18 July, 2024
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Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, arrivato stamane a Cagliari alla vigilia delle elezioni suppletive nel collegio uninominale della Camera dei deputati, ha affrontato vari temi e sui trasporti marittimi ha annunciato che il Governo metterà fine al monopolio Tirrenia, compagnia che svolge un’utilità sociale fondamentale, utilizza soldi pubblici e non può far schizzare così i prezzi, la situazione è inaccettabile e ci sarà un cambiamento tra pochi mesi. Il ministro dei Trasporti ha aggiunto che i tecnici sono già al lavoro per una nuova gara, una nuova convenzione, e ci sarà attenzione anche alla continuità delle merci, per il rilancio dell’economia sarda.

Danilo Toninelli ha parlato anche di decarbonizzazione e defossilizzazione, temi inseriti nel contratto di governo ed ha preso le distanze delle affermazioni fatte ieri dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha sostenuto la necessità di dotare la Sardegna del metano ed ha criticato la politica del no a tutto, facendo un chiaro riferimento alle posizioni del Movimento 5 Stelle.

«Se la Sardegna sarà la prima regione in Italia a 5 stelle, si baserà su fonti rinnovabili, questo è il futuro non il medioevo come i fossili – ha detto Danilo Toninelli -. Non servono tanti soldi, bisogna saperli utilizzare bene», e sulle parole di Matteo Salvini ha aggiunto: «Le parole non contano, conta il contratto di governo. Noi del M5s siamo gli unici a puntare sulle fonti rinnovabili, siamo la politica del cambiamento, è tutto scritto nero su bianco».

 

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Rinnovo del parco autobus per il trasporto pubblico locale, riqualificazione delle strutture di volo dell’aeroporto di Olbia e prolungamento della pista, adeguamento della torre di controllo dell’aeroporto di Elmas, continuità territoriale aerea e marittima. Questi fra i temi più importanti sul tavolo dell’incontro tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore Carlo Careddu ed il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che si è svolto stamattina nella sede della Direzione Marittima di Cagliari. Si tratta di interventi strategici, contenuti nell’Addendum al Piano Operativo Infrastrutture del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, per un totale di oltre 191 milioni di risorse stanziate, in attesa di firma di convenzione tra Ministero e Regione. 

Il finanziamento per l’acquisto dei pullman di 150.460.000 euro e gli interventi sulle strutture dell’aeroporto “Costa Smeralda” per 12.900.000 euro sono previsti nella delibera Cipe n. 98 del 22 dicembre 2017, mentre il prolungamento della pista dello scalo olbiese e l’adeguamento delle infrastrutture sull’assistenza al volo dell’aeroporto di Cagliari, con rispettivi 12.320.000 euro e 16.000.0000 euro stanziati, sono inseriti nella delibera Cipe n. 12 del 28 febbraio 2018. 

Il presidente Pigliaru e l’assessore Careddu hanno espresso al ministro Toninelli preoccupazione per la delocalizzazione di Air Italy dall’isola, anche in seguito al disimpegno dalle rotte in continuità territoriale aerea, e hanno ribadito la necessità di ripensare il nuovo bando con oneri di servizio per il trasporto marittimo a partire dalle esigenze della Sardegna, soprattutto in relazione alla regolamentazione delle tariffe per passeggeri e merci.  

 

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«Berlusconi in Sardegna vuole trasformare il voto nella solita palude conservatrice, per disinnescare e assorbire qualsiasi cambiamento. Quante volte Silvio Berlusconi ha girato l’isola degna in questi venticinque anni? Ogni volta la stessa minestra, dal 1994 in poi. Nel 2019 è ormai una ribollita sempre più indigesta, una poltiglia di vecchia politica.»

Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras. 

«Nelle elezioni suppletive nel collegio elettorale di Cagliari di domenica è possibile eleggere un deputato che con certezza porterà il suo sostegno e un’idea innovativa di Sardegna nel governo del cambiamento, ed è Luca Caschili – aggiunge Pino Cabras – mentre il centrodestra vorrebbe eleggere una deputata di opposizione legata al carro berlusconiano: un passo indietro.»

«Ha voglia Matteo Salvini di fare dichiarazioni roboanti con le divise delle forze dell’ordine. Mentre a Roma tesse un contratto di governo con il M5S che combatte contro gli egoismi dell’Europa e la sua austerità – conclude Pino Cabras -, a Cagliari diventa la solita Penelope che disfa tutto per accordarsi con capibastone locali che ripropongono le ricette più fallimentari, con un modello di sviluppo fermo al 1994.»

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«La Sardegna rischia di trovarsi, fra qualche anno, senza energia ma probabilmente i rappresentanti del governo nazionale non se ne sono accorti. Forse sono troppo impegnati a chi la spara più grossa. Da chi invoca i forconi e gogne di piazza a chi disattende incontri annunciati con i lavoratori (per esempio Portovesme).»

Lo sostiene Emanuele Cani, segretario regionale del Partito Democratico.

«Però c’è anche chi dice che ci salveremo con le rinnovabili – aggiunge Emanuele Cani -. Siamo convinti che l’uso del carbone debba cessare, ma siamo veramente interessati a capire come si fa a governare la transizione dato che chi governa è contrario al metano e alla dorsale. Forse sono stati distratti dalla smania di giustificare l’insuccesso del reddito di cittadinanza o qualche altra promessa che comincia a non essere »

«Basta con gli spot – conclude Emanuele Cani -, i ministri in carica da quasi un anno si occupino dei problemi reali.»

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Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si candiderà alle prossime elezioni Europee. Lo ha annunciato questa mattina, a Quartu, in una delle tappe del tour elettorale di due giorni in Sardegna organizzato negli 8 Comuni del collegio uninominale di Cagliari, a sostegno della candidata del centrodestra Daniele Noli per le suppletive alla Camera dei deputati. Silvio Berlusconi ha detto anche che la Sardegna molto spesso, anche in passato, ha anticipato situazioni che poi si sono verificate a livello nazionale e di augurarsi che già con il voto di domenica prossima si possa dimostrare che molti sardi hanno capito di aver sbagliato votando il M5S. E, riguardo all’alleanza Lega-M5S, l’ha definita innaturale e destinata a non durare a lungo.
Il leader di Forza Italia ha sottolineato ancora che alla Sardegna manca una continuità territoriale adeguata che consenta ai cittadini di muoversi agli stessi costi degli altri italiani ed ha aperto alla zona franca.

Sulla candidatura di Daniela Noli, dal momento che è l’unica donna in campo per le suppletive, ha invitato le donne sarde ad approfittare dell’occasione e a votarla, in quanto si tratta di una persona esperta, una psicologa che ha lavorato a lungo in Forza Italia, che in Parlamento saprà portare le istanze della Sardegna e, soprattutto, quelle delle donne.

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Secondo un progetto di legge approvato oggi, i governi che interferiscono con i tribunali o non contrastano frode e corruzione rischieranno la sospensione dei fondi europei.

Assistita da un gruppo di esperti indipendenti, la Commissione europea avrà il compito di stabilire le «carenze generalizzate per quanto riguarda lo Stato di diritto» e decidere le misure da attuare, che potrebbero includere la sospensione dei pagamenti del bilancio UE o la riduzione dei prefinanziamenti.

La decisione sarà attuata solo in seguito all’approvazione del Parlamento e del Consiglio. Una volta che lo Stato membro avrà rimediato alle carenze individuate dalla Commissione europea, il Parlamento e i ministri dell’UE potranno sbloccare i fondi.

La Commissione potrà stabilire che lo Stato di diritto è minacciato qualora siano compromessi uno o più dei seguenti elementi:

  •  il corretto funzionamento delle autorità dello Stato membro preposte ad eseguire il bilancio dell’Unione,
  • la corretta operatività delle autorità preposte al controllo finanziario,
  • adeguate indagini nella repressione delle frodi – incluse le frodi fiscali – corruzione o altre violazioni che riguardano l’esecuzione del bilancio dell’Unione,
  • il controllo giurisdizionale da parte di organi giurisdizionali indipendenti,
  • il recupero di fondi indebitamente versati,
  • la prevenzione e la repressione dell’evasione fiscale e della concorrenza fiscale,
  • la collaborazione con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode e, se lo Stato membro interessato vi aderisce, con la Procura europea.

Per assistere la Commissione, un gruppo di esperti specializzati in diritto costituzionale e questioni finanziarie, composto da un esperto nominato dal parlamento nazionale di ciascuno Stato membro e da cinque nominati dal Parlamento europeo, valuterà annualmente la situazione in tutti gli Stati membri e preparerà una sintesi pubblica delle sue conclusioni.

A seconda della portata delle carenze e della procedura di gestione di bilancio, la Commissione può decidere su una o più misure, tra cui:

  • la sospensione degli impegni,
  • l’interruzione dei termini di pagamento,
  • la riduzione dei prefinanziamenti e
  • la sospensione dei pagamenti.

A meno che la decisione non disponga diversamente, il governo dovrebbe comunque attuare il rispettivo programma o fondo dell’UE ed effettuare i pagamenti ai beneficiari finali, come i ricercatori o le organizzazioni della società civile. La Commissione dovrebbe inoltre occuparsi di assistere i beneficiari e fare in modo che essi ricevano gli importi dovuti. 

La Commissione presenterebbe poi una proposta di storno al Parlamento e ai ministri dell’UE per trasferire nella riserva di bilancio un importo corrispondente al valore delle misure proposte. La decisione prende effetto dopo quattro settimane, a meno che il Parlamento, deliberando a maggioranza dei voti espressi, o il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata (in modo che nessuno Stato membro possa bloccare una decisione), la modifichino o la respingano. Una volta che la Commissione avrà stabilito che i disavanzi sono stati eliminati, l’importo sarà sbloccato con la stessa procedura.

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I corsi “Strumenti Google per i giornalisti”, previsti a Sassari il 29 gennaio 2019 e a Cagliari il 30 gennaio prossimi, sono stati rinviati a data da stabilirsi.

Corsi rinviati:

SASSARI: 29 gennaio 2019

Titolo: Strumenti Google per i giornalisti

Sede: Aula Magna Dipartimento di Storia Università di Sassari

Relatori: Barbara Sgarzi (giornalista professionista e Fellow media trainer, Google news lab.) Francesco Birocchi (presidente Ordine dei giornalisti Sardegna), Giuseppe Murru (Consigliere nazionale Ordine dei giornalisti)

Orario: dalle 14.00 alle 17.00

Crediti: 3

CAGLIARI: 30 gennaio 2019

Titolo: Strumenti Google per i giornalisti

Sede: Sala Giorgio Pisano, Unione Sarda, Piazza Unione Sarda (Santa Gilla)

Relatori: Barbara Sgarzi (giornalista professionista e Fellow media trainer, Google news lab.) Francesco Birocchi (presidente Ordine dei giornalisti Sardegna), Giuseppe Murru (Consigliere nazionale Ordine dei giornalisti)

Orario: dalle 14.00 alle 17.00

Crediti: 3

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Sono due italiani, Gianni Iorio e Matteo Casula, i vincitori della prima edizione del Concorso internazionale di composizione per bandoneòn “Heinrich Band”, organizzato dall’associazione Anton Stadler e dall’Accademia internazionale del bandoneòn, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “G.P. da Palestrina”.

Nei giorni scorsi la giuria internazionale presieduta da Juanjo Mosalini (compositore e docente di bandoneòn nel Conservatorio di Parigi “Genevilleurs”), ha concluso le operazioni di valutazione delle opere arrivate nei mesi scorsi da tutto il mondo.

Gianni Iorio, foggiano, già vincitore di prestigiosi premi nazionali e internazionali sia come pianista che come bandoneonista, si è aggiudicato la vittoria nella categoria “Opere per trio, per quartetto o per quintetto o per bandoneòn e quartetto d’archi”.

Matteo Casula, nato a Iglesias, pianista e compositore diplomato nel Conservatorio di Cagliari, che ha vanta già la partecipazione a importanti concorsi pianistici in cui si è sempre classificato alle prime posizioni, ha vinto nella categoria “Opere per bandoneòn solo e altro strumento” e si è aggiudicato anche il premio speciale “Compositore under 35”, messo in palio dalla fabbrica tedesca di bandoneòn “Bandonion Fabrik”.

Nessun vincitore, invece, nella sezione “Opere per bandoneón e orchestra d’archi o orchestra da camera”, in cui i partecipanti non sono riusciti a raggiungere il punteggio minimo richiesto. Sono andate comunque delle menzioni speciali a Francesco Venerucci, Giulian Graciano, Leonardo Terrugi e Omar Khoan.

Oltre che da Juanjo Mosalini, a far parte della giuria sono stati Fabio Furìa, direttore artistico dell’Accademia internazionale di bandoneòn, Emilio Capalbo, docente di composizione nel Conservatorio di Cagliari, Yvonne Hahn, docente di bandoneòn nel Conservatorio du Grand Avignon.

«Non mi aspettavo una così alta partecipazione, visto che si tratta della prima edizione del concorso – dice il direttore dell’Accademia internazionale di bandoneòn Fabio Furìa, che è anche docente nel Conservatorio di Cagliari –. Le opere arrivate sono state tutte di altissimo livello e la giuria è riuscita a lavorare con grande armonia e serenità».

«Questo concorso dà sostanza al Bandoneòn che il nostro Conservatorio ha deciso di valorizzare – afferma il direttore del “Palestrina”, Giorgio Sanna – Tale percorso è stato favorito anche dal grande lavoro svolto da Fabio Furìa che in questi anni è riuscito a stimolare l’utenza tanto da portare ad iscriversi da noi decine di studenti. Ci auspichiamo che questo Concorso possa ancor più favorire la conoscenza e lo sviluppo a Cagliari della cultura del Bandoneòn. Come non essere orgogliosi, inoltre, del premio ottenuto dal nostro validissimo studente Matteo Casula, tale risultato conferma la già consolidata tradizione e l’ottimo livello della nostra scuola di Composizione.»

Il concorso, intitolato all’inventore del bandoneòn, nasce con l’obiettivo di rinnovare e arricchire il repertorio dello strumento che ancora oggi viene associato quasi sempre al genere tango, senza tener conto del fatto che si tratta invece di uno strumento estremamente versatile, adatto a infiniti generi musicali.

Il concorso è stato organizzato con il patrocinio della Fondazione di Sardegna e della Bandonion Fabrik di Klingental.

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E’ stato perfezionato oggi a Roma, nella sede di Utilitalia, il finanziamento di 200 milioni per investimenti sulle infrastrutture (reti, potabilizzatori, depuratori) del servizio idrico della Sardegna, concesso ad Abbanoa spa (gestore unico del Servizio idrico integrato, SII nella regione), dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Per accedere al finanziamento, Abbanoa ha affrontato e superato con successo una due diligence tecnica e finanziaria condotta dalla Banca europea per gli investimenti, chiusa con esito positivo nello scorso mese di settembre. I tecnici della Bei, sulla base dei risultati economici, finanziari e patrimoniali e del progetto industriale di sviluppo logistico e tecnologico della società, hanno esaminato e valutato l’importante piano investimenti pluriennale. Il finanziamento BEI sostiene l’impegno finanziario di una parte significativa del masterplan investimenti del Gestore, pari complessivamente a 800 milioni di euro, che è caratterizzato da alcuni obiettivi strategici tra i quali particolare rilievo assume quello della piena compliance ambientale e della gestione attiva delle reti di distribuzione funzionale alla prevenzione della dispersione di risorsa.

Tra gli investimenti strategici si annoverano anche quelli finalizzati all’adozione di sistemi tecnologici aderenti alla filosofia  della Industry 4.0 e alla realizzazione dell’efficienza idraulica ed energetica del sistema isolano, molto complesso, articolato nei 24.000 kmq dell’intera regione. Costituisce linea prioritaria di intervento anche la realizzazione di alcuni interventi sperimentali in materia di trattamento di rifiuti urbani (umido domestico) nel processo di depurazione per la produzione di biogas e la gestione dei fanghi con riuso in agricoltura.

«Siamo impegnati per garantire  un servizio di qualità in una Regione dalle caratteristiche uniche – ha spiegato Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa -. I 68 abitanti/kmq presenti in Sardegna richiedono una organizzazione del lavoro e una dotazione infrastrutturale idonea a garantire il servizio anche nel luogo più isolato e meno abitato con la gestione dei picchi di domanda estiva che portano numerosissime località a decuplicare le presenze. L’assenza di acque di falda costringe a far ricorso a bacini artificiali di accumulo della risorsa da cui proviene l’85% dell’acqua distribuita che viene potabilizzata prima di poter essere immessa in rete. Una complessità gestionale – ha concluso Sandro Murtas – che necessita di investimenti mirati, competenze tecniche e standard progettuali elevati, oltre ad un forte orientamento al cambiamento ed alla massima adesione alla filosofia della Industry 4.0, capace di sostenere l’enorme sforzo infrastrutturale soprattutto dei territori a bassa concentrazione

«I finanziamenti al settore idrico integrato e di contrasto ai cambiamenti climatici rappresentano uno dei pilastri dell’attività della BEI, in particolare in Italia – ha detto Miguel Morgado, direttore per l’Italia e i Balcani -. Il finanziamento a lungo termine perfezionato con Abbanoa è un’operazione di successo che permette, unitamente ai Fondi Strutturali gestiti dall’Unione Europea, di supportare un articolato piano degli investimenti sull’intero ciclo delle acque, con significative ricadute positive sui cittadini di tutta la Sardegna, un’importante regione di convergenza

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Nel pomeriggio di venerdì 11 gennaio 2019 (a vent’anni esatti dalla scomparsa di Fabrizio De André) è stata presentata in anteprima a Pavia, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria, la seconda edizione ampliata del volume “La mia prima volta con Fabrizio De André. 515 storie” a cura di Daniela Bonanni e Gipo Anfosso, edito da Ibis.

Le storie, che raccontano la propria, personale iniziazione” a Fabrizio De André (come-dove-quando-con chi è successo), da 305 sono diventate 515. Questo interesse sempre vivo testimonia il fatto che Fabrizio De André è ancora tanto amato e presente nel nostro immaginario collettivo: di fatto si conferma essere sempre più il “filo rosso” che unisce vite e generazioni. Tanta è la voglia di raccontare e raccontarsi in rapporto al mitico Faber – dichiarano i due curatori -, che sono stati chiamati a presentare la prima edizione del libro in tutt’Italia e lo hanno fatto in osterie, biblioteche, librerie  e in qualche festival letterario.

Scrivono Bonanni e Anfosso: «Sono storie  scritte da persone di ogni età, dai 10 agli 82 anni. Da persone comuni e personaggi famosi (tra cui musicisti e stretti collaboratori di De André). Tutti inseriti, rigorosamente e molto democraticamente, in ordine alfabetico. Questa edizione, oltre al messaggio pieno d’affetto di Dori Ghezzi, è impreziosita da una introduzione – accurata e appassionata – di Enrico De Angelis. In collegamento con la nuova edizione del libro, in segno di omaggio a Fabrizio De André, si propone l’iniziativa: #deandregoccedimemoria 2019: dedicato a Fabrizio De André. Vent’anni dopo. Si tratta di una proposta semplice: dare un segnale, inserire “frammenti di De André” nelle nostre attività quotidiane. Una canzone, un testo, un pensiero di Fabrizio nella scaletta dei concerti (pop, rock, jazz, rap, musica classica…) per chi è musicista, nelle programmazioni scolastiche per chi è insegnante, nella playlist dell’I Pod, nelle librerie, nelle biblioteche… Ma anche nei negozi e negli uffici in cui lavoriamo. Una sorta di “De André diffuso”, perché mai come ora, in tempi sempre più cinici e disumani, sentiamo il bisogno, la necessità di divulgare la sua musica, la sua poesia, la sua direzione ostinata e contraria».

Adesioni: #deandregoccedimemoria, indicando generalità, luogo, titolo e breve descrizione dell’iniziativa. Info: danielabonanni52@alice.it ; gipoanfosso@gmail.com

Blog:  primavoltacondeandre.tumblr.com  /  Facebook @primavoltacondeandre».

La giornata pavese in ricordo di De André si è conclusa a Spaziomusica con l’omaggio da parte di diversi cantanti e gruppi musicali. Il cantautore sardo-pavese Antonio Carta ha cantato due pezzi di De André: “Monti di Mola” (testo in gallurese) e “Inverno”; con lui hanno suonato Giovanni Lanfranchi al violino e Matteo Zanesi alle percussioni.

***

Ed ecco qui di seguito “la prima volta con Fabrizio De André” di Paolo Pulina (Ploaghe, 1948)

Quando uscì, nel 1963, il terzo 45 giri di Fabrizio De André, con i pezzi  Il fannullone e Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, anche in una classe di quinta Ginnasio del Liceo classico “Domenico Alberto Azuni” di Sassari, cominciarono subito a circolare – in una specie di samizdat – le parole trasgressive ed i contenuti  dissacratori di una figura mitizzata nella manualistica storica come Carlo Martello, contenuti molto più “intriganti” di due “licenze poetiche” pur presenti nei versi (Carlo Martello non era re, ma solo “maestro di palazzo” dei re Merovingi; la battaglia di Poitiers avvenne nel 732 nel mese di ottobre, non “nella calda primavera”).

Nel mio paese natale, Ploaghe, vicino a Sassari, in una famiglia di pastori come la mia non era certo disponibile un giradischi né c’erano le possibilità economiche di comprare degli oggetti voluttuari come i 45 giri.

Era successo però che, in cambio di numerose forme di formaggio pecorino, una famiglia che stava per emigrare in Francia, nei primi anni Sessanta, ci aveva  consegnato una vecchia, ingombrante RadioMarelli e lo Zingarelli, il famoso dizionario della lingua italiana: due strumenti di acculturazione sicuramente non di prima necessità vitale nel luogo di nuova residenza della famiglia costretta all’espatrio alla ricerca di un lavoro.

Avendo potuto ascoltare fortunosamente “Carlo Martello” alla radio anche io potei vantare il “privilegio emozionante” (secondo il ben conosciuto meccanismo del  “fascino del proibito”) di aver sentito dalla viva voce di Fabrizio De André quelle “parole brutte” e dissacranti che non potevano non sollecitare l’interesse dei giovani  allevati in un contesto socio-culturale (prima metà degli anni Sessanta) di asfissiante pruderie che la studiosa Nora Galli de’ Paratesi si apprestava a documentare addirittura in un volume degli Oscar Mondadori (1969; ma l’edizione originale presso Giappichelli di Torino  era del 1964) con un titolo ineccepibilmente scientifico ma veramente ostico per la comprensione da parte di lettori comuni, cioè Le brutte parole: semantica dell’eufemismo. Sicuramente la spiegazione riportata in copertina dell’edizione economica era più intelligibile (“Uno studio sulla censura del linguaggio; l’interdizione verbale operata dall’inconscio, dal pregiudizio, dal pudore e dalla convenienza; le parole proibite nell’italiano, nei dialetti, nei gerghi”)  anche rispetto al sottotitolo originale che era “L’eufemismo e la repressione verbale: con esempi tratti dall’italiano contemporaneo”.

Da allora Fabrizio De André per me ha significato “trasgressività” e nel clima di rivoluzione sessuale inaugurato nel 1968 dal movimento studentesco la “favola d’amore” intitolata “La canzone di Marinella” ha trovato la sua più adatta collocazione e valorizzazione, diventando la colonna sonora di molte reali storie d’amore.

***

Scritta questa testimonianza – racconta Paolo Pulina -, da sardo, in omaggio a De André innamorato della Sardegna, mi sono divertito a tradurre nella variante logudorese della lingua sarda (Faber avrebbe certo apprezzato di più la variante gallurese, quella parlata nei luoghi a lui cari giustappunto in Gallura, ma non è la mia parlata materna…) La canzone di Marinella, in versione ovviamente cantabile.

Sa cantone de Marinella

Custa de Marinella est s’istòria bera 

chi in d’unu riu at illitàdu in berànu 

ma su entu chi l’at bida gai bella 

da-i su riu l’at giuta subra un’istèlla. 

Sola, chena amméntos de dolore,

vivías chena sónnios de amore, 

ma unu re, chena corona e chena iscorta 

at tzoccàdu tres bortas a sa porta. 

Biancu che-i sa luna  at su cappéddu 

che-i s’amore  ruju at su mantéddu 

tue l’as sighídu chena una rajone 

comente unu pitzínnu sighit s’abbilòne.

E bi fit su sole e aías ojos beddos

e isse t’at basadu laras e capíddos, 

bi fit sa luna e aías ojos istràccos 

isse t’at postu  sa  manu  in sos fiancos 

et fint meda basos et fint meda risíttos

poi fint solu sos frores bellítos   

e sas istèllas ant bidu cun própios ojos

trèmere sa pedde tua pro entu e basos. 

E naran poi chi cando ses torràda

in su riu chissà comente che ses falàda

e isse  chi non cheria a ti crèere morta 

at tzoccàdu àteros chent’annos a sa porta. 

Custa est sa cantone tua, Marinella, 

chi ses bolàda in chelu subra de un’istèlla 

e comente totu sas pius bellas cosas 

as vívidu solu una die comente sas rosas.

e comente totu sas pius bellas cosas 

as vívidu solu una die comente sas rosas.

Traduzione in logudorese di Paolo Pulina

La canzone di Marinella

Questa di Marinella è la storia vera

che scivolò nel fiume a primavera

ma il vento che la vide così bella

dal fiume la portò sopra a una stella.

Sola senza il ricordo di un dolore

vivevi senza il sogno di un amore

ma un re senza corona e senza scorta

bussò tre volte un giorno alla tua porta.

Bianco come la luna il suo cappello

come l’amore rosso il suo mantello

tu lo seguisti senza una ragione

come un ragazzo segue un aquilone.

E c’era il sole e avevi gli occhi belli

lui ti baciò le labbra ed i capelli

c’era la luna e avevi gli occhi stanchi

lui posò la sua mano sui tuoi fianchi

furono baci e furono sorrisi

poi furono soltanto i fiordalisi

che videro con gli occhi delle stelle

fremere al vento e ai baci la tua pelle…

Dicono poi che mentre ritornavi

nel fiume chissà come scivolavi

e lui che non ti volle creder morta

bussò cent’anni ancora alla tua porta.

Questa è la tua canzone Marinella

che sei volata in cielo su una stella

e come tutte le più belle cose

vivesti solo un giorno, come le rose

e come tutte le più belle cose

vivesti solo un giorno come le rose.            

Fabrizio De André