Michele Ciusa (M5S) rilancia la denuncia di Altroconsumo sulle telefonante a vuoto al CUP
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«Centoventi telefonate per prenotare una visita medica attraverso il Cup e neanche una andata a buon fine. Al punto che, dopo ore e ore perse nel tentativo di parlare con un operatore, ci si deve recare di persona in viale Trieste, fare la fila e sperare che l’odissea finisca presto. È un vero e proprio incubo quello denunciato dall’associazione dei consumatori Altroconsumo, che in questi giorni ha voluto verificare quali peripezie devono affrontare i sardi per prenotare una visita attraverso il Centro unico di prenotazione chiamando al numero 070 474747 o al numero unico regionale di prenotazione sanitaria 1533.»
La denuncia. E’ Michele Ciusa, consigliere regionale del M5S, a rilanciare la denuncia di Altroconsumo. «Il quadro emerso da questo test – spiega il consigliere regionale del M5S – è vergognoso, manca di rispetto ai malati e a tutti i cittadini sardi. Soprattutto, se consideriamo che per larga parte il servizio è utilizzato da persone anziane, che oltre ad avere poca dimestichezza con le voci metalliche e i messaggi preconfezionati, non possono subire ore di attesa, spostamenti da una parte all’altra della città per poi accontentarsi di appuntamenti che arrivano dopo mesi e mesi e che mettono a serio rischio la loro salute, il nostro gruppo in Consiglio regionale ha già presentato un’interrogazione per chiedere il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e digitale dei Cup».
«Con il bilancio di previsione dello Stato per il 2019 – aggiunge Michele Ciusa – e per il triennio 2019/2021, sono stati stanziati 350 milioni di euro per interventi volti a ridurre i tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie attraverso l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica delle visite. Soltanto grazie a una gestione integrata dei dati e delle agende di prenotazione è possibile ottenere una riduzione dei tempi d’attesa. Tempi d’attesa che si sono rivelati biblici in diversi ospedali e reparti degli presidi ospedalieri sardi.»
Che fine hanno fatto i soldi stanziati? «Alla Regione Sardegna sono stati assegnati 13,155 milioni di euro, dei quali 4,210 milioni a titolo di acconto da trasferire entro il 31 dicembre 2019. Per poter ottenere e spendere questi fondi, lo ribadiamo, è necessario avere presentato entro il 31 ottobre scorso il cronoprogramma delle attività che la Regione intende realizzare. Ecco perché rinnovo la domanda contenuta nella nostra interrogazione (a prima firma Desirè Manca) protocollata lo scorso dicembre: in questo momento dobbiamo sapere se la Regione Sardegna rispetterà le tempistiche dettate – conclude Michele Ciusa -. Non possiamo perdere questi fondi fondamentali per la costruzione di un modello di infrastruttura tecnologica e digitale delle prenotazioni che sia rispettosa della dignità dei malati e di tutti i cittadini».
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