In seguito al 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 20 novembre, il Parlamento europeo ha adottato oggi una risoluzione che valuta le numerose sfide che bambini e giovani devono affrontare.
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In seguito al 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 20 novembre, il Parlamento europeo ha adottato oggi una risoluzione che valuta le numerose sfide che bambini e giovani devono affrontare attualmente.
La risoluzione non legislativa è stata approvata con 495 voti favorevoli, 58 contrari e 87 astensioni.
Bambini vulnerabili e minori migranti
I deputati condannano tutte le forme di violenza contro i bambini, come ad esempio i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali femminili, la tratta e la violenza psicologica, ed esortano tutti i paesi dell’UE elaborare una strategia nazionale per eliminare la violenza sessuale e gli abusi sui minori, sia online che offline. Chiedono inoltre agli Stati membri di elaborare una normativa che vieti e sanzioni le punizioni corporali nei confronti dei minori o, laddove già esiste, ne garantisca l’effettiva applicazione.
Nel testo si chiede inoltre la piena attuazione del regime europeo comune in materia di asilo per migliorare le condizioni dei bambini non accompagnati. Il principio guida nell’affrontare tale questione deve essere la protezione del bambino e non le politiche di immigrazione.
Bambini nei conflitti armati, apolidia, istruzione inclusiva
Poiché alcuni bambini continuano ad essere senza stato alla nascita, si invitano gli Stati membri affinché trovino una soluzione per i bambini apolidi all’interno e al di fuori dell’UE. Inoltre, i minori con disabilità, i minori migranti, i figli di genitori LGBTI, quelli con genitori detenuti e i figli dei cosiddetti ‘foreign fighter’ sono esposti in modo sproporzionato a discriminazioni e necessitano pertanto di un approccio personalizzato per affrontare le loro necessità specifiche.
Per quanto riguarda i figli di foreign fighter detenuti nel nord est della Siria, si esortano i Paesi UE a rimpatriare tutti i minori europei, tenendo conto della loro situazione familiare specifica.
Si invitano, infine, i Paesi dell’Unione a garantire il diritto a un’istruzione inclusiva e ad assicurare l’accesso a informazioni esaustive e adeguate all’età su sesso e sessualità.
Promotori del cambiamento
In una nota positiva della risoluzione, si sottolinea il ruolo chiave che i bambini possono svolgere nell’influenzare l’agenda politica europea, come dimostrano le recenti azioni di mobilitazione contro il cambiamento climatico guidate da bambini e giovani. Infine, si invitano i Paesi che non hanno ancora ratificato la convenzione sui diritti dell’infanzia e i suoi protocolli aggiuntivi a farlo con urgenza.