18 July, 2024
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, ha approvato il protocollo d’intesa con provincia di Nuoro, comune di Ottana, Consorzio industriale e Anas che definisce i ruoli di tutti gli enti coinvolti per lo svolgimento degli interventi. La Giunta ha inoltre deliberato di assegnare al comune 200 mila euro per la progettazione dell’intervento.

«La delibera chiude positivamente un percorso di confronto con gli enti interessati che è stato avviato e portato avanti in questi anni dall’assessorato dei Lavori pubblici – spiega l’assessore Edoardo Balzarini – con la volontà di rispondere concretamente e definitivamente alla segnalazione da parte del comune di Ottana sulla necessità di mettere in sicurezza il tratto della SS 131 dcn che interessa il centro abitato del paese, ed in particolare le rampe in ingresso ed in uscita su tale strada, risolvendo così una situazione di grave pericolo che si protrae ormai da tempo. Per raggiungere questo risultato, era necessario coinvolgere tutti gli enti interessati e stabilire le rispettive competenze.»

Il protocollo d’intesa prevede, infatti, che sia il comune di Ottana ad occuparsi della progettazione, mentre l’esecuzione dei lavori è a totale carico di Anas. La provincia di Nuoro ed il Consorzio Industriale metteranno a disposizione le aree e le opere interessate dall’intervento, al fine di consentirne la progettazione e la realizzazione. Infine, alla conclusione dei lavori, ANAS, Provincia e Comune, assumeranno la proprietà e la gestione delle opere, ripartite secondo le rispettive competenze.

Lo svincolo, che si trova in prossimità del km 25+378 della S.S. 131 dcn fu realizzato a cura del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Sardegna Centrale con finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno, collaudato il 30 aprile 1990 ma mai entrato in servizio. I collegamenti con il centro abitato di Ottana avvengono tramite intersezioni che presentano numerose criticità in termini di sicurezza della circolazione stradale.

Il tratto della SS 131 dcn in questione necessita di interventi di messa in sicurezza tali da imporre la trasformazione dell’attuale sistema viario così da conseguire adeguati standard di circolazione nei seguenti tre ambiti:

– Innesto in entrata da Cagliari e Nuoro per Ottana (S.S. n. 131 D.C.N. – km 26+000): non esiste un adeguato tronco di manovra e uno destinato alla corsia di decelerazione per gli utenti in uscita dalla strada statale;

 – Innesto in uscita da Ottana per Cagliari e Nuoro (S.S. n. 131 D.C.N. – km 26+000): manca un’adeguata corsia di accelerazione del flusso veicolare in immissione alla S.S. n. 131 D.C.N diretto verso Cagliari e Nuoro;

– Circonvallazione di Ottana. Costruita circa trent’anni fa dall’allora consorzio per l’area di sviluppo industriale della Sardegna centrale (oggi Consorzio industriale provinciale di Nuoro) e mai entrata in esercizio, oggi presenta gravi inconvenienti dovuti all’assenza di manutenzione. Inoltre, confluisce sulla S.P. n. 17 (versante Bolotana) ed il centro abitato di Ottana con un’intersezione a raso di elevata pericolosità ai fini della sicurezza stradale.

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«Lo stop al progetto di San Quirico ad Oristano è una buona notizia perché la realizzazione dell’impianto termodinamico non porta alcun beneficio ai sardi, sia in termini di costo dell’energia che in termini occupazionali, con effetti negativi per il consumo del territorio agricolo ma anche di immagine per un territorio ad evidente vocazione agricola.»

I parlamentari del M5S Emiliano Fenu, Lucia Scanu e Luciano Cadeddu esprimono la loro soddisfazione per l’esito negativo del procedimento di autorizzazione unica per la realizzazione dell’impianto per la produzione di energia solare e a biomasse di San Quirico.

«Non entriamo nel merito delle motivazioni espresse dall’assessorato regionale dell’Industria nella propria comunicazione di rigetto dell’istanza, che attengono prevalentemente alla contestata disponibilità da parte della società San Quirico Solar Power Srl delle aree interessate dal progetto – aggiungono i tre parlamentari del Movimento 5 Stelle – ma non possiamo nascondere la nostra personale soddisfazione perché si è evitato di realizzare una vera e propria cattedrale nel deserto contro la volontà espressa, in tutte le sedi istituzionali, da parte delle comunità interessate, degli enti locali e di tutti i comuni guidati da amministrazioni di qualsiasi parte politica. Inoltre, fin da subito erano chiare le troppe incognite e rischi sull’utilizzo e sul funzionamento dell’impianto, problematiche che abbiamo evidenziato e cercato di contrastare ripetutamente.»

«Il Movimento 5 Stelle continuerà a vigilare e a battersi – concludono Emiliano Fenu, Lucia Scanu e Luciano Cadedduperché il territorio venga difeso da progetti non condivisi con le comunità e che rischiano di impoverire un’area che ha bisogno invece di interventi validi, che siano in armonia con il territorio.»

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Arriva in Sardegna il concerto dei Claudio Simonetti’s Goblin, il noto gruppo progressive rock italiano conosciuto a livello internazionale, che porterà in scena la sonorizzazione live di due pellicole di culto nella storia del cinema horror italiano, entrambe dirette da Dario Argento.

Due tappe esclusive: venerdì 15 febbraio con Profondo Rosso al Teatro Massimo di Cagliari e sabato 16 febbraio con Suspiria al Teatro Eliseo di Nuoro, due dei principali teatri dell’isola, gestiti da Sardegna Teatro. Un tour internazionale che sta attraversando il mondo, dal Giappone all’America e che finalmente giunge in Europa per portare in versione live le sonorizzazioni di due dei film che hanno segnato l’immaginario di intere generazioni.

La sera di giovedì 14 febbraio, al Covo Art Cafè di Cagliari (ingresso gratuito, via Barcellona, 49), si svolge la serata di pre-show con le selezioni musicali di Palitrottu.

Il maestro Claudio Simonetti – compositore e musicista italiano, famoso per aver composto molte colonne sonore di pellicole italiane e americane – e la sua band faranno fare agli spettatori un tuffo nel passato con un’immersione nel mood prog-rock dei film horror degli anni ’70.

La band Claudio Simonetti’s Goblin è composta da Claudio Simonetti alle tastiere, Bruno Previtali alla chitarra, Cecilia Nappo al basso, Titta Tani alla batteria. Da qualche anno portano in giro per il mondo quasi senza sosta le sonorità uniche che li rende così amati.

Claudio Simonetti’s Goblin è una delle formazioni più interessanti a livello mondiale nell’ambito della sonorizzazione di film con colonne sonore entrate nella storia sia del cinema che della musica. Non si esibiscono in Sardegna da oltre un decennio. I Fan sardi hanno creato una pagina su Facebook dedicata proprio alla band.

In Sardegna le due tappe propongono due live soundtrack concert diversi: venerdì 15 febbraio a partire dalle ore 21.00, presso il Teatro Massimo di Cagliari, sarà protagonista Profondo Rosso. Il giorno dopo, sabato 16 febbraio, sempre alle 21.00, presso il Teatro Eliseo di Nuoro, la sonorizzazione live di Suspiria.

Le due tappe hanno in comune la seconda parte dello spettacolo, che ripercorre la sonorizzazione dei più importanti film d’autore dell’horror italiano, da Tenebre a Phenomena, passando per Non ho sonno e Zombi, celebre pellicola del grande George A. Romero, Opera di Dario Argento e Demoni di Lamberto Bava. Tutto lo spettacolo è caratterizzato da proiezioni cinematografiche: ogni brano è accompagnato dalle scene tratte dai film, frame tagliati e montati ad hoc, una carrellata di videoclip sonorizzati dal vivo.

 

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Arriva in Sardegna il ministro Danilo Toninelli per sostenere il candidato del Movimento 5 Stelle alla suppletive di Cagliari Luca Caschili e per fare il punto sulla situazione dei trasporti in Sardegna. Appuntamento giovedì 17 gennaio, per una mattinata fitta di impegni, che si aprirà alle 9.40 con un incontro con la stampa presso il Business Center dell’Aeroporto di Elmas. Insieme al ministro Danilo Toninelli, interverranno anche Luca Caschili e il candidato alla Regione del Movimento 5 Stelle Francesco Desogus. 

«I trasporti sono centrali per ogni politica di sviluppo nell’isola e con il ministro Toninelli parleremo dei progetti per i quali il governo Conte ha già assunto impegni precisi», spiega Francesco Desogus. 

Prima dell’incontro con la stampa, il ministro (che verrà accolto dalla prefetta di Cagliari Romilda Tafuri) si confronterà con l’amministratore della Sogaer Alberto Scanu e con il presidente della Camera di Commercio di Cagliari Maurizio De Pascale.

La mattinata del ministro Danilo Toninelli a Cagliari proseguirà poi presso la sede della Direzione Marittima di piazza Deffenu, dove incontrerà a partire dalle 10.45 il direttore Marittimo di Cagliari capitano di vascello Giuseppe Minotauro, ed il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana.

A seguire, il ministro approfondirà il tema delle principali opere infrastrutturali isolane nel corso di tre distinti incontri con Federico Vittorio Rapisarda (provveditore Interregionale per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna), con il coordinatore Area per la Sardegna di Anas Walter Bortolan, e con il direttore Infrastrutture RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per la Sardegna Claudio Cataldi.

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Domani, giovedì 17 gennaio, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, che ha la delega sui flussi migratori, nel corso di una conferenza stampa che avrà inizio alle 10.30, farà il punto sui progetti della Regione per favorire l’inclusione dei richiedenti asilo alla luce delle novità scaturite dal nuovo Piano per l’accoglienza varato dalla Giunta. L’incontro con i giornalisti si svolgerà, a Cagliari nella sala riunioni dell’assessorato degli Affari Generali, in viale Trieste 190. Interverrà Silvana Tilocca, responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’ATS ASSL di Cagliari, che traccerà un primo bilancio delle azioni nell’ambito della tutela della salute dei migranti.

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Il 16° progetto di programmazione territoriale chiuso dalla Regione incassa 27 milioni di euro di nuova finanza (e allo stesso tempo ne valorizza 24 già stanziati, per un totale di 51) per 9 Comuni e 64mila abitanti delle Unioni di Comuni Terralbese e Monte Linas-Dune di Piscinas. Questo pomeriggio a Terralba l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha firmato il progetto “Dal mare verso l’interno: itinerari del Terralbese e Linas”, alla presenza di amministratori, imprenditori e sindacati. Sette azioni e oltre 50 interventi con l’obiettivo di collegare costa e interno, attraverso percorsi naturalistici e sportivi: così si valorizzano gli attrattori ambientali e culturali, a fini turistici ma anche per migliorare la qualità della vita della popolazione residente. Dei 27 milioni stanziati oggi, 5 sono dedicati ai bandi per le imprese e 2 alla valorizzazione delle zone umide. È l’unico progetto a cavallo tra due Province, quella del Sud Sardegna (Linas) e quella di Oristano (Terralbese): comunità che hanno saputo superare anche i confini provinciali, e non solo quelli comunali, per progettare e condividere il miglior futuro possibile per il territorio.

«Quella di connettere la costa con l’interno è la migliore strategia possibile, perché valorizza ogni singola zona del territorio e allo stesso tempo garantisce un’offerta turistica varia e completa – sottolinea l’assessore Raffaele Paci -. È vero che i turisti in Sardegna cercano soprattutto il mare, ma noi sappiamo quanto le nostre zone interne hanno da offrire in termini di tradizioni, artigianato, agroalimentare, cultura, ambiente, storia e archeologia, ed è tutto questo che dobbiamo riuscire a far conoscere. Allora connettere coste e interno, pensarle in sinergia, presentare un’offerta territoriale che comprenda entrambi è sicuramente l’idea vincente per offrire ai visitatori ogni sfaccettatura della terra che visitano. Qui abbiamo montagne, zone umide, la piana del Campidano, una importante archeologia industriale lascito dell’attività mineraria, una importante attività agricola e zootecnica, le dune di Piscinas, tutta la costa con il suo splendido mare. Un territorio che ha tutte le carte in regole per realizzare uno sviluppo economico sostenibile e duraturo, che consenta di attirare importanti flussi turistici e creare nuovi posti di lavoro.»

Sono pensate per migliorare l’attrattività della zona e i servizi, dunque la qualità della vita, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e attirare visitatori. Ecco le 7 azioni del progetto: Valorizzazione degli attrattori ambientali mediante la realizzazione di itinerari e percorsi naturalistici e la valorizzazione delle zone umide; Percorsi di turismo sportivo ed equestre, per chi fa dello sport il principale motivo del viaggio; Valorizzazione degli attrattori culturali del territorio; Miglioramento e potenziamento dei servizi alla persona, per garantire adeguato livello di qualità della vita: dunque servizi d’area per anziani, famiglie e prima infanzia, per lo sport e la prevenzione nelle fasce a rischio; Miglioramento dei servizi essenziali del territorio e del sistema scolastico; Competitività delle imprese, attraverso l’ampliamento e il miglioramento delle conoscenze degli imprenditori locali; Governance territoriale, ovvero gestione semplificata del progetto per garantire tempi rapidi e il minor numero possibile di procedure burocratiche.

«La Programmazione territoriale è una delle politiche di maggior successo della nostra Giunta, siamo molto orgogliosi e soddisfatti dei risultati ottenuti. Abbiamo scelto di rendere i paesi, i territori, le zone interne protagonisti assoluti, affidando a loro il compito di individuare i propri punti di forza e progettare uno sviluppo che proprio su quelli si basasse. E la risposta dei territori è stata straordinaria, con grande entusiasmo e voglia di mettersi alla prova in una sfida inedita perché per la prima volta non calata dall’alto», dice il vicepresidente della Regione.

«Mai come in questi anni i nostri paesi sono stati al centro delle politiche di sviluppo della Regione: con la programmazione territoriale da 500 milioni abbiamo garantito attenzione a tutti, chiamandoli a progettare insieme a noi la loro idea di sviluppo e di futuro, assicurando importanti finanziamenti. Alla programmazione territoriale partecipa il 100% del territorio, non c’è stato paese in questi anni che non abbia personalmente visitato, zona interna in cui non sia stato, e da parte di tutti ho trovato lo stesso entusiasmo, la voglia di far crescere la propria terra per permettere ai giovani di restare e creare lì la loro famiglia. Questa è la sfida che oggi parte anche in questo territorio, e sono sicuro che tutti insieme riusciremo a vincerla», conclude Raffaele Paci. 

Sedici progetti chiusi (con 280 milioni già stanziati per 24 Unioni, 191 Comuni, 720mila sardi), altri 4 da firmare entro febbraio, e poi ancora 6 avviati e già finanziati. Totale: 26 progetti, 37 Unioni coinvolte, 295 Comuni, ovvero il 100% degli aventi diritto per un totale di 400 milioni che diventano oltre 500 considerando i tre ITI per Cagliari, Sassari e Olbia, le Snai Alta Marmilla e Gennargentu Mandrolisai, il Piano Sulcis e il Piano per il Nuorese che coinvolgono i restanti Comuni e abitanti dell’Isola. Una volta firmati e approvati dalla Giunta, i progetti vanno realizzati in 36 mesi.

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Con una nota inviata ai sindaci di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta, al Servizio Tutela della Natura della Regione Sarda ed alla provincia del Sud Sardegna, dal segretario regionale e dal segretario di Sant’Antioco, Graziano Bullegas ed Antonello Meli, l’associazione Italia Nostra ha manifestato la propria disponibilità a collaborare con le Amministrazioni contribuendo, sulla base della propria esperienza e delle collaborazioni di importanti esperti in materia, alla istituzione di un’Area protetta nell’Arcipelago del Sulcis.

«Il dibattito a mezzo stampa dell’ultimo periodo sulla istituzione di un’Area Marina Protetta nell’isola di San Pietro auspicata dal sindaco di Carloforte ha rivitalizzato l‘interesse verso questo importante Organismo – scrivono Graziano Bullegas ed Antonello Meli -. D’altra parte anche i sindaci di Sant’Antioco e di Calasetta hanno manifestato interesse alla realizzazione di un’Area Protetta estesa all’intero Arcipelago del Sulcis. Vogliamo ricordare che l’area marina di reperimento, pur essendo denominata “Isola di San Pietro”, interessa l’intero arcipelago e che sarebbe pertanto auspicabile che l’istituenda AArea marina protetta comprendesse almeno i tre comuni, le due isole maggiori e le isole minori. Le aree di tutela per definizione non possono essere circoscritte all’interno dei confini amministrativi dei comuni, ma esse devono includere territori omogenei che, pur con le diverse peculiarità, possano contribuire ad arricchire l’ambiente e l’economia delle aree interessate.»

«Merita comunque interesse la collaborazione richiesta dal sindaco di Carloforte all’esperienza relativa ad un’altra area marina protetta, come quella di Capo Carbonara, per verificare la ricaduta e le eventuali criticità affrontate in una diversa realtà della Sardegna – aggiungono Graziano Bullegas ed Antonello Meli -. L’istituzione di diverse tipologie di Aree protette è in sintonia con la politica ambientale di Italia Nostra che da anni insiste perché sia istituita l’Area marina protetta dell’Arcipelago del Sulcis al fine di garantire una corretta tutela ambientale dell’arcipelago e della sua biodiversità e di attivare significativi ritorni economici per gli operatori del mare e per l’intera economia turistica delle comunità residenti.»

«Inutile ricordare che le criticità che interessano il mare e le aree costiere delle due isole sono comuni, in particolare quelle derivanti dall’inquinamento ambientale e dal lento e progressivo degrado dovuto all’eccessivo e non sostenibile prelievo di pescato – sottolineano ancora Graziano Bullegas ed Antonello Meli -. Gli stessi operatori del mare lamentano un eccessivo carico di pescatori e una conseguente diminuzione della pesca. L’area marina protetta consentirebbe di regolamentare meglio l’attività, di ridurre il numero dei pescatori riservando zone ai soli operatori residenti, e di creare aree di rispetto utili e indispensabili per il ripopolamento della fauna ittica.»

«Il potenziamento delle Aree marine protette – concludono Graziano Bullegas ed Antonello Meli – rappresenta, tra l’altro, uno degli obiettivi presenti nelle linee programmatiche del ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, presentate lo scorso luglio al Senato della Repubblica.»

 

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L’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, oggi a Roma ha posto la situazione della Sardegna all’attenzione del ministro Sergio Costa, in sede di Commissione. Al ministro dell’Ambiente, Donatella Spano ha consegnato a mano copia della lettera già inviata, lo scorso 31 dicembre, dal presidente Francesco Pigliaru al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, allo stesso Sergio Costa, al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e ai presidenti delle Regioni e delle Province autonome.

«La Sardegna ha scelto da tempo la strada della decarbonizzazione a favore della riduzione delle emissioni dannose ma la disposizione ministeriale sulla dismissione di tutti gli impianti approvvigionati a combustibile fossile entro il 2025 rischia di avere pesantissimi impatti economici. L’esigenza di prevedere una tempistica di transizione è pertanto imprescindibile – ha sottolineato Donatella Spano ricordando le conseguenze, soprattutto nel Sulcis, della disposizione ministeriale adottata senza il necessario confronto politico e tecnico con le Regioni -. Privata di un periodo di transizione che consenta alle attività produttive alternative – ha concluso Donatella Spano – l’area del Sulcis subirebbe un gravissimo fermo dell’intera attività industriale. Le ricadute sull’occupazione e sul tessuto socio-economico dell’intera Sardegna sarebbero pesantissime.»

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Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, alle dipendenze del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. d’Istria, nel corso del 2018 appena concluso, ha svolto un’intensa attività di controllo della filiera della pesca su tutta l’area di giurisdizione, in stretta collaborazione con il personale del Distretto Veterinario dell’Azienda Provinciale Sanitaria di Carbonia e sotto l’ampio Coordinamento del 13° Centro di Controllo Area Pesca presso la Direzione Marittima di Cagliari. L’operazione ha interessato l’intera filiera pesca, con particolare riferimento al rispetto della normativa nazionale e comunitaria sull’utilizzo degli attrezzi da pesca da parte di pescatori professionali e diportisti, il rispetto delle norme tecniche sull’attività di cattura e detenzione dei prodotti ittici particolarmente tutelati, far garantire il rispetto delle norme vigenti sugli scambi commerciali di prodotti ittici nonché al rispetto e alla verifica della tracciabilità del prodotto seguendo tutte le fasi della filiera, per la tutela del consumatore finale dal mare sino alla vendita al dettaglio.

Sono stati eseguiti 236 controlli presso centri di grande distribuzione, pescherie, ristoranti, supermercati, venditori ambulanti, mercati rionali, punti di sbarco e a mare in tutta l’intera provincia di Carbonia/Iglesias e nella acque di giurisdizione di questo circondario marittimo, comminato 22 sanzioni amministrative per un ammontare di € 25.658,00 e 4 denunce penali.

In particolare il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo è stato fortemente impiegato nel corso dell’operazione complessa Nazionale denominata “Confine Illegale”, svolta nel periodo intercorso tra i mesi di novembre e dicembre 2018, sono stati eseguiti 124 controlli presso centri di grande distribuzione, pescherie, ristoranti, supermercati, venditori ambulanti, mercati rionali, punti di sbarco e a mare nell’intera provincia di Carbonia/Iglesias e nella acque di giurisdizione di questo circondario marittimo, comminato n. 11 sanzioni amministrative per un ammontare di € 14.672,00 e 1 denuncia penale.

Altresì, si è proceduto, al sequestro/confisca di 110 kg circa di prodotti ittici. I prodotti ittici, dichiarati idonei al consumo umano da parte del personale del Servizio Veterinario, sono stati donati a istituti, presenti sul territorio della provincia di Carbonia Iglesias, per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che, in attuazione del principio di sussidiarietà, promuovono realizzano attività di interesse generale a favore della persone bisognose; mentre quelli ritirati dal ciclo della catena alimentare sono stati destinati alla distruzione mediante ditte specializzate.

Tra i casi più ricorrenti l’utilizzo e la detenzione di attrezzi da pesca non consentiti da parte di pescatori non professionali e la mancanza di etichettatura e tracciabilità dei prodotti ittici posti in vendita.

La Guardia Costiera invita i consumatori a prestare la massima attenzione nell’acquisto dei prodotti ittici, privilegiando gli operatori del settore che esercitano l’attività nel rispetto delle procedure di garanzia e salubrità alimentare in materia di etichettatura, tracciabilità e norme igienico sanitaria, evitando di acquistare quelli venduti illecitamente da parte di ambulanti non autorizzati.

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Questa mattina il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietro Fois, grazie anche al commissario regionale della Lega, on. Eugenio Zoffili, ha illustrato e consegnato una lettera sulla vertenza accise al ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha assicurato massimo impegno per tutelare i diritti dei Sardi.

«Vogliamo con determinazione raggiungere un risultato storico – ha dichiarato Pietro Fois – dunque dobbiamo immediatamente riaprire la vertenza sulle accise dei prodotti petroliferi. Noi Riformatori siamo convinti che il danno ambientale, legato all’attività degli stabilimenti di lavorazione del petrolio, non possa essere ripagato ai sardi in alcun modo, ma è addirittura una beffa colossale che la Sardegna sia esclusa persino dal giusto risarcimento attraverso la percezione delle imposte garantite dalla legge. Stiamo parlando di quattro miliardi di euro all’anno, metà del bilancio regionale.»

«La straordinaria attenzione e l’impegno di occuparsene personalmente al Consiglio dei ministri – ha concluso Pietro Fois -, apre la porta alla soluzione del problema: non ci fermeremo.»