24 November, 2024
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Domenica 20 gennaio, alle ore 20.45, al Teatro Centrale di piazza Roma, a Carbonia, andrà in scena il “Gala di Danza”, secondo appuntamento della nuova stagione di prosa e danza 2019, che si è aperta ufficialmente domenica scorsa con lo spettacolo “Poker”. La rassegna è curata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

«Il Gala di Danza è il secondo dei dieci eventi inseriti all’interno di un cartellone che prevede un’ampia gamma di performance che spaziano dalle divertenti commedie ai drammi moderni come le ingiustizie sociali e le storie degli “invisibili” che vivono nelle nostre città. Dopo il successo dello spettacolo di esordio, “Poker”, che ha visto al Teatro Centrale la presenza di 254 spettatori, domenica si replica con un evento all’insegna della grande danza e di coreografie altamente spettacolari», ha detto il sndaco Paola Massidda.

I solisti della compagnia di Daniele Cipriani saranno guidati dalla maître de ballet Stefania Di Cosmo.

Il “Gala di Danza” metterà in risalto una nuova generazione di ballerini con un programma mirato al recupero e alla valorizzazione del ricco repertorio italiano della seconda metà del Novecento.

Il programma prevede alcuni estratti delle coreografie più rappresentative di Amedeo Amodio: “Habanera” e il “Passo a due del fazzoletto”. I ballerini danzeranno sulle note della musica di Georges Bizet, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Claude Debussy, Léo Delibes, Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti e Giovanni Pierluigi da Palestrina.

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L’avvio dell’iter per il riconoscimento del marchio Porcetto Sardo e la rivisitazione della legge che vieta la produzione dei suini negli allevamenti a conduzione familiare. Sono gli strumenti proposti dal consigliere regionale Nanni Lancioni (Psd’Az) per contrastare l’invasione in Sardegna di maialetti provenienti da Olanda e Germania.

«Secondo diverse associazioni dei consumatori, durante le festività natalizie, i sardi hanno acquistato nei punti vendita della Grande Distribuzione organizzata migliaia di suinetti provenienti da Paesi dell’Unione Europea, ritenendoli allevati in Sardegna. Un consumo inconsapevole della produzione, che è stato dettato dall’omessa informazione obbligatoria del Paese di provenienza dei maialetti – spiega Nanni Lancioni che ha presentato un’interrogazione urgente sulla tematica -. E’ stato disatteso l’obbligo di indicazione dell’origine delle carni, unica vera barriera a tutela del prodotto locale. Al riconoscimento di un marchio per il porcetto sardo si deve aggiungere ad un decreto del ministero delle politiche agricole, analogo a quello previsto per le carni bovine – conclude Nanni Lancioni – che preveda, nel sistema di etichettatura dei maialetti, l’obbligo di indicare nei cartellini il Paese d’origine sia per le carni vendute al taglio nel punto vendita che in quelle preimballate per la vendita diretta.»

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Cinque anni di politiche per l’istruzione, la scuola ed il diritto allo studio, con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ voluti dalla Giunta regionale, fin dal suo insediamento nel 2014, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e garantire un alto livello di formazione ai ragazzi e le ragazze dell’isola. Su questi temi si è riflettuto oggi a Nuoro durante il workshop “Tutti a Iscol@: esperienze e riflessioni sulle azioni di contrasto alla dispersione scolastica nella scuola sarda”.

«Il tema dell’istruzione e della dispersione scolastica è assolutamente delicato e necessita di ragionamenti costanti e programmazione economica finanziaria mirata: questo abbiamo cercato di fare con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ – ha detto, aprendo i lavori all’Isre di Nuoro, l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena -. La scuola risponde a tutti gli stimoli e cambiamenti sociali, ed è molto diversa da quella che abbiamo frequentato noi in passato. Oggi è certamente più bello, stimolante ed educativo stare tra i banchi, dove si applica una didattica molto meno rigida, che si avvale delle nuove tecnologie e del potenziale laboratoriale. Nonostante tutto questo, dobbiamo ammettere che la scuola, l’Università e i temi dell’istruzione sono stati per troppo tempo trascurati, mettendo in difficoltà tutti gli operatori e gli amministratori coinvolti, e non da ultimo le famiglie e gli stessi studenti, che infatti spesso abbandonano il percorso intrapreso, provocando un danno a livello personale e sociale. Con le politiche  e i programmi messi in campo in questi anni abbiamo cercato di ricucire tutti i rapporti tra i vari livelli: Comuni, Province, Regione e Ministero, e abbiamo lavorato per fare fronte a gravi problematiche come la mancanza di dirigenti, lo spopolamento dei paesi, l’abbandono scolastico e la diminuzione del numero degli studenti che ha portato anche a operare con lo strumento del dimensionamento.»

Organizzato all’Isre dalla Direzione Generale della Pubblica Istruzione e dall’Ufficio Scolastico regionale, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Regionale sulla Dispersione Scolastica, è stato un importante momento di confronto, per analizzare quanto realizzato dalla Regione attraverso il Programma Tutti a Iscol@ – Linee A e C. 

Sono stati invitati a partecipare i dirigenti scolastici, il personale della scuola, sia docente che amministrativo, i docenti aggiuntivi per la parte laboratoriale e di tutoraggio e i professionisti che hanno contribuito attivamente alla realizzazione dei progetti delle Linee A e C, i genitori degli studenti e gli organismi rappresentativi della scuola. 

L’incontro ha preso in considerazione soprattutto la Linea A (miglioramento delle competenze di base di italiano e matematica) e la Linea C (sostegno psicologico e inclusione scolastica). L’intervento è stato finanziato negli anni con risorse regionali, e fondi europei, sempre crescenti: si è partiti con 14 milioni (risorse RAS) nel biennio 2015/2016, fino ai 21 milioni del 2017/2018 e i circa 33 milioni del triennio 2018/2020. I progetti finanziati in tutto il territorio isolano sono circa 1.200, con un incremento costante degli alunni coinvolti. 

Gli studenti destinatari della Linea A passano da 83.436 (anni scolastici 2015/2018) a 122.214 (2018/2020), e per la Linea C da 41.119 a 59.890.

Cresce anche il personale coinvolto nelle scuole, con un incremento dei docenti che va da 1.087 (anni scolastici 2015/2018) a una previsione di 1.382 (2018/2020).  Stesso aumento si registra sui professionisti  che partecipano al Programma: da 728 a più di 800.

«Il programma di Tutti a Iscol@ – ha concluso l’assessore Giuseppe Dessena – ha fatto registrare numeri sempre crescenti e grande soddisfazione nel mondo della scuola, e riscontri positivi per gli studenti e le studentesse e le loro famiglie. Per questo motivo oggi è impossibile tornare indietro dopo aver intrapreso questa strada. Chi arriverà a governare questo assessorato deve tenere conto che è necessario restare su questo filone e continuare a investire sulla risorse umane perché è l’unica maniera che abbiamo per dare un futuro alla scuola e alla formazione dei nostri ragazzi. Voglio ringraziare anche l’assessora Virginia Mura per l’importantissimo lavoro fatto insieme sulla Formazione e anche sull’Osservatorio, strumento che ci permetterà di monitorare la situazione dei ragazzi nella scuola n maniera scrupolosa.»

Interventi tecnici, sulle prospettive per rafforzare le competenze e contrastare l’abbandono scolastico, sono stati curati da parte del Direttore Generale della Pubblica Istruzione Elisabetta Schirru, da parte della Segretaria Generale Cisl Scuola Sardegna, Maria Luisa Ariu, dal presidente dell’Ordine degli psicologi della Sardegna, Angela Maria Quaquero e dal Direttore Generale del Lavoro, Luca Galassi. I lavori sono stati conclusi dall’assessore Giuseppe Dessena, con alcune riflessioni educative sulla scuola e sui cambiamenti della società, da parte del Direttore Scientifico del Centro Crea, Lorenzo Braina.

 

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Il presidente del Consiglio comunale di Iglesias Daniele Reginali ha partecipato questa sera all’incontro pubblico sull’attuale assetto degli Enti locali in Sardegna, organizzato a Cagliari presso l’aula consiliare del Municipio cittadino, per iniziativa del presidente del Consiglio Comunale di Cagliari Guido Portoghese.

Nel corso dell’incontro, sono intervenuti i presidenti dei Consigli dei Comuni della Sardegna capoluogo di provincia o ex capoluogo, ed hanno partecipato Cristiano Erriu, assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna; Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia e ordinamento regionale del Consiglio regionale; Paola Casula, in rappresentanza dell’ANCI Sardegna ed Andrea Soddu, presidente del Consiglio delle Autonomie locali.

L’incontro pubblico, svoltosi nella serata, è stato preceduto da una sessione mattutina, nel corso della quale i Presidenti dei Consigli Comunali si sono confrontati sul proprio ruolo e sulle reciproche esperienze amministrative.

«Nell’incontro di oggi ci siamo confrontati sul futuro assetto degli Enti locali, ed è stato costituito un tavolo permanente dei presidenti dei Consigli comunali – ha sottolineato Daniele Reginali – La nostra intenzione è quella di riproporre l’esperienza di questo incontro, dopo aver coinvolto sul tema il Consiglio comunale, con la partecipazione dei rappresentanti delle Amministrazioni degli altri Comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias. Una maniera di confrontarsi e mettere al centro della discussione la situazione del territorio, l’assetto attuale degli Enti Locali e le possibilità di collaborazione tra i soggetti istituzionali.»

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Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, interviene sullo stop imposto dal Consiglio dei ministri alla legge approvata dal Consiglio regionale, che avrebbe dovuto portare all’inquadramento di oltre 4mila dipendenti dell’Agenzia Forestas.

«E’ l’ennesimo provvedimento della Giunta Pigliaru bocciato dal Governo – dice Gianluigi Rubiu -. Un atto gravissimo che certifica la pessima gestione politica della Giunta di centrosinistra, ancora una volta ridicolizzata dall’esecutivo nazionale. Una legge che è passata grazie ai voti della minoranza che ha da sempre sostenuto la proposta di far riconoscere il contratto dei lavoratori di Forestas alla stregua dei dipendenti regionali.»

«Si convochi immediatamente il Consiglio regionale per discutere sulle osservazioni del governo – conclude Gianluigi Rubiu – per apportare le dovute modifiche alla norma, riconoscendo ai lavoratori il giusto riconoscimento contrattuale e soprattutto riorganizzando l’ente Forestas per una salvaguardia del  patrimonio ambientale della Sardegna.»

   

 

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Ultime ore di campagna elettorale per le suppletive nel collegio uninominale di Cagliari, dove domenica si elegge il successore del dimissionario Andrea Mura, presentate dopo l’espulsione dal Movimento 5 Stelle, seguita alle polemiche sulle assenze ai lavori della Camera.

Sono quattro i candidati che si contendono il seggio rimasto vacante: Luca Caschili, 46 anni, ingegnere ambientale ed assessore dell’Urbanistica nella Giunta Massidda al comune di Carbonia, per il Movimento 5 Stelle; Andrea Frailis, 62 anni, giornalista volto storico di Videolina, per la coalizione di centrosinistra; Daniela Noli, 42 anni, psicoterapeuta, ex dipendente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, per la coalizione di centrodestra; e, infine, Enrico Balletto, 45 anni, allenatore di pallavolo e già candidato nel collegio uninominale al Senato alle Politiche del 4 marzo 2018, per CasaPound.

Ricordiamo che la campagna elettorale si chiude oggi alle 24.00, domani è prevista la tradizionale giornata di riflessione e si voterà nella sola giornata di domenica, dalle 7.00 alle 23.00. Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura delle urne.

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Silvio Berlusconi ha concluso oggi il suo tour elettorale per le suppletive nel collegio uninominale di Cagliari, con il pensiero già rivolto alle Europee. Diversi i temi affrontati nei diversi incontri avuti nei Comuni del Collegio, nei quali ha avuto al suo fianco diversi parlamentari e consiglieri regionali della Sardegna, tra i quali il voto di domenica per le suppletive, i rapporti con la Lega nella coalizione di centrodestra ed il Governo Lega-M5S e le prossime elezioni Europee, nelle quali sarà nuovamente protagonista da candidato, dopo la recente “riabilitazione”. E proprio con riferimento alle Europee, ha detto di non temere il leader della Lega Matteo Salvini, protagonista di una crescita di consensi esponenziale, come ha confermato anche la sua visita in Sardegna, con il quale ha detto di condividere lo stesso obiettivo, portare in Europa un grande cambiamento.


 

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Saranno sette i candidati che il 24 febbraio si contenderanno la carica di governatore della Sardegna per i prossimi cinque anni. Dopo l’annuncio della candidatura del giornalista-scrittore Vindice Lecis con la lista di Sinistra Sarda, infatti, oggi Ines Simona Pisano, magistrato del Tar del Lazio che aveva presentato il contrassegno elettorale “Sardegna di Ines Pisano”, ha annunciato la sua rinuncia alla competizione elettorale.

«In bocca al lupo a tutti ma, in particolare, il mio incoraggiamento va a Massimo Zedda – ha detto Ines Pisano dopo aver ufficializzato la sua rinuncia, nell’aria già da qualche giorno -: pur nella recentissima conoscenza ho potuto apprezzare la mia stessa visione del futuro della Sardegna e l’onestà dell’uomo indisponibile a cedere a facili compromessi.»

«Quando ho dato la mia disponibilità, ad animarmi erano due obiettivi – ha aggiunto Ines Simona Pisano -: la possibilità di costruire un progetto innovativo ed alternativo alle vecchie logiche, ed unire il più possibile tutti coloro che si riconoscevano in una nuova idea di futuro per la Sardegna. La legge elettorale vigente non consente l’emersione di soggetti che non siano parte del sistema e già strutturati, e il rischio reale è quello di contribuire esclusivamente all’eccesso di frammentazione che dobbiamo superare. Faccio un passo indietro – ha concluso Ines Simona Pisano – come atto d’amore verso la Sardegna: non è una diserzione o una fuga, al contrario, un gesto di umiltà e passione per la nostra terra.»

Con la rinuncia di Ines Simona Pisano, viene a mancare l’unica donna tra i candidati alla carica di governatore, ora tutti di genere maschile: Andrea Murgia (Autodeterminatzione), Christian Solinas (centrodestra), Massimo Zedda (centrosinistra), Francesco Desogus (M5s), Mauro Pili (Sardi uniti), Paolo Maninchedda (Partito dei sardi), Vindice Lecis (Sinistra sarda).

 

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Le sigle di rappresentanza Cosass, Animas Dmts, Assoartisti, Sardinia jazz Network e Agis Musica Sardegna hanno diffuso una nota con la quale comunicano che martedì 22 gennaio, dalle ore 8,30 alle ore 15,00, presso Villa Devoto, a Cagliari, è stato convocato un presidio del comparto cultura per richiedere alla Giunta Regionale di inserire all’ordine del giorno ed approvare la delibera presentata dall’assessore Giuseppe Dessena che regolamenti e impedisca ai soggetti che ricevono contributi tramite emendamento di far domanda nell’art. 56 per le stesse attività di istituto.

«Denunciamo la miopia della politica nella distribuzione delle risorse regionali, date, in modo discrezionale, ad alcune compagnie che operano nel settore culturale in Sardegna attraverso gli emendamenti nella finanziaria 2019 – si legge nella nota -. Queste regalie pre-elettorali, dimostrano ancora una volta l’immaturità e la pochezza del sistema politico sardo che per accontentare qualcuno, scontenta tutti: in oltre 10 anni le giunte che si sono susseguite da Soru in poi, non sono state in grado di mettere mano alla legge sullo spettacolo che è l’unica prospettiva democratica e trasparente per lo sviluppo del sistema culturale in Sardegna. Questi emendamenti avvalorano la tesi che lavorare al di fuori dai bandi, senza il confronto dei C.V. e della progettazione culturale, e con rendicontazioni più snelle, è la formula vincente del Furbetto del Teatrino. Ma quest’anno il danno, oltre la beffa è che diverse compagnie “furbette” che riceveranno tramite emendamento un bel gruzzoletto, riceveranno altresì per la medesima programmazione o per una porzione “speciale” della stessa, ulteriori finanziamenti attraverso la partecipazione al bando dall’art 56. Come dire, una compagnia teatrale avrà nel 2019, una doppia linea di finanziamento erogato dalla Regione Sardegna per la stessa progettazione culturale o per alcune parti di questa.»

«La cultura è un bene comune per lo sviluppo del territorio sardo, e non è un bene ad personam per lo sviluppo dei propri affari e/o di quelli della propria Società o Associazione – si legge ancora nella nota -. Questa politica dei “Furbetti del TEATRINO”, dell’emendamento ad personam, pesa sulle spalle e sulle tasche di tutti i contribuenti a discapito delle tante Compagnie teatrali che aderiscono alle suddette sigle, e che riunitesi durante tutto il 2018 al tavolo di concertazione sulla legge, e accompagnati dell’assessore Giuseppe Dessena, hanno scelto di perseguire una politica culturale democratica e trasparente. E peserà, soprattutto, sul pubblico sardo che resterà orfano per il 2019 della variegata offerta culturale che è spesso frutto delle compagnie minori, che operano nei territori decentrati e disagiati dell’isola.»

«Per questo motivo, il comparto Cultura chiede ai consiglieri, capi di gabinetto e all’intera Giunta regionale l’approvazione della delibera dell’assessorato. Chiediamo a gran voce che venga messo un freno a questo scempio, alla reiterazione delle vecchie politiche clientelari che, anno dopo anno, divide il comparto e pone gli operatori gli uni contro gli altri – conclude la nota delle associazioni -, indebolendo così il sistema culturale sardo che oggi più che mai necessiterebbe di una proliferazione di reti culturali e di solide e feconde collaborazioni, per poter andare avanti ed esprimersi al meglio.»

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La legge di stabilità 2018 (26 milioni) e la legge di stabilità 2019 (ulteriori 25 milioni) hanno stanziato complessivamente 51 milioni di euro per la realizzazione, il completamento, la manutenzione straordinaria e la messa a norma e in sicurezza di opere pubbliche ed infrastrutture di interesse comunale e sovracomunale.  

La Giunta regionale, infatti, ha approvato la proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini di incrementare lo stanziamento iniziale di 26 milioni con ulteriori 25 milioni, per poter procedere allo scorrimento della graduatoria approvata.

«Il numero delle richieste pervenute, quasi 300, ci dice che è imponente il fabbisogno degli enti locali della Sardegna rispetto alle problematiche di adeguamento ai nuovi standard di sicurezza e di completamento di strutture essenziali per i servizi alla cittadinanza – dice il titolare dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – per questo motivo la Giunta ha approvato l’incremento delle risorse, consentendo di scorrere la graduatoria fino a soddisfare 185 richieste.»

Le tipologie di intervento finanziate sono numerose e riguardano la manutenzione e la messa in sicurezza di strutture e infrastrutture come impianti sportivi, asili, case di riposo, biblioteche, musei, ponti, vie, piazze, arredo urbano, strade, sistemi fognari, illuminazione pubblica.

In particolare, per strade e piazze sono stanziati 17.060.777,69 euro, per la difesa del suolo 3.377.639,23 euro, per gli edifici 21.557.336,80, per impianti tecnologici 4.179.511,28 euro, per impianti sportivi 4.151.135,00 euro e infine 673.600,00 per opere varie.

I criteri su cui è basata la selezione, contenuti nella delibera dello scorso 19 giugno con cui la Giunta ha approvato l’avviso pubblico, prevedono, tra l’altro, premialità per gli interventi di messa in sicurezza e la ripartizione territoriale delle risorse attraverso quote attribuite alle aree geografiche corrispondenti alle quattro province, inglobando la Città metropolitana di Cagliari nella provincia del Sud Sardegna, secondo criteri e indicazioni della Conferenza Regione-Enti locali.

All’area territoriale corrispondente alla provincia di Sassari andranno 14,9 milioni per finanziare 52 interventi, a quella di Nuoro 10,28 milioni per coprire le prime 36 richieste, mentre a quella di Oristano sono destinati 7,68 milioni per 29 interventi e all’area territoriale città metropolitana di Cagliari – Sud Sardegna andranno 18,1 milioni che soddisfano le prime 68 richieste in graduatoria.

Con un’altra delibera, la Giunta ha approvato uno stanziamento aggiuntivo di 1 milione di euro che va ad aggiungersi ai 6,9 già assegnati, per i comuni che hanno necessità di ampliare o costruire cimiteri. I nuovi fondi permetteranno lo scorrimento della graduatoria in essere a favore dei comuni beneficiari, arrivando così a finanziare, fino a ora, 50 interventi. «Sono tante le richieste che continuano a pervenire da parte dei Comuni – dice l’assessore Edoardo Balzarini – e con queste delibere permettiamo lo scorrere delle graduatorie, ammettendo comuni inizialmente esclusi per insufficienza di risorse o integrando quelli che lo erano stati solo parzialmente. È interamente soddisfatta la graduatoria delle richieste per mettere in sicurezza o rendere agibili edifici di culto – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – con i 4,5 milioni che la Giunta ha stanziato nell’ultima seduta, oltre i 5 già deliberati, per un totale di 9,5 milioni: sono 101 le chiese che potranno essere risanate, restaurate e messe in sicurezza grazie a questo stanziamento.»