29 September, 2024
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Ursula Von der Leyen.

A mezzogiorno, il Parlamento europeo ha eletto la nuova Commissione di Ursula von der Leyen, con 461 voti favorevoli, 157 contrari, 89 astensioni. L’elezione è avvenuta con una votazione per appello nominale che si è svolta mercoledì a mezzogiorno.

Durante il suo discorso, la Presidente eletta della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito gli impegni assunti in Aula a luglio e quelli assunti dai commissari designati nel corso delle audizioni.

Prima delle elezioni di mezzogiorno, i gruppi politici hanno tenuto delle brevi riunioni per decidere le loro intenzioni di voto, seguite dalle dichiarazioni dei loro leader in Plenaria.

La rappresentanza femminile nella Commissione è la più alta di sempre: oltre alla Presidente eletta, l’attuale composizione della Commissione comprende 11 donne e 15 uomini.

Risultati delle precedenti votazioni di investitura della Commissione:

  • 22/10/2014 Jean-Claude Juncker 423 voti favorevoli – 209 contrari – 67 astensioni (numero totale dei deputati – 751)
  • 09/02/2010 José Manuel Barroso 488-137-72 (numero totale dei deputati – 736)
  • 18/11/2004 José Manuel Barroso 478-84-98 (numero totale dei deputati – 732)
  • 5/09/1999 Romano Prodi 510-51-28 (numero totale dei deputati – 626)
  • 18/01/1995 Jacques Santer 417-104-59 (numero totale dei deputati – 626)

La nuova Commissione deve essere formalmente nominata dal Consiglio europeo. Il suo mandato quinquennale dovrebbe iniziare il 1° dicembre.

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«Gli sforzi e i sacrifici dei cittadini e delle amministrazioni locali cominciano a produrre importanti risultati nella raccolta dei rifiuti urbani: nel 2018, la Sardegna ha raggiunto la percentuale del 66,78%, con una continua progressione nel corso degli anni, considerando che nel 2002 la percentuale era del 2,8%. Siamo al settimo posto tra le regioni in Italia, ma possiamo e dobbiamo migliorare: l’obiettivo, entro il 2022, è l’80%.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati della raccolta differenziata del 2018.

«Un risultato raggiunto anche grazie all’applicazione del meccanismo premialità/penalità – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. I Comuni sono stati premiati o penalizzati in base al conseguimento delle percentuali di raccolta differenziata, fissate annualmente dalla Giunta regionale. La prima applicazione di questo meccanismo si deve ad una delibera della Giunta Masala nel marzo 2004 e da allora questo meccanismo si è rivelato efficace·»

Nell’Isola, i territori hanno risposto diversamente, anche in funzione delle specificità territoriali, perciò le province con agglomerati urbani non particolarmente estesi hanno abbondantemente superato l’obbiettivo: Oristano (74,94%); Nuoro (74,78%); Sud Sardegna (73,18%); Sassari (65,72%); Città metropolitana di Cagliari (57,86%). Tra i 377 comuni sardi, 82 hanno superato l’80%; 175 si pongono tra il 70% e l’80%; 84 tra il 65% ed il 70%. Perciò, 341 Comuni (il 90%) hanno superato l’obbiettivo di legge del 65%, mentre 36 devono ancora raggiungere il traguardo per evitare le penalità regionali.

«La grande quantità di rifiuti umidi raccolti nella nostra Isola viene interamente recuperata mediante compostaggio in impianti sardi – ha evidenziato l’assessore regionale dell’Ambiente -. Una filiera autosufficiente che consente di creare economia circolare grazie al fertilizzante prodotto ed utilizzato nei nostri campi e nel nostro territorio. Sarà indispensabile, inoltre, realizzare investimenti nell’impiantistica per migliorare la filiera sarda di carta/cartone ed avviare quella di plastica, vetro e metalli. Vogliamo trasformare la Sardegna in ‘isola verde del Mediterraneo’ anche grazie ad una virtuosa raccolta differenziata.»

L’assessore Gianni Lampis, infine, ha sottolineato «altre azioni previste per conseguire i prossimi positivi risultati sono il completamento della transizione verso la raccolta ‘porta a porta’; la dotazione di almeno un ecocentro in ogni Comune, poi valuteremo la creazione di quelli costieri; un programma di sensibilizzazione e informazione verso i cittadini per ridurre i conferimenti impropri; il meccanismo di premialità per i Comuni che raggiungono percentuali dell’80%; il passaggio alla ‘tariffa puntuale’, che essendo commisurata all’effettiva produzione dei rifiuti, risulterà più equa per i cittadini».

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Nella tarda serata di ieri, la Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica ha avuto la prima interlocuzione con l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu. Una rappresentanza dei comitati presenti in tutti i territori dell’Isola dopo aver illustrato lo stato di degrado degli ospedali pubblici sardi, sempre più declassati, svuotati di servizi, di personale sanitario ed avviati alla chiusura, ha consegnato all’assessore una documentazione sulle carenze prodotte dai tagli esercitati in questi anni e le proposte risolutive.

La Rete, nata nel 2015 per la confluenza di diverse esperienze in ambito sanitario e per la necessità di coordinare i numerosi comitati sorti come risposta ai tagli della Sanità in tutti i territori, in questi anni ha portato nelle piazze decine e decine di migliaia di cittadini, ha organizzato numerose assemblee, ha approfondito la propria conoscenza su un tema così sensibile e complesso. Ha dialogato con le istituzioni di ogni ordine e grado senza che nessuna parte politica abbia manifestato sino ad oggi alcuna sensibilità.

Gli ammalati sono in stato di totale abbandono. Le attività ospedaliere sono ovunque paralizzate. I sardi che hanno rinunciato alle cure sono oltre il 14,6%. I servizi territoriali, di cui citiamo come simbolo quelli della neuropsichiatria infantile, sono stati ovunque soppressi. I nostri bambini con disagio mentale, privi di assistenza, saranno i pazienti psichiatrici di domani con maggiore sofferenza e più alti costi sociali.

Chi governa, a Cagliari come a Roma, ha il potere di cambiare le cose. Il Piano di riordino della rete ospedaliera sarda, che ha condannato i nostri ospedali pubblici alla chiusura e al caos, deve essere rimessa in discussione.

Con l’accordo Prodi/Soru del 2006 è stato decretato il regime di autogestione della Sanità sarda. Il 50% del bilancio Regionale va alla Sanità per cui le soluzioni alle carenze non si cercano a Roma ma all’interno delle scelte politiche della Regione Autonoma.

“Nella tutela della salute la Specialità della Sardegna c’è ma non si vede” – così bacchettò la classe politica sarda, l’ex ministro Balduzzi del governo Monti, in un corso di aggiornamento organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna.

Un’accusa che richiede una svolta locale nell’amministrare la nostra Autonomia in materia Sanitaria.

All’assessore che ha manifestato un’apertura inusuale alla collaborazione con la Rete, anche in previsione della stesura della legge sanitaria, chiediamo azioni concrete per il ripristino dei servizi ospedalieri e territoriali. Non basta la volontà espressa per il decentramento dell’ATS, come promesso dall’assessore. A breve un nuovo incontro.

Claudia Zuncheddu

Portavoce Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica

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90 minuti per conquistare l’accesso alla finalissima, in programma l’8 febbraio 2020 sul campo in erba sintetica del Centro Federale di Sa Rodia, a Oristano. Il Carbonia ospita l’Arbus alle 15.00, allo stadio Comunale “Carlo Zoboli“, con la ferma determinazione di superare anche l’ultimo ostacolo che la divide dall’atto finale, nel quale inseguire quella Coppa che gli sfugge sistematicamente ormai da 10 anni! Al 2010 risale la precedente finale della Coppa Italia di Eccellenza, persa ai calci di rigore al Quadrivio di Nuoro, dopo il vantaggio iniziale e la rimonta della quadra turritana; ma sono più recenti le altre due cocenti delusioni subite nella Coppa Italia di Promozione regionale, nel 2015 con il Bosa e nel 2017 con la Dorgalese, sfuggite ugualmente entrambe ai calci di rigore, dopo l’iniziale vantaggio (1 a 1 con il Bosa, 3 a 3 dal 3 a 1 con la Dorgalese).

Il tecnico biancoblu Andrea Marongiu, in panchina in entrambe le finali della Coppa Italia di Promozione (nel 2010 in panchina c’era Graziano Mannu), non ha mai nascosto, nel corso di questo avvio di stagione, che qualora la sua squadra quest’anno dovesse riuscire ad arrivare a giocarsi la finalissima, questa volta la Coppa Italia cercherà in ogni modo di non farsela sfuggire.

Carbonia ed Arbus scenderanno in campo partendo dall’1 a 1 maturato quindici giorni fa ad Arbus, quando Luca Orgiana al 10′ portò in vantaggio il Carbonia ed Alessio D’Agostino pareggiò i conti alla mezz’ora dello stesso primo tempo. Il Carbonia, dunque, parte con un leggero vantaggio, derivante dal goal segnato in trasferta, ma sarebbe un grave errore partire puntando al nulla di fatto (lo 0 a 0 varrebbe l’accesso alla finalissima) ed Andrea Marongiu ha catechizzato a dovere i suoi giocatori alla vigilia. Il Carbonia scenderà in campo per vincere!

Il Carbonia è stato fin qui protagonista assoluto sia in campionato sia in Coppa Italia. In campionato, dopo 11 giornate, guida la classifica con tre punti di vantaggio sulla Ferrini, quattro sul Castiadas, cinque sull’Ossese e sei sulla Nuorese (queste quattro sono le squadre con le quali si giocherà la promozione in serie D). In Coppa Italia è stata fin qui un’autentica macchina da goal, eliminando prima la San Marco Assemini ’80 (4 a 1 in trasferta e 3 a 0 in casa), poi la Ferrini (6 a 1 in casa, 4 a 1 in trasferta), prima dell’1 a 1 di Arbus. Samuele Curreli è il capocannoniere della Coppa Italia, con 10 goal realizzati in 5 partite, alla straordinaria media di 2 goal a partita ed anche oggi sarà la punta di diamante dell’attacco biancoblu, alla ricerca dei goal della qualificazione alla finalissima

L’Arbus in campionato ha avuto fin qui, anche per una serie di vicissitudini, un rendimento inferiore alle attese e a quello che è il potenziale dell’organico a disposizione del tecnico Marco Piras. Domenica scorsa è tornato alla vittoria dopo quattro sconfitte consecutive, superando il Ghilarza che arrivava da quattro vittorie consecutive, ed occupa l’ottavo posto in classifica in compagnia della Kosmoto Monastir, con 13 punti. In Coppa Italia ha vinto quattro partite nei primi due turni, eliminando prima i cugini del Guspini (2 a 0 in trasferta e 2 a 1 in casa), poi la Kosmoto Monastir (2 a 0 in casa, 2 a 1 in trasferta).

Questo pomeriggio dirige Gian Piero Gatta di Sassari, assistenti di linea Francesco Serusi di Oristano e Matteo Laconi di Cagliari. Fischio d’inizio alle ore 15.00.

Nell’altra semifinale, a Nuoro si affrontano Nuorese ed Atletico Uri. Dirige Alberto Enrico Argiolas di Cagliari, assistenti di linea Giacomo Sanna e Francesco Meloni di Cagliari. Nella gara d’andata, due settimane fa, l’Atletico Uri s’è imposto per 2 a 1, con il doppio vantaggio iniziale e goal della Nuorese, con Mauro Ragatzu su calcio di rigore, al 93′.

Giampaolo Cirronis

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La Commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo!), si è riunita questa mattina e ha espresso quattro pareri favorevoli su altrettanti provvedimenti, predisposti dall’assessorato regionale della Sanità. Il Parlamentino, sentito in audizione l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha approvato, a maggioranza, il Parere 15, “Integrazione delle risorse destinate alle borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione di area sanitaria non medica. Modifica della delibera della Giunta regionale n. 39/16 del 9.8.2017. Capitolo SC02.1118”. Il testo prevede di destinare 350mila euro alle borse di studio per le specializzazioni non mediche per il triennio 2019-2021. Si tratta di risorse risparmiate per le borse di studio delle specializzazioni mediche, «dovute alle rinunce dei beneficiari o alla recente riduzione della durata di alcune scuole di specializzazione». Le borse di studio da assegnare, si legge nel testo della delibera della Giunta regionale, saranno 30 da ripartire tra gli Atenei di Cagliari e Sassari. I commissari dell’opposizione hanno chiesto di estendere il beneficio agli studenti che hanno già iniziato il corso di studi e a quelli che si iscriveranno nei prossimi anni, per evitare una disparità di trattamento. Sono intervenuti il presidente Domenico Gallus, il vice presidente Daniele Cocco (capogruppo Leu) e Antonio Mundula (FdI).

La Commissione ha approvato all’unanimità il parere 17 Legge regionale 2 agosto 2016, n. 18 recante ”Reddito di inclusione sociale – Fondo regionale per il reddito di inclusione sociale – “Agiudu torrau”. Atto interpretativo ed applicativo ai sensi dell’art. 8 della L.R. n. 31/1998. “Linee guida per il biennio 2019-2020 concernenti le modalità di attuazione. Approvazione preliminare. Missione 12 – Programma – 04 – Cap. SC05.0680”. Francesca Piras, direttore generale della Direzione generale delle politiche sociali dell’assessorato della Sanità, ha spiegato che la richiesta dell’Anci Sardegna di attribuire le risorse del Reis direttamente ai Comuni per quest’anno non è possibile, perché non ci sono i tempi tecnici necessari. Sarà possibile, ha affermato Piras, dal 2020. La dirigente dell’assessorato ha anche sottolineato che ci sono limiti normativi nel destinare eventuali economie del Reis per i cantieri comunali. Sul tema sono intervenuti il capogruppo di Leu, Daniele Cocco, vicepresidente della Commissione, e la consigliera della Lega, Annalisa Mele.

La Commissione ha, poi, approvato all’unanimità il Parere 18 (Sistema regionale dei servizi per la tutela della salute mentale dedicati a persone con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). Modifica alla delibera della Giunta regionale n. 53/8 del 29.12.2014. Approvazione della programmazione, del sistema tariffario, dei requisiti minimi autorizzativi delle strutture residenziali e semiresidenziali. Approvazione preliminare dei requisiti ulteriori di accreditamento istituzionale). Il problema dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) è in costante aumento, ha spiegato l’assessore Mario Nieddu, e molti pazienti sono seguiti in centri che si trovano in altre regioni. Il testo ha l’obiettivo di regolamentare una problematica emergente in Sardegna: attualmente, ha spiegato Marcello Tidore, direttore generale della Direzione generale della Sanità dell’assessorato regionale della Sanità, la Regione spende per i pazienti seguiti fuori dall’Isola circa 400mila euro, a fronte di 166mila euro che si spendono per le cure in Sardegna. «Ci sono due strutture – ha spiegato Marcello Tidore – pronte ad entrare in attività nel Sulcis e nella Marmilla, ma ce ne potrebbero essere anche altre». La Commissione ha, infine, approvato all’unanimità il Parere 22 (Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli. Linee guida. Approvazione preliminare).

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I portacolori della Porto Cervo Racing sono rientrati dal 10° Tuscan Rewind con un maggior bagaglio d’esperienza e la voglia di affrontare con sempre più passione e determinazione la stagione agonistica 2020.

Sugli sterrati senesi Michele Liceri e Salvatore Mendola (Peugeot 208 R2B) hanno chiuso al 34esimo posto assoluto e al 7° nel CIRT. «Una gara che mi aspettavo completamente diversa – ha commentato Michele Liceri – perché avevamo l’esperienza dello scorso anno e il nostro obiettivo era fare una bella gara. Purtroppo abbiamo avuto problemi con i freni dalla prima prova speciale, e questo ha compromesso tutta la gara, dalla prima all’ultima speciale. Volevamo ritirarci, invece abbiamo scelto di continuare a fare chilometri per acquisire maggiore esperienza. Speriamo in una stagione migliore».

«E’ andata benino – ha detto Salvatore Mendola – purtroppo abbiamo avuto problemi ai freni dalla prima prova speciale e, prima dell’assistenza, dovevamo effettuare tre prove. Sulla speciale Torrenieri-Castiglion del Bosco di 27 chilometri, da metà prova siamo rimasti completamente senza freni. E’ stata dura arrivare in assistenza, abbiamo rischiato tanto, non ci siamo ritirati e, dopo tante sofferenze, siamo riusciti a salire sulla pedana d’arrivo. I presupposti erano diversi, in quanto avendola già corsa lo scorso anno, puntavamo ad un altro risultato o almeno, a divertirci di più. Però fa parte del gioco, le gare sono così. Ringrazio gli sponsor, la nostra scuderia Porto Cervo Racing, gli amici con cui abbiamo condiviso questa avventura e quelli che ci hanno seguito da casa.»

Gara da incorniciare per il navigatore Fabio Salis, 33esimo assoluto e sesto nel CIRT, in coppia con il pilota Andrea Gallu (Peugeot 208 R2B). «E’ stata una trasferta positiva – ha dichiarato Fabio Salis – una gara impegnativa con prove molto tecniche. Nonostante Andrea non avesse molta esperienza su fondi fangosi, si è comportato egregiamente, cercando di accumulare esperienza ed evitando errori. Chilometro dopo chilometro, si è cercato di migliorare e, alla fine, è venuta fuori una gara comunque da incorniciare».

Per quanto riguarda le attività della Porto Cervo Racing, lo scorso weekend, a Ilbono, in occasione della 18ª edizione di “Pane e Olio”, il direttivo e lo staff del Team hanno allestito uno spazio espositivo all’interno del quale sono stati ripercorsi i primi vent’anni di attività della scuderia. E’ stato dato ampio risalto a tutte le gare e agli eventi organizzati dalla scuderia, in particolar modo a tutte le edizioni del Rally d’Ogliastra, iniziato nel 2010 proprio in occasione dell’evento “Pane e Olio”.

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Unisulky-Università Popolare del Sulcis, lunedì 2 dicembre, alle ore 16.30, proporrà la conferenza “Lo sviluppo del turismo in Sardegna, tra spinte digitali e la necessità di un nuovo umanesimo: un connubio possibile”, a cura del prof. Giuseppe Melis, docente di Marketing Turistico all’Università di Cagliari.
L‘incontro, con il patrocinio del CSC della Società Umanitaria, si terrà nella Sala Cinema della Fabbrica del Cinema, presso la Palazzina Ex-Di’, alla Grande Miniera di Serbariu, piazza Sergio Usai.

Unisulky-Università Popolare del Sulcis da quest’anno ha trasformato le caratteristiche e la funzione di SulciScienza, che ora si configura come un grande laboratorio in progress di proposte per la formazione intergenerazionale, come un innovativo incubatore di idee per la cultura, per la società, per la scienza, attraverso la realizzazione di progetti di lungo termine e di eventi con l’obiettivo di mettere in movimento nel territorio un processo strategico integrato, finalizzato alla creazione di un nuovo modello di sviluppo.

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Il Sulcis Iglesiente riavrà la sua ASL. Lo ha assicurato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, alla  delegazione della Rete Sarda per la Difesa della Sanità Pubblica e gratuita, nel corso dell’incontro svoltosi questa sera, dalle 17.30 alle 19.30. All’incontro, la “Rete” era rappresentata dalla portavoce regionale Claudia Zuncheddu e dalle delegazioni di tutti i territori della Sardegna. Il Sulcis Iglesiente era rappresentato da Rita Melis e Giuseppe Perseu.

Le rassicurazioni dell’assessore circa il riassetto del sistema sanitario regionale, con il riconoscimento della ASL al Sulcis Iglesiente, rappresenta la risposta più attesa e la base di tutte le rivendicazioni, contenute in un documento portato all’attenzione dell’assessore.

Il coordinamento territoriale del Sulcis Iglesiente, ha evidenziato all’assessore che, «a seguito dei pensionamenti avvenuti da settembre 2017 ad oggi, è emerso il grave problema della mancanza dell’organico (specialisti, primari, medici, infermieri, OSS) necessario per il mantenimento e l’erogazione dei servizi sanitari. Rivendica l’immediata reintegrazione delle figure professionali andate in quiescenza e/o in mobilità verso strutture sanitarie del capoluogo; l’immediata riattivazione dei reparti di emodinamica, chirurgia e traumatologia H24, 7 giorni su 7; l’immediata riattivazione dei servizi diagnostici per immagini (risonanza magnetica, radiologia)».

Il coordinamento ha evidenziato che «questi semplici interventi non comportano nessun costo aggiuntivo rispetto a quelli sostenuti nel 2017, permettono inoltre l’immediato abbattimento delle liste d’attesa, liste cresciute a dismisura negli ultimi 24 mesi, e riducono in misura esponenziale i costi della mobilità passiva di questa ASSL a favore dei presidi pubblici e privati del capoluogo».

Il coordinamento territoriale del Sulcis Iglesiente ha altresì segnalato «il totale abbandono della struttura ospedaliera del Santa Barbara di Iglesias, sede dei servizi ambulatoriali, priva della guardiania diurna e notturna, lasciata alla mercé di qualsiasi male intenzionato».

Il coordinamento, infine, ha chiesto all’assessore «il dovuto riconoscimento dell’istituzione della ASL Sulcis Iglesiente, ASL che è stata sempre presente e riconosciuta indispensabile per la peculiarità del territorio, ASL venuta meno con la riforma Pigliaru-Arru-Moirano», convinto che «solo con questo strumento si potrà avere un centro organizzativo e di spesa in sede locale, richiamando i dirigenti preposti alle proprie responsabilità di corretta gestione».

L’assessore Mario Nieddu, come sottolineato all’inizio, ha assicurato che il Sulcis Iglesiente riavrà la sua ASL e, nell’immediato, entro la fine dell’anno (perché nel 2020 le nuove norme non consentiranno più di mantenere le graduatorie aperte), verranno fatte le selezioni per il completamento degli organici, con particolare attenzione alle aree che oggi lamentano le maggiori carenze. In questo modo si dovrebbero superare le emergenze più gravi.

«Il nostro giudizio sull’esito dell’incontro è cautamente positivo – spiegano Rita Melis e Giuseppe Perseu -. Abbiamo apprezzato sia la disponibilità dell’assessore al confronto, sia le rassicurazioni sull’istituzione della ASL del Sulcis  Iglesiente. E, ancora, l’apertura di credito annunciata nei confronti della “Rete”, che sarà chiamata al tavolo al momento in cui verrà avviato il confronto per la Riforma del Servizio sanitario pubblico regionale.»

L’annuncio sul riconoscimento di una ASL al territorio, contiene in sé l’implicita conferma che il Sulcis Iglesiente riavrà anche la sua Provincia.

«Abbiamo rimarcato all’assessore il rischio che un eventuale allungamento dei tempi di approvazione della legge di riordino del sistema degli enti locali, potrebbe provocare un altrettanto lungo iter per l’approvazione della riforma del servizio sanitario – concludono Rita Melis e Giuseppe Perseu – e la sua risposta è stata che una volta che la maggioranza ufficializzerà l’impegno politico per l’istituzione delle nuove Province, compresa quella del nostro territorio, si procederà celermente all’approvazione della riforma del Servizio sanitario pubblico regionale, nel quale sarà compresa anche la ASL del Sulcis Iglesiente.»

Giampaolo Cirronis

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«Consideriamo positivo l’impegno preso dal ministro Giuseppe Provenzano, in particolare sul piano di metanizzazione, per il quale ha affermato che il governo deve parlare con una voce sola e rispettare i patti già sottoscritti.»
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca hanno commentato così l’esito dell’incontro avuto con il ministro per il Sud in Prefettura, nel corso del quale gli hanno rappresentato opportunità e difficoltà della Sardegna.
Giuseppe Provenzano – si legge in una nota della triplice sindacale – ha chiarito che spetta al suo ministero vigilare sull’attuazione del Patto per la Sardegna – che comprende anche gli accordi sulla metanizzazione – e, poiché gli accordi non si modificano senza il consenso dei contraenti, è indispensabile il dialogo fra Regione e Governo sulle sue modalità di attuazione o su eventuali modifiche. Ha detto, inoltre, di essere certo dell’attenzione al tema da parte del ministro Giuseppe Patuanelli, assumendosi il compito di rapportarsi a lui e all’intero Consiglio dei ministri affinché le eventuali migliorie al Piano siano discusse e concordate e non frutto di decisioni unilaterali.
«Bene anche gli impegni presi sulla necessità di riportare Eni a un tavolo sul riavvio della chimica verde a Porto Torres e sui complessivi investimenti in Sardegna – hanno aggiunto Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, citando anche il caso Ottana – e sui temi della continuità marittima e aerea, soprattutto in relazione a una interlocuzione con la Commissione europea affinché la disciplina della concorrenza non soverchi il diritto alla mobilità dei sardi.»
L’incontro si è concluso con la disponibilità del ministro ad incontrare nuovamente i sindacati per discutere di tutte le questioni aperte, tra cui il tema delle aree interne, delle infrastrutture materiali e sociali (scuola e sanità) e delle opere pubbliche, sulle quali ha garantito massima attenzione, in particolare sull’accelerazione dei bandi e dei relativi lavori di quelle incluse nel Patto.

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Si è svolto ieri mattina, nella Sala Alcoa della Biblioteca comunale di Portoscuso, un incontro organizzato dall’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro. Nel corso dei lavori è stato fatto sono state sviscerate tutte le tematiche legate al mercato del lavoro in Sardegna, con un focus specifico sul territorio di competenza del CPI di Carbonia. Dopo i saluti del sindaco Giorgio Alimonda, che poi ha coordinato i lavori, è stata fatta la relazione sull’andamento del mercato del lavoro nel territorio del Cpi di Carbonia, curata dall’osservatorio del mercato del lavoro dell’Aspal. Sono seguiti alcuni interventi di sindacalisti e imprenditori che hanno evidenziato le criticità presenti nel territorio e gli interventi richiesti alla Regione ed al Governo per invertire la tendenza negativa. Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda. Abbiamo registrato integralmente l’intervento dell’assessore del Lavoro, che ha fatto una panoramica completa su programmi della Giunta Solinas e sulle varie problematiche sul tappeto, ad iniziare da quelle dell’energia e dei trasporti.