18 July, 2024
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Entra nel vivo domani, sabato 12 gennaio, con l’arrivo del vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, la campagna del Movimento 5 Stelle per le elezioni regionali. Il capo politico dei pentastellati lancerà anche lo sprint al candidato alle suppletive del collegio di Cagliari previste per il 20 gennaio, Luca Caschili, e la candidatura alla presidenza della Regione di Francesco Desogus.

Il primo appuntamento di Luigi Di Maio sarà alle 10.00, a Porto Torres, per la presentazione del Reddito Energetico. In piazza Umberto I, insieme al vicepresidente del Consiglio, ministro del lavoro e dello sviluppo economico, ci saranno anche il ministro per i rapporti col Parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro, e il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler.

La seconda tappa sarà a Gonnostramatza, dove Luigi Di Maio incontrerà, alle 13.30, presso l’Agriturismo Fattoria Cuscusa, i rappresentanti del mondo delle campagne. Questo incontro sarà riservato esclusivamente agli allevatori e agli operatori economici.

La visita di Di Maio in Sardegna si chiuderà a Cagliari alle 19.00, in piazza San Cosimo, con un incontro con i cittadini, al quale parteciperanno anche il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Sardegna Francesco Desogus ed il candidato alle suppletive per la Camera a Cagliari Luca Caschili.

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Il 13 gennaio, a Cagliari, si festeggia il Natale e Capodanno Ortodosso con uno splendido concerto di musica slava, bielorussa, russa, ucraina e di altri popoli dell’Europa Orientale con 5 virtuosi artisti bielorussi

Il “Gran Concerto di musica slava, bielorussa, russa, ucraina e di altri popoli dell’Europa Orientale” per le festività del Natale e del Capodanno Ortodosso e Greco-Cattolico è ormai una tradizione della città di Cagliari che riscuote sempre un grande successo, giunto ormai alla sua ottava edizione, è molto atteso dalla vasta comunità immigrata proveniente dai paesi post-sovietici che conta ormai migliaia di persone (in particolare tante le donne impegnate ad assistere gli anziani, ma numerosissime anche le coppie miste e i ricongiungimenti familiari), ma l’interesse coinvolge anche i tanti sardi amanti della cultura slava che compongono, ormai, almeno la metà del pubblico partecipante ai concerti. 

Un momento laico di festa nel segno dell’arte, della musica popolare e dello scambio culturale, grazie alla presenza del quintetto di virtuosi artisti del Complesso artistico bielorusso “Musik Kvatro+” proveniente dalla città di Bobruysk, che torna nella nostra Isola, dopo il successo dello scorso anno, in una formazione più ampia e un repertorio più ricco rendendo ancora più coinvolgente una scaletta musicale che cercherà di rappresentare la ricchezza e complessità dell’oriente slavo dove svariati popoli e tradizioni convivono da secoli, con una incursione artistica dedicata anche alla Sardegna.

Un vero e proprio viaggio musicale con un primo blocco dedicato alle canzoni bielorusse, per continuare con le canzoni popolari russe ed alcune incursioni nella tradizione zigana, si passerà, quindi, al blocco dedicato alle canzoni popolari ucraine, ed infine il proseguo con le musiche e le canzoni della tradizione ebraica, balcanica e ungherese fortemente presente nell’Europa orientale, il tutto con arrangiamenti moderni e di grande originalità. 

La bellissima ed affascinante Volha Auseika (soprano, voce solista), sarà accompagnata da Sergey Mitchenkov (violino, voce), Valeriy Narkevich (basso), Yauheni Girshin (tastiera, percussioni, voce), Alexandre Efimouk (balalaica, chitarra, voce), presenterà in italiano Emilia Canto.

Quest’anno il 7 gennaio giorno del Natale Ortodosso è ricaduto di lunedì per questo motivo, il “Gran Concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso e d’Oriente” si tiene nella prima giornata festiva utile, ossia domenica 13 gennaio, alle ore 15.30, all’Auditorium Comunale di Piazza Dettori a Cagliari, con ingresso libero sino ad esaurimento posti, la capienza massima del teatro è di 293 posti. 

Ma il 13 gennaio sarà comunque una giornata di festa, in quanto corrisponde al “Vecchio Capodanno” del calendario giuliano, sostituito nel 1582 con il calendario gregoriano al fine di mettere rimedio alle differenze con il calendario astronomico, ma che nella tradizione ortodossa e greco-cattolica rimane calendario liturgico. 

Le manifestazioni si tengono nell’ambito della serie di iniziative previste all’interno del Progetto “Amicizia e conoscenza reciproca” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo”, Centro di lingua russa e cultura slava di Cagliari, con il contributo della Fondazione di Sardegna ed il patrocinio del Consolato onorario Repubblica Belarus.

 

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La Sardegna vince su tutta la linea il ricorso sugli accantonamenti in Corte Costituzionale contro l’ultima Finanziaria del Governo Gentiloni: l’articolo 1, comma 851, della Legge di Bilancio 2018, che definiva in 781milioni la quota accantonamenti per l’isola, è stato dichiarato illegittimo (la Regione ne aveva pagati 684 perché aveva rifiutato l’intesa e impugnato la Finanziaria nazionale). Il Governo, pesantemente bacchettato dai giudici, è ora obbligato a dare immediata attuazione alla sentenza cercando un accordo per definire una cifra equa, scrivono i giudici, sottolineando in modo netto due principi: la “ragione erariale”, ovvero la necessità di incassare denaro dalle Regioni per far fronte al debito pubblico, non può essere un “principio tiranno”. Non solo: il legislatore, scrivono sempre i giudici, dispone di una discrezionalità “limitata” dagli effetti delle sentenze della Corte Costituzionale. Ovvero: il Governo non può fare quello che vuole, deve rispettare le indicazioni della Corte derivanti da un contenzioso e cercare un accordo con la Regione. La sentenza è stata illustrata questo pomeriggio in conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci.

La sentenza depositata oggi a fine mattinata riconosce, dunque, pienamente le ragioni della Sardegna. Ma i giudici, per la prima volta, si spingono oltre: non solo infatti ribadiscono la necessità che lo Stato avvii una “leale collaborazione” con le autonomie territoriali nella gestione delle politiche di bilancio e censurano il ritardo con cui lo Stato ha dato attuazione alle precedenti sentenze ma, con una decisone inedita, elencano i criteri con cui dovranno essere determinati i contributi che spettano alla Sardegna per il triennio 2018-2020, in attesa che si perfezioni l’accordo definitivo tra Stato e Regione. Eccoli: la dimensione della finanza della Regione rispetto alla finanza pubblica; le funzioni effettivamente esercitate ed i relativi oneri; gli svantaggi strutturali permanenti, i costi dell’insularità ed i livelli di reddito pro capite; il valore medio dei contributi alla stabilità della finanza pubblicata allargata imposti agli enti pubblici nello stesso periodo; il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali. Criteri che ricalcano pienamente le ragioni espresse dalla Regione nel suo ricorso.

«Una grande vittoria per la Sardegna – commenta il presidente Francesco Pigliaru -. Noi abbiamo chiesto fin da principio che ci fossero regole chiare sulla base delle quali calcolare gli accantonamenti ed oggi la Corte Costituzionale richiama il Governo dicendo esattamente le stesse cose. E mette inoltre molta enfasi sui criteri da utilizzare, tra i quali sottolinea la necessità di valutare il contesto economico, l’attribuzione alla Regione di risorse adeguate a perseguire le sue prerogative ed il calcolo dei costi dovuti all’insularità.»

«Vogliamo lasciare la Regione nel massimo ordine possibile e questo è un bel risultato, in chiusura di legislatura – aggiunge il presidente della Regione -, assieme alla riduzione della dispersione scolastica, che spero possa dare risultati migliori negli anni a venire grazie alla nostra azione incisiva e determinata; ai dati in significativo miglioramento del mercato del lavoro e alla lotta alla Peste Suina Africana. Questa sentenza, che accogliamo con enorme soddisfazione – conclude il presidente Francesco Pigliaru -, dimostra che le cose dette in questi anni sono del tutto ragionevoli; l’irragionevolezza sta semmai dall’altra parte del Tirreno.»

«È una sentenza molto dura nei confronti del Governo, e spero davvero che finalmente a Roma ne prendano atto e avviino immediatamente una trattativa. Perché possiamo avere le sentenze a noi più favorevoli, ma senza una trattativa e un accordo politico non si va da nessuna parte e, soprattutto, non si incassa un solo euro. Questo, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, è bene ribadirlo – dice Raffaele Paci -. Riprenderemo a incalzare il Governo, continueremo a chiedere risposte, a pretendere il rispetto delle regole e del nostro Statuto, che in questi anni è stato stravolto a piacimento con l’imposizione di cifre assurde. Quella di oggi è una vittoria importante, perché ci dà pienamente ragione, ma ora serve che il Governo si assuma finalmente le sue responsabilità.»

La decisione di impugnare la Finanziaria nazionale 2018 per la terza volta di fila è arrivata dopo quasi un anno, il 2017, di inutili tentativi di trovare un accordo. Numerosi gli incontri a Roma, con i sottosegretari agli Affari Regionali Bressa e alla Presidenza del Consiglio Boschi, l’ultimo con lo stesso premier Gentiloni: ma da parte del Governo non è mai arrivata una sola proposta concreta, e nella Finanziaria nazionale è stata inserita una quota accantonamenti a carico della Sardegna ancora molto alta e mai concordata.

La battaglia portata avanti dalla Regione, finita con l’impugnazione dell’ultima Finanziaria Gentiloni e conclusa con la sentenza di oggi, è ripresa nel 2018 con il nuovo Governo Cinque Stelle-Lega. Anche in questo caso, però, non è arrivata nessuna risposta: da luglio a oggi la Regione ha inviato 6 lettere per sollecitare l’avvio di una trattativa. A novembre scorso, primo (e unico) incontro a Roma che non ha avuto alcun seguito, nonostante le promesse di una riconvocazione a stretto giro e le successive sollecitazioni della Regione che, nel frattempo, ha deciso di non inserire nella Finanziaria regionale 285 milioni non più dovuti in seguito proprio a sentenze della Corte.

«Una decisione unilaterale, esattamente come quelle che il Governo ha preso negli ultimi anni, ma doppiamente legittimata dalla scadenza degli accantonamenti Monti e dal richiamo all’intesa da parte della Corte che, in ogni sua sentenza, precisa che la definizione della cifra deve essere il frutto di un accordo politico fra Stato e Regione – conclude Raffaele Paci -. Lo Stato non può imporre unilateralmente né in modo permanente gli accantonamenti: servono regole chiare ed eque, e continueremo a combattere per ottenerle.»

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218417359973247/

Questa mattina, a Masainas, presso il Centro di Aggregazione Sociale, sono stati presentati i percorsi sulla creazione di impresa e lavoro autonomo “Competenza e impresa per lo sviluppo rurale sostenibile”.

La Regione Sardegna, nell’ambito dell’avviso Pubblico Misure integrate tra sviluppo locale partecipativo ed occupazione negli ambiti della Green & Blue Economy, Linee di sviluppo progettuale 2 e 3 POR Sardegna 2014/2020, ha permesso alla RTI composta dall’agenzia formativa IFOLD e dal GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, con il supporto tecnico della società Poliste, di attivare tre percorsi formativi sulla Creazione di nuove imprese in ambito rurale nel territorio di competenza del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari.

L’esigenza di avviare dei percorsi legati alla creazione di nuove imprese e di lavoro autonomo è nata durante il percorso di progettazione partecipata “Chi partecipa conta! Costruisci con noi la strategia per lo sviluppo rurale del territorio da oggi al 2020″ che il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, ha attuato nei mesi tra gennaio e luglio 2016 e che ha portato alla stesura del Piano d’Azione (PdA) approvato dalla Regione Sardegna nel settembre 2016.

All’incontro odierno, hanno partecipato i 6o allievi ammessi al percorso formativo. Con il presidente e la direttrice del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, Luciano Cristoforo Piras e Nicoletta Piras, erano presenti Mariolina Fusco e Marta Cadinu, rispettivamente direttrice e responsabile dell’Ufficio progettazione e coordinamento dell’Agenzia formativa IFOLD; Antonello Pilloni, presidente della Cantina Santadi e consigliere d’amministrazione del GAL; Gianluca Cadeddu, direttore generale del Centro regionale di Programmazione; Serenella Paci, della società Poliste; il sindaco di Masainas Ivo Melis; il capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Cultura e Pubblica istruzione Ilaria Portas; e, infine, Sergio Lai, vice direttore della Coldiretti di Cagliari.

I tre percorsi si svolgeranno a Carbonia e Masainas e partiranno il 14, il 21 ed il 28 gennaio 2019.

A breve l’intervista realizzata con il presidente del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, Luciano Cristoforo Piras.

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E’ stato siglato stamane a Villa Devoto, tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi ed il procuratore generale della Repubblica di Cagliari, Francesca Nanni, un accordo di collaborazione per l’attivazione, nelle procure sarde, di 40 tirocini per neo laureati in materie giuridiche ed economiche: percorsi, della durata di 6 mesi, con un’eventuale proroga di altri 6, finalizzati all’acquisizione di competenze in ambito giudiziario e a facilitare l’inserimento lavorativo delle ragazze e ragazzi selezionati.

«È il secondo atto di un progetto di tirocini con i Tribunali di cui siamo molto contenti. Dopo la Corte di Appello, iniziamo questa importante collaborazione con le Procure del Distretto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Sarà un vantaggio per tutti. In particolare per i neo laureati in giurisprudenza ed economia significa la possibilità di fare esperienza formativa all’interno degli uffici delle Procure della Sardegna, accrescendo così le proprie competenze e iniziando a sperimentare il lavoro che ruota intorno all’applicazione concreta del diritto.»

«L’accordo tra la Regione e la Procura Generale della Repubblica – ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – è il secondo atto della collaborazione della Regione con la Corte d’Appello di Cagliari, avviata lo scorso dicembre, con la firma di un primo protocollo d’intesa per l’attivazione di 100 tirocini presso gli uffici giudicanti del distretto. Con tali iniziative – che non danno origine a rapporti di lavoro – intendiamo fare in modo che i nostri ragazzi possano conoscere dall’interno e ‘dal vivo’ il mondo giudiziario, per migliorare la propria occupabilità. Con riguardo ai tirocini nel settore privato, promossi dalla Regione, abbiamo appurato che oltre il 30% si converte in un rapporto di lavoro. I tirocini nelle pubbliche amministrazioni hanno, invece, la finalità di consentire ai neolaureati di avere una solida preparazione per vincere i concorsi pubblici, o per affrontare le sfide della libera professione.»

«Non pensiamo assolutamente di colmare con queste giovani energie le gravissime lacune degli organici del personale degli uffici giudiziari – ha chiarito il procuratore Generale della Repubblica di Cagliari, Francesca Nanni – Trattandosi di giovani, mi interesserò personalmente, sollecitando i Procuratori, affinché i tirocinanti non vengano impiegati come forza lavoro e in mansioni di scarso livello. I tirocinanti devono avere un’immagine di quello che può essere l’inserimento nel mondo lavorativo del settore giudiziario, per poter decidere su quale ruolo puntare: Avvocatura, magistratura o personale amministrativo.» 

«Stiamo aprendo una nuova stagione di tirocini nella pubblica amministrazione – ha dichiarato il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi -. L’accordo con la Procura generale, insieme a quello siglato con la Corte d’Appello, sono i primi tasselli di questo percorso. Pensiamo, infatti, che sia utile l’esperienza negli uffici giudiziari per aiutare i giovani a capire la loro eventuale vocazione a intraprendere la carriera nel settore della giustizia. É l’occasione per toccare con mano le procedure e lavorare accanto a un magistrato, mettendo in pratica le nozioni acquisite durante gli studi. I tirocini saranno orientati alla formazione e per questo si confermano un importante strumento per testare le attitudini professionali e un’efficace politica attiva del lavoro che l’Aspal sta promuovendo da tempo.»

I tirocinanti saranno assegnati agli 8 uffici ricadenti nel distretto giudiziario: procure della Repubblica presso i tribunali di Cagliari, Lanusei, Nuoro, Oristano, Sassari, Tempio Pausania, e le procure della Repubblica presso i tribunali per i minorenni di Cagliari e di Sassari. L’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro è il soggetto promotore della selezione dei tirocinanti. L’avviso pubblico per la selezione dei tirocinanti sarà predisposto dall’Aspal, di concerto con la procura generale della Repubblica di Cagliari. Il numero dei beneficiari, così individuati, costituirà il 10% del personale in organico nelle procure nel Distretto giudiziario.

Ai tirocinanti sarà erogata un’indennità mensile di 450 euro, e verrà garantite le coperture assicurative INAL, e di responsabilità civile verso terzi, con risorse interamente regionali. L’accordo è valido per tirocini da effettuare non oltre il 30 dicembre 2020.

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Ricomincia la corsa sfrenata del mercato delle auto in questo 2019 che si preannuncia ricco di novità. Dopo un 2018 positivo, nonostante il calo fatto segnare dagli ultimi dati dei mesi invernali, il comparto delle auto ricomincia da dove lasciato, ossia dalle auto usate. Questa fetta di mercato rappresenta, infatti, uno un punto fermo che si riproporrà anche in questo 2019, con la conferma della presenza degli ormai immancabili compro auto.

Nel 2017 l’isola sarda ha fatto segnare un record per quanto riguarda l’utilizzo delle quattro ruote: ben 297 giorni su 365. Dello stesso tenore il mercato delle auto usate che in Sardegna continua a viaggiare a gonfie vele. Nel 2018 è stata registrata una crescita dei passaggi di proprietà nel primo semestre di quest’anno del 8,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il prezzo medio delle vetture offerte sul mercato nella regione è pari a 11.045 euro – un dato inferiore alla media nazionale – mentre l’età media delle auto in vendita è di 8,1 anni.

Per quanto riguarda i prezzi, tra le province più care svettano Cagliari con un prezzo medio di 12.520 euro, e Oristano con 12.510 euro. Seguono Sud Sardegna con 10.915 euro, Sassari con 10.470 euro e, la più “economica” Nuoro con 8.800 euro. L’età media delle vetture sul mercato è di 8,1 anni, un dato superiore rispetto alla media nazionale (7,5 anni) e quindi un segno evidente che sono tanti i consumatori che pianificano la sostituzione della propria vettura e lo fanno per esigenza.

Tra le vetture più ricercate in Sardegna, al primo posto c’è la Volkswagen Golf, mentre tra le green, ibride ed elettriche, spicca la Toyota Auris.

Restano ancora molto utilizzate le auto diesel. Nonostante le limitazioni e le campagne “contro”, la quota sul totale dei passaggi di proprietà non è calata. In questa regione, inoltre, si segnala una forte attenzione nei confronti delle auto green, anche usate, ibride ed elettriche. La Sardegna, infatti, nel 2018 ha fatto segnare un incoraggiante più 24% delle richieste per le nuove motorizzazioni a basso impatto ambientale, nonostante rappresentino ancora una quota limitata e nonostante il prezzo medio delle auto in vendita abbia raggiunto € 21.100 (+7,3%). Il nuovo anno appena iniziato si prospetta molto interessante, soprattutto dal punto di vista delle vetture ibride in commercio che cominciano a circolare con una certa insistenza.

I cittadini della Sardegna dimostrano di avere grosso interesse nei confronti di una fetta di mercato in costante crescita che sta cercando di imporsi in maniera importante su tutto il territorio nazionale. Le prospettive, dunque, sono molto positive e riguardano soprattutto l’acquisto di vetture attraverso i nuovi canali offerti dalla rete.

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«Oggi gli avvocati Andrea e Paolo Pubusa hanno notificato il ricorso al TAR Sardegna contro l’autorizzazione all’espansione della RWM rilasciata dal SUAPE di Iglesias.»

Ne dà comunicazione il Comitato Riconversione RWM.

«Un ricorso è l’ultima cosa che un Comitato come il nostro avrebbe voluto fare ma abbiamo trovato chiuse le porte dell’interlocuzione politica e quelle dell’inserimento nel procedimento amministrativo previsto dalla 241/90 – si legge in una nota –. Tutto si è svolto senza nessun ascolto e nessun coinvolgimento reale delle associazioni per la pace e per l’ambiente. Alla fine sono numerosi i profili di illegittimità. Si va dal diniego di accesso agli atti, al mancato coinvolgimento del Servizio Valutazioni Ambientali della Regione, alla mancata classificazione urbanistica dell’area interessata, ad un progetto unitario spezzettato in 12 diverse richieste per eludere la valutazione di impatto ambientale. Tutto finalizzato – conclude la nota – ad incrementare una produzione che si pone fuori dal dettato costituzionale, essendo preordinata ad alimentare i conflitti armati.»

 

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«Siamo orgogliosi di essere l’unica formazione politica che dovrà raccogliere le firme per potersi presentare alle prossime elezioni regionali. Anche questo dimostra la nostra differenza dai partiti tradizionali, che nel 2013 approvarono una legge elettorale con l’unico obiettivo di danneggiarci. Non ci sono riusciti e non ci riusciranno neanche stavolta, perché il Movimento 5 Stelle è una realtà anche in Sardegna, come le elezioni dello scorso 4 marzo hanno dimostrato.»

Lo afferma il candidato del Movimento 5 Stelle alle prossime regionali, Francesco Desogus.

«Stare nelle strade e nelle piazze a contatto con la gente sarà una occasione per parlare del nostro programma – conclude Francesco Desogus -, per cui invitiamo tutti i sardi a venire ai nostri banchetti e a recarsi negli uffici comunali per mettere una firma a sostegno delle nostre liste: sarà il primo modo per iniziare a cambiare l’isola.»

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Sono aperte fino al 23 febbraio le iscrizioni a JazzAlguer Mediterrani, il contest per giovani band in programma nell’ambito della seconda edizione della rassegna JazzAlguer, in corso ad Alghero per la direzione artistica di Paolo Fresu.

Come già lo scorso anno, possono partecipare al concorso gruppi musicali di tutti i Paesi dell’area mediterranea che abbiano un’età media (sommando quella dei singoli membri) non superiore ai trentacinque anni e non più di due album già pubblicati. Jazz, indie e musiche del mondo sono i generi ammessi; condizione indispensabile è l’originalità dei brani proposti.

Per partecipare alla selezione occorre compilare la scheda di iscrizione che si trova nel sito www.jazzalguer.it, indicando, insieme ai dati essenziali (nome della band, nazionalità, recapiti etc.), il link a un video musicale con la registrazione di un brano rappresentativo della propria proposta artistica.

Tra tutti i gruppi che si saranno iscritti entro il termine ultimo del 23 febbraio, la giuria del concorso selezionerà cinque band che saranno chiamate a esibirsi dal vivo ad Alghero il 9 giugno in una serata aperta al pubblico nell’ambito della rassegna JazzAlguer. Spetterà quindi alla stessa giuria il compito valutare le esibizioni e decretare il gruppo vincitore: in palio c’è una borsa di studio del valore di cinquemila euro da destinare ad attività di formazione e crescita artistica, come corsi di specializzazione, la produzione e/o la pubblicazione di un disco o di un altro progetto musicale.

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Presto la “Secca delle Saline” non sarà più un incubo per le imbarcazioni che solcano le acque di Calasetta, al largo dei litorali di “Le Saline” e “Spiaggia Grande”. Nei prossimi giorni, su mandato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Vigo, si procederà con la collocazione di una boa luminosa – concepita anche per il funzionamento notturno – in corrispondenza di uno dei punti più famigerati dei fondali isolani.

«Alla luce dei frequenti e incresciosi episodi di incaglio nella secca – spiega il primo cittadino – l’intervento era più che doveroso: nel corso degli anni tante imbarcazioni si sono trovate in difficoltà proprio a causa della presenza della secca che, per la sua conformazione, risulta insidiosissima.»

Basti pensare al caso del veliero (battente bandiera tedesca) che nel 2016 naufragò davanti alle coste calasettane proprio in seguito all’urto con le secche a pochi metri dalla costa.

«Il progetto di collocazione della boa era nel cassetto da tempo – aggiunge Antonio Vigo – una volta incassate tutte le autorizzazioni e le indicazioni precise sulla tipologia di struttura galleggiante da scegliere, possiamo passare all’azione, garantendo l’incolumità dei navigatori.»

Per quanto attiene la copertura finanziaria, il piano può contare su una parte degli investimenti di un fondo misto (comunale e regionale per un totale di 250mila euro) legato alla sicurezza in mare: «Nello specifico, l’intervento della boa luminosa richiederà una spesa di circa 20mila euro», conclude Antonio Vigo.