26 December, 2024
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Viene pubblicato oggi, esattamente nei tempi annunciati, il bando da 4 milioni di euro dedicato esclusivamente alle piccole e medie imprese, sia nuove che già esistenti, dei 25 Comuni dell’area vasta di Ottana (http://www.sardegnaprogrammazione.it/). Il click day è fissato per il 15 marzo ma, per snellire tutta la fase preliminare e procedurale, le domande con la relativa documentazione potranno essere caricate a partire dal 16 febbraio. Il bando è una delle tre misure del piano straordinario per Ottana da 16,4 milioni messo in campo dalla Regione per aiutare la rinascita di uno dei territori della Sardegna che più ha subito le conseguenze della crisi economica a causa soprattutto della deindustrializzazione degli ultimi anni.

Organizzato con la formula a sportello, al bando potranno partecipare le nuove imprese e le imprese già esistenti, per aumentare la propria competitività, con un investimento minimo di 15mila e massimo di 500mila euro. I 25 Comuni interessati al bando, individuati dalla Unità per Ottana (la task force interassessoriale guidata dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci) e dal gruppo di lavoro territoriale coordinato dalla Provincia di Nuoro sono: Austis, Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Sedilo, Silanus, Sindia, Teti, Tiana.

«Non è facile ripartire dopo una crisi così pesante, e lo è ancora meno per una zona, come quella di Ottana, particolarmente colpita. Ma siamo fortemente convinti che ripartire sia possibile puntando su uno sviluppo diverso, sostenibile, capace di portare nuova occupazione e di dare ai giovani una seria opportunità per restare nella loro terra a costruire il futuro – dice l’assessore della Programmazione Paci -. Chi ha un’impresa o vuole aprirla ha ormai ben chiaro che la scelta giusta è puntare sulle caratteristiche del territorio – dall’agroalimentare al turismo fino all’artigianato, alla cultura e all’ambiente – per valorizzarle, migliorarle e renderle l’attrattore principale su cui articolare le politiche di sviluppo. Questi sono gli obiettivi del bando, condivisi in tutto il percorso fino agli ultimi dettagli, sempre coinvolgendo pienamente il territorio. Sono sicuro che la risposta delle imprese sarà quella che ci aspettiamo.»

Il caricamento delle domande con la relativa documentazione, come anticipato, potrà essere dunque fatto a partire dal 16 febbraio, mentre il click day è fissato per il 15 marzo. La procedura sarà valutativa a sportello, secondo l’ordine di presentazione delle domande, articolata in tre fasi: verifica di ricevibilità e di ammissibilità, valutazione tecnico economica del piano effettuata secondo i criteri previsti dal bando e valutazione di coerenza programmatica. Si tratta di un bando territorializzato, riservato cioè alle sole imprese di uno specifico territorio: quello dei bandi territorializzati è stato un risultato molto importante centrato in questa legislatura (più volte in passato era stato inutilmente tentato di raggiungerlo), perché permette di concentrare risorse e strategie di sviluppo su imprese di zone che ne hanno particolarmente bisogno.

Tutti quelli ammessi dal Por Fesr. Quindi: Tutta l’attività manifatturiera. Costruzioni. Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione. Servizi di informazione e comunicazione. Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento. Inoltre sono interessati, con le limitazioni fissate dal quadro normativo europeo degli aiuti alle imprese, i seguenti altri settori: Estrazione di minerali da cave e miniere. Trasporto e magazzinaggio. Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. Altre attività di servizi e Sanità ed assistenza sociale per le attività non esercitate in regime di convenzione. 

Hanno diritto al finanziamento i progetti relativi a Piani per la creazione e lo sviluppo d’impresa, finalizzati all’espansione della produzione, al riposizionamento competitivo o all’adattamento al mercato attraverso l’introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo, produttivo o commerciale. Il piano è costituito da investimenti produttivi e può comprendere spese per formazione e consulenza. I proponenti devono garantire la copertura del piano per almeno il 25% con mezzi propri o finanziamenti di terzi. La pubblicazione del bando è stata preceduta da una articolata azione di animazione territoriale, finanziata con 110mila euro attraverso un accordo con la Camera di Commercio di Nuoro, durata un mese in 8 tappe con la partecipazione di imprenditori, amministratori, associazioni di categoria, banche e liberi cittadini. L’animazione aveva un doppio obiettivo: informare le imprese del territorio e i potenziali investitori di tutte le opportunità e gli strumenti a loro disposizione e, allo stesso tempo, raccogliere le loro indicazioni per individuare i settori migliori su cui indirizzare il bando, che proprio grazie alle informazioni raccolte è stato perfettamente calibrato sulle esigenze e le caratteristiche del territorio. 

Nei prossimi giorni la Camera di Commercio di Nuoro partirà con una nuova fase di assistenza ai potenziali beneficiari del bando attraverso l’attivazione di sportelli informativi. 

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«Apprendo con grande sconcerto che il Consiglio dei ministri dell’attuale Governo ha impugnato la legge del Consiglio regionale con la quale ai circa 6.000 dipendenti di Forestas, inquadrati come braccianti agricoli, è stato applicato il regime contrattuale previsto per le Agenzie che fanno parte del Sistema Regione, eliminando una evidente disparità di trattamento col resto del comparto e colmando in questo modo una lacuna legislativa che ha determinato per troppo tempo incertezza contrattuale e confusione organizzativa.»

Lo scrive, in una nota, Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«Con grande senso di responsabilità – aggiunge Pietro Cocco – abbiamo reso giustizia a quei tanti lavoratori confinati per anni in una contrattazione vecchia, obsoleta, ormai inapplicabile, senza determinare peraltro nessun incremento di spesa a carico del bilancio della Regione.»

«Rivolgo un appello al Governo perché non si proceda in tal senso e chiedo a nome mio e del Gruppo del Partito Democratico il ritiro dell’impugnativa, che entra in contrasto con la potestà legislativa esclusiva, amministrativa e finanziaria totalmente ascrivibile alla Regione Sardegna – conclude Pietro Cocco -, in quanto regione a Statuto Speciale, che difenderemo in tutte le sedi.»

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La sala convegni S’Olivariu di via Don Minzoni, a Gonnesa, ospita questa sera, dalle 17.30, il convegno “Infrastrutture – Vincoli ambientali e progetti turistici sul Golfo del Leone”, organizzato dai Riformatori Sardi nell’ambito di una programmazione per uno sviluppo turistico che valorizzi le bellezze del Golfo del Leone e dia nuovo impulso economico a tutto il territorio.

Aprirà i lavori, alle 17.30, Francesco Loi, coordinatore provinciale dei Riformatori Sardi, con un intervento sui progetti di sviluppo turistico sul territorio e sul Golfo del Leone; alle 18.00 Gaetano Cipolla, docente ed agronomo, parlerà di “attuali vincoli ambientali per andare oltre”; alle 18.30 Giuseppe Meletti, componente del coordinamento provinciale dei Riformatori Sardi, parlerà delle proposte di sviluppo turistico del Golfo del Leone, da Gonnesa Funtanamare a Buggerru Galleria Henry, in cabinovia. Seguiranno gli interventi del pubblico presente in sala.

Concluderà i lavori, alle 19.30, Franco Meloni, ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, presidente del Centro Studi dei Riformatori Sardi.

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«L’Istituzione Europa non è perfetta ma è fondamentale. Per questo tutti noi abbiamo il dovere di lavorare per migliorarla.» Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru aprendo il convegno “La Sardegna incontra l’Europa”, ospitato nella sala MEM, e al quale è intervenuto il ministro per le Politiche europee Paolo Savona. Nella sua relazione, Francesco Pigliaru ha messo l’accento sul rapporto tra le regioni e Bruxelles, con particolare riferimento al tema dell’insularità.

«Parliamo innanzitutto delle risorse – ha detto il Presidente facendo riferimento ai Fondi strutturali – che ci sono, sono consistenti e sono essenziali per una corretta politica di coesione. Noi abbiamo fatto tesoro degli errori che la Sardegna ha fatto nei decenni passati , evitando di perdere queste preziose risorse o dividerle in mille azioni poco efficaci, ma al contrario usandole e trovando il coraggio di fare scelte, dall’inclusione sociale al rischio idrogeologico sino al sostegno alle imprese, con particolare attenzione all’innovazione. E questo, lavorare nel presente per guardare al futuro, è un passaggio sostanziale – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, perché sviluppo vuol dire riuscire ad avere più imprese, vuol dire riuscire a tenere qui i nostri talenti, favorendo la crescita costante di un ecosistema innovativo.»

Da qui alle prospettive aperte dalla definizione della politica di coesione post 2020, «che non deve fare passi indietro sul fronte della coesione territoriale e sociale – ha avvertito il Presidente -. Per molti cittadini l’Europa è un modello in crisi, che ha aperto aspettative importanti ma che, nell’affrontare le attuali difficoltà, rischia di minare la sua stessa idea, rischia società che si chiudono riportandoci ad un inquietante passato. Ciò può dare consenso nel breve periodo, ma è una sconfitta che non ci possiamo permettere – ha ribadito – perché l’Europa è una costruzione imperfetta ma che va nella direzione giusta, quella della cooperazione, della collaborazione, della fiducia. E la politica di coesione post 2020 deve dare prova di questa volontà, così come la macchina europea, nella sua complessità, deve intervenire sulle regole, scriverne di migliori, di più chiare, mostrando di saper affrontare i problemi con flessibilità intelligente, tenendo conto della specificità dei territori.»

Il riferimento diretto, nell’intervento del presidente della Regione, è all’insularità, «di cui parlo anche a nome dei presidenti di Baleari e Corsica, isole con le quali per la prima volta, la Sardegna porta avanti insieme, concretamente, un lavoro nei confronti dell’Europa e con cui, a giorni, presenteremo un’ulteriore iniziativa comune. I funzionari di Bruxelles fanno fatica a capire i problemi concreti che noi ci troviamo ad affrontare quotidianamente, a partire dalla mobilità. Gli aerei sono la nostra alta velocità – ha proseguito Francesco Pigliaru -, perché con tutta evidenza non abbiamo alternative, eppure dobbiamo sottostare a regole sugli aiuti di Stato che a volte rendono difficile rispondere ai bisogni dei nostri territori. Non è dunque solo una questione di risorse, è la necessità, l’urgenza di incidere su una normativa ingiusta, che lede il principio di pari opportunità per cittadini e imprese. È la necessità, l’urgenza, di poter spendere le nostre risorse per ciò che realmente ci serve, perché finalmente si superino ostacoli incomprensibili, che rendono disarmonico e contraddittorio il disegno europeo rispetto alle esigenze di chi vive in un’isola. L’articolo 174 del Trattato di Funzionamento dell’UE riconosce  l’insularità. È tempo di attuarlo – ha concluso Francesco Pigliaru -, e anche così miglioreremo l’Europa».

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Mercoledì 23 gennaio 2019 alle ore 9.30, presso l’oratorio di San Ponziano a Carbonia, si terrà la nuova assemblea generale dei lavoratori diretti e indiretti ex Alcoa, per informativa sullo stato della vertenza, organizzata dalle organizzazioni sindacali di categoria FIOM-FSM-UILM e CUB.

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Il 21 e 22 gennaio, a Cagliari, si terrà la terza conferenza dei servizi, a distanza di quasi 5 anni dall’avvio dell’iter procedurale per la ripresa produttiva di Eurallumina.

«I lavoratori e le lavoratrici Eurallumina, l’indotto ad essi connesso (1.416 persone in totale), a cui si sommano le loro famiglie, le prospettive di  rilancio del comparto industriale, le sinergie per lo sviluppo della filiera dell’alluminio (energia – allumina – alluminio), gli ingenti investimenti programmati (250 milioni), gli impegni istituzionali, il contratto di sviluppo e tutti gli accordi sottoscritti, attendono una soluzione definitiva e positiva, di questa infinita vertenza, che ha visto i lavoratori sempre determinati nel richiedere con forza “LAVORO” – si legge in una nota della RSU Eurallumina -. Tutti coloro che hanno creduto e sostenuto le nostre rivendicazioni, chi si è impegnato in tutti questi anni nei rispettivi ruoli, siano essi istituzionali, politici, sindacali deve in questi pochi giorni che mancano a questo prossimo e decisivo appuntamento, dare ancora maggiore impulso alla sua azione di sostegno nel superare qualora vi fossero ostacoli e posizioni contrarie non supportate da reali impedimenti di qualsiasi natura, affinché i tanti sacrifici e le tante opportunità occupazionali, economiche e sociali, che ne deriverebbero dalla ripartenza del primo anello della filiera dell’alluminio, le speranze di tanti in una vita migliore che verrebbero alimentate da questa prospettiva che si realizzerebbe per il nostro territorio e per l’intera Sardegna, non vengano vanificate.»

Lunedì 21 gennaio, nella prima giornata della conferenza dei servizi che si svolgerà presso il Palazzo regionale di viale Trento, a Cagliari, per tutta la durata dei lavori verrà effettuato un presidio a cura della RSU; martedì 22 gennaio, seconda e ultima giornata dei lavori, si terra la mobilitazione generale dei lavoratori, con presidio presso il Palazzo regionale di viale Trento, a Cagliari, a partire dalle ore 8,30, sino alla conclusione dei lavori, con raduno direttamente presso il sito indicato.

In concomitanza, tutte le operatività non essenziali o differibili, del Tari, di emergenza  e sicurezza, verranno “sospese”. I lavoratori sono invitati alla massima partecipazione e ad indossare elementi identificativi della realtà lavorativa, giacca verde e casco.

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Ridurre gli infortuni in edilizia con la psicologia e la giusta comunicazione tra titolari d’impresa e addetti.

E’ questo l’obiettivo di un progetto innovativo, quasi rivoluzionario, che in Sardegna, da 6 mesi vede coinvolte 10 aziende delle costruzioni, 100 addetti e uno psicologo del lavoro dell’Università di Cagliari, impegnati insieme nella creazione e condivisione di linguaggi e metodologie per la prevenzione degli incidenti nei cantieri.

Il “percorso sperimentale”, realizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza e dal Centro Studi di Relazioni Industriali dell’Università di Cagliari e dalla Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna, finanziato dall’INAIL Sardegna, in collaborazione con, fra gli altri, Confartigianato Imprese Sardegna, contribuirà a ridurre i rischi nei luoghi di lavoro, a evidenziare le cause degli incidenti favorendone le soluzioni, a supportare chi ha subito infortuni aiutandone il ricollocamento professionale e, soprattutto, a costruire un sistema condiviso della sicurezza tra imprese edili.

Infatti, supportando la comprensione delle norme da parte degli operai e riconoscendo l’importanza dei fattori soggettivi e sociali, come per esempio le competenze percepite individuali e di gruppo, recenti studi approfonditi registrano un sostanziale calo degli incidenti.

Il progetto, dal titolo “Progetto sicurezza nei cantieri edili. Approccio sistemico (individuo-gruppo-organizzazione-ambiente) alla prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali nei cantieri edili delle piccole e medie imprese: implementazione di un modello scientifico delle competenze nel sistema di gestione della sicurezza e relative buone prassi”, è ideato e condotto dal ricercatore e psicologo del Lavoro dell’Università di Cagliari Diego Bellini.

Secondo Bellini «si è passati da una situazione nella quale agli addetti e al titolare, attraverso un linguaggio non condiviso, si somministravano semplici prescrizioni teorico-pratiche, a quella nella quale è la squadra che crea una comunicazione comune e comportamenti emozionali condivisi, attraverso i quali interpretare e applicare la sicurezza nel posto di lavoro. E’ un approccio innovativo alla cultura della sicurezza del lavoro nei cantieri – aggiunge lo psicologo dell’Università – che rappresenta sia una buona pratica, sia un servizio gratuito che, altrimenti, per le imprese sarebbe stato assai gravoso dal punto di vista economico».

«Il nostro obiettivo continuo, sul quale lavoriamo ormai da oltre 20 anni – afferma Giacomo Meloni, presidente della CAES, Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna – è portare a zero i dati sugli incidenti nei cantieri. Perché ogni infortunio, grave o lieve che sia – continua il Presidente – oltre al danno fisico dell’infortunato, rappresenta una pesantissima sconfitta per l’imprenditore, per i dipendenti e per il lavoro che si porta avanti quotidianamente. In più rappresenta un aggravio degli oneri sociali che vanno a ricadere su tutti: imprese o cittadini che pagheremo tutti in termini economici o di minori servizi. Tutto questo ci deve far ragionare sull’importanza e il grandissimo valore della prevenzioneInfine, dobbiamo ricordare che facendo prevenzione e non avendo infortuni, l’impresa può anche guadagnarci – conclude Giacomo Meloni – infatti, ogni anno l’INAIL premia le imprese virtuose con una diminuzione dell’importo del premio assicurativo».

In Sardegna, in ogni caso, diminuiscono gli infortuni sul lavoro e nelle costruzioni.

Lo confermano i dati dell’Analisi INAIL sulla nostra regione. Nei primi 10 mesi del 2018, le denunce registrate sono state 10.824 contro le 11.063 del periodo gennaio-ottobre 2017.

Nelle Costruzioni sarde, le denunce di infortunio registrate in occasione di lavoro nel periodo gennaio-ottobre 2018, sono 544 in calo (-18) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (gennaio-ottobre 2017), dinamica in controtendenza rispetto a quella rilevata a livello medio nazionale (+1.170).

Tra le imprese di “Costruzioni e impianti”, le denunce di infortuni salgono di 2 per l’Industria e mentre calano di 24 per l’Artigianato, in linea con le tendenze rilevate a livello nazionale (industria a +325 e artigianato a -723).

Sempre nei primi 10 mesi dell’anno 2018, sono invece complessivamente 11 le denunce di infortunio con esito mortale, 1 nel settore Costruzioni, registrata nell’Industria.

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L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) promuove anche per l’anno 2019 l’iniziativa denominata “Arance della Salute”, che si svolgerà nel weekend di sabato 26 e domenica 27 gennaio in 20 regioni italiane al fine di raccogliere fondi a favore della ricerca oncologica.

Le “Arance della Salute” sono ormai diventate un simbolo della campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza dello stile di vita, e in particolare dell’alimentazione, nella prevenzione dei tumori.

L’evento farà tappa anche nella città di Carbonia e vedrà protagonisti studenti e insegnanti della Scuola Primaria Francesco Ciusa e dell’Istituto di Istruzione Superiore Giovanni Maria Angioy.

Sabato 26 gennaio, dalle ore 8.30 alle ore 13.00, tanti studenti, coadiuvati dalle loro insegnanti, sistemeranno, in piazza Rinascita e nel piazzale antistante alla Scuola Primaria di via Lombardia, diverse bancarelle dove verranno distribuite, a prezzo simbolico, arance rosse di qualità, il cui ricavato sarà devoluto a sostegno della lotta contro il cancro.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare per dare un piccolo ma nel contempo grande contributo alla ricerca scientifica per la lotta contro i tumori.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia celebrerà la Giornata della Memoria del 27 gennaio e commemorerà le vittime dell’Olocausto con un’iniziativa destinata specificatamente agli studenti delle scuole cittadine.

Si tratta dello spettacolo “Storia di un uomo magro”, che si terrà lunedì 28 gennaio, alle ore 11.00, al Teatro Centrale di piazza Roma. La performance consiste in una narrazione a cura di Paolo Floris, liberamente tratta dal libro “Il forno e la sirena” dello scrittore e giornalista Giacomo Mameli. L’evento è organizzato dall’associazione Malalingua, con il patrocinio del comune di Carbonia.

«L’obiettivo dell’iniziativa organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia è ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste e del genocidio ebraico, sensibilizzando nel contempo gli studenti verso la salvaguardia dei valori della libertà, della pace, della giustizia e dell’integrazione», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

“Storia di un uomo magro” racconta la sofferenza e la drammaticità della storia vissuta da un nostro corregionale, Vittorio Palmas, prigioniero di guerra che dalla Jugoslavia venne deportato in Germania, riuscendo però a sopravvivere all’esperienza nei campi di concentramento. Oggi Vittorio Palmas ha 105 anni e le sue peripezie sono state raccolte dallo scrittore Giacomo Mameli nel libro “Il forno e la sirena”, da cui il giovane attore sardo Paolo Floris ha tratto il suo monologo, utilizzando l’esperienza di Vittorio per raccontare la storia di tanti uomini comuni, diventati eroi.

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A partire da domani, venerdì 18 gennaio, il sistema operativo delle casse ticket dell’Aou di Sassari sarà interessato da un intervento di aggiornamento.

Il fornitore esterno del servizio, infatti, ha fatto sapere che le operazioni di aggiornamento inizieranno alle ore 16.00 di venerdì e si concluderanno alle ore 24.00 di domenica 20 gennaio. Queste attività comporteranno un’interruzione del servizio delle casse ticket.

Per questo motivo gli utenti che sabato mattina dovessero avere una visita programmata nelle strutture Aou, sono invitati a recarsi allo sportello cassa per il pagamento del ticket nella mattina di venerdì.

Il laboratorio analisi di via Monte Grappa, inoltre, ha fatto sapere che a causa di questo blocco sabato mattina saranno accettate soltanto le richieste urgenti degli utenti esterni.