L’on. Francesco Agus (Progressisti) sollecita il presidente della commissione Sanità sull’emergenza del “Businco”.
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Il capogruppo dei “Progressisti” e componente della Commissione sanità in Consiglio regionale Francesco Agus ha scritto oggi al presidente della Commissione Domenico Gallus in merito alla situazione vissuta quotidianamente dai pazienti in cura presso l’ospedale oncologico “Businco”. L’esigenza posta dall’esponente dell’opposizione è quella di convocare “con la massima urgenza” una riunione del parlamentino presso la struttura di via Jenner.
Il capogruppo sollecita inoltre la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale, approvato tre settimane fa e conosciuto dalla stampa ma non dai consiglieri regionali, anche al fine di esaminare gli effetti che avrebbe sull’offerta sanitaria la paventata riorganizzazione degli ospedali Oncologico e Microcitemico di Cagliari.
Di seguito il testo integrale della lettera.
“Gent.mo Presidente,
più volte in questa legislatura, così come nella scorsa, abbiamo avuto modo di confrontarci sul tema del diritto alla salute e sul dovere di garantire a tutti i sardi le migliori cure possibili e un’assistenza all’altezza di quella offerta dalle Regioni più avanzate d’Europa.
In nome di questi valori, miei e anche tuoi, credo sia necessario superare ogni steccato e utilizzare tutte le armi nella disponibilità del Consiglio regionale per alleviare le sofferenze di molti cittadini e ripristinarne i diritti oggi evidentemente violati.
Purtroppo i problemi che affliggono la sanità sarda sono tanti. Nei sopralluoghi portati avanti dalla commissione Salute ne abbiamo evidenziato diversi. Da quelli che riguardano i piccoli ospedali a rischio ridimensionamento o chiusura a quelli che invece interessano i grandi presidii responsabili della cura di gravi patologie per tutta la Sardegna.
Ti scrivo in merito alla grave situazione che affligge, non da oggi, i pazienti in cura presso l’Ospedale “Businco” di Cagliari, presidio di rifermento in Sardegna per le patologie oncologiche che, come sai, dal 2014 fa parte dell’Azienda Ospedaliera “Brotzu”.
Si tratta di un caso emblematico. Per numeri e per missione dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello, l’esempio di come anche in una regione periferica e insulare come la nostra si possano garantire cure di alto livello a tutti i cittadini.
Rischia invece di diventare il simbolo del fallimento storico dell’Autonomia regionale. Le condizioni insostenibili a cui sono costretti i pazienti che necessitano di cure chemioterapiche sono una vergogna con cui nessuno di noi può essere disposto a convivere.
Ancora di più in un momento in cui è diffusa la preoccupazione che a fronte di un progressivo peggioramento delle strutture oncologiche pubbliche stia crescendo l’offerta e il numero delle strutture private che operano le stesse discipline in un sistema regionale in cui, a mio giudizio, il privato rischia di non essere aggiuntivo ma sostitutivo dell’offerta pubblica.
Per questo motivo ti chiedo di calendarizzare con la massima urgenza un sopralluogo, nel quadro dell’analisi che da inizio legislatura sta portando avanti in maniera condivisa la Commissione che presiedi e di cui faccio parte, presso la struttura ospedaliera “Businco” di Cagliari.
Credo che, vista la situazione emergenziale, sia un segnale importante iniziare il confronto con gli ospedali di Cagliari, già previsto da tempo, proprio da questo appuntamento.
Al fine di rendere ulteriormente produttivo l’incontro ti chiederei inoltre di sollecitare la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale durante le festività natalizie e già presentato alla stampa anche se ancora non trasmesso al Consiglio regionale, né tantomeno reso disponibile sul web o in altra forma.
Quest’ultimo tema, anche in ragione del paventato accorpamento dell’ospedale oncologico con l’Azienda Ospedaliera Universitaria previsto in una prima versione della riforma, è connesso con la grande preoccupazione manifestata dai pazienti e unanimemente dal personale dell’ospedale riguardo il fatto di dover riiniziare da zero, con poche risorse e con una crisi già in atto, una riorganizzazione non avendo ancora ultimato la precedente.
Certo di un tuo attivo interessamento ti saluto cordialmente.»
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