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Dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto Viaggi della Memoria, svoltasi ieri, oggi e domani gli ultimi due giorni di formazione.
E’ il modo con cui ARCI Sardegna da otto anni investe sui giovani e propone la memoria come chiave di lettura del presente.
Dal 31 gennaio al 6 febbraio i giovani sardi saranno a Cracovia per visitare i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, la Fabbrica di Schindler, il Ghetto Ebraico.
Dal 2012 l’associazione ARCI Sardegna promuove I Viaggi della Memoria, un progetto educativo che parte dalla memoria storica dell’Olocausto per approdare a dei percorsi di cittadinanza attiva.
In otto edizioni, circa 600 ragazze e ragazzi sardi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, grazie al contributo delle Pubbliche Amministrazioni della Sardegna, hanno partecipato al progetto che prevede un corso di formazione storica, il viaggio nella città di Cracovia con la visita al Ghetto Ebraico, la Fabbrica di Oskar Schindler, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e, infine, il percorso di restituzione presso i propri comuni di appartenenza.
Il progetto gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati e dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e del sostegno e/o patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, della Provincia Autonoma di Trento, della Provincia di Trieste e di oltre cinquanta comuni italiani.
In Sardegna da 8 anni, grazie al partenariato tra l’ARCI sarda e l’associazione Deina di Torino, questa opportunità viene offerta anche ai giovani dell’Isola. L’associazione sarda cura tutto il percorso educativo prima della partenza e dopo il rientro, avvalendosi di educatori esperti che sono i punti di riferimento costanti per le ragazze e i ragazzi sardi.
Nell’Isola il progetto de “I Viaggi della Memoria – Promemoria Auschwitz” gode del patrocinio e del sostegno della Presidenza del Consiglio regionale, dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, e il contributo della Fondazione di Sardegna.
27 Comuni quest’anno hanno scelto di sostenere l’iniziativa: Ardauli, Bauladu, Bidonì, Bonarcado, Busachi, Calasetta, Capoterra, Carloforte, Cuglieri, Gavoi, Iglesias, Masainas, Milis, Narcao, Neoneli, Nuxis, Portoscuso, Sant’Antioco, Santu Lussurgiu, Sassari, Scano di Montiferro, Seneghe, Sennori, Silius, Ula Tirso, Villamassargia, Zeddiani.
«Un progetto rivolto direttamente ai giovani – sottolinea il presidente regionale dell’ARCI, Marino Canzoneri – che sin dall’inizio abbiamo scelto di sostenere. Sono convinto che si tratti di un utilissimo investimento in civiltà, grazie al percorso educativo e formativo che io stesso ho avuto modo di seguire. È un’esperienza unica, intensa e coinvolgente che tutti dovrebbero avere la possibilità di vivere. I giovani che partecipano ai viaggi diventano i nuovi testimoni dell’Olocausto e preziosi custodi della memoria, importante antidoto contro l’atomizzazione sociale e l’imbarbarimento dello spazio pubblico.»
Pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del mondo che le circonda a partire dal passato e dalle sue narrazioni, il progetto propone un percorso strutturato in grado di alimentare una relazione continua tra storia, memoria e cittadinanza.
«Oggi il nostro pensiero deve andare a tutti coloro che hanno pagato con la vita la propria identità, la propria appartenenza a una comunità – sottolinea il segretario regionale dell’ARCI, Franco Uda -. Dobbiamo ricordare con rispetto i morti e il coraggio dei sopravvissuti, ma abbiamo anche la responsabilità di promuovere in ogni modo la conoscenza di un dramma che ha colpito migliaia di persone, perché non si ripeta mai più. Per questo abbiamo il dovere di contrastare ogni forma di violenza e odio e diffondere la cultura del rispetto della diversità, perché a ogni popolo siano garantiti quei diritti che possano favorire una convivenza pacifica tra le persone. Si tratta di un progetto che dalla Memoria mira a formare una generazione di giovani cittadini che abbiano interiorizzato la lezione della Storia e sappiano spenderla consapevolmente nelle pratiche della democrazia partecipata. Non possiamo prescindere dalla più grande tragedia del ‘900 se vogliamo far nascere una cittadinanza europea che guardi al futuro con le solide radici della memoria condivisa del Vecchio Continente.»
In questi otto anni hanno sono stati coinvolti oltre 50 Comuni della Sardegna e hanno collaborato più di 30 istituti scolastici. L’edizione del 2019 vedrà partire, dal 31 gennaio al 6 febbraio, 81 giovani (52 ragazze e 29 ragazzi), studenti delle scuole medie superiori e dell’Università sarde.
I giovani partecipanti sono stati formati da uno staff di 12 tutor di età compresa tra i 22 e i 30 anni che hanno preso parte al progetto nelle scorse edizioni dopo aver partecipato a tre giornate di formazione a Trento a cura dell’associazione Deina e ad un seminario formativo di ulteriori due giorni in Sardegna, a cura dell’ARCI. Sette di loro accompagneranno i giovani durante il viaggio.