22 November, 2024
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Continuano le operazioni di preparazione dell’area di piazza Carta a Cortoghiana – realizzate grazie alla collaborazione dei cantieri di riforestazione – in vista dell’appuntamento con “Alberi per il Futuro” di sabato 28 dicembre, alle ore 10.00.

L’iniziativa è organizzata dal comune di Carbonia in collaborazione con decine di volontari al fine di mettere a dimora un albero per ciascun bimbo nato a Carbonia nel 2018. Anno in cui sono venuti alla luce 111 creature residenti a Carbonia.

Ai 25 alberi messi a dimora sabato 14 dicembre se ne aggiungeranno altri 60, che verranno piantumati sabato in un’area di Cortoghiana destinata a diventare un vero e proprio polmone verde.

All’evento saranno presenti amministratori locali, volontari, i bimbi, i loro genitori e parenti. In occasione del primo appuntamento sono stati messi a dimora 25 alberelli di ginepro. Questo sabato, invece, per ciascun nato saranno messe a dimora tre piantine di tamerice e ginepro.
Ciascuna piantumazione verrà identificata con un’apposita etichetta contenente il nome, il cognome e la data di nascita del bambino.

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Con l’ordine del giorno firmato da Nardo Marino, deputato del MoVimento 5 Stelle, il governo si impegna a valutare l’opportunità di istituire  un presidio fisso dei Vigili del Fuoco, 24 ore su 24, nel porto di Olbia. L’atto, illustrato durante la seduta della Camera dei deputati dedicata all’approvazione della Legge di Bilancio, dispone una dotazione di personale ad hoc per il presidio portuale.

L’ordine del giorno del deputato gallurese, nell’evidenziare l’importanza del porto di Olbia per traffico passeggeri – lo scalo gallurese è primo in Sardegna e tra i primi cinque in Italia – rimarca l’inadeguatezza della classificazione dei porti ai fini della sicurezza antincendi, in ragione della quale al porto di Olbia non è ancora stato assegnato un distaccamento dei Vigili del Fuoco.

La classificazione, infatti, prevista dalla legge 13 maggio 1940, n. 690 con cui fu istituito il servizio di prevenzione ed estinzione nei porti, suddivide i porti nazionali in tre categorie prevedendo la costituzione di distaccamenti portuali dei vigili del fuoco solo in quelli di prima e seconda categoria. Una grave lacuna che neanche le successive normative  in materia di riorganizzazione del sistema portuale, sono riuscite a sanare.

“La ratio dell’ordine del giorno – ha commentato il deputato gallurese – parte da una palese constatazione: un porto di sicura rilevanza economica nazionale, come quello di Olbia, deve avere un distaccamento dei Vigili del Fuoco fisso.»

L’atto approvato dal governo menziona anche le gravi carenze, in termini di dotazione di mezzi e di personale, dell’unico distaccamento dei vigili del fuoco presente a Olbia.

«La mancanza di personale espone i vigili a maggiori rischi, a turni massacranti e alla difficoltà nel dover gestire fenomeni simultanei in parti diverse della città. La prontezza di intervento 24 ore su 24 in ambito portuale – conclude Nardo Marino – è una certezza che dobbiamo garantire ai milioni di passeggeri che transitano nei nostri porti e ai nostri cittadini.»

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Il Capo dell’Ufficio Circondariale Marittimo e Comandante del Porto di Sant’Antioco, tenente di vascello Francesco S.M. D’Istria, ha emesso oggi un’ordinanza, la n° 66/2019, con la quale dispone l’interdizione dell’area interessata all’incagliamento della nave mercantile “Cdry Blue”, avvenuta sabato sera.

«Visto il sinistro occorso in data 21 dicembre 2019 che ha coinvolto la motonave “Cdry Blue” iscritta al numero 476 del Registro Internazionale di Napoli n. I.M.O. 9504619 causandone l’incaglio e gli articoli del Codice della Navigazione nn. 30, 68, 71, 75e 81, nonché l’articolo 59 del relativo regolamento di esecuzione (parte Marittima); considerata la necessità prioritaria, in capo all’Autorità Marittima, di porre in essere tutti quegli atti preordinati per tutelare la pubblica incolumità delle persone, l’integrità delle cose, nonché la sicurezza della navigazione e l’ambiente marino, si rende necessario interdire la zona interessata.»

L’ordinanza prevede, all’articolo 1, che «con decorrenza immediata, e fino alla rimozione della nave, a partire dalla scogliera e per un raggio di 300 metri verso il mare dal punto di coordinate Lat. 38°57′.88 N Long. 008°24′.15 E è fatto assoluto divieto di transito, sosta, ancoraggio di navi e natanti in genere e la balneazione». L’articolo 5 prevede le sanzioni a carico di eventuali contravventori.

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La Giunta regionale ha cancellato l’Azienda Sanitaria Unica, voluta dal centrosinistra nella scora legislatura, e riporta nei territori le 8 ASL.
L’obiettivo è riportare con le aziende territoriali la Sanità pubblica vicino ai cittadini, con liste d’attesa più snelle, maggiore attenzione sulla qualità delle prestazioni, burocrazia più fluida e più facilmente fruibile dal cittadino.
Soddisfazione espressa dal consigliere regionale della Lega Andrea Piras: «Avevamo promesso la cancellazione della lacunosa Azienda Unica e, con impegno, abbiamo mantenuto quanto promesso, con una riforma che mette il paziente al centro dell’interesse assicurando, maggiore qualità dei servizi, con minore attesa e fruibilità più facile e snella, con una particolare attenzione alla maggiorazione dei posti letto nelle strutture ospedaliere unitamente all’incremento del personale sanitario che porterà come diretta conseguenza una maggiore qualità dei servizi erogati».
«Saranno così distribuite nel territorio – conclude Andrea Piras -: l’Ares, agenzia centrale che gestirà personale, patrimonio e centrale di committenza. Poi 8 Aziende socio sanitarie locali (Asl), due Aziende ospedaliere universitarie (Aou Cagliari e Sassari), l’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione “G. Brotzu” (ARNAS) e l’Azienda regionale dell’emergenza urgenza (Areus).»

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La curiosità e il piacere di scoprire i sapori e le tradizioni del Meilogu sono state più forti delle sferzate di vento che nel weekend si sono abbattute sui territori del nord-Sardegna. Così anche l’edizione 2019 di “Rochitas in festa” a Thiesi si è rivelata un successo. La paura del maltempo non ha fermato i visitatori e già nella serata di sabato le vie del paese sono state letteralmente prese d’assalto, tanto che in numerose postazioni si è verificato un sold-out fin dalla domenica mattina.

“Rochitas” è il quartiere più antico di Thiesi, che prende il nome dallo strato di roccia calcarea sul quale, in tempi remoti, furono scavate le suggestive cantine. Luoghi dal grande fascino che per l’occasione si sono aperti al pubblico offrendo un variegato itinerario enogastronomico, affiancato da un calendario di iniziative tra laboratori, convegni e spettacoli.

Forte curiosità ha suscitato la rievocazione archeo-artistica “Fusioni sotto le stelle”, che ha visto l’artigiano Andrea Loddo cimentarsi nella realizzazione dal vivo di un bronzetto nuragico. Divertimento anche per i più piccoli con i laboratori “Colore ed emozione” per i giovani pittori, a cura della cooperativa Siendas, e quindi i laboratori di “Robotica” e di “Fiabe” organizzati da Synergo.

Non poteva mancare lo spazio riservato all’arte: nel corso delle due giornate si è potuto visitare il museo dedicato al celebre artista tiesino, Aligi Sassu, dove è stata allestita l’esposizione fotografica “Sinnos” di Toto Porcu, mentre in via Roma è stata aperta al pubblico la mostra artistica di Pina Monne. Particolare gradimento hanno riscontrato domenica le visite guidate nel territorio a cura di Siendas.

Oltre al tepore dei falò accesi, a dare un tocco di calore all’atmosfera sono state le voci antiche dei tenores di Thiesi “Nostra Segnora de Seunis”, “Cunsonu Thiesinu” e “Santu Giuanne”. Molto apprezzata anche l’esibizione della “Banda musicale ittirese” e degli “Over Duo” Marco Pizzardo ed Andrea Scanu.

Un meraviglioso mercatino di Natale ha illuminato i locali dell’ex Monte Granatico, in cui ha trovato spazio anche il laboratorio di “Cucina tradizionale di impanadas”. E sempre a tema gastronomia, la presentazione del volume “Durches” del giornalista Giovanni Fancello in Sala Sassu è stato occasione per aprire un interessante dibattito sui dolci tipici della tradizione natalizia.

Ma in un territorio così ricco di testimonianze storiche, in particolare di epoca nuragica, di forte interesse si è rivelata anche la conferenza su un tema di forte attualità come quello dell’archeoastronomia. L’occasione è arrivata con la presentazione del libro “Il contadino che indicava la luna” di Paolo Littarru, che assieme a Peppino Zedda ha parlato di un cambio di paradigma nel contesto dell’archeologia sarda per quanto riguarda l’origine e l’utilizzo dei nuraghes. Grazie alla presenza dell’ex soprintendente archeologico per le province di Sassari e Nuoro, Francesco De Gennaro, si è acceso un vivace e rispettoso confronto dialettico che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico fino alla fine della presentazione.

L’iniziativa è organizzata dal comune di Thiesi in collaborazione con la Pro Loco, la Fondazione Aligi Sassu, le cooperative Siendas e Synergo, le associazioni e comitati locali, con il finanziamento dall’assessorato del Turismo della Regione Sardegna.

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Lunedì 30 dicembre, alle ore 10.00, a Iglesias, verranno inaugurati gli Uffici Comunali decentrati nel quartiere Serra Perdosa, presso i locali dell’ex Tribunale in via Pacinotti.

Gli Uffici saranno aperti al pubblico a partire dal prossimo venerdì 3 gennaio 2020, ed osserveranno i seguenti orari:
– lunedì – mercoledì – venerdì ore 8.30 – 12.00
– martedì (apertura pomeridiana) ore 15.30 – 17.30

Gli Uffici forniranno i seguenti servizi:
– SERVIZI DEMOGRAFICI
Certificati di stato civile:
certificato di nascita
certificato di morte
certificato di matrimonio
certificato di cittadinanza

Certificati anagrafici:
carta d’identità elettronica
certificato di residenza
certificato di stato di famiglia
certificato cumulativo
certificato di esistenza in vita
certificato di stato libero
certificato di godimento dei diritti politici
certificato iscrizione AIRE
certificato residenza AIRE
certificato di stato di famiglia AIRE
certificato di iscrizione nelle liste elettorali
comunicazione dati carta identità per denuncia smarrimento o furto

– UFFICIO PROTOCOLLO
Ricezione documentazione in entrata

– UFFICIO RELAZIONI COL PUBBLICO
Consegna modulistica

«L’apertura dei nuovi Uffici Comunali in via Pacinotti – ha detto il sindaco Mauro Usai – rappresenta un provvedimento concreto per proseguire nell’opera, fortemente voluta dall’Amministrazione, di saldatura tra il Centro città ed i quartieri, in particolare quello di Serra Perdosa, che rappresenta uno dei principali “centri” della vita cittadina da un punto di vista sociale, culturale, produttivo e commerciale.»
L’assessore del Decentramento, Francesco Melis, ha messo in evidenza l’importanza di un provvedimento che permetterà a tante persone di accedere ai servizi erogati dagli Uffici nel proprio quartiere, senza dover percorrere un lungo tragitto: «La sede distaccata nel quartiere Serra Perdosa permetterà un’azione amministrativa più efficiente e verrà incontro alle esigenze di decentramento amministrativo e di miglioramento dei servizi alla cittadinanza».

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Il ragioner Carlo Lolliri, alla soglia del compimento dei 77 anni, il 31 dicembre 2019 lascia l’incarico di presidente del Consiglio di Amministrazione della Portovesme srl. Per annunciare la sua decisione, ha convocato una conferenza stampa nella sala riunioni dello stabilimento.

Nella parte iniziale della conferenza stampa, Carlo Lolliri ha ricostruito i suoi inizi, risalenti al lontano 1966, quando, poco più che ventenne, gli venne affidato «l’incarico di prelevare gli assegni circolari che furono utilizzati per l’acquisizione dei terreni dove, due anni più tardi, sorse il nucleo originario di quella che oggi è la Portovesme srl»

Ha poi ricordato gli anni del seminario gestito dai Figli di Don Orione, frequentato  fino a pochi anni prima, che gli hanno dato le basi su cui costruire il suo futuro: l’umiltà nell’apprendimento, la costanza nel perseguire gli obiettivi, la determinazione nel sostenere le proprie convinzioni e la Fede, che lo ha sempre sostenuto nei momenti tristi e bui.

I ricordi lo hanno poi portato a citare il rapporto con il rag. Pinna all’ufficio del personale e quello instaurato con Annibale Murgia; le migliaia di persone conosciute, i fuoriusciti dalla miniera e i vecchi operai negli anni ’70, quelli che negli anni ’80 erano considerati le giovani promesse, i neo laureati negli anni ’90 e, infine, tutto il personale attualmente impiegato.

«Sono onorato e grato a Dio del percorso lavorativo che ho compiuto – ha detto Carlo Lolliri -. E’ stato un cammino impegnativo che mi ha visto “crescere” professionalmente, sino a diventare Amministratore delegato e, da ultimo, presidente del Consiglio di Amministrazione di una delle aziende più importanti della Sardegna: la Portovesme srl. Pronunciare questo nome mi procura emozioni forti e difficilmente spiegabili. La Portovesme srl è stata, per me, una sposa fedele a cui ho dedicato la mia esistenza ma che, in cambio, mi ha riempito il cuore e l’animo. E’ stato un rapporto di amore infinito. Mi sento figlio di questa società ma anche padre e madre.»

«Lascio la Portovesme srl – ha detto stamane ai giornalisti -, con una decisione lunga, difficile e travagliata, perché convinto che questa potesse essere l’unica possibile. Sul solco dell’amore che ha caratterizzato il mio rapporto con la Portovesme, ho pensato che fosse giunta l’ora di lasciare che questo figlio, ormai cresciuto, iniziasse il suo cammino di indipendenza, forte di quelli che sono stati gli insegnamenti trasmessi e le esperienze maturate. Lascio una società ormai maggiorenne, matura, in ottima salute. Sono certo che saprà farsi valere nel mondo e saprà vivere il suo futuro in maniera soddisfacente e produttiva. Il mio impegno di questi anni – ha aggiunto Carlo Lolliri – non sarebbe valso a nulla se non fossi stato affiancato, consigliato, coadiuvato nelle mie scelte da tutti coloro che hanno lavorato con indefesso impegno per questa Azienda. Operai, impiegati, quadri e management che si sono avvicendati negli anni della vita della fabbrica, fornendo il loro unico e preziosissimo contributo. Un apporto al quale non si sono sottratti gli imprenditori locali e le loro maestranze, così come gli enti istituzionali: Comuni, Provincia, Regione, che hanno sempre garantito il sostegno e la piena disponibilità al confronto per la risoluzione dei problemi. Un confronto che non è mai mancato con le organizzazioni sindacali che, seppure nello scacchiere strategico dei ruoli si presentassero come antagonisti, si sono sempre caratterizzate come interlocutori affidabili e propositivi, con i quali abbiamo condotto insieme durissime battaglie che hanno consentito di operare la riorganizzazione del lavoro, di ottenere tariffe energetiche competitive, le autorizzazioni per le discariche di Sa Piramide, S’Acqua Sa Canna e Genna Luas.»

«In questi ringraziamenti – ha aggiunto Carlo Lolliri – non posso dimenticare i vescovi e i tanti sacerdoti delle diocesi di Iglesias e Ales Terralba. Un ringraziamento speciale, infine, va alla Glencore. Oggi non staremmo qui a parlare di risultati positivi se non si riconoscesse alla Capo Gruppo il ruolo fondamentale che ha ricoperto nello sviluppo della Portovesme srl. Mai si è tirata indietro nel sostenere economicamente i progetti proposti e ci ha sempre fatto sentire la sua fiducia quando le cose andavano male.

Grazie a tutti voi. Grazie di cuore perché insieme siamo riusciti a realizzare un piccolo miracolo, al quale auguro le migliori fortune.

Vai Portovesme, è giunta l’ora di separarci. Io andrò avanti per la mia strada ma con uno sguardo sempre attento al tuo procedere: tu prosegui per il tuo cammino e sappi che io, per te, ci sarà sempre.»

Nel futuro di Carlo Lolliri, come lui stesso ha annunciato stamane, non c’è la pensione ma un altro progetto, un impegno diretto nel campo dell’economia circolare, definita il futuro per l’industria e per il territorio.

Alla conferenza stampa hanno presenziato alcuni dei più stretti collaboratori, intervenuti per ringraziare e salutare il loro maestro e la loro guida; il sindaco Giorgio Alimonda e l’ex segretario generale della Camera del Lavoro Roberto Puddu che salutando Carlo Lolliri, hanno sottolineato il ruolo avuto in oltre 50 anni nel polo industriale di Portovesme e nel sistema socio-economico del territorio.

Il congedo di Carlo Lolliri dalla Portovesme srl è stato commentato da Chris Eskdale, responsabile della divisione zinco della Glencore.

«Come responsabile della divisione zinco della Glencore – ha scritto Chris Eskdale in una nota – voglio esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a Carlo per il lavoro svolto in questi vent’anni alla Portovesme srl. Carlo Lolliri ha avuto il grande merito di amministrare con efficace oculatezza l’Azienda, sostenendo e proponendo scelte, a volte ardue e complesse, che hanno richiesto impegno costante, intelligenza, raziocinio, spesso il coraggio e, qualche volta, anche un pizzico di sana follia.

In tal modo, la Portovesme srl è riuscita a superare i momenti difficili, restando in piedi durante la gravissima crisi economica del 2008 e, al contempo, portando a casa risultati fondamentali che ad altri sarebbero apparsi impensabili.

Oggi lui lascia, a chi rimane, un’Azienda con una struttura solida e in salute, con bilanci ampiamente positivi, proiettata verso un futuro che più solo prevedere dei miglioramenti.

In tutto questo ha giocato a nostro favore la grande capacità di Carlo di affrontare con caparbietà e decisionismo anche le sfide più irte e, senz’altro, un ruolo di primo piano lo ha svolto la sua grande esperienza.

Siamo felici del fatto che Carlo – ha concluso Chris Eskdale – sarà comunque disponibile a fornirci pareri e consigli, qualora se ne presentasse l’eventualità.»

Al termine della conferenza stampa, abbiamo realizzato un’intervista con il ragionier Carlo Lolliri che vi proponiamo.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221312476789358/

 

 

 

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L’approvazione in Giunta regionale del disegno di legge che traccia il profilo della nuova organizzazione del servizio sanitario in Sardegna, porta con sé la conferma della nuova struttura degli enti locali che a breve approderà prima in commissione Autonomia poi in Consiglio. Se la Sardegna ritorna alla vecchia struttura del sistema sanitario, con 8 Asl territoriali, conseguentemente, il sistema degli enti locali sarà strutturato con 8 province. Il presidente della Giunta, Christian Solinas, ha ribadito più volte che ad ogni Asl corrisponderà una Provincia e viceversa e, a questo punto, a meno di clamorose sconfessioni di quanto sostenuto ripetutamente negli ultimi mesi, si tornerà alla situazione pre-referendum del 6 maggio 2012.

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Destano grande preoccupazione le conseguenze dell’incagliamento della nave mercantile Cdry Blue sulla scogliera di Capo Sperone. Una falla verificatasi nei serbatoi di carburante, stanno provocando uno consistente sversamento in mare e le operazioni sono ostacolate dal mare molto mosso, con onde alte 7-8 metri. La reazione operativa per mettere in sicurezza ambientale il cargo italiano Cdry Blue da parte del ministro dell’Ambiente Sergio Costa non si fa attendere.

«Le condizioni della nave mercantile, incagliatasi ieri a sud della Sardegna, sono monitorate minuto per minuto da uomini e mezzi messi in campo dalla Guardia Costiera di Cagliari – si legge in una nota del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare -. Dopo aver salvato i 12 membri dell’equipaggio, sono in corso i controlli nell’ambito delle operazioni di disincaglio e contenimento degli idrocarburi presenti a bordo della Cdry Blue.»

«Il Reparto Ambientale Marino in collaborazione con la Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia Costiera informano costantemente il ministro Sergio Costa sugli esiti delle attività operative e continuano a pattugliare gli specchi acquei dove è avvenuto l’incaglio in attesa che l’unità antinquinamento della Castalia Supply Vessel Falisca, operante per conto del ministero dell’Ambiente – conclude la nota del ministero -, giunga già questa sera nei pressi della nave incagliata.»

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«Una riforma profonda, meditata, studiata per garantire ai sardi una sanità più utile e più vicina. Cancelliamo parzialmente un modello calato dall’alto, che non ha funzionato, e ne creiamo uno nuovo che ha la sua origine nelle richieste dei cittadini e dei territori.»

Con queste parole il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, ha presentato il disegno di legge approvato oggi in Giunta, che traccia il profilo della nuova organizzazione del servizio sanitario in Sardegna.

«L’attuale sistema – aggiunge il presidente della Regione –, ha allontanato i cittadini dalla sanità pubblica, percepita come una macchina confusa, arretrata, ritardataria nelle risposte. Oggi siamo fra le regioni più sofferenti in Italia secondo tutti gli indicatori, e abbiamo un disavanzo tra i più alti. Questo ci impone di cambiare modello introducendo più qualità, una medicina più vicina ai cittadini, con la collaborazione degli enti locali e una forte spinta all’innovazione tecnologica. La riforma riavvicina i manager sanitari ai reali bisogni del cittadino, lasciando alla politica il coordinamento del sistema. È falso affermare che guardiamo alle poltrone: guardiamo semmai ai posti letto, alle liste d’attesa, alla qualità delle prestazioni, all’eliminazione della burocrazia che ha spesso danneggiato la qualità – conclude il presidente Christian Solinas -, nonostante l’impegno di tanti professionisti di valore che operano nelle strutture pubbliche con spirito di servizio e di abnegazione, misurandosi quotidianamente con emergenze inaccettabili.»

«Abbiamo mantenuto gli impegni presi con i sardi – spiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – con una riforma che supera un modello, quello di Ats, che non ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Siamo soddisfatti per il lavoro svolto in questi mesi. Con le Asl riportiamo la sanità vicino ai cittadini e ai bisogni dell’utenza. Le funzioni in grado di garantire economie di scala, come la gestione del personale, patrimonio e centrale di committenza, resteranno accentrate in Ares. Questo rendendo ancora più qualificante e specifico il ruolo delle aziende socio-sanitarie locali, che erogano i servizi sul territorio, e che avranno come unico compito quello di rispondere ai problemi e alle esigenze d’assistenza, con l’obiettivo di garantire la maggior qualità possibile.»

Oltre all’Azienda regionale della salute (Ares), il nuovo assetto del sistema sanitario dell’Isola sarà strutturato in otto Aziende socio sanitarie locali (Asl), due Aziende ospedaliere universitarie (Aou Cagliari e Sassari), l’Azienda di rilievo nazionale ad alta specializzazione “G. Brotzu” (Arnas) e l’Azienda regionale dell’emergenza urgenza (Areus).

Cambierà anche il meccanismo di selezione dei manager. Per razionalizzare la scelta e la selezione degli esperti che dovranno gestire le aziende sanitarie sarde, il disegno di legge istituisce appositi elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice.