Il Cagliari risorge al Meazza, rimonta un goal all’Inter e ora affianca il Milan ed il Parma al 6° posto.
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Il Cagliari ha ritrovato se stesso alla Scala del calcio, al cospetto della vicecapolista Inter, raggiunta con un goal dell’ex Radja Nainggolan. E’ un punto pesante quello conquistato oggi dai rossoblu di Rolando Maran, frutto di un pareggio che conferma la reazione già in parte evidenziata al Rigamonti di Brescia, dopo il periodo nero coinciso con le quattro sconfitte consecutive. La prestazione va anche al di là del risultato, perché oggi il Cagliari si è fatto preferire all’Inter, soprattutto dopo aver subito il goal del temporaneo vantaggio nerazzurro firmato da Lautaro Martinez.
Un altro elemento positivo scaturito dalla partita di San Siro è rappresentato dal ritorno tra i pali di Alessio Cragno, all’esordio stagionale dopo la lunga assenza determinata dal grave infortunio rimediato in precampionato. E, inoltre, dal modo in cui la squadra ha reagito alle numerose assenze, soprattutto nel reparto difensivo che nelle ultime settimane aveva sofferto.
Il Cagliari sale a quota 31 punti, ora affiancato al ritrovato Milan e al Parma, al sesto posto.
Per l’Inter si tratta del terzo pareggio consecutivo per 1 a 1, il quinto nelle ultime sette giornate., il cui peso è stato rivalutato in serata alla sconfitta subita dalla Juventus a Napoli. E’ evidente che qualora la squadra di Maurizio Sarri avesse vinto al San Paolo, il divario sarebbe cresciuto a 6 punti e avrebbe iniziato ad assumere proporzioni preoccupanti, mentre ora, con le due squadre divise da tre punti e la Lazio, fermata sul pari nel derby dopo una lunga serie di 11 vittorie consecutive, potenzialmente tra loro, in quanto ora si trova 2 punti dietro l’Inter ma deve recuperare una partita con il lanciatissimo Verona, oggi vittorioso per 3 a 0 sul Lecce.
«Abbiamo mostrato grande personalità, il piglio di una squadra che sa quel che vuole e come ottenerlo – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Venire a Milano e tenere la supremazia del possesso palla e quasi pareggiare il numero di tiri in porta sono segnali importanti. Non ci siamo mai guardati alle spalle, abbiamo sempre tenuto lo sguardo avanti. Per quanto i ragazzi hanno corso, per la lucidità messa in campo e per la qualità delle giocate, è un risultato meritato. Avevamo lavorato per prepararla in questo modo, alcuni ragazzi, come Paolo Faragò, non avevano mai giocato in quel ruolo, mi hanno dato la disponibilità e si sono applicati con intensità. E’ stata una scelta appropriata per affrontare l’Inter. In fase di non possesso ci ha permesso di sporcare la manovra avversaria, di non dare ampiezza e avere la copertura necessaria per neutralizzare gli attaccanti dell’Inter; quando avevamo il pallone noi abbiamo mandato a vuoto la prima pressione. Interpretare la partita in fase esclusivamente difensiva avrebbe significato sconfitta sicura. Il campo ci ha dato ragione ma sottolineo che il risultato gratifica il lavoro svolto durante la settimana.»
«Una serie di situazioni non sono andate come volevamo, ma consideriamo che oggi abbiamo giocato la quinta di sei partite fuori casa, un calendario molto particolare – ha aggiunto Rolando Maran -. E poi le assenze: a Milano ne avevamo fuori sette, non voglio lamentarmi però è chiaro che quando ti alleni con 14-15 elementi la qualità del lavoro ne risente. Ieri nella rifinitura avevo visto che la squadra andava forte. Il secondo tempo contro l’Inter e la gara di Brescia avevano dato dei segnali, è stato un crescendo continuo e oggi abbiamo dimostrato di avere ritrovato la strada giusta. Siamo andati sotto, non abbiamo perso la testa, la squadra ha continuato a giocare in modo ordinato e sicuro. Credo che se diamo continuità ci mettiamo definitivamente alle spalle il momento difficile e siamo sicuri che una volta superate le difficoltà ci ritroviamo ad essere ancora più forti.»
«Radja Nainggolan è il nostro trascinatore, volevo effettuare il terzo cambio, gli ho chiesto come stava perché aveva dato tutto, lo vedevo in difficoltà. Spinge sempre al massimo, ha grande personalità. Oggi gli ho chiesto di fare l’interno, poi il centrale, ha messo la sua tecnica a disposizione della squadra – ha concluso Rolando Maran -. Radja vuole sempre vincere, sia in partita che in allenamento: la sua personalità per noi è un valore aggiunto.»
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