AIC Sardegna: «Il tema della salute sia oltre l’appartenenza politica».
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L’Associazione Italiana Celiachia Sardegna ODV interviene oggi sulla presentazione di due proposte di legge a sostegno dei celiaci e sulle polemiche emerse tra le diverse forze politiche.
«A nome dei pazienti celiaci dell’Isola – si legge in una nota -, esprimiamo piena approvazione e plauso per le iniziative politico-istituzionali volte a risolvere l’annoso problema, non più rinviabile, della dematerializzazione dei buoni acquisto per i pazienti affetti dalle patologie celiaca e dermatite erpetiforme e la gestione informatizzata del processo di erogazione degli alimenti senza glutine, utilizzando la tessera sanitaria-carta nazionale dei servizi (TS-CNS). Contestualmente manifestiamo imbarazzo per il fatto che un procedimento necessario, lapalissiano, che arriva con notevole ritardo rispetto ad altre regioni, che consente di risparmiare soldi pubblici e di avere dati utili sulle necessità dei pazienti ma, soprattutto, di migliorare la qualità di vita dei celiaci, sia oggetto di divisione e futile rivalità tra schieramenti politici che cercano di intestarsi la paternità dell’iniziativa. Tanto più che le varie proposte messe in campo sono sostanzialmente uguali.»
«In Sardegna, nonostante sia la regione con la percentuale più alta di pazienti affetti da celiachia, vige un sistema anacronistico – si legge ancora nella nota -. Infatti, vengono erogati buoni cartacei che possono essere utilizzati solo in un’unica soluzione ed in un unico esercizio (farmacia o negozio specializzato), impedendo quindi l’accesso a canali come la grande distribuzione e l’utilizzo del buono in modo frazionato. Un sistema inefficiente e costoso, specialmente se paragonato con la gran parte delle altre regioni, soprattutto quelle più virtuose, che hanno adottato la dematerializzazione già da tempo, con ottimi risultati sotto tutti i profili. Col nuovo sistema, una volta a regime, i celiaci avranno la possibilità di utilizzare il buono acquisto anche negli esercizi commerciali della grande distribuzione, non solo in Sardegna ma in tutta Italia. Si avvierà un sistema di di digitalizzazione del buono stesso e la dematerializzazione dell’intero processo di erogazione del contributo, di spesa e di rendicontazione. Sulla base delle esperienze di altre regioni il processo comporterà un risparmio per le casse pubbliche e, ovviamente, un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti.»
«Per lo stesso obiettivo si registrano in ordine sparso: 2 proposte di legge regionali, la n. 27 e la n. 97; un emendamento presentato lo scorso dicembre in sede di assestamento (poi ritirato per mancanza di copertura finanziaria); una proposta (non ancora formalizzata) per l’inserimento nella costituenda legge di bilancio 2020 della somma necessaria a coprire i costi per la dematerializzazione dei buoni acquisto e la gestione informatizzata del processo. Siamo convinti che i temi che riguardano la salute delle persone siano al di sopra delle logiche di partito e delle dinamiche che le governano. Vadano oltre l’appartenenza politica e la distinzione tra maggioranza e opposizione, tra desta, sinistra e centro. Facciamo quindi appello alle forze politiche che hanno a cuore la salute dei cittadini e che in questo caso hanno dimostrato la giusta e apprezzabile sensibilità nei confronti dei celiaci sardi. Chiediamo di mettere da parte le rivalità di appartenenza e dare esempio di unità. Nello specifico – conclude l’Associazione Italiana Celiachia Sardegna ODV – chiediamo l’accorpamento delle proposte in un unico provvedimento al fine di dare in maniera omogenea risposte ai pazienti celiaci della Sardegna, modernizzando e rendendo funzionante un sistema arretrato ed inefficiente.»
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