Dura presa di posizione di Articolo Uno contro le scelte della Giunta Solinas in materia di istruzione.
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Dura presa di posizione di Articolo Uno contro le scelte della Giunta Solinas in materia di istruzione.
«L’istruzione è un pericolo? Per la Giunta regionale della Sardegna pare proprio di sì. Se si vuole colpire lo sviluppo di un popolo si parte dal togliere loro le risorse per conoscere e istruirsi – si legge in una nota di Articolo Uno –. Pare che questo la Giunta Solinas lo abbia capito molto bene dato che in pochi mesi è riuscita con assoluta indifferenza a toccare uno dei più grandi risultati ottenuti dalla scorsa Giunta, per cui Articolo 1 aveva messo il massimo impegno. Il tanto difficile ma raggiunto risultato di dare a tutti gli idonei la borsa di studio universitaria è solo un ricordo. Dall’insediamento della nuova giunta l’odiosissima categoria “Beneficiario non Idoneo” è tornata in auge grazie ai tagli voluti dalla maggioranza. Se questo non bastasse, la nuova maggioranza ha ben pensato di tagliare di tagliare i trasferimenti ai Comuni per far fronte ai costi del trasporto scolastico degli alunni della scuola dell’infanzia e di primo grado, lasciando i comuni da soli a condurre la battaglia contro la dispersione scolastica.»
«Quanto sta facendo l’attuale Giunta – dichiara il consigliere regionale Eugenio Lai – è vergognoso. Si sta pericolosamente giocando con il diritto allo studio delle nuove generazioni, infischiandosene dello sviluppo sociale e culturale ed economico di un’intera Isola. Vedere andare in fumo i grandi risultati raggiunti – aggiunge l’ex assessore regionale all’istruzione Giuseppe Dessena – è inaccettabile. Gli anni scorsi, mattone dopo mattone, eravamo riusciti a trasformare il settore istruzione sardo in un modello che altri regioni invidiavano. Oggi, in maniera scellerata, la nuova maggioranza ha deciso di far arretrare la Sardegna.»
«Articolo Uno – conclude il segretario regionale Luca Pizzuto – si batterà contro questo scempio e contro questo progetto, scientificamente voluto, di abbassare il livello di istruzione e conoscenza dei nostri giovani. Si vuole privare la nostra comunità del più grande strumento contro l’oppressione ed i soprusi. Non lo permetteremo.»
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