà l’assemblea degli iscritti UILM, dei Lavoratori ex Alcoa ed appalti. L’assemblea si terrà nella sede di Carbonia, in piazza Iglesias.

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Il comune di Carbonia aderisce all’iniziativa “M’illumino di meno”, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, che si svolgerà domani, venerdì 1° marzo. L’evento è stato ideato nel 2005 dalla trasmissione radiofonica Caterpillar e da Rai Radio2 per chiedere ai propri ascoltatori di spegnere tutte le luci non indispensabili.

«L’iniziativa mira a sensibilizzare cittadini, aziende ed istituzioni sul tema del risparmio energetico, che si concretizza non solo in interventi strutturali ma anche in piccoli accorgimenti che ciascuno di noi può mettere in pratica al fine di ridurre gli sprechi. Pertanto faccio un appello ai nostri concittadini affinché aderiscano simbolicamente all’iniziativa, spegnendo, nella giornata di domani, una lampadina o le luci esterne delle proprie abitazioni», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Come ha precisato l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai, «l’iniziativa è dedicata all’economia circolare: dal riutilizzo dei materiali alla riduzione degli sprechi. Il comune di Carbonia aderirà a questa giornata di sensibilizzazione spegnendo le luci di alcuni grandi monumenti che ne caratterizzano il patrimonio: la Torre Littoria e la Chiesa della Beata Vergine Addolorata. M’illumino di meno è in perfetta linea con l’adesione del comune di Carbonia – avvenuta con delibera n. 69 del Consiglio comunale del 21 ottobre 2016 – al Patto dei Sindaci e al Piano d’Azione per l’Energia sostenibile e il Clima (PAESC), che mirano a ridurre le emissioni di CO2 sul territorio del nostro comune di almeno il 40% entro il 2030. L’evento di domani si inscrive a pieno titolo anche nell’ambito degli importanti interventi di riqualificazione energetica che stanno interessando gli impianti di illuminazione pubblica – ha concluso Gian Luca Lai -, comportando una sensibile riduzione dei consumi e dell’inquinamento luminoso nella nostra città».

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Il comitato Porto Solky ha diffuso una nota, nella quale «accoglie favorevolmente l’arrivo dell’ordinanza che decreta l’avvio dei lavori di dragaggio del canale lagunare, lavori che verosimilmente potranno essere portati a termine nel giro di qualche mese e che non prevedono il ripristino della segnalazione ottica del canale stesso».

«Per quanto riguarda la posa dei segnali marittimi diurni e notturni – aggiunge il Comitato Porto Solky – ad oggi la provincia del Sud Sardegna potrebbe valutare la possibilità di mettere a disposizione le economie risultanti dal ribasso d’asta per il dragaggio, circa 100.000 euro, così come dagli accordi presi con il comune di Sant’Antioco nel 2015. Resta quindi da definire quando l’opera verrà finanziata con atti ufficiali e soprattutto quale ente dovrà prendere in carico progettazione, iter autorizzativo e successivo bando delle opere da realizzare.»

«Il comitato Porto Solky – si legge ancora nella nota – vuole ricordare la grave situazione in cui versa oggi la provincia del Sud Sardegna, commissariata da ben sette anni con grandi problemi organizzativi dovuti all’accorpamento con l’ex provincia del Medio Campidano avente sede a Sanluri, con gravi carenze di personale e con risorse finanziarie quasi a zero. E’ ragionevole auspicare che nelle vie brevi – conclude il Comitato Porto Solky – vengano emanati atti ufficiali che finanzino il ripristino delle segnalazioni e che soprattutto venga individuato celermente quale ente dovrà farsi carico di dare avvio e seguire scrupolosamente a livello burocratico il lungo iter procedurale.»

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Il presidente e il vicepresidente di Confartigianato, Antonio Matzutzi e Fabio Mereu, con il segretario regionale, Stefano Mameli, ricordano come il neo governatore abbia condiviso e sottoscritto le priorità delle piccole imprese presentate dall’associazione artigiana attraverso il “manifesto dell’artigianato sardo” dal titolo “Misurare per crescere. Il nuovo Rating di Confartigianato Sardegna”. Il documento, infatti, pone l’artigianato al centro dell’azione di governo della prossima legislatura attraverso 6 temi chiave cari al mondo delle piccole e medie imprese sarde: la riforma dell’artigianato e degli assessorati, il credito, la competitività, la burocrazia, il lavoro e la formazione, le infrastrutture, i trasporti e l’energia. Lo stesso documento è stato anche sottoscritto da 70 candidati Consiglieri di tutti i territori della Sardegna.

«Siamo ottimisti rispetto al lavoro che ci sarà da fare anche se, non lo nascondiamo, il percorso di crescita della Sardegna sarà irto di difficoltà – affermano Antonio Matzutzi e Fabio Mereu – ora aspettiamo di venir convocati per un primo confronto, appena avverrà l’insediamento ufficialeE’ necessario, al più presto, dare un nuovo governo all’isola ed affrontare le criticità che da troppo tempo sono un freno e un fardello per il nostro sistema regionale

Confartigianato ricorda, inoltre, come fin dall’inizio della prossima legislatura, attraverso il “Rating”, il misuratore degli impegni della politica nei confronti delle aziende, attiverà un percorso di dialogo stabile e costruttivo tra imprese associate e Regione per pesare, comunicare e valutare i benefici derivanti dalle decisioni e dalle politiche regionali per le attività artigiane e il territorio. Con tale progetto e metodo, il presidente, gli assessori ed i consiglieri verranno quotidianamente monitorati attraverso un vero e proprio il sistema di controllo “ad personam” indipendente e certificato, con il quale le aziende potranno verificare e valutare la qualità dei comportamenti politico-sindacali dei nuovi amministratori regionali.

«Adesso aspettiamo la proclamazione definitiva degli eletti e la nomina della Giunta – aggiungono Antonio Matzutzi e Fabio Mereu – per procedere immediatamente all’avvio del monitoraggio e cominciare le singole valutazioni sulle azioni proposte dalle impreseL’artigianato della Sardegna conta oltre 35mila imprese artefici di un valore aggiunto regionale prodotto che supera i 3 miliardi, con una incidenza del 10,6% sul totale regionale, soffre di problematiche croniche che da tempo ne limitano lo sviluppoPer questo il sistema produttivo delle piccole e medie aziende sarde, chiede un importante sforzo per riportare l’artigianato al centro delle politiche di sviluppo, anche per riconoscere il ruolo dell’imprenditore artigiano. Tutto ciò – concludono Antonio Matzutzi e Fabio Mereu – potrà avvenire solo attraverso una importante riforma del settore e intervenendo nella “macchina amministrativa regionale. Anche su queste cose vigileremo sull’operato dei consiglieri e della Giunta.»