22 November, 2024
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Luoghi comuni, scorciatoie: nel linguaggio quotidiano e nelle cronache gli stereotipi offrono una rappresentazione della realtà deformata, incompleta e distorta. Nell’esempio di David Foster Wallace, lo scrittore scomparso nel 2008, sono come l’acqua per i pesci: proprio perché ci circondano e sono ovunque, non li vediamo più. “Il fatto è che nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti, i banali luoghi comuni possono essere questioni di vita o di morte”, raccontava nel suo discorso ai neolaureati del Kenyon College in Ohio, nel 2015.

Gli stereotipi agiscono, infatti, sottotraccia e sono radicati in tutti gli ambiti: politica, sport, cinema, spettacolo, maternità, violenza. Questi vengono veicolati attraverso diverse modalità espressive: linguaggio, foto, immagini, pubblicità, proponendo il più delle volte un’immagine alterata e sessista dei modelli di genere di riferimento e contribuendo a creare un corto circuito nel sistema educativo e sociale e nei media.

Come i vampiri però, gli stereotipi che tanta energia rubano quando si affrontano questioni di genere, se si illuminano, si disintegrano. E se la pubblicità sfrutta gli stereotipi di genere e ne crea essa stessa, proprio perché funzionale a persuadere i consumatori e a vendere un prodotto, la situazione italiana nei media, da questo punto di vista, non ha eguali in Europa. Per tutti questi motivi Giulia giornaliste Sardegna, l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e Assostampa Sarda, in collaborazione con la Facoltà di Studi Umanistici, Dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia dell’Università di Cagliari, organizzano il 30 gennaio 2020, in Aula Motzo (Università di Cagliari, Sa Duchessa), il corso di formazione Stereotipi nei media”. Un momento di aggiornamento e formazione professionale che intende affrontare con un approccio pluridisciplinare la diffusione dei cliché, dei luoghi comuni, delle frasi fatte nei media che propongono un’immagine della realtà rigida e stereotipata che favorisce atteggiamenti e pratiche comunicative pericolose, perché spesso non consapevoli, anziché coltivare un immaginario inclusivo, paritario, differente e democratico. Il corso vale 5 crediti deontologici per i giornalisti iscritti all’Ordine.

Dalle 14.00 alle 17.00 si succederanno gli interventi delle relatrici, subito dopo i saluti dei promotori dell’iniziativa: Elisabetta Gola, docente di Filosofia e Teoria dei linguaggi (Università di Cagliari); Francesco Birocchi, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Sardegna; Susi Ronchi, Fondatrice Giulia giornaliste Sardegna e presidente Co.re.com; Celestino Tabasso, Presidente Assostampa Sardegna.

Intervengono: Cristina Cabras, docente di Psicologia sociale (Università di Cagliari); Simonetta Selloni, La Nuova Sardegna, Vicepresidente Assostampa Sardegna, Giulia giornaliste; Veronica Neri, docente di etica della comunicazione pubblicitaria (Università di Pisa); Daniela Zedda, fotografa e giornalista, Giulia giornaliste; Valeria Melis, grecista e filologa classica (Università di Cagliari, Università Ca’ Foscari Venezia); Claudia Onnis, esperta in legislazione di genere, Formez, Giulia giornaliste. Modera l’incontro Antonella Loi, Assostampa, Giulia giornaliste.

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“Cancro, io ti boccio” è il titolo del progetto promosso dagli studenti della scuola primaria Ciusa e dai ragazzi delle classi terze dell’Istituto di Istruzione Superiore Angioy, che sabato 25 gennaio, dalle ore 8.30 alle ore 13.00, nel piazzale antistante alla scuola di via Lombardia e in piazza Rinascita distribuiranno a prezzo simbolico le “arance della salute”, il cui ricavato sarà devoluto a sostegno della lotta contro il cancro.

L’evento, organizzato dall’Istituto Comprensivo Don Milani in collaborazione con l’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro) ed il comune di Carbonia, mira a informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza dello stile di vita, e in particolare dell’alimentazione, nella prevenzione dei tumori.

«Ci sono battaglie che si combattono insieme», pertanto, tutti i cittadini sono invitati a partecipare per dare un piccolo ma nel contempo grande contributo alla ricerca scientifica per la lotta contro i tumori.

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«Nei giorni successivi all’insediamento di questo governo regionale, il rilancio dell’aeroporto di Oristano-Fenosu sembrava a un passo dalla sua realizzazione. Oggi, a dieci mesi di distanza dai proclami acchiappavoti, Governatore e assessore ai Trasporti non si presentano nemmeno in Consiglio quando è in programma la discussione sulla continuità territoriale, in scadenza il 16 aprile. Sono ormai lontane e vuote le promesse dell’assessore regionale ai Trasporti Giorgio Todde che lo scorso maggio aveva riconosciuto pubblicamente l’importanza dell’aeroporto di Fenosu per lo sviluppo dell’Oristanese e dell’intera Sardegna, dichiarando l’intenzione della Regione di lavorare per la riapertura al traffico passeggeri. Ma questo governo regionale non riesce a garantire nemmeno l’ordinaria amministrazione. Quello che sta accadendo è gravissimo.»

Questo l’accorato appello del consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas, primo firmatario di una mozione che impegna il presidente della Regione, la Giunta e l’assessore dei Trasporti a creare le condizioni per il rilancio dell’aeroporto di Oristano-Fenosu, anche rivalutando concretamente la sua riapertura al traffico passeggeri.

«Lo sviluppo dell’aeroporto di Fenosu è di fondamentale importanza per l’economia dell’Isola. Nonostante l’aeroporto di Oristano non abbia potuto accedere ai contributi per la continuità territoriale, nel primo semestre dall’apertura ai voli commerciali si è assistito a un aumento dell’835% dei transiti comparato all’intero esercizio 2009 e in meno di un mese sono stati venduti ben 2250 biglietti – ha aggiunto Alessandro Solinas -. La storia dell’aeroporto di Oristano-Fenosu è lunga, travagliata e particolarmente sfortunata. Collegato ottimamente al territorio regionale grazie alla vicinanza con la statale 131, dotato di un ottimo e privilegiato posizionamento geografico, questo scalo, per alterne vicende, non è mai potuto “decollare”. L’ultimo capitolo, del 2013, riguarda la messa in liquidazione della società che lo gestiva, la SO.GE.A.OR”.»

«Il Piano di sviluppo aeroportuale che prevedeva il rilancio di Fenosu non è stato attuato. E dal 2017, con la cessione delle quote di proprietà dei soci pubblici, la gestione è passata nelle mani dalla Fenair S.r.l (partecipata dal DASS-Distretto Aerospaziale della Sardegna), e della Aeronike. Nuovi soci che hanno escluso i voli di linea dalla loro programmazione di sviluppo. Dalla privatizzazione della SO.GE.A.OR. non è stata formulata alcuna valida proposta operativa per il rilancio dell’aeroporto, non soltanto sul fronte dei voli commerciali ma anche dell’aviazione generale e del traffico merci. Purtroppo le potenzialità dello scalo, nonostante gli sforzi e gli appelli del Comitato spontaneo, nato proprio per sostenere lo sviluppo dell’aeroporto, e degli amministratori locali, rischiano di cadere nel vuoto – ha concluso Alessandro Solinas -. Lo scalo di Fenosu può e deve rappresentare un’occasione di sviluppo e crescita unica per la Provincia di Oristano e della Sardegna tutta. È ora che la giunta regionale passi dalle parole ai fatti.»

 

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«Se non stiamo attenti il grande bluff della Giunta Solinas porterà al caos dei trasporti e a un crollo dell’economia in Sardegna
Lo afferma il segretario regionale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca a proposito dell’incertezza che regna sui cieli sardi mettendo a repentaglio la imminente stagione turistica.

«Il presidente della Regione ha dichiarato più volte di essere l’artefice della continuità territoriale attualmente in vigore, ma sta facendo di tutto per comprometterla – aggiunge William Zonca -. A quanto abbiamo appreso per mezzo della stampa, perché la Giunta ha visto bene di fare tutto da sola senza coinvolgere le parti sociali e senza alcun reale confronto, la nuova proposta non prevede alcun miglioramento. Come ammette anche un esponente di Forza Italia al quale diamo pienamente ragione, il nuovo modello fa retrocedere clamorosamente la nostra regione. Non si sa ad esempio nulla sulla frequenza dei collegamenti con Roma e Milano, che in caso di riduzione comporterebbe l’ulteriore diminuzione dell’offerta creando enormi problemi ai viaggiatori. Riteniamo quasi vergognoso un comportamento di questo genere soprattutto se poi si chiede la compattezza dei sardi per poter difendere la continuità territoriale. Non si possono fare le cose in maniera autonoma e non condivisa e poi chiedere unità. La verità è che la Giunta Solinas è all’angolo, sotto schiaffo da parte dell’Unione Europea che concederà verosimilmente una proroga solo in presenza di uno schema di continuità territoriale meno favorevole del precedente e comunque alle sue condizioni. Viceversa, bisognava per tempo lavorare sulla proroga e poi su un nuovo schema migliorativo. Il bluff della Giunta regionale di nascondere le carte per poi dare la colpa al ministero e all’Unione Europea non regge – conclude William Zonca -. La colpa di questo disastro è tutta in capo all’esecutivo guidato da Solinas. Ovviamente l’unità in difesa della mobilità dei sardi non è in discussione, ma esigiamo che ognuno si prenda le sue responsabilità.»

 

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«Un atto fondamentale di questa Giunta, che rappresenta non solo un doveroso esercizio di programmazione, ma anche un forte atto politico per garantire a tutti i ragazzi sardi il diritto allo studio.»

Il presidente della Regione Christian Solinas commenta così il Piano di dimensionamento scolastico per la scuola sarda, presentato stamane dall’assessore della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu. «E’ un’impresa difficile ma importantissima – aggiunge il presidente Christian Solinas -. In una Regione vasta e con bassa densità demografica, razionalizzare il servizio scolastico è arduo, ma il nostro obiettivo è stato quello di mantenere in vita tutte le scuole e tutte le autonomie. Con questo piano, afferma il Presidente, combattiamo in modo efficace il fenomeno della dispersione. Nostro obiettivo è quello di garantire ai ragazzi l’accesso a scuola con viaggi meno lunghi e più agevoli».

Con la presentazione del Piano di dimensionamento scolastico e dell’offerta formativa della Sardegna per l’anno scolastico 2020/2021, si gettano le basi di atto fondamentale di programmazione che risponde alle dichiarazioni programmatiche della maggioranza di governo per garantire a tutti il diritto allo studio. Nel corso della conferenza stampa di stamane, l’assessore regionale della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu ha sottolineato l’importanza di assicurare a tutti il diritto allo studio, come garantito della Costituzione.

«L’impegno è stato mantenuto, afferma l’assessore, non a parole ma con fatti concreti. Restano in vita tutti i Punti di Erogazione e tutte le Autonomie anche nei Paesi dove è più difficile per lo scarso numero dei ragazzi. Con un lavoro certosino siamo riusciti a raggiungere questo risultato che è frutto anche delle Conferenze provinciali le cui risultanze ho voluto sempre seguire nel rispetto della volontà e delle indicazioni degli Enti locali. Ma, soprattutto, afferma l’assessore, si è cercato di produrre linee guida che consentano di evitare la dispersione scolastica da cui la Sardegna è afflitta. Abbiamo il 23 per cento di dispersione; uno dei metodi per combatterla è garantire punti di erogazione anche nei paesi più sperduti, e mettere i nostri ragazzi di frequentare con meno disagi e viaggi meno lunghi.»

In questa prima fase della legislatura, la Giunta ha destinato alla scuola e al mondo accademico risorse significative: 16 milioni all’Università di Cagliari, 9 milioni a quella di Sassari, 4 milioni e 400mila per le borse di dottorato di ricerca, 500mila euro per le competenze linguistiche, 850mila euro destinati ai corsi di specializzazione, 5 milioni e 700mila per l’Università diffusa, 3,7 per l’Università della Terza Età, 13 milioni e 650mila per le borse di studio, 3 milioni e 700mila per il trasporto scolastico, 10 milioni e ottocentomila per le disabilità.

 

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«Il DDL cosiddetto “Piano Casa”, proposto dalla Giunta Regionale, si presenta come un vero e proprio labirinto esplicativo apparentemente inestricabile con un obiettivo sostanziale: smontare sia la Legge Urbanistica 45/89 sia il Piano Paesaggistico Regionale. Infatti si riduce fortemente la portata del PPR nelle aree interne e si toglie qualsiasi valore paesaggistico ai paesaggi rurali, si permette di costruire in agro a chiunque e dovunque, si distribuiscono premi di volumetria importanti in tutta la fascia costiera compresa quella nei 300 metri.»

Lo scrive, in una nota, Legambiente Sardegna.

«Il DDL proposto dall’assessore regionale dell’Urbanistica, e presentato dalla Giunta regionale nello scorso dicembre 2019 – sostiene Legambiente Sardegna –, si prefigge di incentivare e migliorare la qualità architettonica e la sicurezza strutturale del patrimonio edilizio esistente, contraddetto palesemente dall’articolato. Infatti, nel contenuto delle disposizioni si legge compaiono la riduzione del valore paesaggistico delle aree interne, edificazioni a pioggia nelle zone rurali e naturali (anche di pregio), incrementi volumetrici (anche nella fascia costiera) con cessione dei crediti  e persino riapertura delle lottizzazioni convenzionate in zone F, l’utilizzo edilizio residenziale di seminterrati e pilotis, la permanenza in spiaggia di strutture per la balneazione durante tutto l’anno (anche se alterano la bellezza dei luoghi).  Il risultato dell’applicazione di tali misure sarebbe il progressivo degrado paesaggistico ambientale del territorio, l’incremento della pericolosità idrogeologica, la perdita di valore (anche turistico) del territorio costiero ed interno.»

Per queste ragioni Legambiente ritiene che il DDL in questione «sia assolutamente inadeguato nel metodo, poiché si propone come ennesima misura tampone nelle more di una futuribile nuova legge urbanistica, e soprattutto nel merito, in quanto la sua applicazione determinerebbe una pericolosa inversione di tendenza nella complessiva strategia di salvaguardia territoriale e ambientale, inaugurata e disegnata dal Piano Paesaggistico Regionale del 2006, certamente coerente con gli attuali orientamenti di tutela nazionali, comunitari ed internazionali».

Legambiente Sardegna conclude ribadendo che «riferimento indiscutibile per la pianificazione territoriale deve essere il Piano Paesaggistico Regionale, formato in ottemperanza a norma statale ed unico strumento valido di protezione del paesaggio, il cui livello di tutela non può in alcun modo essere ridotto unilateralmente, come inequivocabilmente chiarito da varie Sentenze della Corte Costituzionale». 

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Giovedì 30 gennaio 2020 alle ore 18.30 al Fuaié del Teatro Massimo di Cagliari, in Viale Trento 9, si svolgerà il primo appuntamento della rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione 2020 “Non temiamo niente” con la presentazione del libro pubblicato da Rizzoli Credere disobbedire combattere di Marco Cappato in dialogo con la giornalista Anna Piras, caporedattrice e notista parlamentare di Rai Sardegna. La presentazione è organizzata con la collaborazione di Sardegna Teatro, Florio Fuaié e Libreria Edumondo.

Non cambi il mondo, e non difendi la democrazia, facendo sempre quello che ti dicono di fare. Occorre assumersi la responsabilità di contravvenire a leggi ingiuste senza aspettare che qualcuno gentilmente lo conceda. L’obiettivo non è violare le regole, ma cambiarle, la cosa giusta da fare quando la legge si scontra con il vissuto delle persone, trascurando diseguaglianze rese ancora più profonde dalle proibizioni.

È questo che ha fatto Marco Cappato accompagnando in Svizzera dj Fabo, aiutandolo a porre fine alla sua sofferenza a costo di essere perseguito penalmente nel nostro Paese. Ed è questo – ha dichiarato – che farà ancora, per difendere il diritto di tutti di essere “liberi di sorridere, fino alla fine“. Eutanasia e fine vita, dunque, ma anche droghe, sesso, internet, genetica, scienza e diritti umani: contro le molte norme che in diversi campi minacciano la libertà e criminalizzano comportamenti diffusi e realtà sociali ineliminabili.

Marco Cappato si batte da anni con gli strumenti della disobbedienza civile e della nonviolenza – che indica non una semplice assenza di violenza, ma la costante opera attiva per convertire la violenza nel suo opposto – seguendo le orme di illustri personalità come Gandhi e di compagni di viaggio come Marco Pannella. Intrecciando pratica e teoria, la sua storia radicale e le sue azioni – dall’arresto a Manchester per la campagna antiproibizionista alla difesa della ricerca sul genoma e le staminali, alla battaglia contro l’informazione manipolata e la limitazione della libertà digitale -, spiega oggi in questo libro perché disobbedire (civilmente) è lo strumento indispensabile per chi vuole migliorare il sistema e difendere la libertà di tutti, cominciando dai settori, la scienza in primis, dove la presenza dello Stato spesso non è soltanto inutile, ma controproducente. E perché occorre farlo in prima persona: «Assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, sperimentando alternative, creando conoscenza».

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Il consigliere regionale di Liberi e Uguali Sardigna, Eugenio Lai, ha presentato questa mattina un’interrogazione sullo stato dell’organizzazione complessiva del sistema di donazione, prelievo e trapianto di fegato e pancreas del Centro trapianti presso l’Azienda ospedaliera G. Brotzu di Cagliari. Secondo Eugenio Lai «è necessaria una rimodulazione dell’intero sistema per ridare certezze agli operatorie ed incoraggiare il più possibile la preziosa sensibilità dei donatori».

Nell’interrogazione Eugenio Lai chiede al presidente della Giunta regionale e l’assessore dell’Igiene e sanità di «promuovere campagne di sensibilizzazione e informazione sulla donazione degli organi sui trapianti».

«Inoltre – conclude Eugenio Lai – è necessario potenziare le strutture esistenti ed incrementare il numero di chirurghi e infermieri, sfruttando le risorse esistenti, con l’intento di accogliere un maggior numero di pazienti in lista da trapiantare.»

 

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La notizia è di quelle che porta in sé il seme della rivoluzione e dell’evoluzione, in questo caso dell’editoria. Da alcuni giorni è infatti disponibile sulla piattaforma Alexa, lo smart speaker di Amazon, la nuova skill “Giornali Locali” che permette la lettura vocale delle notizie pubblicate dalle testate associate ad USPI, già raccolte nell’aggregatore UspiNews.it .

L’idea

L’idea nasce dall’esigenza di estendere le possibilità di fruibilità del sito Uspinews.it , su cui sono già presenti in tempo reale le notizie degli Associati USPI, ampliandone la fruibilità anche sul nuovo sistema degli smart speaker.

Questo passaggio all’intelligenza artificiale permette oggi agli editori USPI, che grazie all’associazione possono essere gratuitamente presenti sulla principale piattaforma degli assistenti vocali, di allargare la propria offerta di pubblicazione, così da essere raggiunti con grande facilità dai propri lettori, ovunque nel mondo.

Come funziona

La skill “Giornali Locali” legge le notizie, presenti sul sito UspiNews.it, aggiornato in tempo reale mano a mano che i giornali USPI pubblicano le notizie del proprio territorio o categoria. Quando si avvia il comando vocale la skill legge le ultime notizie pubblicate in tempo reale da tutta Italia, oppure una selezione degli ultimi aggiornamenti scelti per regione o argomento.

La versione della skill, ancora in versione beta, è già scaricabile sui dispositivi predisposti o su smartphone, tramite la app Alexa.

La collaborazione

La realizzazione di questo innovativo strumento di divulgazione delle notizie attraverso i nuovi mezzi tecnologici è stata possibile grazie alla nuova collaborazione che USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) ha avviato con la società di sviluppo digitale 22HBG.

22HBG
È una società di comunicazione specializzata nello sviluppo app, che si pone l’obiettivo di far comunicare diversi oggetti tra loro. La società è nata nel 2011 a Ferrara e ha come scopo quello di essere partner delle Media Company e dei Grandi Gruppi nei processi di diffusione di contenuti via etere e sul web.

USPI
USPI (Unione Stampa Periodica Italiana), costituita nel 1953, associa le testate periodiche italiane, edite o trasmesse con qualunque mezzo, e ha come scopo rappresentare la stampa periodica italiana nella tutela degli interessi professionali, morali e materiali dell’intera categoria.

L’USPI non persegue fini di lucro ma svolge prevalentemente attività di assistenza ai propri iscritti (circa 3.000 testate periodiche) e di loro rappresentanza in tutte le sedi pubbliche o private nelle quali tale rappresentanza è richiesta o prescritta.

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«Il problema della continuità territoriale in Sardegna si fa sempre più grosso, e a risentirne è, soprattutto, Cagliari, che rischia ogni giorno che passa di restare sempre più isolata.»

Lo afferma Edoardo Tocco, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, che prosegue la sua battaglia in difesa dei passeggeri penalizzati.
«Il capoluogo ormai è a terra – prosegue Edoardo Tocco -. Dopo il disastro delle festività appena trascorse, la situazione non è ancora stata risolta.»

Il presidente dell’Assemblea cittadina lancia un appello alla Giunta regionale: «Sono certo che il presidente Christian Solinas riuscirà a trovare una soluzione a questa vicenda e saprà risolverla al meglio, ma bisogna agire presto, ormai non c’è più tempo. Cagliari e l’intera Sardegna rischiano di restare fortemente penalizzate, la stagione turistica è alle porte e non possiamo permetterci di farci trovare in queste condizioni».