23 November, 2024
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Sarà rettificata domani dall’Aou di Sassari la delibera numero 4 del 15 gennaio scorso, con la quale si approvava la convenzione tra l’Azienda di viale San Pietro e la congregazione religiosa delle Figlie della carità di San Vincenzo de Paoli.

«Non c’era alcuna intenzione da parte dell’aziendaspiega la direzione generale dell’Aou di Sassari di assumere nuovo personale Oss al di fuori dei concorsi. Si voleva provvedere soltanto alla necessità di sostituire una religiosa, che andrà in quiescenza a febbraio, con un’altra.»

Con la delibera del 15 gennaio, spiega la direzione nella delibera integrativa che sarà adottata domani, non sarebbe stata modificata la dotazione organica degli Oss né sarebbe stata pregiudicata o modificata la procedura concorsuale relativa all’assunzione di operatori socio sanitari.

Semplicemente, sarebbe stata sostituita una figura, quella della religiosa, comunque già presente nell’azienda anche in virtù di una convenzione stipulata dalla ex Asl di Sassari (oggi Ats) e transitata in Aou il 1 gennaio 2016, con l’incorporazione del presidio ospedaliero Santissima Annunziata.

Nella sostituzione, poi, in prospettiva dell’importante contributo da apportare nei reparti, la scelta sarebbe potuta ricadere su una religiosa in possesso del titolo di Oss, considerato valore aggiunto.

Infine, in considerazione del fatto che la convenzione prevista nella delibera numero 4 non è stata perfezionata con la firma digitale di entrambe le parti, la direzione aziendale nella nuova delibera integrativa – che sarà pubblicata domani – ha stabilito di annullare il precedente schema di convenzione e «di dare atto che verrà stipulata apposita convenzione con il dettaglio delle attività che la suora andrà a svolgere nell’ambito ospedaliero in analogia a quelle già previste nella convenzione fino a oggi in essere».

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«È un’anomalia che i Comuni abbiano dovuto fare ricorso al Tar come ultima risorsa per cercare di far valere le proprie ragioni.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in seguito alla decisione del giudice amministrativo che ha respinto i ricorsi dell’Unione dei comuni del Logudoro e del comune di Ozieri contro la riorganizzazione decisa dalla precedente Giunta.

«Il tribunale ha precisato quali sono le prerogative della Regione in materia sanitaria. Avere la potestà di prendere le decisioni, però, significa anche essere responsabili nei confronti dei cittadini. La riforma della rete ospedaliera che vogliamo portare avanti non sarà calata dall’alto e non potrà prescindere dal dialogo col territorio. Avrà la sua base nel confronto che partirà con gli Stati generali della salute e completerà la riforma del nostro sistema sanitario – conclude l’assessore regionale della Sanità – su cui contiamo di accelerare per poter rispondere con forza alle tante emergenze presenti nella nostra Isola.»

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Venerdì 17 gennaio 2020, alle ore 11.00, presso la Casa di Accoglienza Lions, in via Edward Jenner, 6 a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione del concerto “Piero Marras per la Casa di Accoglienza, alla quale presenzierà lo stesso artista Piero Marras col Presidente della Casa di Accoglienza Lions di Cagliari.

La serata vuole essere un evento speciale con finalità benefiche e, si terrà a Cagliari venerdì 31 gennaio 2020, alle ore 21.00, al Teatro Massimo.

Lo spettacolo che vedrà protagonista il cantautore avrà come obiettivo una raccolta fondi da devolvere a favore della Casa di Accoglienza Lions per pazienti oncologici trapiantati d’organo e in attesa di trapianto. Una struttura che offre ospitalità e servizi ai pazienti e ai loro familiari.

Piero Marras si esibirà accompagnato da un gruppo di strumentisti che da diversi anni collaborano e fanno da supporto ai suoi concerti.

I biglietti saranno disponibili presso: Teatro Massimo (Via De Magistris 12, tel. 892 234), Box Office (V.le Regina Margherita 43, 070 657428) e Casa di Accoglienza Lions (Via Edward Jenner 6, 070 501112).

Platea 20,00 euro – Galleria 15,00 euro.

Informazioni 070-501112 www.casalions.it .

 

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Ieri, 15 gennaio 2020, nel corso di un’operazione antibracconaggio, il personale della Stazione Forestale di Capoterra e del Nucleo Investigativo dell’Ispettorato di Cagliari, ha arrestato un latitante evaso dal 22 ottobre 2019 dal carcere di Alghero.

I fatti. A seguito di un’attività di presidio e controllo del territorio, i Forestali hanno individuato in località Bacchi Alinu nelle campagne di Capoterra, una baracca mimetizzata nel folto della vegetazione.

La baracca si presentava a prima vista in stato di abbandono ma alcuni elementi, come il letto con le lenzuola e la presenza di vivande hanno dimostrato che fosse abitata e frequentata. Inoltre, in prossimità della baracca, era stato realizzato un sentiero funzionale all’esercizio dell’uccellagione.

Si è proceduto quindi ad un’attività mirata di appostamento e controllo e si è accertato che nei pressi si aggirava una persona con abbigliamento mimetico e zaino.

Ieri, mercoledì 15 gennaio, è scattata l‘operazione.

Intorno alle ore 12.00, in un sentiero in prossimità della baracca, è stato bloccato l’individuo, il quale non ha opposto alcuna resistenza. A seguito della perquisizione, l’uomo è risultato in possesso di un coltello di genere proibito e di 4 munizioni caricate con pallettoni.

L’identificazione ha consentito di stabilire che si  trattava di E.G., 54 anni di Capoterra, latitante dal 22 ottobre 2019, poiché  evaso dalla casa di reclusione di Alghero, dove stava scontando una pena di 9 anni per rapina (fine pena prevista a settembre 2024).

L’individuo non si era ripresentato in carcere dopo un permesso di 3 giorni, e si era dato alla macchia.

Dopo il fermo sono state eseguite le perquisizioni nei diversi nascondigli individuati, tra cui anche un anfratto roccioso, nel quale si rinvenivano lacci per catturare cervi e cinghiali, reti per l’uccellagione, nonché 96 munizioni costituite da cartucce caricate a pallettoni e da proiettili di fucile calibro 273.

Dagli elementi raccolti e dal materiale sequestrato, emerge che l’uomo traeva sostentamento grazie all’attività di bracconaggio, praticata con fucile e lacci.

L’arresto e la condanna. Su coordinamento del magistrato di turno, l’arrestato è stato condotto al carcere di Uta, a disposizione del Giudice.

E.G., processato per direttissima per la sola evasione, è stato condannato ad 1 anno e 3 mesi di reclusione.

Sono ora in corso indagini per verificare la rete di complicità che ha coperto la latitanza, considerato che l’area dove il latitante è stato fermato, è una zona di caccia.

L’operazione, definibile ad “alto rischio”, si inquadra nell’attività sempre più efficace di contrasto del fenomeno del bracconaggio e di capillare controllo del territorio da parte del Corpo forestale della Regione Sardegna, a tutela della legalità e della protezione dell’ambiente e della biodiversità.

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Cinquemila aziende agro-pastorali sarde rischiano di fallire e di finire all’asta a causa di un perverso meccanismo partito nel lontano 1988 e che Regione e banche non sono riusciti finora a bloccare. La questione è ora al centro di una interpellanza urgente presentata da nove parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle (primo firmatario il deputato Pino Cabras) e rivolta al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ed al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova.

I parlamentari hanno inoltre presentato un emendamento al decreto Milleproroghe con il quale si punta a sospendere fino al luglio del 2021 i giudizi pendenti presso i tribunali sardi e si istituisce un commissario ad acta che dovrà definire una soluzione che tuteli gli imprenditori agricoli, la sostenibilità dell’attività di impresa e i lavoratori coinvolti.

La vicenda è quella della legge regionale 44 del 1988 che consentiva l’abbattimento dei tassi d’interesse per i mutui sino a quindici anni in favore degli imprenditori agricoli isolani in condizioni di difficoltà economiche. La legge fu però ritenuta illegittima dall’Unione europea ma a causare il danno maggiore furono le gravissime inadempienze della Regione Sardegna che hanno consentito alle banche di richiedere la restituzione delle somme erogate in conto interessi senza neanche concedere agli imprenditori agricoli la possibilità di rateizzarle.

Nella loro interrogazione urgente i deputati Pino Cabras, Luciano Cadeddu, Emanuela Corda, Paola Deiana, Mara Lapia, Alberto Manca, Nardo Marino, Mario Perantoni e Lucia Scanu, ricordano come dopo la bocciatura definitiva nel 1997 della legge da parte dell’Unione europea, «la Regione non informò i beneficiari dei mutui, limitandosi a non erogare più il contributo in conto interessi, causando la lievitazione dei debiti degli agricoltori nei confronti delle banche, le cui rate passarono da un tasso di interesse del 2-5 per cento a quello del 13-18 per cento». Solo nel 2001 la Regione Sardegna ha notificato il provvedimento di revoca del concorso interessi concesso, «richiedendo ai circa cinquemila beneficiari la restituzione degli aiuti percepiti e dei relativi interessi». 

Il risultato è che migliaia di aziende ora rischiano di fallire e finire all’asta. Inoltre, come si legge nell’interrogazione «mentre fino ad ora si è dato per scontato che il ruolo di custode del bene all’asta potesse essere svolto dallo stesso imprenditore, nell’interesse dell’integrità del bene e del proseguimento dell’attività dell’impresa, attualmente il Tribunale sta procedendo alla nomina di custodi tramite l’Istituto di Vendite Giudiziarie, rendendo di fatto impossibile la prosecuzione dell’attività di impresa, indispensabile agli imprenditori per accumulare sufficiente liquidità in vista di una chiusura concordata della controversia, col rischio di pregiudicare il benessere del bestiame e la salvaguardia dell’integrità dei beni immobili».

A nulla poi è servita la commissione di tre esperti (designati ciascuno dal ministro dell’Economia e delle finanze, dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e dalla Regione Sardegna) istituita nel 2007 che avrebbe dovuto proporre una soluzione del problema.

Proprio per questo motivo nell’interrogazione presentata dai deputati Cinque Stelle si chiede al Governo di adottare iniziative urgenti per rilanciare l’attività della commissione e salvare dal fallimento le cinquemila imprese del settore agro-pastorale sardo

Con l’emendamento al decreto Milleproroghe viene istituito anche un commissario ad acta che avrà il compito di effettuare una ricognizione e valutazioni sul contesto creditorio/debitorio ad oggi venutosi a creare, mentre il ministro delle Politiche agricole,  con proprio decreto, emanato di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, dovrà individuare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, le modalità e i criteri  della procedura di liberazione dal debito degli imprenditori al fine di garantire la continuità delle aziende agricole e la tutela dei lavoratori.

 

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Nell’ambito dei festeggiamenti per la Giornata internazionale dei portatori di disabilità, la segreteria provinciale SPI CGIL ha organizzato, con il patrocinio del comune di Carbonia, l’evento intitolato “Io valgo: mettiamo le ali al nostro futuro”, in programma domani, venerdì 17 gennaio, alle ore 9.00, nel Teatro Centrale di piazza Roma.

Alla manifestazione saranno presenti gli alunni degli Istituti superiori di Carbonia, i rappresentanti delle associazioni dei disabili e i pensionati SPI CGIL.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

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Il Parlamento europeo ha adottato, per alzata di mano, la sua posizione in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità del 2020 (COP 15), che si terrà a ottobre a Kunming (Cina).

Per arrestare l’attuale tendenza alla perdita globale di biodiversità, la conferenza dovrebbe portare ad un accordo su obiettivi giuridicamente vincolanti con scadenze ben precise, chiari indicatori di prestazione e meccanismi di revisione inter pareso di segnalazione sulla base di norme comuni.

L’UE deve essere un esempio

Il Parlamento vuole che la prossima strategia sulla biodiversità per il 2030 garantisca all’UE un ruolo centrale, ad esempio:

        • assicurando che almeno il 30% del territorio dell’UE sia costituito da aree naturali
        • ripristinando almeno il 30 % degli ecosistemi danneggiati
        • integrando maggiormente la biodiversità in tutte le politiche
        • istituendo un obiettivo di spesa chiaro per l’integrazione della biodiversità nel bilancio a lungo termine 2021-2027 di un minimo del 10%

Infine, i deputati sottolineano il bisogno di assumere degli impegni forti a favore di sistemi alimentari e di agricoltura sostenibili, compresi obiettivi di riduzione vincolanti a livello dell’UE sull’uso di pesticidi.

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Manutenzione e sicurezza degli edifici scolastici comunali, un’ottima notizia per la città di Carbonia. A Febbraio 2020 prenderanno il via gli interventi di adeguamento alla normativa antincendio per le scuole di Is Gannaus, via Mazzini e Santa Caterina per un importo di circa 100 mila euro, a cui si aggiungono lavori per una somma di 63 mila euro per la realizzazione di un piano straordinario per le verifiche sui solai e sui controsoffitti e per gli interventi urgenti che dovessero rendersi necessari a seguito di tali indagini. Su quest’ultimo versante, il comune di Carbonia si è recentemente aggiudicato un bando del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). «Si tratta di interventi che ci permetteranno di far fronte a una delle maggiori ragioni di insicurezza delle nostre scuole, rappresentata dal distacco di calcinacci dai soffitti», ha sottolineato l’assessore della Pubblica istruzione, Valerio Piria.

Ad esprimere la sua soddisfazione è il sindaco Paola Massidda per «un risultato importante che ci consente di lavorare per rendere i nostri edifici scolastici più sicuri, confortevoli e funzionali, garantendo il diritto allo studio dei nostri ragazzi e dei docenti».

Gli interventi previsti riguarderanno diversi edifici scolastici del territorio comunale e, segnatamente, le scuole primarie di via Liguria (Istituto Ciusa e relativa palestra), di via Roma (scuola), via Tacca (scuola) a Cortoghiana, via Mazzini (palestra), via Santa Caterina (scuola) e via Dalmazia (Scuola secondaria di primo grado).
I lavori si inseriscono nel solco di una serie di azioni portate a compimento dall’Amministrazione comunale, tra cui si segnala su tutte il ripristino dell’agibilità e la piena fruibilità dello storico edificio scolastico “Sebastiano Satta”, riaperto nel settembre 2019 dopo 3 anni di chiusura e dotato anche di nuovi e funzionali arredi.

Nuovi lavori sono invece prossimi alla partenza, come ha preannunciato l’assessore ai Lavori Pubblici Gian Luca Lai: «Entro questa primavera si avvieranno gli interventi di efficientamento energetico e la messa in sicurezza della centrale termica della Don Milani per un importo complessivo di 45mila euro. Sono in corso lavori sulla palestra Don Milani e altri interventi sono previsti sulla sala mensa della scuola Ciusa per complessivi altri 47mila euro».

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«Questo incontro nasce dalla volontà di trovare una soluzione al caro trasporti. Abbiamo ben presente la necessità di tutelare l’ambiente mettendo in atto ogni buona pratica che possa abbattere le emissioni e contribuire alla lotta all’inquinamento globale, ma non possiamo accettare che questi costi ricadano sui cittadini sardi così come paventato dalle Compagnie di navigazione. È necessario un intervento di carattere ministeriale che abbiamo già chiesto e che solleciteremo in queste ore.»

Lo ha detto l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde nel corso del tavolo di confronto con le compagnie di navigazione e le associazioni di categoria convocato nella sede dell’Assessorato.

All’incontro, chiesto dall’esponente della Giunta Solinas con l’obiettivo di individuare ogni soluzione utile per scongiurare gli aumenti tariffari del 25% che interverranno a seguito dell’entrata in vigore della Direttiva Ue relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili, hanno partecipato i rappresentanti di Moby, Tirrenia, Sardinia Ferries, Grimaldi, Grandi Navi Veloci oltre ai rappresentanti della Logistica gruppo Nieddu e le associazioni di categoria.

«Considerata l’esigenza di trovare una soluzione prima che il costo delle merci venga spalmato sui sardi abbiamo chiesto una proroga all’Unione europea ma non ci è stata concessa – ha continuato l’assessore regionale dei Trasporti -. Siamo in attesa di una risposta da parte del Ministro dei Trasporti a cui abbiamo chiesto un incontro urgente e siamo pronti a qualsiasi interlocuzione utile a chiarire la situazione di svantaggio che grava sulla nostra Isola.»

In merito alla continuità territoriale marittima l’assessore Giorgio Todde ha espresso preoccupazione sui tempi: «Il ministero ha in mano tutti i dati di traffico. Siamo in attesa che venga attivato l’iter per il bando della continuità territoriale, che deve partire con l’indagine di mercato».

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È stata presentata al Consiglio regionale un’interrogazione sottoscritta da tutto il gruppo dei Progressisti, con primo firmatario l’on. Gian Franco Satta, vice presidente della V Commissione Attività produttive, circa lo stato di attuazione della legge regionale n. 24 del 23 dicembre del 2019 “Norme per l’attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo”.

Il legislatore regionale ha voluto fornire uno strumento per consentire, attraverso la predisposizione di un piano straordinario definito e realizzato dall’agenzia ARGEA, d’intesa con l’agenzia LAORE, tramite l’impiego prioritario del proprio personale, il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni a qualunque titolo erogati e relativi al settore agricolo.

La finalità della norma, e quindi il raggiungimento degli obbiettivi prefissati, rischia però di essere vanificata poiché le disposizioni contenute nella legge, nonostante l’urgenza, ad oggi, risultano del tutto inapplicate.

«Ad oggi la Giunta regionale non ha provveduto all’istituzione dell’Unità di progetto, alla definizione dei rapporti con le altre strutture del sistema Regione, all’individuazione del responsabile, ad indicare gli obiettivi, la durata, le risorse umane adeguatamente qualificate a svolgere l’attività in argomento, nonché le risorse finanziarie e strumentali necessarie, tutti elementi da stabilire coerentemente con quanto sancito con la Legge Regionale n. 24 del 23 dicembre 2019 – ha detto l’on. Gian Franco Satta -. È evidente che tali situazioni generano tensioni, malumori e preoccupazioni tra gli operatori agricoli, che non vedono tutelate le esigenze delle proprie imprese agricole, già in difficoltà per la realtà ed il contesto in cui si trovano ad operare, neppure a fronte di una legge approvata.»

«La recente proposta di costituzione di una Commissione sulla pastorizia avanzata dal gruppo UdC-Cambiamo, di fatto – conclude Gian Franco Satta -, è una chiara ammissione che il presidente della V Commissione del Consiglio regionale e l’assessore dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale in questi mesi non hanno combinato nulla»