17 July, 2024
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Le dimissioni del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Maurizio Soddu dal gruppo di maggioranza ed il passaggio all’opposizione, quasi certamente nel gruppo Misto, hanno scatenato le prime reazioni politiche. Sull’accaduto, è intervenuto il segretario dell’Unione cittadina del Partito democratico, Fabio Desogus.

«Di fronte alle dimissioni dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del consigliere comunale Maurizio Soddu – ha scritto in una nota Fabio Desogus -, evidenziamo due aspetti strettamente politici:

1) La città è sempre più allo sbando e la maggioranza che la guida continua a dimostrare chiari segnali di tenuta interna, continuando a reggersi sui voti di sempre meno consiglieri. I problemi si accavallano, non si risolvono, si va al “muro contro muro” nei confronti dei cittadini (i casi del cimitero, delle associazioni di volontariato e del Carbonia Calcio sono emblematici) e si pensa soltanto a farsi video o selfie, mentre festanti si banchetta sulle macerie di Carbonia. La città non è più amministrata da tempo e il Palazzo Comunale, più che essere trasparente come promesso in campagna elettorale, è diventato la Casa del Grande Fratello. Hanno trasformato la politica cittadina in un Reality Show, in cui loro sono i protagonisti e in cui i problemi della città si risolvono facendosi un video o un selfie da postare sui social. In questo contesto tragicomico, c’è ancora qualche loro consigliere che ha il coraggio di alzare la testa e manifestare dissenso, disertando i Consigli comunali o prendendo le distanze dalle azioni politiche inesistenti e insensate applicate in questi anni. La realtà è solo una, è sotto gli occhi di tutti e non la si può coprire con luci e alberi di Natale: il Movimento 5 Stelle di Carbonia ha fallito, la Giunta Massidda ha fallito, devono solo prenderne atto e dimettersi, tanto selfie, da far vedere in futuro ai nipotini ne hanno già fatti tanti.

2) Massima solidarietà al consigliere comunale Maurizio Soddu, il quale, dopo aver comunicato le sue dimissioni, è stato pesantemente attaccato dalla pagina Facebook del Movimento 5 stelle Carbonia. Come al solito in maniera vigliacca e anonima, il Movimento 5 Stelle attacca chi dissente, chi la pensa diversamente e ha il coraggio di dirlo. L’attuale maggioranza in Consiglio comunale si regge su questa paura, perché tutta la città sa che il dissenso non si ferma a Maurizio Soddu, ma non tutti i consiglieri dissidenti hanno la voglia e il coraggio di essere vittime del  solito linciaggio digitale cui viene sottoposto chi dissente apertamente. Questo manganello digitale è stato usato oggi contro Maurizio Soddu, ieri contro gli avversari politici in Consiglio comunale o contro gruppi di cittadini che hanno dimostrato apertamente di non accettare le politiche di questa Giunta. Quella dell’accusa infamante a mezzo social è un’arma che di volta in volta, il Movimento 5 Stelle di Carbonia (e non solo), utilizza per mandare messaggi intimidatori con i quali prova a reprimere il dissenso e ad infangare e screditare chi la pensa diversamente da loro. La nostra Democrazia si basa sulla “libertà di mandato”, principio fondamentale di ogni democrazia che voglia definirsi tale, secondo il quale ogni persona eletta ha libertà di pensiero e di azione politica, in base alla propria coscienza. Quella che i 5 Stelle vogliono e auspicano, così come si evince dal loro vergognoso comunicato, è una democrazia contrattuale, nella quale, in base a un presunto accordo iniziale, i consiglieri comunali eletti diventano dei burattini nelle mani di chi guida il Movimento 5 Stelle, impossibilitati ad esprimere dissenso e utili solo ad alzare la mano per votare. Solidarietà a Maurizio Soddu, per tutte le offese che sta ricevendo in questi momenti e per il coraggio dimostrato.

«Che la Giunta prenda atto del proprio fallimento e si dimetta – ha concluso Fabio Desogus -, ponendo così finalmente fine a questa farsa. Carbonia merita di meglio.»

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Nuovo scossone, a Carbonia, in seno al Movimento 5 Stelle, gruppo di maggioranza assoluta in Consiglio comunale. Silvio Marco (noto Maurizio) Soddu, 64 anni, ha ufficializzato oggi con una lettera protocollata a fine mattinata, le sue dimissioni dal gruppo consiliare di maggioranza e a breve annuncerà la sua nuova collocazione in seno al Consiglio comunale, quasi certamente nel gruppo Misto. Poco più di un anno fa, Maurizio Soddu si dimise dalla carica di presidente della Prima commissione (Affari Istituzionali, Generali, Personale, Polizia Locale, Cultura, Sport Politiche Giovanili, Turismo), per divergenze sulla gestione delle politiche culturali e sportive legate al suo incarico. Le divergenze sono proseguite anche nei mesi successivi, ed oggi sono sfociate nell’abbandono del gruppo, una decisione che Maurizio Soddu ha definito ormai inevitabile, in quanto sarebbero venuti meno alcuni principi fondamentali sul coinvolgimento, la condivisione, la trasparenza, all’interno del Movimento e nella gestione amministrativa del comune di Carbonia. Maurizio Soddu, in sostanza, ritiene che sia venuto meno lo spirito che aveva animato inizialmente il Movimento 5 Stelle in città e che non si stia rispettando il programma elettorale che venne presentato due anni e mezzo fa e fu alla base della schiacciante vittoria elettorale.

Mentre la Giunta Massidda nella prima parte della consiliatura ha subito numerosi cambiamenti, cambiando quasi completamente volto (dei sette assessori presentati il 5 luglio 2016 da Paola Massidda il giorno dell’insediamento del Consiglio comunale, sono ancora in carica i soli Gian Luca Lai e Mauro Manca e si sono dimessi, uno dopo l’altro, Arianna Vinci, Riccardo Cireddu, Carla Mario, Emanuela Rubiu e Paola Argiolas e, con gli ingressi di Loredana La Barbera, Sabrina Sabiu, Luca Caschili e Valerio Piria, è formata oggi dal sindaco e sei assessori), Maurizio Soddu è il secondo consigliere che lascia il gruppo ma il primo a passare all’opposizione, perché Sabrina Soru si dimise non solo dal gruppo ma anche dal Consiglio comunale, sostituita da Marco Craig. Altri problemi hanno portato, nel corso della prima parte della consiliatura, alle dimissioni del presidente del Consiglio comunale Massimiliano Zonza, sostituito da Daniela Marras. La maggioranza, dopo il passaggio di Maurizio Soddu all’opposizione, conta oggi 14 consiglieri su 24.

L’abbandono del gruppo da parte di Maurizio Soddu, è stata commentata duramente dal Movimento 5 Stelle con un post pubblicato nella pagina Facebook ufficiale, nella quale è stato invitato a dimettersi dalla carica di consigliere.

«Apprendiamo dagli organi di stampa delle dimissioni del Consigliere comunale Maurizio Soddu dal gruppo del Movimento 5 Stelle e del suo probabile passaggio al Gruppo Misto.
Basterebbe già così – si legge nel post -. Ma è necessario chiarire la nostra posizione e mettere a conoscenza la città e gli elettori del Movimento 5 Stelle di Carbonia sulle VERE ragioni che hanno spinto Maurizio Soddu a dimettersi.
C’è da precisare che, dopo l’assenza ingiustificata all’ultimo Consiglio Comunale, nel quale si è votato l’atto fondamentale per la salvaguardia dei lavoratori SO.MI.CA, avevamo fatto partire, attraverso i canali ufficiali del Movimento, la richiesta di ESPULSIONE.
Richiesta che sarebbe già dovuta partire tempo addietro a seguito di reiterate assenze nei Consigli comunali, totale assenza dalla vita Politica del Movimento, violazione del Codice Etico, Statuto e Regolamento.
Maurizio Soddu non è nuovo a queste iniziative. Già si dimise circa un anno fa da Presidente di Commissione senza alcuna motivazione plausibile e senza aprire un confronto interno al Gruppo Consiliare.
Di recente, condizionò la sua presenza nel gruppo consiliare alla sua nuova nomina a Presidente di Commissione.
Richiesta che il Gruppo Consiliare al completo ha bocciato per la condotta tenuta e per la sua totale inadeguatezza al ruolo.
Da lì una escalation di minacce, ritorsioni, l’ultima quella sopra riportata.»
«Non crediamo ci sia altro da aggiungere se non ricordare al nostro ex compagno del Movimento che, all’atto dell’accettazione di candidatura, tutti i candidati hanno firmato un documento col quale dichiaravano ESPRESSAMENTE di dimettersi nel caso in cui non condividessero più la linea politica del Movimento – si legge ancora nel post -. E’ evidente che questo impegno sottoscritto prima delle elezioni mal si concilia col cambio di poltrona e risponde a un solo, unico obiettivo: far cadere la Giunta e mandare irresponsabilmente la città a nuove elezioni.»
«Il consigliere Soddu SI DIMETTA IMMEDIATAMENTE dal ruolo di consigliere comunale – conclude il M5S di Carbonia nel post pubblicato su Facebook – e sia rispettoso degli impegni sottoscritti con i cittadini.»

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Questa sera, intorno alle 18.30, a Teulada, un pedone 90enne mentre attraversava la via Sulcis sulle strisce pedonali, è stato investito da un’autovettura in transito che si è dileguata immediatamente senza prestare soccorso. Il ferito è stato trasportato all’ospedale Sirai di Carbonia per le cure mediche, in codice rosso, ma non in pericolo di vita. Sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Carbonia finalizzati a rintracciare il conducente dell’auto, nonché per risalire alla dinamica esatta del sinistro.

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Lunedì 7 gennaio, alle 10.30, a Villa Devoto a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Sardinian Job Day 2019, l’evento promosso dalla Regione ed organizzato dall’Aspal che si terrà il 24 e 25 gennaio alla Fiera di Cagliari. All’incontro con i giornalisti parteciperanno il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessora regionale del Lavoro Virginia Mura e il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi.

Massimo 7u

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Nessun ripensamento dalla Giunta regionale sulla gara per la fornitura ai laboratori analisi ed il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonello Peru, lancia l’ultimatum: «Senza un dietrofront – spiega Antonello Peru in un un’interrogazione – il piano di riordino dei laboratori targati Ats, elaborato dalla Regione, avrà come effetto immediato la soppressione di Sassari dai quattro hub isolani. Un ulteriore schiaffo al territorio. E’ inconcepibile la decisione di suddividere l’Isola in un poker di hub distribuiti su Cagliari, Oristano, Nuoro e Olbia – aggiunge Antonello Peru – cancellando così Sassari come punto di riferimento per gli esami medici, i prelievi ematici e le analisi cliniche».

La proposta del consigliere forzista contrasta con l’assetto varato: «Vogliamo che il laboratorio analisi abbia il suo motore a Sassari. Il capoluogo ha una macchina attrezzata per gestire la macchina, per cui non si comprende questa abolizione. Siamo certi che, oltre i laboratori analisi Ats, anche l’Aou potrebbe garantire questo servizio, lasciando così l’hub unico al nord Sardegna. Il riordino non tiene conto delle cifre. Secondo i dati emersi negli ultimi anni sul bacino di Sassari il numero di analisi si aggira su due milioni di esami (esterni) all’anno, più altre migliaia (che si indirizzano dal laboratorio di base all’Aou) e 20 operatori impegnati nelle diverse attività solo nel complesso del capoluogo. Ad Olbia l’attività si dimezza rispetto a Sassari. Si tratta quindi di una rivisitazione illogica ed insensata con un assetto senza nessun criterio. Non solo. A questi disagi si aggiungano i rischi legati al trasporto dei campioni e al costo per il trasferimento verso la Gallura. Lo smembramento del laboratorio analisi certifica la continua erosione della sanità a Sassari – conclude Antonello Peru -, con un declino dell’offerta sanitaria inaccettabile per i pazienti».

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I consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Cesare Moriconi, hanno presentato una mozione all’attenzione del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ai sensi dell’articolo 54 del Regolamento, la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio regionale, estesa ai parlamentari sardi, ai sindaci delle aree interessate dai possibili scenari conseguenti all’attuazione del decreto n. 430/2018 ed alle rappresentanze sindacali dei lavoratori degli impianti più direttamente coinvolti, al fine di esaminare gli effetti dell’applicazione del summenzionato decreto sul comparto produttivo e socioeconomico della Sardegna e valutare le iniziative da intraprendere.

La mozione solleva il drammatico problema conseguente l’applicazione del decreto 430/2018 del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il quale si determina la cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone ai fini della produzione termoelettrica entro il 31 dicembre 2025.

A questo proposito, Cesare Moriconi ha dichiarato che «il decreto 430/2018 in buona sostanza determina la chiusura della centrale ENEL di Portovesme su cui è ancorata la rimodulazione del contratto di programma e sviluppo stipulato al MISE, su cui si base il rilancio della produzione degli impianti di Eurallumina e a cui sono collegate anche le sorti di SIDER ALLOYS (ex ALCOA)».

Per poi proseguire affermando che «le conseguenze dell’applicazione del citato decreto 430/2018 avranno ricadute devastanti non solo nel Sulcis, uno dei territori più poveri d’Italia, ma su tutto il territorio regionale per effetto anche della chiusura della centrale di Fiumesanto, creando una desertificazione economica e una crisi occupazione senza precedenti, con effetti destinati a creare seri turbamenti in termini sociali e di ordine pubblico in tutta l’Isola».

Infine, ha concluso Moriconi: «Gli effetti dell’attuazione del decreto in Sardegna significherebbe la chiusura di tutte le centrali alimentate a carbone dell’Isola in una regione dove non c’è alcuna possibilità di convertire le centrali a carbone in centrali a metano».

Nel dispositivo finale, la mozione richiede, inoltre, di impegnare la Giunta regionale ad intervenire ai massimi livelli istituzionali al fine di istituire un tavolo di confronto con il Governo nazionale per adottare le iniziative necessarie utili a scongiurare la cessazione delle attività intimamente legate al funzionamento delle centrali di Fiume Santo e Portovesme, da farsi nei termini dell’urgenza imposti dal contratto di programma stipulato al MISE per il riavvio degli impianti di Eurallumina, che rischia di essere irreversibilmente compromesso dall’efficacia del decreto 430/2018.

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Giovedì 10 gennaio, alle ore 16,00, presso la Sala Convegni della Fondazione di Sardegna, in via san Salvatore da Horta a Cagliari, si terrà l’evento di presentazione del XIII Rapporto dell’“Osservatorio sull’Economia Sociale e Civile in Sardegna”, curato dallo IARES, l’Istituto di ricerca delle Acli della Sardegna.

Si discute molto di interventi finanziari, di sussidi dedicati alla fuoriuscita dalle condizioni di povertà di tanta parte della popolazione priva di reddito e di lavoro, mentre si considerano meno le condizioni di contesto in cui i poveri si trovano a cominciare un percorso per il reinserimento e l’autonomia.

Lo IARES nell’ambito di un progetto di ricerca triennale ha indagato la dotazione di capitale sociale della Sardegna mettendola in relazione con le condizioni di svantaggio economico (povertà) dei contesti. L’obiettivo è comprendere quali caratteristiche sussistano per generare nuova ricchezza intesa in senso non monetario ma, anche in considerazione di questa, quali condizioni vi siano per basare la ricchezza sul lavoro, sul senso civico, sulla salute, sulla disponibilità a donare, sull’istruzione.

Il XIII Rapporto da conto del lavoro di ricerca e analisi su Capitale sociale e povertà della Sardegna svolto dallo IARES da cui derivano utili spunti per la definizione di azioni di policy.

Dopo i saluti di Franco Marras (presidente delle ACLI della Sardegna), Antonello Cabras (presidente della Fondazione di Sardegna), Massimo Zedda (sindaco di Cagliari), il gruppo di lavoro dello IARES presenterà i contenuti del rapporto.

Al termine si svolgerà una tavola rotonda sul tema: “Investire sul Capitale Sociale della Sardegna per promuovere autonomia e riscatto sociale” a cui parteciperanno Stefania Gelidi (Portavoce del Forum Terzo settore Sardegna), Stefano Tassinari (della Presidenza nazionale delle ACLI), Franco Manca (direttore regionale Pastorale del lavoro Conferenza Episcopale Sarda), Valter Piscedda (consigliere regionale), Benedetta Iannelli (consigliere comunale).

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A partire da lunedì 7 gennaio le aree interne dell’Aou di Sassari su viale San Pietro, comprese tra i padiglioni chirurgici, il palazzo Clemente e il palazzo di Malattie infettive, saranno interessate da una serie di lavori per la realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale.

Gli operai della ditta incaricata delle opere tracceranno gli stalli per i parcheggi, la segnaletica orizzontale e posizioneranno quella verticale.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario effettuare “chiusure temporanee per zone” con interdizione al traffico. Per questo motivo nei giorni che precedono i lavori, e di volta in volta nelle aree interessate, saranno esposti cartelli di avvertimento.

Il servizio edile, impianti e patrimonio invita dipendenti e utenti, durante il periodo di svolgimento dei lavori, a prestare attenzione alla segnaletica indicante i giorni di chiusura delle varie zone e a collaborare rispettando i limiti di velocità e le indicazioni fornite dal personale del servizio di vigilanza e portierato.

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Martedì 8 gennaio, alle 12.00, il presidente della Regione Francesco Pigliaru sarà a Roma dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta per dare esecuzione alla cessione formale della spiaggia di Porto Tramatzu – Capo Teulada – Cagliari.

Al termine della riunione il presidente Pigliaru ed il ministro Trenta incontreranno i giornalisti accreditati.

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Il giovane di Carbonia Davide Mulas, velista della LNI Sulcis, si è laureato campione del mondo O’PEN BIC, nelle acque di Manly Bay Whangaparaoa, a pochi chilometri da Aukland, in Nuova Zelanda.
Davide Mulas, 16 anni, ha trionfato dopo una serie di prove al cardiopalma, riuscendo ad avere la meglio su alcuni quotati avversari neozelandesi.
Il sindaco Paola Massidda e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia si congratulano con Davide Mulas per aver «raggiunto il titolo iridato, uno straordinario risultato che dà lustro alla città di Carbonia in tutto il mondo. La sua vittoria è un motivo di orgoglio per tutti noi».