22 November, 2024
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Legambiente contesta il “Piano Casa” proposto dalla Giunta regionale

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«Il DDL cosiddetto “Piano Casa”, proposto dalla Giunta Regionale, si presenta come un vero e proprio labirinto esplicativo apparentemente inestricabile con un obiettivo sostanziale: smontare sia la Legge Urbanistica 45/89 sia il Piano Paesaggistico Regionale. Infatti si riduce fortemente la portata del PPR nelle aree interne e si toglie qualsiasi valore paesaggistico ai paesaggi rurali, si permette di costruire in agro a chiunque e dovunque, si distribuiscono premi di volumetria importanti in tutta la fascia costiera compresa quella nei 300 metri.»

Lo scrive, in una nota, Legambiente Sardegna.

«Il DDL proposto dall’assessore regionale dell’Urbanistica, e presentato dalla Giunta regionale nello scorso dicembre 2019 – sostiene Legambiente Sardegna –, si prefigge di incentivare e migliorare la qualità architettonica e la sicurezza strutturale del patrimonio edilizio esistente, contraddetto palesemente dall’articolato. Infatti, nel contenuto delle disposizioni si legge compaiono la riduzione del valore paesaggistico delle aree interne, edificazioni a pioggia nelle zone rurali e naturali (anche di pregio), incrementi volumetrici (anche nella fascia costiera) con cessione dei crediti  e persino riapertura delle lottizzazioni convenzionate in zone F, l’utilizzo edilizio residenziale di seminterrati e pilotis, la permanenza in spiaggia di strutture per la balneazione durante tutto l’anno (anche se alterano la bellezza dei luoghi).  Il risultato dell’applicazione di tali misure sarebbe il progressivo degrado paesaggistico ambientale del territorio, l’incremento della pericolosità idrogeologica, la perdita di valore (anche turistico) del territorio costiero ed interno.»

Per queste ragioni Legambiente ritiene che il DDL in questione «sia assolutamente inadeguato nel metodo, poiché si propone come ennesima misura tampone nelle more di una futuribile nuova legge urbanistica, e soprattutto nel merito, in quanto la sua applicazione determinerebbe una pericolosa inversione di tendenza nella complessiva strategia di salvaguardia territoriale e ambientale, inaugurata e disegnata dal Piano Paesaggistico Regionale del 2006, certamente coerente con gli attuali orientamenti di tutela nazionali, comunitari ed internazionali».

Legambiente Sardegna conclude ribadendo che «riferimento indiscutibile per la pianificazione territoriale deve essere il Piano Paesaggistico Regionale, formato in ottemperanza a norma statale ed unico strumento valido di protezione del paesaggio, il cui livello di tutela non può in alcun modo essere ridotto unilateralmente, come inequivocabilmente chiarito da varie Sentenze della Corte Costituzionale». 

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Giovedì 30 gennaio

giampaolo.cirronis@gmail.com

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