22 November, 2024
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Il Coordinamento Nazionale dei Docenti dei Diritti Umani, in concomitanza con la ripresa dell’anno scolastico 2018/2019 e con le vibranti proteste espresse da tanti insegnanti meridionali fuorisede, intende manifestare la propria solidarietà con tutto il personale educativo soggetto a forti disagi. Il rapporto ISTAT “MIGRAZIONI INTERNAZIONALI E INTERNE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE”, pubblicato a dicembre del 2018, mostra un’Italia spaccata in due: da una parte il Centro Nord, meta di molti emigrati, e dall’altra il Mezzogiorno, sempre più povero e spopolato.

Nel comunicato stampa si legge infatti che «Negli ultimi venti anni la perdita netta di popolazione nel Mezzogiorno, dovuta ai movimenti interni, è stata pari a 1 milione 174mila unità. Nel 2017 le regioni più attrattive sono ancora una volta Emilia-Romagna (+2,9 per mille residenti), Trentino Alto-Adige (+2,7 per mille), Lombardia e Friuli-Venezia Giulia (entrambe +1,8 per mille); le meno attrattive sono Calabria (-4,2 per mille), Basilicata (-4,0 per mille), e Molise (-3,5 per mille).Per i trasferimenti tra province diverse, i saldi netti positivi più elevati si registrano a Bologna (+4,9 per mille), Monza e Brianza (+3,4 per mille) e Bolzano (+3,2 per mille). Saldi netti negativi si rilevano, in particolare, per Caltanissetta (-7,1 per mille), Crotone (-6,1 per mille) ed Enna (-5,5 per mille)».

I dati in questione evidenziano una situazione veramente allarmante, che può essere messa in controtendenza, solo attraverso una serie di provvedimenti oculati e coraggiosi. Facciamo appello a tutti gli amministratori pubblici e alle maggiori autorità politiche competenti, affinché un “circolo virtuoso” si possa innescare, mediante un piano di rientro per i docenti in questione. Sarebbe banalizzante affermare che con una popolazione scolastica minore occorrono meno cattedre; in realtà, con tutte le problematiche di carattere sociale afferenti alla tutela della Legalità, proprio in contesti fortemente degradati come quelli del Mezzogiorno, urgono invece interventi formativi più incisivi, da estrinsecarsi in ore curriculari ed extra-curriculari, attraverso l’utilizzazione del personale educativo attualmente in servizio al Nord. Troviamo legittimo che ciascun insegnante possa tornare alla propria regione di appartenenza senza eccezioni. Ci piacerebbe una sorta di grande “Piano di sviluppo e incentivazione del settore scuola” che rilanci gli investimenti in termini di capitale umano ed economico per creare nel Sud nuovi posti di lavoro.

«Colui che apre una porta di una scuola, chiude una prigione» (Victor Hugo)

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

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E’ ufficiale, AteneiKa – il festival che unisce sport, musica e formazione che apre la programmazione estiva cagliaritana, giunge alla sua settima edizione e annuncia le date: da venerdì 31 maggio a domenica 9 giugno 2019 negli spazi del CUS Cagliari – Cittadella Sportiva Sa Duchessa (via Is Mirrionis, 3).

Nato nel 2012 da un’idea di dieci studenti fuorisede provenienti da diversi corsi di studi dell’Università di Cagliari, oggi AteneiKa è diventato un evento unico in Sardegna: 10 giornate di gare, concerti ed eventi – tutte ad ingresso gratuito – incentrate sui tre valori promotori: aggregazione, benessere e condivisione.

In sei anni di attività, AteneiKa ha registrato numeri importanti: solo l’anno scorso quasi 2.000 studenti hanno preso parte all’edizione del 2018 tra volontari e partecipanti alla sezione dedicata allo sport, mentre i visitatori, tra tifosi e pubblico dei concerti, hanno sfiorato quota 70mila.

Le discipline coinvolte: atletica leggera, badminton, basket, calcio a 5, calcio balilla, calcio tennis, pallavolo, scacchi, tennis, tennistavolo. Tra gli artisti che si sono esibiti nelle passate edizioni di AteneiKa: The Zen Circus, Ghemon, Nitro, Mezzosangue, Nada, Linea77, solo per citarne alcuni.

Progettata dentro il circuito universitario, AteneiKa è una manifestazione aperta a tutti che promuove due linguaggi universali, lo Sport e la Musica e un approccio attento alla Formazione, facendo leva su una convinzione che è il motore dell’iniziativa: dentro ogni persona c’è uno studente che non invecchia mai.

Per celebrare questo concetto e coltivare i rapporti di buon vicinato, a maggio gli organizzatori regaleranno ai residenti della zona dove la CUS CARD 18-19 che consente l’accesso a tutti gli impianti sportivi universitari per un anno, anche a chi non è iscritto all’Ateneo. Come nella passata edizione, i residenti del quartiere Is Mirrionis riceveranno a casa una lettera che presenta l’iniziativa e un codice per ritirare la tessera omaggio (ogni CUS CARD ha un valore di 100 euro).

«AteneiKa è un’esperienza di coinvolgimento totale che proietta i partecipanti in un mondo di musica, sport, valori e rapporti umani – dichiara Alessio Damiano Correnti, Event Manager del festival -. AteneiKa è casa: un centro inclusivo e di aggregazione dove trovare amici e colleghi e conoscerne di nuovi, dove ascoltare l’ultimo brano dell’artista preferito gratuitamente; è un festival cucito su misura al quartiere ed alla città, attento al singolo individuo ed alla sua inclusione nella collettività. AteneiKa è un numero, il dieci: 10 come gli artisti di punta, come i giorni di sport, come le discipline sportive, 10 come quel gruppo di ragazzi che nel 2012 ha espresso un sogno che oggi si sta realizzando.»

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L’ex sede della provincia in via Argentaria.

Abbanoa S.p.A. mercoledì 9/01/2019 procederà ai lavori di collegamento della nuova rete idrica nelle vie Argentaria e Metalla, a Iglesias.

Per consentire l’esecuzione degli interventi, sarà necessario interrompere l’erogazione idrica a tutte le utenze ubicate nelle seguenti vie: Venezia, Argentaria e Metalla, dalle ore 8,30 alle ore 16,30 del 9/01/2018, salvo imprevisti.

Il servizio verrà ripristinato anticipatamente nel caso in cui gli interventi venissero completati in tempi minori rispetto a quelli previsti.

Oltre al disservizio conseguente all’interruzione dell’erogazione, potrebbero verificarsi inconvenienti temporanei di torbidità dell’acqua in fase di ripristino del servizio.

In tale eventualità, Abbanoa procederà ad operazioni di spurgo della rete.

 

 

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Quindici progetti chiusi, 5 da firmare entro febbraio, altri 6 avviati e finanziati. Totale: 26 progetti, 37 Unioni coinvolte, 295 Comuni, ovvero il 100% degli aventi diritto per un totale di 400 milioni che diventano oltre 500 considerando i tre ITI per Cagliari, Sassari e Olbia, le Snai Alta Marmilla e Gennargentu Mandrolisai, il Piano Sulcis e il Piano per il Nuorese che coinvolgono i restanti Comuni e abitanti. La programmazione territoriale della Regione si appresta così a completare il percorso avviato tre anni fa.

«Mai come in questi anni i nostri paesi sono stati protagonisti assoluti delle politiche di sviluppo della Regione. Con la programmazione territoriale da 500 milioni di euro abbiamo garantito attenzione a tutti, chiamandoli a progettare insieme a noi la loro idea di sviluppo e di futuro, assicurando importanti finanziamenti per realizzarla: ed è questa la strategia giusta per favorire sviluppo e occupazione in ogni zona della Sardegna. Ringrazio i sindaci per aver condiviso da subito la nostra idea, ma anche gli imprenditori e i sindacati che hanno partecipato in modo così straordinario – dice l’assessore Raffaele Paci -. Questa è stato uno dei risultati più importanti della programmazione territoriale: far tornare protagonisti i paesi, lasciare a loro il compito di individuare la giusta idea da condividere con la Regione. Alla programmazione territoriale partecipa il 100% del territorio, non c’è stato paese in questi anni che non abbia personalmente visitato, zona interna in cui non sia stato, e da parte di tutti ho trovato lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di mettersi in gioco, per costruire quello sviluppo necessario a creare lavoro e dunque occasioni per i giovani di poter restare nella terra dove sono nati, combattendo così lo spopolamento. Ci sono ancora progetti da chiudere nelle prossime settimane, continueremo a lavorare con l’impegno di sempre per garantire ai territori il miglior risultato possibile.»

Con 252 milioni già stanziati, coinvolgono 22 Unioni, 182 Comuni, 650mila Sardi. Di seguito, l’elenco dei progetti, una breve sintesi dei contenuti e i relativi finanziamenti. “La Città di paesi della Gallura” (16 Comuni, 70mila abitanti, 32,5 milioni di nuova finanza): la strategia generale del progetto mira a migliorare l’attrattività e la competitività del territorio creando un sistema integrato territoriale che permetta lo sviluppo turistico sostenibile, mettendo in sinergia la costa con l’interno, tutelando e valorizzando alcuni prodotti agroalimentari di pregio e favorendone la diffusione. “Anglona e Coros, Terre di tradizioni” (23 Comuni, 54200 abitanti, 26 milioni): punta su una strategia di sviluppo locale fortemente ancorata ai fattori identitari che caratterizzano il territorio favorendo l’attrattività del sistema economico e sociale. Il patrimonio culturale e architettonico, la presenza di elementi paesaggistici di pregio e il forte radicamento delle produzioni di qualità rappresentano le principali leve competitive su cui il territorio intende investire, attraverso la valorizzazione turistica integrata dell’offerta naturalistica, culturale ed enogastronomica e la rivitalizzazione e diversificazione del tessuto produttivo locale. Particolare attenzione a giovani, anziani e famiglie con centri di aggregazione. “Monte Acuto-Riviera di Gallura, Territori di eccellenza della Sardegna” (10 Comuni, 32400 abitanti, 15,5 milioni più 2 per le zone umide): mira a migliorare l’attrattività e la competitività del territorio attraverso lo sviluppo di un sistema turistico integrato basato sulla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali mettendo in connessione la costa e l’interno e favorendo la promozione integrata del territorio, la rivitalizzazione del tessuto economico e imprenditoriale locale ed il potenziamento dei servizi nell’ottica di migliorare la qualità della vita ed il benessere delle persone. “Ogliastra, percorsi di lunga vita” (22 Comuni, 56.000 abitanti, 22 milioni): la strategia generale del progetto Ogliastra mira a migliorare l’attrattività e la competitività del territorio, valorizzando appieno le risorse naturali e paesaggistiche di pregio, favorendo un’alta qualità della vita delle persone e dei servizi,  tutelando le tradizioni alimentari e favorendo la diffusione di prodotti tipici genuini e di qualità. “Parteolla e Basso Campidano, Club di prodotto” (6 Comuni, 17.500 abitanti, 4 milioni): il progetto prevede come azione propedeutica la creazione di un Club di Prodotto territoriale e l’avvio di iniziative promo-commerciali, puntando sulla qualificazione e promozione unitaria delle eccellenze locali, per strutturare un’offerta turistica con valenze enogastronomiche ed esperienziali, quale leva competitiva per orientare l’intero sistema economico verso uno sviluppo sostenibile e il posizionamento dell’offerta nei mercati locali ed internazionali. “Percorsi di sostenibilità nella terra dei Fenici” (5 Comuni, 11.400 abitanti, 6 milioni): la potenzialità del tema del paesaggio fenicio e del percorso del Romanico; la grande rilevanza del tema dell’acqua come elemento caratterizzante una vastissima parte del territorio, quindi le zone umide e le aree fluviali; la qualità della vita della popolazione con interventi sulle strutture sociali per giovani e anziani sono i cardini su cui è strutturato il progetto. 

“Vivi BarGui!  Comunità, esperienze e percorsi intorno al Lago Omodeo” (18 Comuni, 22.200 abitanti, 11 milioni): il Progetto delle Unioni del Guilcier e del Barigadu, con l’intento di supportare le comunità locali senza snaturarne la cultura e le tradizioni, riuscendo a rendere più dinamica l’economia e più attrattivo e accogliente il territorio, si è concentrato su alcuni importanti aspetti quali: la valorizzazione turistica degli attrattori basata sui principi del turismo sostenibile, anche sotto il profilo culturale e sociale; lo sviluppo di una rete di infrastrutture per la fruizione a supporto di servizi turistici di punta; la cura delle comunità come anima del territorio tramite il potenziamento dei servizi. 

“Marghine al centro – Turismo, Sport, Cultura e Natura” (10 Comuni, 22.300 abitanti, 11,3 milioni): mira al rafforzamento dell’identità locale attraverso l’avvio di un percorso fondato sulla costruzione di un’offerta turistica territoriale che integri la valorizzazione e la tutela ambientale con la qualità della vita. “Turismo e Vita in Marmilla” (18 Comuni, 25.300 abitanti, 13 milioni): la strategia generale tende al miglioramento dell’attrattività del territorio sostenendo una valorizzazione integrata delle risorse culturali e naturali di valenza internazionale e favorendo l’offerta di servizi qualificati e più efficienti a residenti e turisti. C.A.S.A. Parte Montis – Cultura, Artigianato, Storia, Agroalimentare (6 Comuni, 7.000 abitanti, 3,4 milioni): il progetto punta alla valorizzazione degli attrattori culturali e ambientali, la loro messa in rete e il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale e, nel contempo, al miglioramento della qualità della vita e all’implementazione nel territorio di servizi essenziali per la popolazione. “Parco Regionale di Tepilora. Tepilora patrimonio accessibile a tutti” (9 Comuni, 26.500 abitanti, 11,7 milioni): l’Unione di Comuni del Montalbo intende attuare un processo di valorizzazione incentrato sul turismo sostenibile, tutelando e riqualificando in maniera innovativa il patrimonio ambientale, culturale, architettonico e umano. Turismo sostenibile, dunque, inteso come strategia di sviluppo economico e sociale. “Su Suercone Ambiente Identitario” (8 Comuni, 34mila abitanti, 4,9 milioni). La Comunità Montana intende rafforzare il processo di valorizzazione delle risorse locali consolidando il percorso di tutela, salvaguardia e riqualificazione del patrimonio ambientale. Il SIC Su Suercone rappresenta l’infrastruttura naturale che, collegando costa e interno, forma l’elemento di connessione territoriale e tematica delle emergenze ambientali, storiche e culturali, e delle produzioni agroalimentari ed artigianali tipiche e di qualità. “PRO TE- Dal Villanova al Meilogu: Cultura, Natura, Identità” (18 Comuni, 19500 abitanti, 10 milioni): punta su una strategia di sviluppo locale finalizzata a creare un’offerta territoriale unitaria, incentrata sulla valorizzazione dei beni ambientali e culturali (l’identità propria del territorio) e sulla creazione di servizi, anche e soprattutto come antidoto allo spopolamento. “Rete Metropolitana del Nord Sardegna, un Territorio di Città” (8 Comuni, 227mila abitanti, 75 milioni): prevede una strategia di sviluppo locale che punta a ridisegnare il Nord-Ovest della Sardegna come un’unica grande città-territorio, organizzata secondo un sistema a rete che vede coinvolti i principali attori locali – istituzionali e del mondo economico-sociale – nella gestione delle politiche e dei servizi per il territorio. “Nora e Bithia: l’accoglienza tra storia, mare e natura” (5 Comuni, 20mila abitanti, 5 milioni): il progetto concepisce il paesaggio dell’Unione di Comuni di Nora e Bithia come l’insieme unitario di elementi storico-archeologici e ambientali, ottimizzando le relazioni con gli altri ambiti territoriali limitrofi, nell’ottica di valorizzare le peculiarità e le eccellenze del territorio e, nel contempo, di potenziare l’accesso a ulteriori servizi e l’attrazione di flussi turistici, sia in termini di mobilità da/verso e all’interno della Città Metropolitana, sia sul fronte dell’offerta turistica culturale (si pensi al Cammino di Sant’Efisio) e ambientale (ad es. la connessione fisica e tematica con il Parco del Gutturu Mannu).

Sono avviati con altre 15 Unioni, 113 Comuni e 322.000 cittadini, e garantiscono oltre 135 milioni di euro. Di questi, 4 saranno chiusi a gennaio (Terralbese-Linas, Montiferru-Planargia, Sinis e Oristano, Sarcidano) e 1 a febbraio (Logudoro-Goceano).

Mettono in campo un totale di 84 milioni di euro, e coinvolgono 195.000 sardi in 67 Comuni. I nomi dei progetti verranno ufficializzati solo al momento della firma, prevista a gennaio per i primi 4 e a febbraio per il quinto. Ecco le Unioni di Comuni coinvolte e i relativi finanziamenti. Unione dei comuni Montiferru Sinis con Unione di Comuni della Planargia (20 Comuni, 29.000 abitanti, 13,5 milioni di cui 2,5 destinati ai bandi per le imprese). Unione di comuni Costa del Sinis – Terra dei giganti e Comune di Oristano, (6 Comuni, 48.600 abitanti, 21,5 milioni di cui 5 per bandi imprese e 3 per le zone umide). Unione dei comuni del Terralbese con Unione del Linas (9 Comuni, 63.800 abitanti, 27 milioni di cui 5 per i bandi imprese e 2 per le zone umide). Comunità Montana Sarcidano- Barbagia di Seulo (16 Comuni, 21.800 abitanti, 9 milioni). Unione di comuni del Logudoro con Comunità Montana del Goceano (16 Comuni, 31.800 abitanti, 13 milioni). 

Infine, altri 6 progetti saranno chiusi nella prossima legislatura ma sono tutti coperti da finanziamenti certi, ovvero 52 milioni per 46 Comuni e 128mila e 600 abitanti. Unione di Comuni del Basso Campidano (6 Comuni, 28.300 abitanti, 11,5 milioni). Terre del Campidano (6 Comuni, 35.000 abitanti, 14,2 milioni). Trexenta (9 Comuni, 16.000 abitanti, 6,5 milioni). Unione di Comuni Gerrei e Unione di Comuni Sarrabus (14 Comuni, 30.000 abitanti, 11,8 milioni). Unione Valle del Tirso (7 Comuni, 6.500 abitanti, 2,6 milioni). Unione di Comuni Nuraghi di Monte Idda e Fanaris (4 Comuni, 12.800 abitanti, 5,2 milioni).

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La Dinamo ha battuto anche Trieste (102 a 97, primo tempo 51 a 39) ed ora“vede” le Final Eight di Coppa Italia. Contro la matricola friulana, una delle rivelazioni della stagione, la squadra di Vincenzo Esposito ha confermato i notevoli progressi delle ultime settimane ed ha condotto sempre il risultato, trascinata da Dyshawn Pierre, Rashawn Thomas e Jack Cooley. Al riposo sul +12, 51 a 39, nel terzo quarto la Dinamo ha allungato ulteriormente, raggiungendo il +20, poi ha accusato la stanchezza ed ha sofferto la rimonta triestina, condotta dall’ex Fernandez e Wright che hanno riportato Trieste a -13 al 30′: 76 a 63. Nell’ultimo quarto la squadra di  Eugenio Dalmasson ha proseguito la rimonta, s’è riportata ad un solo possesso di distanza ma la Dinamo questa volta, contrariamente a quanto era accaduto in precedenti occasioni in questa stagione, è riuscita a reagire e a centrare la terza vittoria consecutiva in campionato.

Nella Dinamo in grande evidenza Jack Cooley, autore della miglior prestazione stagionale con 24 punti in 25′ giocati, frutto di un 7 su 8 da 2 punti, 10 su 13 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 3 assist, 32 di valutazione. Bene anche Scott Bamforth, 20 punti in 28′, 3 su 6 da 2 punti, 3 su 8 da 3, 5 su 5 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 5 assist, 24 di valutazione; Dyshawn Pierre, 18 punti in 27′, 4 su 6 da 2 punti, 2 su 2 da 3, 4 su 4 ai tiri liberi, 5 rimbalzi, 3 assist, 22 di valutazione; Rashawn Thomas, 11 punti in 25′, 3 su 6 da 2 punti, 1 su 3 da 3 punti, 2 su 4 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 2 assist, 18 di valutazione.

Con questa vittoria la Dinamo è salita a quota 14 punti, frutto di 7 vittorie e 7 sconfitte, al sesto poato in classifica, a pari punti con Bologna, Trieste e Brindisi. Per la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia sarà decisiva la prossima partita, a Cantù. Una vittoria renderebbe la qualificazione matematica, mentre in caso di sconfitta, tutto verrebbe deciso dai risultati delle dirette concorrenti.

«Per 30’ abbiamo giocato una buonissima gara, tecnicamente e anche dal punto di vista fisico, come una squadra che secondo me è ben allenata che ha forza fisica e giocatori esperti, come hanno dimostrato questa sera nel momento in cui erano sotto nel punteggio giocando la pallacanestro giusta per rientrare in partita – ha commentato a fine partita Vincenzo Esposito -. Complimenti a Trieste per il tipo di squadra, per la mentalità e l’atteggiamento che ha avuto per 40’. Noi abbiamo speso molte energie e, unite a qualche fallo, siamo calati di intensità negli ultimi 5-6’, perdendo lucidità: abbiamo perso qualche giocatore che stavamo cavalcando bene nell’arco dei 30-35’. Sono soddisfatto dal punto di vista statistico di tutti i ragazzi anche se, nel momento in cui è arrivata un po’ di stanchezza e Trieste ha messo dei canestri difficili, giocando in maniera ancora più fisica, abbiamo smesso di muovere la palla e abbiamo cercato anche noi a giocare in maniera fisica. Credo che lavoreremo su questo, dobbiamo capire che quello che deve migliorare in questi casi è l’esecuzione. Sono soddisfatto, abbiamo giocato un’ottima gara dal punto di vista offensivo, difensivamente siamo calati quando sono calate le energie ma abbiamo eseguito il piano partita. Anche questa sera abbiamo messo a referto un ottimo numero di assist, perché ci siamo cercati sia in situazioni di campo aperto sia a difesa schierata, abbiamo lavorato bene a rimbalzo e solo la mancanza di energie non ci ha permesso di continuare a correre: peccato per il numero di palle perse che sono leggermente di più di quelle che chiediamo, ma tutti stanno facendo uno sforzo extra non solo dal punto di vista fisico e tecnico ma anche mentale, anche dalla panchina. Stiamo dando minuti a tutti e sarà così anche a Cipro nella gara di coppa – ha concluso Vincenzo Esposito -, in attesa dell’ultima partita del girone di andata di campionato a Cantù che disputeremo sabato.»

Dinamo Banco di Sardegna 102 – Pallacanestro Trieste 97

Parziali: 24 a 20; 27 a 10; 25 a 24; 26 a 34.

Progressivi: 24 a 20; 51 a 39; 76 a 63; 102 a 97.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 4, Chessa, Smith 6, Bamforth 20, Devecchi, Magro 6, Pierre 18, Gentile 6, Thomas 11, Polonara 7, Diop, Cooley 24. All. Vincenzo Esposito.

Pallacanestro Trieste: Coronica, Peric 7, Fernandez 25, Schina, Wright 22, Strautins, Cavaliero 4, Da Ros 3, Sanders 16, Knox 9, Mosley 11, Cittadini. All. Eugenio Dalmasson.

 

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Oggi hanno ripreso servizio, sugli scuolabus del comune di Iglesias, gli assistenti che, negli anni passati, avevano già svolto la medesima mansione sui mezzi comunali.

Fin dal mese di luglio del 2018, appena insediatasi, la Giunta aveva preso in carico le istanze degli ex lavoratori affinché potessero proseguire nel servizio anche nell’anno scolastico 2018/2019.

Dopo aver deliberato la variazione di bilancio necessaria a trasferire le risorse sul capitolo di competenza, è stata bandita una gara d’appalto che garantisse, attraverso una clausola sociale, continuità a coloro che avessero maturato esperienza nel servizio.

Qualche settimana fa gli Uffici competenti hanno affidato l’incarico alla cooperativa “Vola” di Salerno che, nei giorni scorsi, ha contattato il personale per la firma del contratto.

«Nella seduta del Consiglio comunale del 17/09/2018, mi impegnai in favore degli ex assistenti scuolabus, ed il risultato odierno dimostra come l’Amministrazione comunale stia mantenendo gli impegni presi con i cittadini – ha sottolineato l’assessore della Pubblica istruzione Alessandro Lorefice -. Ad oggi il servizio è stato erogato attraverso la prestazione dei lavoratori presenti nelle graduatorie REIS (reddito d’inclusione sociale – per i quali è prevista una retribuzione a carico della Regione Sardegna) ai quali va il mio più sentito ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto.»

Il servizio ripreso oggi, terminerà con la fine dell’anno scolastico in corso.

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Domani, martedì 8 gennaio 2019, alle ore 10,30, nella sala conferenze al piano terra del T Hotel a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione del modello virtuale in 3D del tempio ipogeico Sa Scaba ‘e Cresia dedicato al culto dell’acqua, risalente al periodo nuragico, sito a Morgongiori, in provincia di Oristano, che verrà svelato in un’esclusiva anteprima nazionale dal nuovo programma televisivo di Roberto Giacobbo: Freedom – Oltre il Confine in programmazione su Rete 4.

Saranno presenti il sindaco di Morgongiori, Renzo Ibba, il giornalista Roberto Giacobbo, i rappresentanti della Soprintendenza dei Beni Culturali di Cagliari e Oristano.

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Crescono le preoccupazioni per le conseguenze che potrebbe avere sul futuro del polo industriale di Portovesme, l’applicazione del recente decreto emanato dal direttore generale del ministero dell’Ambiente, che indica nel 1 dicembre 2025 il termine ultimo per la fermata delle centrali alimentate a carbone. A rischio, inevitabilmente, ci sono i piani per lo sviluppo del comparto industriale dell’intera Sardegna, con il coinvolgimento delle aziende del settore e, principalmente, di migliaia di lavoratori e lavoratrici a queste legate, unitamente all’indotto e all’apporto economico prodotto.

«Un atto devastante – denuncia la RSU Eurallumina – che non prende in considerazione la specificità della Sardegna, priva del metano, senza la certezza di cosa dovrà sostituire il carbone e senza considerare un percorso ormai tracciato, condiviso e logico, che comprendeva il periodo transitorio fino all’arrivo del metano. Un atto – aggiunge la RSU Eurallumina – che produrrebbe una crisi senza precedenti e dalle ripercussioni incalcolabili per la stessa sostenibilità e stabilità dell’intero sistema energetico regionale. Un documento nel merito assurdo ed inaccettabile, che richiede un’immediata e determinata reazione unitaria di tutti i soggetti coinvolti, istituzionali, politici e sindacali.»

«Per quanto riguarda lo specifico caso Eurallumina – sottolinea ancora la RSU aziendale –, è opportuno ribadire che lo stabilimento di Portovesme, per poter riavviare la produzione, stipulerà un accordo per ricevere la fornitura i vapore dalla vicina centrale Enel, per un periodo di 5 anni (rinnovabili per ulteriori cinque) e questo dovrà avvenire a prescindere da come e con quali fonti, siano essi carbone o gas. L’impianto Grazia Deledda produrrà l’energia termica necessaria. Per questi motivi, in occasione della riunione del Consiglio regionale fissata per mercoledì 9 gennaio, viene indetta un’iniziativa di mobilitazione dei lavoratori Eurallumina, con presidio presso il Palazzo di via Roma, a partire dalle ore 9.00. L’obiettivo è sostenere le nostre legittime rivendicazioni verso le istituzioni regionali, affinché si arrivi alla più celere soluzione del problema.»

La RSU Eurallumina richiama lavoratori e lavoratrici alla più ampia partecipazione e puntualità, se non impegnati in attività essenziali al mantenimento dell’impianto e alla sicurezza, in quanto le attività operative all’interno dello stabilimento non verranno sospese.

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Questa mattina i carabinieri della stazione di Villasor sono intervenuti presso il locale cimitero a seguito di un episodio di danneggiamento, avvenuto la scorsa notte. Arredi funerari venivano rotti o divelti dagli ignoti criminali per poi essere abbandonati a terra. I danni sono in via di quantificazione. Sul fatto indaga la locale stazione.

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Un’area marina protetta di tipo C, con una riserva parziale che, così come prevede il ministero dell’Ambiente, rappresenti una «fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all’area marina protetta». Una zona in cui sia consentita la pesca sportiva contingentata ma non quella subacquea, se non quella di tipo professionale, quindi con limitazioni agli attrezzi utilizzabili e alla velocità di transito. Quindi ancora limitazioni alla qualità di imbarcazioni, in termini di caratteristiche tecniche contro l’inquinamento, che possono transitare nell’area marina protetta.

In linea di massima questa l’ipotesi che il comune di Stintino, con il contributo di pescatori professionali, cooperative di pescatori e operatori turistici, potrebbe presentare al ministero dell’Ambiente per il riconoscimento di una Amp allargata.

«Sono già numerosi gli operatori del settore che ci chiedono un allargamento dell’area marina protetta – fa sapere il sindaco di Stintino Antonio Diana – ed alcuni la vedono anche come una manna dal cielo.»

Per tutti, alla base, c’è la volontà di salvaguardare il mare e la riproduzione delle varie specie ittiche.

«Da parte degli operatori c’è anche l’attenzione alle nuove generazioni – riprende il primo cittadino – che, in futuro, potrebbero non trovare più le condizioni ideali per lo svolgimento delle attività di pesca. Un’area marina protetta di tipo “C” consentirebbe attività di fruizione e un uso sostenibile del mare con un modesto impatto ambientale.»

E se la pesca potrebbe trovare così un’occasione di sviluppo ulteriore, a goderne potrebbero essere anche gli operatori economici e gli stessi turisti. «Si potrebbe consentire, infatti – aggiunge Antonio Diana -, un passaggio controllato di imbarcazioni le quali, per il transito in zona, dovrebbero avere determinate caratteristiche, così da evitare anche l’inquinamento. Alcuni operatori, infatti, ci hanno chiesto la possibilità di contingentare le presenze a mare con un occhio di riguardo alle barche a vela – conclude Antonio Diana -. L’area marina protetta non deve essere vista, però, come un vincolo ma un’opportunità di sviluppo e di tutela del nostro patrimonio ambientale. Per questo motivo, nei prossimi giorni l’amministrazione comunale di Stintino convocherà gli operatori economici stintinesi per affrontare l’argomento in maniera compiuta.»