26 November, 2024
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Ancora un nome di primissimo piano dalla scena jazzistica nazionale in arrivo a JazzAlguer: Stefano Battaglia è il protagonista del quarto appuntamento nel cartellone della rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione culturale Bayou Club-Events per la direzione artistica di Paolo Fresu. Il pianista milanese è atteso nella cittadina sarda con radici catalane sabato 23 febbraio per un concerto in solo nella preziosa cornice della chiesa di San Francesco.

Classe 1965, Stefano Battaglia è un pianista attento al suono e alla melodia. Forte di una solida preparazione musicale che l’ha portato dapprima a mettersi in luce in ambito “classico”, conta un vasto curriculum di collaborazioni importanti e progetti propri, qualcosa come tremila concerti all’attivo e una discografia di oltre cento titoli che gli ha fruttato premi e riconoscimenti in patria e all’estero. 

Nel 2004 ha inaugurato la collaborazione con la prestigiosa etichetta tedesca ECM, che ha pubblicato sette suoi album, tre dei quali alla testa del trio con il contrabbassista sardo Salvatore Maiore e il batterista Roberto Dani. Negli ultimi anni è tornato alla formula del piano solo, dove esplora idee e repertori sempre diversi per dare corpo e libertà alle proprie capacità espressive, da eccellente improvvisatore a tutto campo e colto compositore qual è. Una formula, quella del piano solo, culminata nel settembre 2017 con la pubblicazione (sempre per l’ECM) del doppio album live “Pelagos”.

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È una tecnica che consente alle donne di essere operate al seno senza l’anestesia generale, riducendo gli effetti collaterali di quest’ultima, oltre a consentire una minore degenza post operatoria e una ripresa più celere dell’alimentazione dopo l’intervento. Si chiama “blocco paravertebrale toracico” e nei giorni scorsi medici anestesisti dei due Servizi dell’Aou di Sassari, assieme ai giovani medici specializzandi della Scuola di specialità hanno affinato la tecnica che, al momento, viene utilizzata ancora in pochi centri.

L’opportunità di approfondire la metodica l’ha offerta il corso teorico-pratico sulle “tecniche di anestesia locoregionale ecoguidata in senologia: il blocco paravertebrale toracico”, organizzato dall’Aou di Sassari.

A Sassari un primo utilizzo è stato fatto già dal 2017 e la tecnica era stata presentata in due convegni distinti di chirurghi e anestesisti, a gennaio (Tumori al seno: i bisogni i tempi, le risposte. Nuove tecniche in anestesia senologica) e a giugno (Verso la breast unit, nuove tecniche in anestesia senologica).

Consiste in una iniezione di anestetico locale nei nervi spinali toracici, fatta con precisione attraverso una guida ecografica su paziente sveglia.

«Il blocco paravertebrale toracico – spiega Pierpaolo Terragni, direttore dell’Anestesia di viale San Pietro e della scuola di specialità dell’Università di Sassari – può essere utilizzato come valida alternativa alla anestesia generale nella chirurgia mammaria. Si tratta di una tecnica recente, utilizzata ancora in pochi ospedali italiani.»

Al corso, che si è svolto in parte in aula e in parte nel blocco operatorio delle cliniche di San Pietro hanno partecipato una cinquantina tra medici anestesisti-rianimatori e specializzandi. Due giorni che hanno impegnato i professionisti dell’Aou di Sassari seguiti da due esperti della materia: Giorgio Francesco Danelli, primario di Anestesia e rianimazione all’Ausl-Irccs di Reggio Emilia, e Federico Tommaso Bizzarri, anestesista e anche lui dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia. Durante il corso, oltre alle lezioni teoriche in aula sono state realizzate anche lezioni pratiche nel blocco operatorio. In questa occasione, cinque pazienti sono state trattate con questa tecnica innovativa.

«I vantaggi – spiegano i due specialisti – sono quelli della riduzione del dolore cronico persistente dopo l’intervento chirurgico mammario. L’iniezione locale dell’anestetico blocca completamente le afferenze nervose che conducono il dolore e non si verifica l’attivazione dei recettori centrali del dolore che possono innescare il dolore cronico.  Si tratta di una tecnica che può essere utilizzata nel caso di fasce fragili di pazienti, nelle quali l’anestesia generale può comportare dei rischi.»

Con l’utilizzo di questa tecnica, in aggiunta al progetto obiettivo fatto partire dall’Azienda nei giorni scorsi, sarà possibile ridurre le liste d’attesa delle donne che aspettano l’intervento per patologia oncologica mammaria.

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18 anni, incensurato, disoccupato: nonostante il profilo potesse essere quello di un ragazzo qualsiasi della zona, i militari della stazione di Decimomannu lo osservavano da tempo: le frequentazioni legate al mondo della droga ed un tenore di vita troppo elevato per un giovane senza occupazione, hanno attirato l’attenzione dei carabinieri. Nel pomeriggio di ieri il 18enne è stato notato nei pressi di via Sanzio, in atteggiamento sospetto: è stato quello il pretesto che ha portato i militari a perquisirlo: addosso, occultate nella giacca, aveva alcune dosi di marijuana e 10 grammi di hashish, quantitativo non giustificabile con l’uso personale, soprattutto per il preconfezionamento in dosi pronte da cedere. Ma è stato approfondendo i controlli presso l’abitazione, sempre a Decimomannu, che i carabinieri hanno definitivamente compreso la portata del giro di spaccio: marijuana, hashish, cocaina, a casa il giovane incensurato aveva scorte per poter sopperire ad ogni tipo di richiesta. E’ stata sequestrata droga per l’ammontare di quasi un etto complessivo, oltre alla significativa somma di circa 750 €, posta sotto sequestro dai carabinieri poiché ritenuta provento dell’attività di spaccio. Il giovane è stato arrestato e l’udienza con rito direttissimo è prevista per questa mattina..

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Nella tarda serata di ieri, a Selargius, nel corso di un servizio di controllo del territorio, i militari della locale stazione dei carabinieri hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti R.C., 23enne del posto, con precedenti di polizia. I militari, al termine di una perquisizione personale e domiciliare, hanno rinvenuto nella disponibilità del giovane circa due etti di hashish, 80 grammi di marijuana, una dose di cocaina, denaro contante ed un bilancino di precisione. Il giovane, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida fissata per questa mattinata dall’Autorità Giudiziaria.

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La gioia dei giocatori della Dinamo per l’impresa compiuta. Fonte www.dinamobasket.com

Gianmarco Pozzecco ha debuttato sulla panchina della Dinamo Banco di Sardegna in una serata che resterà a lungo impressa nella sua mente, in quella dei giocatori e di tutti i tifosi sassaresi, nel quarto delle Final Eight della Coppa Italia 2019.

Contro l’Umana Reyer Venezia, seconda forza del campionato, al Mandela Forum di Firenze, la squadra sassarese ha subito la superiorità avversaria nei primi 20′, micidiale nei tiri dalla lunga distanza (12 su 18 nei tiri da 3 punti), è sembrata incapace di frenare la freschezza e la precisione di Stefano Tonut e compagni ed è andata al riposo sotto di ben 16 punti: 41 a 57!

La partita, a quel punto, sembrava finita, ma Gianmarco Pozzecco ha dato la carica ai suoi che sono tornati in campo dall’intervallo lungo con una carica straordinaria e, dopo essere scivolati fino a -21, trascinati da Dyshawn Pierre, hanno iniziato la rimonta che rapidamente ha preso corpo con un parziale schiacciante di 21 a 3 che ha portato al sorpasso a metà dell’ultimo quarto. A quel punto la partita è diventata equilibrata, le due squadre sono andate avanti punto a punto, fino a quando Venezia è riuscita ad allungare con un parziale di 5 a 0 sull’85 a 80. Ancora una volta sembrava finita ma Venezia non aveva ancora fatto i conti con l’orgoglio e la voglia di vittoria odierna della Dinamo che, nel concitato finale, sull’88 a 86 per Venezia, a 5″ dalla sirena ha avuto nelle mani di Dyshawn Pierre i due tiri liberi del possibile supplementare, l’errore sul secondo ha permesso alla Dinamo di conquistare l’ennesimo rimbalzo e la rimessa laterale a 3″ dalla fine ha visto entrare in scena Jack Cooley che, con uno straordinario semigancio, ha realizzato il canestro del sorpasso che vale la vittoria e la qualificazione alla semifinale in programma domani sera contro l’Happy Casa Brindisi, che ha eliminato la Sidigas Avellino, nello scontro tra due delle tre terze forza del campionato (la terza è la Vanoli Basket Cremona di Meo Sacchetti che ieri ha eliminato Varese), con il punteggio di 95 a 92 (p.t. 47 a 40), con un parziale di 26 a 12 nell’ultimo quarto, dopo averne subito uno di 40 a 22 nel terzo quarto.

Nella Dinamo, il miglior realizzatore è stato Dyshawn Pierre con 24 punti (8 su 11 da 2 punti, 1 su 1 da 3 punti, 5 su 7 ai tiri liberi, 9 rimbalzi e 1 assist, 30 di valutazione). In evidenza anche Jack Cooley, 13 punti realizzati nei 20′ giocati, con 7 rimbalzi e, soprattutto, il canestro decisivo; Rashawn Thomas, autore di 14 punti con 7 rimbalzi; Jaime Smith, 15 punti; Achille Polonara, 10 punti; e Marco Spissu, 3 soli punti con una tripla dalla lunghissima distanza, ma tanta presenza nella fase più calda della rimonta sassarese.

Nelle fila di Venezia, in evidenza Stefano Tonut, autore di 20 punti in 24′; Mitchell Watt con 16 punti; Michael Bramos con 14 e l’ex MarQuez Haynes, autore di 11 punti.

Venezia ha fatto meglio al tiro sia da 2 punti (57,9% contro 50%), in quello da 3 (17 su 34, 50%, contro 7 su 19, 36,8%) e ai tiri liberi (88,2% contro 86,7%); e anche negli assist, 18 a 7, ma come già sottolineato è stata sovrastata ai rimbalzi (38 a 22) e nei tiri da due punti ha fatto comunque la differenza (42 punti contro 22).

«Come prima cosa vorrei dire che questa vittoria è anche di Enzo Esposito, perché io ho avuto la possibilità di lavorare solo tre giorni e il merito è sicuramente anche suo che ha avuto questi ragazzi fino a domenica – ha commentato a fine match un raggiante Gianmacro Pozzecco -. Sono rimasto stupito dalla reazione finale dei miei giocatori perché dopo il grande sforzo per risalire eravamo scarichi e mi aspettavo meno energia. Sono contento di come sia andata e della prova che hanno portato sul parquet. In questi tre giorni c’è stata una grande esposizione mediatica e questo ha un po’ spostato l’attenzione dalla gara. Oggi ho detto ai ragazzi – nonostante fino a ieri lo negassi – che questa partita per me aveva un grande valore e temo che abbia influito negativamente, ma ha prevalso la voglia di riuscire a regalarci una soddisfazione tutti insieme. Sono contento di come si è sviluppata la gara dopo un avvio non roseo e un primo tempo in cui ero molto dispiaciuto, nel secondo la soddisfazione si è triplicata. Ci tengo a sottolineare che abbiamo avuto una reazione netta con un quintetto formato da giocatori della panchina. Abbiamo una squadra lunghissima e questo può essere un’arma a doppio taglio: i giocatori dovranno essere bravi a sfruttare questo fattore come un vantaggio per tutti, magari accettando di giocare un po’ meno. Adesso abbiamo 24 ore per prepararci alla prossima partita, abbiamo speso energie perché quando risali dal -20 fai più fatica ma siamo carichi per il finale mozzafiato. Sono contento di questa vittoria e sento il calore di un’isola intera – ha concluso Gianmarco Pozzecco -; rappresentiamo una terra, un popolo e quando giochiamo rappresentiamo tutta la Sardegna ed è un valore aggiunto inestimabile.»

Entusiasta anche il play sassarese Marco Spissu: «Siamo felicissimi perché abbiamo cambiato completamente la partita a 4’ dalla fine del terzo aggredendo l’avversario, cambiando difesa e mettendo in difficoltà Venezia. È stato bellissimo vivere questa emozione ed è incredibile far parte di questa squadra: una gioia per tutti i tifosi presenti e tutti quelli che ci stanno seguendo da casa. Adesso dobbiamo continuare su questa strada».

Dopo l’impresa odierna e quella di Bologna su Milano, capolista indiscussa in campionato, in queste Final Eight tutto diventa possibile e la Dinamo inizia a sognare.

Reyer Venezia 88 – Dinamo Banco di Sardegna 89

Parziali: 29 a 20; 28 a 21; 18 a 25; 13 a 23.

Progressivi: 29 a 20; 57 a 41; 75 a 66; 88 a 89.

Umana Reyer Venezia: Haynes 11, Stone 5, Bramos 14, Tonut 20, Daye 9, De Nicolao 3, Washington 4, Mazzola 6, Biligha, Giuri, Cerella, Watt 16. All. Walter De Raffaele.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari: Spissu 3, Smith 15, McGee 2, Carter 4, Devecchi, Magro, Pierre 24, Gentile 2, Thomas 14, Polonara 15, Diop, Cooley 13. All. Gianmarco Pozzecco.

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Nuovo tavolo di filiera, domani mattina, in Prefettura a Cagliari, alle 11.00, per tentare di trovare un’intesa sul prezzo del latte ovicaprino. Sarà presente il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, con i rappresentanti della Regione Sardegna, le associazioni degli allevatori, i pastori, gli industriali e i responsabili delle cooperative.

Dopo il tavolo di filiera svoltosi ieri al Viminale, conclusosi senza un risultato per le distanze presenti ancora sul prezzo del latte (1 euro + iva la richiesta degli allevatori, 65 centesimi l’offerta degli industriali), oggi non ci sono state manifestazioni di protesta blocchi stradali, in attesa dell’esito del nuovo incontro in programma domani.

Le manifestazioni nei giorni scorsi si sono estese a macchia d’olio in tutta la Sardegna. Alleghiamo tre fotografie relative alla protesta messa in atto a Narcao, nella piazza Municipio, e due brevi video ed altre fotografie scattate a Sant’Antioco, dove alla protesta si sono uniti gli studenti.

 

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Il Banco di Sardegna, nell’ambito delle iniziative finanziarie straordinarie a sostegno della filiera lattiero-casearia, conferma, come già annunciato al tavolo regionale del 13 febbraio scorso, la piena disponibilità ad accordare una moratoria di un anno – sui finanziamenti in essere – ai pastori che ne faranno richiesta.

L’iniziativa viene assunta in analogia con quanto già fatto di recente per gli agricoltori danneggiati dagli eventi atmosferici e in linea con la politica adottata dal Banco di Sardegna in presenza di situazioni straordinarie.

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L’assessorato regionale dei Trasporti ha inviato oggi a compagnie aeree che già operano sulle rotte tra Olbia e gli aeroporti di Milano e di Roma o che hanno partecipato all’ultima gara per le medesime rotte le lettere di invito per garantire la continuità territoriale dall’aeroporto “Costa Smeralda” dal 1 al 16 aprile prossimi.

Dopo il rifiuto di Air Italy, comunicato il 12 febbraio a proseguire nel pubblico servizio sino alla scadenza del vigente sistema di continuità territoriale, l’assessorato ha immediatamente messo in piedi la procedura per assegnare le rotte Olbia-Fiumicino-Olbia e Olbia-Linate-Olbia nei sedici giorni rimasti scoperti.

La data del 17 aprile quale avvio del nuovo sistema di continuità territoriale aerea da e per la Sardegna è stabilita dal decreto del ministero dei Trasporti numero 483 del 21 novembre 2018. Si tratta dunque della necessità di garantire un servizio essenziale per l’isola. 

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«La protesta dei pastori in Sardegna non è un caso isolato, ma la punta di un iceberg: se la politica non interviene per sostenere le produzioni locali i prossimi a scendere in piazza saranno i produttori di olio e di grano. Bruxelles dovrà aiutarci, è soprattutto l’Italia che deve muoversi per proteggere i propri prodotti tipici, permettendo loro di stare sul mercato.»

Con queste parole Mauro Agnoletti, professore dell’Università degli Studi di Firenze e presidente del Comitato Scientifico GIAHS, programma mondiale della FAO nato per tutelare i paesaggi agricoli di rilevanza globale, e coordinatore del registro nazionale dei paesaggi rurali storici interviene nel dibattito attorno al prezzo del latte sardo.

«Il trend involutivo che investe le materie di produzione italiana è un problema complessivo nazionale che l’Italia non sta affrontando. A differenza dei nostri vicini francesi – prosegue Mauro Agnoletti – che difendono sul serio i loro prodotti tipici, il nostro Paese dovrebbe investire di più per mantenere competitive le nostre produzioni sul mercato globale.»

«Ma se i pastori sardi abbandonassero la pastorizia l’Italia intera perderebbe un intero pezzo di storia e di civiltà, non solamente una produzione tipica. La tradizione pastorale porta con sé un valore culturale che costituisce un enorme valore aggiunto anche dal punto di vista economico: il prezzo del latte sardo non è confrontabile con quello proveniente da altri luoghi del mondo. Per questo deve poter costare un po’ di più: sta alla politica trovare la soluzione per permettergli di restare competitivo sul mercato. Altrimenti è il mercato che fa la politica: siamo schiacciati dalla concorrenzaIn Italia – ricorda Mauro Agnoletti – ogni anno vengono abbandonati 100mila ettari di terreni agricoli. Le nostre montagne e colline si spopolano perché le produzioni locali non sono in grado di competere con le regole fissate dai mercati globali e perché si preferisce risparmiare pochi euro acquistando prodotti di importazione di origine incerta e di bassa qualità. E’ necessario proporre un nuovo concetto di qualità che vada oltre le denominazioni di origine, associando la qualità del prodotto al patrimonio storico culturale. Su questo stiamo lavorando con il registro nazionale dei paesaggi rurali storici e con il programma mondiale GIAHS che ha dato recentemente avvio al primo master internazionale di alta formazione per creare manager del paesaggio rurale in grado di proteggere le pratiche ed i prodotti agricoli tradizionali, proponendo nuovi modelli di sviluppo rurale più sostenibili.»

 

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Sono terminati giovedì 14 febbraio i lavori per la realizzazione di 30 nuovi loculi e di 64 ossari nel cimitero di Nebida.

I lavori erano stati consegnati lunedì 4 febbraio, ed inizialmente erano stati stimati 26 giorni per portare a termine gli interventi.

«Grazie anche alla tregua concessa dal maltempo, è stato possibile completare i lavori a tempo di record, in largo anticipo rispetto alla tabella di marcia concordata», ha detto l’assessore dei Lavori pubblici del comune di Iglesias, Vito Didaci.