19 July, 2024
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È stato effettuato ieri mattina, a Sassari, il primo prelievo di cornea da un donatore deceduto nell’ospedale di via De Nicola. Riprende così all’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, un’importante attività che per alcuni anni era stata interrotta.

Il prelievo è stato fatto nella mattinata di martedì da un donatore deceduto nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari. Sull’uomo, i medici del reparto al quinto piano dell’ospedale di via De Nicola, lunedì mattina hanno avviato l’accertamento di morte e, una volta concluso, grazie alla generosità dei familiari dello stesso, hanno avviato le operazioni per il prelievo di organi, in particolare reni e cornee.

«È un giorno importante questo – afferma la dottoressa Paola Murgia, coordinatrice locale dei trapianti – perché finalmente a Sassari riprende una parte importante dei prelievi, quella delle cornee. La stretta collaborazione con la struttura complessa di Oculistica, diretta dal professor Francesco Boscia, ha così permesso il raggiungimento di un obiettivo importante per la nostra azienda.»

A realizzare il prelievo sono stati due oculisti formati nella struttura della stecca bianca di viale San Pietro. Adesso, l’attività di prelievo di questi tessuti potrà consentire un incremento dei trapianti di cornee che, già dal 2013, vengono realizzati nella struttura diretta da professor Boscia.

«Adesso – commenta il direttore di Oculistica dell’Aou – grazie alla generosità dei donatori e delle loro famiglie, la nostra struttura diventa parte attiva di un processo positivo, che ci vede contribuire ad aumentare la disponibilità di questi tessuti.»

«In precedenza Sassari doveva far ricorso alla Banca delle cornee in maniera contingentata per realizzare i trapianti – spiega ancora Francesco Boscia -, questo perché non potevamo contribuire in maniera diretta alla donazione di questi tessuti. Il prelievo di cornee infatti era ormai fermo da circa 15 anni. Con la formazione dei medici, la collaborazione con la Rianimazione quindi l’avvio di questa attività, la situazione cambia a favore dei nostri pazienti in lista d’attesa. Le cornee potranno essere prelevate in presenza di donatori e, dopo gli esami di validazione, inviate alla Banca delle Cornee di Mestre, centro di riferimento nazionale, per essere conservate. Quando si renderà necessario, potremo farne richiesta per i nostri pazienti.»

A Sassari sono oltre trenta i pazienti in lista d’attesa per un trapianto di cornea. Si tratta di soggetti con patologie corneali che, spesso, sfociano in ipovisione.

«Da quando ho assunto la direzione della struttura, nel 2013 – conclude Francesco Boscia – per i limiti della disponibilità di tessuti, abbiamo realizzato circa 20 trapianti all’anno. Con l’avvio dell’attività di prelievi, pensiamo di poter arrivare a 50 trapianti annui. Così, grazie alle donazioni potremo dare una nuova prospettiva di vita ai tanti sardi che seguiamo nella nostra struttura.»

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La “Festa della Bellezza” immortalata dagli scatti del fotografo Francesco Merella è il tema della mostra fotografica che sarà inaugurata venerdì 25 gennaio, alle ore 19. 00, a Casa Sisini, in via Farina 30, a Sennori. L’esposizione con cui l’autore celebra il 70° anniversario della Cavalcata Sarda, propone scatti presi nel corso dei decenni durante la manifestazione laica che sfoggia i costumi e le tradizioni dell’isola.

Foto che Merella ha scelto e riordinato per comporre un calendario, col quale ripercorre la storia della Cavalcata Sarda dalla sua origine ai giorni nostri, documentando la bellezza delle donne sarde nei loro coloratissimi costumi, portati con grande dignità e fierezza.

La mostra, realizzata con il patrocinio del comune di Sennori e la collaborazione della cooperativa Comes, sarà visitabile a Casa Sisini fino al 27 gennaio, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Poi l’esposizione fotografica si sposterà nei locali della Biblioteca comunale, dove resterà aperta fino al 23 febbraio.

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Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu e di concerto con l’assessore del Lavoro Virginia Mura, è stata autorizzata la rimodulazione degli interventi ammissibili per lo svolgimento temporaneo delle attività riferite alla convenzione Regione-ATI IFRAS. Sono previsti nuovi cantieri, in luogo di quelli non più attivabili, a favore di altri Comuni che comunque ricadano nel perimetro del Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna: Il provvedimento consentirà la collocazione dei soli lavoratori ancora non contrattualizzati e soddisferà le esigenze dei territori che sinora non sono stati interessati dagli interventi. La dotazione finanziaria rimarrà invariata.

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«Abbiamo constatato con piacere che le misure adottate nel corso degli ultimi quattro anni, e intensificate dal 2017, hanno portato a un forte miglioramento della situazione PSA nei suini domestici e nei cinghiali. Quanto ottenuto fino ad oggi rappresenta il coronamento di quanto messo in campo dal Sistema Regione, con impegno e determinazione, in questi ultimi anni.»

Lo ha scritto, in una lettera inviata al presidente Francesco Pigliaru, il presidente nazionale dell’Associazione industriali delle carni e dei salumi (ASSICA), Nicola Levoni, che nel documento ha espresso «pieno apprezzamento, e un ringraziamento di cuore, per gli enormi sforzi profusi nel tentativo di eradicare la Peste suina africana». Il componente di Confindustria ha quindi aggiunto: «Ricordo ancora quando nel 2014 il ministero della Salute voleva commissariare la Sardegna in conseguenza della disastrosa situazione venutasi a determinare a seguito dell’esplosione di focolai nel biennio 2012-2013. Ma poi abbiamo costatato, con estrema soddisfazione, che proprio da lì è partita la scelta della Sua Giunta di fare della battaglia contro la PSA un impegno di legislatura». Nicola Levoni, nel ricordare come in passato ASSICA fu molto critica con la Sardegna sulla gestione della malattia che invece oggi «pare manchi davvero poco per essere eradicata», auspica che la «prossima Giunta regionale non dilapidi gli enormi risultati ottenuti, proprio adesso che siamo in vista del traguardo, ma che possa continuare ad andare avanti, con la stessa risolutezza e professionalità, sulla strada intrapresa».

Nell’ambito delle attività di contrasto agli ultimi branchi di maiali al pascolo brado illegale ancora presenti in alcuni territori del centro Sardegna, gli uomini dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della PSA sono intervenuti oggi in agro di Desulo per abbattere 74 suini bradi, non registrati all’anagrafe animale, di proprietà ignota e mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari. All’intervento, coordinato dall’UdP in stretta collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro, hanno partecipato i veterinari dell’Azienda Tutela della Salute (ATS) e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), gli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, il personale dell’Agenzia Forestas. Le attività si sono svolte fra le montagne innevate e in condizioni metereologiche particolarmente avverse che non hanno tuttavia impedito alle squadre di individuare, catturare e abbattere i suini irregolari.

Dalle analisi di laboratori effettuate dall’IZS sui campioni prelevati dai maiali allo stato brado illegale depopolati lo scorso 15 gennaio, in sette distinte località nei territori di Talana (50 capi) e Villagrande Strisaili (96 capi), sono risultati sieropositivi solo il 13% degli animali analizzati nel primo caso e il 9% nel secondo.

«La percentuale dei sieropositivi – ha spiegato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada – è più bassa rispetto ai precedenti abbattimenti, da poco effettuati negli stessi comuni, poiché probabilmente si tratta di gruppi che vivevano isolati l’uno dall’altro, poco numerosi e rinvenuti in zone molto impervie. In tali condizioni – ha aggiunto Alberto Laddomada – il virus ha minore possibilità di diffusione e persistenza. È bene tuttavia ricordare che proprio in questo momento, quando siamo molto vicini al risultato finale dell’eradicazione, bisogna essere molto rigorosi nelle attività di contrasto senza abbassare, neanche per un momento, la guardia.»

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Giornata di bilancio per l’Azienda per la Tutela della Salute della Sardegna domani, mercoledì 23 gennaio, al Seminario Arcivescovile di via Monsignor Giuseppe Cogoni n. 9 a Cagliari, a cominciare dalle ore 10.00. Alla presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che chiuderà i lavori della mattina, sarà avviata una riflessione collettiva sui risultati ed i possibili miglioramenti della riorganizzazione del sistema sanitario locale nell’Isola, a due anni dalla istituzione dell’ATS.

L’iniziativa sarà articolata in due momenti: il primo diretto a mettere in comune dati, fatti, informazioni che descrivano accuratamente i due anni di attività e forniscano diverse chiavi di lettura; il secondo con riflessioni di gruppo organizzate in tavoli che discuteranno dei possibili miglioramenti e formuleranno raccomandazioni indirizzate all’ATS nell’ambito di specifici temi di approfondimento. Il percorso d’informazione ed ascolto sulla riforma si articolerà in tre giornate, nelle sedi di Cagliari, Sassari, Nuoro.

La giornata di lavoro, organizzata dall’ATS, sarà introdotta dal Direttore formazione e ricerca di ATS Gianni Salis. Quindi, il Direttore amministrativo di ATS Stefano Lorusso, parlerà del percorso per l’organizzazione della nuova Azienda, con i risultati ed i punti critici di due anni di lavoro, seguito dal Direttore sanitario di ATS, Francesco Enrichens, che presenterà una relazione incentrata sulla qualità e l’appropriatezza delle cure.

Il Direttore del Servizio di sanità animale ASSL Sassari/Olbia, Francesco Sgarangella, farà un focus di approfondimento sulla lotta alla Peste suina nell’Isola quale esempio di successo in Europa. Alle 12, invece, la parola passerà ai pazienti: due anni di attività secondo le associazioni del progetto TRAMAS.

Fulvio Moirano, direttore generale di ATS, farà una panoramica generale sull’Azienda dopo i due anni di attività, e, in particolare, sullo stato dell’arte delle liste d’attesa, le azioni in atto e quelle in programma per il futuro. Chiuderà la mattina il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, con un intervento sulle ragioni della riforma sanitaria.

Nel pomeriggio verranno organizzati cinque tavoli di lavoro sui seguenti temi:

– Personale e Risorse finanziarie;

– Organizzazione della Rete sanitaria;

– Esiti del Servizio sanitario;

– Liste d’attesa;

– Rapporto tra salute umana e animale.

I partecipanti ai tavoli lavoreranno con l’ausilio di un servizio di facilitazione e con il supporto tecnico di operatori dell’ATS. Nei tavoli si formuleranno raccomandazioni indirizzate all’ATS nell’ambito dei temi oggetto di discussione.

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E’ stato completato l’intervento urgente di manutenzione sulla rete fognaria dell’edificio in cui è ubicato il Museo Archeologico di Villa Sulcis.

A partire dalla giornata di domani, mercoledì 23 gennaio, il Museo riaprirà regolarmente al pubblico nei consueti orari:

la mattina dalle ore 10. 00 alle ore 13.00; il pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 16.00.

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Il comune di Carbonia ha aperto le iscrizioni per i percorsi formativi gratuiti organizzati dall’agenzia IFRAS SpA, dal titolo: “Percorsi di promozione di siti ed eventi per il territorio di Carbonia”.

«I corsi consentono agli iscritti di poter ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, competenze ed esperienze in un settore come quello turistico-culturale, che può rappresentare un volano per lo sviluppo economico del nostro territorio», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Il progetto, finanziato dal programma POR Sardegna FSE 2014-2020 “Misure integrate tra sviluppo locale, partecipativo e occupazione negli ambiti della Green & Blue Economy – Linea 3C”, è rivolto a disoccupati e occupati residenti in Sardegna ed è finalizzato a fornire a tutti i partecipanti specifiche competenze nel campo della valorizzazione e promozione dei siti e dei beni culturali.

Il titolo rilasciato certificherà le competenze acquisite dai partecipanti nelle seguenti aree di attività: valorizzazione e tutela dei beni culturali nei musei e nei siti culturali; analisi del territorio di riferimento.

La scadenza dei termini per la presentazione delle domande di iscrizione è fissata per il 24 febbraio 2019. Sede di svolgimento del corso sarà l’Istituto di Istruzione Superiore Giovanni Maria Angioj.

La partecipazione ai “Percorsi di promozione di siti ed eventi per il territorio di Carbonia” è gratuita. 

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Un nuovo avviso di condizioni meteo avverse è stato pubblicato oggi dal Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile, valido a partire dalle ore 20.00 di domani 23.01.2019 e sino alle ore 15.00 di giovedì 24.01.2019. Sono previste nevicate al di sopra di 200-300 metri, in particolare sulla Sardegna Settentrionale e Centrale. Venti localmente forti fino a burrasca da Nord Ovest sulle coste Sud-Occidentali e da Nord-Est su quelle Nord Orientali. Nelle stesse aree, saranno possibili mareggiate.

Si raccomanda massima prudenza limitando gli spostamenti in auto ai soli casi indispensabili, prestando attenzione al fondo stradale; guidare con particolare prudenza in quanto è possibile la formazione di ghiaccio sulle strade. Non utilizzare mezzi di trasporto a due ruote.

Lungo la strada statale 131, dal km 137+900 al km 179+500 (altopiano di Campeda), per effetto dell’avviso, vige l’obbligo di catene a bordo o l’utilizzo di pneumatici invernali (da neve) oppure di altri mezzi antisdrucciolevoli omologati e idonei ad essere prontamente utilizzati per effetto dell’ordinanza ANAS n. 91 prot. n. CCA-0047173-P del 6.12.2012.

Tutta la popolazione è obbligata a seguire le norme di comportamento previste dal Piano di Protezione Civile del proprio Comune, in particolar modo i soggetti impegnati in attività svolte nelle aree più a rischio (es. aziende agricole, agrituristiche e zootecniche, allevatori, ecc.), le persone che obbligatoriamente devono sottoporsi a cure mediche presso ospedali o coloro che hanno esigenza di essere vicino a centri di cura o punti nascita.

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È sempre grande l’interesse sulla figura ed opera del marxista critico e comunista umanista Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891-Roma, 27 aprile 1937); sono costanti e molteplici, infatti, le iniziative di Facoltà Universitarie e Associazioni che promuovono Convegni e presentazioni critiche sul grande pensatore sardo.

Gli scritti gramsciani, indipendentemente dalle idealità politiche personali, risultano il pensiero più letto, studiato e tradotto nel mondo, tra gli autori del Novecento. Autorevoli ed importanti traduzioni del suo pensiero sono ampiamente diffuse in Giappone, Cina, America Latina, Stati Uniti, Canada, India, Gran Bretagna, Germania, Francia, in diversi paesi dell’Est europeo e nei paesi arabi. Questo “successo” si spiega certamente con l’attualità e contemporaneità di un pensiero che riesce a spiegare il presente e varcare il limite temporale ed ideologicamente politico del Novecento, proponendosi sempre fondamentale, propositivo di idee e con tratti di modernità sociale, politica, umana e didattica. Come sostiene il ricercatore e studioso Gianni Fresu, il pensiero dialettico ed antidogmatico ha permesso a Gramsci di essere riferimento di contemporaneità e “sfuggire alle rigide classificazioni, di andare oltre la crisi e il crollo politico-ideologico”, dimostrandosi fondamentale in diversi ambiti disciplinari (pedagogia, critica letteraria, scienza politica, etc.) e rivelando le molteplici forme e natura del potere. Nel suo impegno di scrittura e di pensiero non trascurò le traduzioni e gli scritti per l’infanzia; con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e formazione dei bambini, tra il 1929 e il 1931, operò la traduzione di ventiquattro fiabe dei fratelli Grimm. Anche nelle Lettere prestò particolare attenzione a favole e racconti di grande valenza pedagogica e culturale. Nella particolare classifica dell’UNESCO figura tra i maggiori 250 autori di ogni tempo e di ogni lingua. All’opera di Antonio Gramsci bisogna ancor più ora, in tempi di crisi di valori, rivolgersi con massima attenzione e “con reverenza”, come scrisse e sostenne lo stesso Benedetto Croce. La vitalità morale e intellettuale  del piccolo grande sardo, al cui cervello il regime fascista voleva “impedire di funzionare per almeno vent’anni”, ha generato capolavori di letteratura e pensiero che resistono, come alto esempio morale, alle macerie e disfatte ideologiche ed autoritarie del Novecento.

E proprio “con reverenza”, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.), ha pubblicato gli Atti del Convegno, tenutosi a Parigi il 12 maggio 2018 su “La ricezione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia – La réception des oeuvres et de pensée de Gramsci en France”; la tappa d’Oltralpe, sostenuta dal patrocinio e contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la collaborazione della Fondazione Gramsci di Roma e dal progetto “Sardinia Everywhere”, faceva seguito ai precedenti Convegni internazionali tenutesi a Roma il 5 dicembre 2017 e a Cornaredo (MI) il 7 dicembre 2017. La pubblicazione, stampata dalla rinomata Nuova Tipografia Popolare del pavese Ezio Gandolfi e magistralmente impaginata da Marika Re, è la documentata cronaca della giornata franco-sarda curata dall’infaticabile e puntuale Vicepresidente della F.A.S.I. Paolo Pulina ed incentrata sulle prestigiose e qualificate relazioni che hanno ricostruito le varie fasi attraverso le quali si sono diffusi in Francia gli scritti in traduzione di Gramsci e la scoperta “entusiastica” del pensatore sardo dal mondo intellettuale degli anni Settanta.

Il volume, centoventi pagine e con una ricca documentazione fotografica, si apre con la “Premessa” di Paolo Pulina e i saluti al Convegno di Serafina Mascia, Presidente della F.A.S.I., di Virginia Mura e Giuseppe Dessena, rispettivamente assessore del Lavoro ed assessore della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, e di Maria Luisa Righi della Fondazione Gramsci, Roma. Le relazioni parigine, ben si collegano alle tante iniziative svolte durante l’Anno gramsciano deliberato nel 2017 dalla Regione Sardegna e coincidenti con l’Ottantesimo della morte. Introduce i lavori l’ampia relazione di Paolo Pulina, la cui tesi in Lettere Moderne (Università Statale di Milano, anno accademico 1977-1978, relatore il professor Franco Fergnani, docente di Filosofia morale) era proprio incentrata su La ricezione di Gramsci in Francia e contribuì, grazie alla pubblicazione di ampi estratti dello studio specifico sugli anni 1949-1975, al rafforzamento e diffusione delle opere e del pensiero di Gramsci; Pulina dedica la seconda parte del suo intervento agli aggiornamenti relativi al periodo 1976-2017. Segue il contributo di Jean-Yves Frétigné, titolato “I quattro Gramsci. Primo abbozzo di una ricerca sulla ricezione di Gramsci e della sua opera in Francia dal 1990 ai giorni nostri”, che anticipa la primissima tappa di una ricerca relativa alla diffusione di Gramsci in Francia nel corso degli ultimi venticinque anni; Frétigné è autore della particolarissima biografia francese Antonio Gramsci: vivre c’est résister, pubblicata per le edizioni Armand Colin nel 2017. Anthony Crézégut propone invece una sintesi della sua tesi di laurea (Le prigioni immaginarie di Gramsci. Genealogia di una prima edizione francese 1947-1959) e la base di lavoro per un articolo di imminente pubblicazione in una rivista storica francese. Il saggio-relazione di Marco Di Maggio analizza la ricezione di Gramsci nel partito comunista francese dal 1953 al 1983. Giuseppe Còspito interviene con la rivisitazione del suo saggio sul volume di Christine Buci-Glucksmann interprete di Gramsci, pubblicato in Francia nel 1975 dall’editore Fayard e successivamente in Italia dagli Editori Riuniti. Interessante il contributo di Anna Chiara Mezzasalma che confronta la ricezione di Gramsci, con i suoi differenti interessi, passaggi e incontri, in Francia e nelle due Germanie, fino alla caduta del muro di Berlino. Sébastien Madau, figlio di emigrati sardi originari di Ozieri e nato in provincia di Marsiglia nel 1980, relaziona sulla sua personale scoperta di Gramsci come ambasciatore della Sardegna; la documentazione del Convegno  si conclude con la relazione The most original communist thinker produced in the Twentieth-Century West (Eric Hobsbawm), intervento dotto del docente di storia contemporanea Carlo Felice Casula.  A cornice della giornata parigina internazionale l’attore Bruno Putzulu ha letto una lettera di Gramsci e la “Lettre à Gramsci” di Marc Porcu; Pasqualina Deriu ha declamato una sua poesia dedicata alla memoria del poeta Marc Porcu; Giulio Biddau e Vittoria Lai hanno omaggiato Lao Silesu; Andrea Vallebona  ha coordinato un incontro con i giovani sardi a Parigi, nel cui dibattito sono intervenuti per la F.A.S.I. la presidente Serafina Mascia ed il presidente onorario Tonino Mulas.

Cristoforo Puddu                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

 

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«Per abbattere il fenomeno della violenza domestica occorre fare prevenzione puntando su una maggiore specializzazione e un miglior coordinamento di tutti gli operatori. Se continuerà ad essere affrontato a macchia di leopardo ci si dovrà confrontare ancora con tantissime vittime.»

Ne è convinto l’ex comandate dei RIS di Parma Luciano Garofano, a Sassari per il convegno “Relazioni violente e vittime in ambito domestico” organizzato dall’associazione culturale Ammentu alla Caserma La Marmora, accogliendo relatori di altissimo profilo.

Dopo i saluti istituzionali del colonnello Giuseppe Levato in rappresentanza della Brigata Sassari e dell’avvocato Marco Palmieri in qualità di presidente della Camera penale “Enzo Tortora”, a introdurre i lavori è stato l’avvocato Roberto Vannini. Disarmanti i dati presentati dal generale Garofano di fronte a un pubblico numeroso e attonito.

Il numero dei femminicidi negli ultimi anni è rimasto pressoché invariato, ma le cifre presentano tutta la loro drammaticità in rapporto al costante decremento degli omicidi e dei reati in generale. Questo significa che non si riesce ad arginare il fenomeno, che colpisce trasversalmente tutti i ceti sociali. «Si sta abbassando inoltre l’età delle vittime», ha specificato Garofano, che ha menzionato i casi emblematici delle giovanissime Noemi e Desirée. La Sardegna si colloca al decimo posto tra le regioni italiane più colpite nel 2017.

Secondo l’ex generale dei Carabinieri, ora volto noto di Quarto Grado, la normativa sul femminicidio introdotta nel 2013 ha prodotto solo una leggera efficacia: sono aumentate le denunce e gli arresti e c’è stato un seppur minimo calo delle vittime. Ma la legge da sola non basta: sette donne assassinate su dieci avevano già presentato almeno una denuncia o chiamato il 118.

«Occorre fare prevenzione – ha specificato l’esperto -, da un lato attraverso l’educazione, in cui hanno un ruolo fondamentale la famiglia e la scuola; dall’altro puntando su una maggiore specializzazione, anche esclusiva, del personale destinato alle indagini sulle violenze, e costituendo una rete di coordinamento tra operatori, personale sanitario, investigatori e magistrati.»

Non si può scollegare da questi episodi il disagio giovanile, anch’esso in sensibile aumento, che talvolta si concretizza attraverso atti di cyberbullismo.

Tra i limiti della legislazione, ampiamente tracciati dal penalista sassarese Gabriele Satta, compare la mancanza di un disegno organico, dal momento che gli interventi normativi sono spesso mossi dalla forza del sentimento collettivo per situazioni emergenziali. Rilevanti in negativo sono le lungaggini processuali, che rischiano di vanificare gli strumenti di tutela delle vittime. Queste ultime, secondo il parere del legale, dovrebbero poter cristallizzare nell’immediato, davanti al giudice, la propria versione dei fatti, mediante l’incidente probatorio: «Più si accoglie in tempi stretti la versione della vittima, più la si tutela, e si tutela anche la genuinità dell’intero processo».

Ma in quali contesti nascono questi casi di violenza? Come ha spiegato la docente di psichiatria Alessandra Nìvoli, le cause sono molteplici, sono tanti i fattori che possono portare allo sfociare di comportamenti aggressivi: «Ciò che vediamo è solo la punta di un enorme iceberg, e la parte più sommersa rappresenta tutta la violenza psicologica a cui non sappiamo dare un nome, quella meno evidente ma più sottile e subdola, spesso non riconoscibile, che può arrivare sino all’istigazione all’autodistruzione, alla manipolazione perversa e all’annientamento psicologico del familiare». Nelle parole della docente, l’unico modo per riconoscerla è quello di parlarne, per questo gli incontri sul tema sono di fondamentale importanza.

Ma se c’è ancora tanto da fare, il cammino tracciato sembra essere quello giusto. Il procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Cagliari, Paolo De Angelis, ha ricordato come solo trent’anni fa la rete sociale arretrasse di fronte a questo tipo di problemi. Allora l’argomento non interessava a nessuno, non richiamava nessuna inchiesta, evento, convegno, mentre oggi è oggetto di studio, analisi, riflessione e formazione. La differenza sta nella percezione del fenomeno e nell’evoluzione culturale che, pur non essendo ancora completata, permette oggi di avere una sensibilità sociale fortissima contro la violenza domestica e contro la violenza di genere: «Quindi si deve intervenire con la repressione da un lato e con la prevenzione dall’altro, sviluppando maggiore consapevolezza e creando un sistema di rete che ben funziona quando tutti gli elementi collaborano».