26 November, 2024
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CHENA CABU con e per l’ AVIS.

Sabato 23 febbraio, dalle 8.00 alle 12.00, l’autoemoteca dell’Avis sarà a Bari Sardo con la duplice funzione di ricevere donazioni di sangue e diffondere il più possibile le conoscenze culturali e sociali inerenti alla donazione del sangue.

Tutti i motociclisti del sodalizio Chena Cabu saranno al fianco dell’Avis e l’autoemoteca (sia moralmente che fisicamente) per supportare e promuovere l’ importante evento proponendo anche un originalissimo regalo a chi donerà il sangue: un piccolo tour della città a bordo di una motocarrozzetta sidecar.

Chena Cabu ed Avis: insieme per chi ha bisogno di sangue.

«Il sangue è un importantissimo tessuto, non riproducibile in laboratorio, che può salvare una vita» (Avis)

«Una sola vita ma tante possibilità di perderla. Una donazione di sangue può impedirlo» (Chena Cabu).

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Sarà presentata, a Cagliari giovedì 28 febbraio, alle 9,30, nella sala Anfiteatro al civico 253 di via Roma, la Carta ittica regionale, realizzata dall’assessorato della Difesa dell’Ambiente in collaborazione con l’Università degli studi di Cagliari, s

Migliorare la conoscenza degli ecosistemi acquatici dei fiumi per dare il via alle azioni di tutela mirate e specifiche per le specie ittiche autoctone presenti nei fiumi isolani – tra cui la trota sarda, specie a rischio estinzione, è l’obiettivo del progetto iniziato nel 2015. La Carta propone, infatti, un approfondimento sulla consistenza delle popolazioni di salmonidi, la cui conoscenza consentirà l’adozione di specifiche misure per la salvaguardia della Trota sarda o “Salmo cettii Rafinesque 1810”, unico salmonide autoctono presente in Sardegna e simbolo di acque incontaminate ancora presenti nei nostri territori.

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Un passo avanti finalmente risolutivo, sul piano del superamento della crisi che ha colpito il sistema delle associazioni provinciali allevatori (APA) in Sardegna, è giunto da un incontro in cui la Regione e l’associazione regionale allevatori (A.A.R.S.) hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa che prevede alcuni importanti novità a partire dalla salvaguardia di tutti i posti di lavoro.

L’accordo è stato firmato dall’assessore dell’Agricoltura e dai commissari dell’Associazione. La Regione si è impegnata ad assicurare, attraverso apposito stanziamento finanziario e coerente sistema di acconti e saldi, lo stesso livello di sostegno finanziario del passato per l’attuazione del programma annuale dei controlli funzionali, con i controlli aggiuntivi che riguardano il settore ovino, relativamente alla tenuta dei Libri Genealogici di specie e razza.

L’A.A.R.S., dal canto suo, dovrà avvalersi delle professionalità dei 52 dipendenti già in pianta organica e di altri 37 lavoratori garantendo così il reimpiego di tutti gli addetti. In particolare, 10 controllori potranno operare immediatamente nelle aziende ovine che facciano esplicita richiesta di adesione al programma.

Viene inoltre previsto che la Regione sia rappresentata tanto nel Comitato Direttivo dell’A.A.R.S., che nella Giunta Esecutiva (qualora nominata) e nel Collegio Sindacale. La Giunta regionale si è quindi impegnata ad assicurare e definire un calendario di incontri del tavolo di lavoro coordinato dall’Agenzia Agris Sardegna per la stesura del Piano annuale delle attività.

Dopo aver trovato soluzione per la vertenza dell’ARAS e dei suoi dipendenti, è stato mantenuto l’impegno di salvaguardare i posti di lavoro e le preziose prestazioni svolte dalla vecchia struttura delle APA. Queste due storiche associazioni private sono state prese in condizioni economiche disastrose dove erano a rischio posti di lavoro e professionalità uniche nel loro campo. Oggi è stato messo in sicurezza un settore importante che contribuisce ogni giorno al buon operato delle decine di migliaia di aziende zootecniche della Sardegna. 

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Dallo scorso mese di novembre, presso la sede di via XVIII Dicembre, a Carbonia, è attivo il nuovo Centro Eurodesk, un moderno sportello informagiovani in linea con le modalità di informazione e comunicazione adottate oggigiorno dalle nuove leve della nostra società.

«L’attivazione di questo nuovo servizio è una bella notizia che fa felici tanti ragazzi di Carbonia, i pilastri del futuro della nostra città. Ed è proprio questo il nostro obiettivo: lavorare per costruire una comunità degna dei nostri figli, in grado di soddisfare il loro desiderio di realizzazione in ambito personale e professionale», ha detto il sindaco Paola Massidda.

L’apertura del nuovo ufficio fa seguito a quanto contenuto nella delibera di Giunta n. 33 del 15 febbraio 2018 con cui il comune di Carbonia ha aderito ad Eurodesk, la rete di informazione e orientamento dei giovani dell’Unione Europea.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Politiche giovanili Loredana La Barbera, la principale artefice della realizzazione di questo progetto, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale per «erogare servizi qualificati di informazione, formazione e aggiornamento sulle politiche e sui programmi messi in campo dall’Unione Europea in favore della gioventù. La finalità è accrescere le possibilità di partecipazione delle nuove generazioni alle opportunità offerte dall’Unione Europea, consentendo ai ragazzi di Carbonia di abbattere le distanze culturali, promuovendo così la manifestazione dei diritti di cittadinanza dei giovani in Europa».

Il Centro Eurodesk è aperto al pubblico nei seguenti giorni e orari: 

• Martedì dalle 16.00 alle 17.30;

• Mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 12.00.

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Piazza Paolo VI, meglio conosciuta come piazza dei Centomila, viene ceduta a prezzo simbolico dalla Regione al comune di Cagliari. L’area prospiciente la Basilica di Bonaria, a ridosso di Su Siccu, è il bene più noto tra quelli che figurano nell’elenco degli immobili che vengono trasferiti all’Amministrazione del capoluogo isolano, secondo uno spirito di sussidiarietà e decentramento agli enti locali nella gestione e valorizzazione del patrimonio pubblico, così come la Regione ha fatto negli ultimi anni. Nell’elenco autorizzato oggi dalla Giunta figurano anche alcune aree della via San Paolo, lo sterrato di Marina Piccola (ex tenuta demaniale di San Bartolomeo), un terreno incolto produttivo nella stessa zona di San Bartolomeo, due incolti sterili di piazza Arcipelaghi e un marciapiede di viale Colombo, considerato un reliquato demaniale.

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Una delibera approvata ieri dalla Giunta regionale regolamenta, per l’annualità 2019 la pesca del Corallo. Il testo tiene conto dei risultati della ricerca voluta per approfondire le conoscenze scientifiche e garantire il monitoraggio costante di una risorsa soggetta, negli anni scorsi, a un prelievo eccessivo. La ricerca scientifica – effettuata dal Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DISVA) dell’Università degli studi di Cagliari – valuta l’andamento della biomassa di corallo rosso nel tempo e il relativo stato della risorsa in Sardegna, indicando che, malgrado la progressiva riduzione documentata fino al 2013, la situazione attuale non è “allarmante”.

Coerentemente all’indicazione di tenere sotto stretto controllo lo sfruttamento del corallo rosso per i prossimi anni e al suggerimento, in via precauzionale, di non aumentare lo sforzo di prelievo, e in base della normativa in materia, la Giunta ha previsto che l’attività di pesca del corallo possa essere esercitata unicamente dai pescatori professionisti titolari dell’autorizzazione regionale e mediante l’uso della piccozza, nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 30 settembre 2019.

La quantità massima di corallo che può essere pescata giornalmente non può superare 2,5 kg. Il numero totale di autorizzazioni al prelievo non sarà superiore a venticinque.

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Il presidente della Consulta dello Sport del comune di Carbonia, uno strumento di partecipazione, condivisione, dialogo, ascolto e collaborazione tra le numerose realtà sportive operanti in città, l’assessore Valerio Piria, ha convocato la seconda riunione della Consulta comunale dello sport per martedì 26 febbraio, alle ore 17.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma.

Si tratta di un organo costituito al fine di valorizzare il settore sportivo di una città come Carbonia, che vanta una radicata tradizione in tal senso.

I punti all’ordine del giorno della seduta sono i seguenti:

• Commissione comunale allo sport, composizione, compiti e funzioni;

• L’Albo comunale delle società sportive;

• Il ruolo del CONI nell’attività di controllo, supporto e potenziamento dell’attività sportiva;

• Il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) per la cura, organizzazione, potenziamento dello sport italiano per disabili;

• Azioni e progetti per lo sport in città;

• Iniziative per la Festa del Patrimonio in programma il 18-19 maggio 2019;

• Varie ed eventuali.

 

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In occasione delle prossime consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del Presidente della Giunta, previste per il 24 febbraio 2019, verrà allestita nella sede della Regione Sardegna, in viale Trento 69 a Cagliari (primo piano Torre), una Sala stampa dedicata.
La Sala stampa sarà aperta dalle ore 6.30 alle ore 24.00 di domenica 24 febbraio e dalle ore 6.30 fino all’arrivo dei dati finali relativi allo spoglio, lunedì 25. Sarà possibile seguire in tempo reale i risultati dello scrutinio. Le operazioni di spoglio cominceranno alle ore 7.00 di lunedì 25 febbraio. I dati elettorali saranno elaborati a cura della Regione Autonoma della Sardegna. 

Saranno a disposizione dei giornalisti delle testate accreditate spazi adibiti ai collegamenti televisivi, corner, area wifi e postazioni per il lavoro dei redattori.  Per accedervi, i direttori responsabili delle singole testate giornalistiche che ancora non l’avessero fatto sono invitati a richiedere l’accredito all’Ufficio Stampa della Giunta regionale per posta elettronica agli indirizzi ufficio.stampa@regione.sardegna.it e  uffstamparas@gmail.com entro le ore 12.000 di giovedì 21 febbraio. Dovranno essere indicati: nominativo, luogo e data di nascita, posizione ricoperta e gli estremi di un documento di riconoscimento. L’accredito potrà essere ritirato dal titolare direttamente all’ingresso della Sala stampa al momento dell’apertura.

 

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La Giunta regionale ha stanziato 3 milioni di euro a favore dei Comuni per la lotta al randagismo ed ha approvato i criteri di ripartizione per gli enti locali che, entro il 31 marzo 2019, presenteranno la domanda di finanziamento. Il 50% sarà assegnato dall’assessorato della Sanità sulla base delle spese sostenute e rendicontate dai Comuni per la gestione dei canili, mentre il restante 50% sarà erogato sulla base di criteri di premialità rapportati all’impegno dimostrato dai Comuni stessi nella vigilanza sull’anagrafe canina, nelle campagne di adozione e per le sterilizzazioni, e nell’adozione di ulteriori misure utili alla prevenzione del randagismo. Oggi si richiede di riaffermare il ruolo dei canili quali veri e propri presidi di lotta al randagismo, punto di riferimento per lo sviluppo e la diffusione della cultura del possesso responsabile e luogo di accoglienza transitorio dove avviare, con la collaborazione delle associazioni zoofile e animaliste, un valido sistema di adozioni consapevoli, col duplice obiettivo di migliorare il benessere degli animali e contenere i costi a carico della collettività. Solo le sterilizzazioni, le adozioni consapevoli, i controlli sul rispetto degli obblighi di microchippatura ed iscrizione in anagrafe, accompagnati da campagne di informazione e di sensibilizzazione sulla corretta convivenza uomo-cane, possono arginare il fenomeno randagismo ancora molto diffuso nella nostra regione.

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«La grave crisi in cui versa il comparto ovicaprino italiano richiede con urgenza misure che nell’immediato diano ristoro a una filiera ormai allo stremo; parallelamente a questi interventi, ne servono altri strutturali da attuare nel lungo periodo, che puntino a stabilizzare un comparto che da troppo tempo soffre gli andamenti altalenanti del mercato.»
Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Agrinsieme in occasione dell’odierna audizione in Commissione Agricoltura della Camera nell’ambito della discussione congiunta di una serie di risoluzioni sulle iniziative a sostegno del comparto del latte ovicaprino.

Ad avviso del coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, «occorre in primo luogo intervenire con misure immediate per lo smaltimento delle eccedenze e il ritiro delle giacenze, che risolvano la crisi causata dalla sovrapproduzione e il conseguente crollo dei prezzi».

«Nel lungo periodo, bisogna invece lavorare per avere dati certi inerenti alla produzione, attraverso un sistema di tracciabilità completa delle materie prime, da realizzare con un provvedimento legislativo specifico o valutando la possibilità di estendere all’ovicaprino le disposizioni già in essere per il latte bovino – ha suggerito Agrinsieme -. Vanno anche rilevate in dettaglio le consegne, le produzioni e le importazioni di tutto il latte e di tutti i prodotti lattiero-caseari, compresi i semilavorati, con lo scopo di ottenere un quadro completo e trasparente della produzione e delle importazioni, indispensabile per una programmazione produttiva efficace e credibile. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale il ruolo del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano, nel quale già attualmente sono rappresentati gli allevatori, valutando anche l’assegnazione delle quote produttive in capo agli stessi.»

«Tali misure contribuirebbero peraltro a ristabilire un rapporto equilibrato tra gli operatori della filiera, condizione imprescindibile per migliorare le relazioni contrattuali – ha aggiunto il coordinamento -. Queste e altre proposte di intervento verranno discusse domani al Tavolo di Filiera al Mipaaft; tale Tavolo deve vedere la partecipazione di tutte le componenti, al fine di un completo coinvolgimento e di una reale condivisione delle strategie, e deve essere convocato con cadenza periodica.»

«Il comparto ovicaprino nazionale – ha concluso Agrinsieme – conta oltre 7 milioni di capi; nella sola Sardegna, dove si concentrano le maggiori attività, si contano quasi 12 mila aziende, con un patrimonio che ammonta a oltre 3 milioni di capi, per una produzione media annua che nell’annata 2017-2018 è stata di 330 milioni di litri di latte ovino, la gran parte dei quali utilizzati per la produzione di Pecorino Romano DOP.»