Roberto Li Gioi (M5S): «Sulla posidonia spiaggiata occorre un piano costiero regionale».
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Il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, vice presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale, interviene nel dibattito in corso sulla proposta di legge sulla posidonia spiaggiata.
«Sulla carta uno strumento utile e rispettoso dell’ambiente costiero, di fatto un lasciapassare che consentirà a chiunque di decidere del futuro delle spiagge sarde pur non avendo alcuna competenza in materia. Da un’attenta lettura dei diversi punti contenuti in questa proposta di legge è chiaro che è stata elaborata ignorando completamente il parere degli esperti in materia, ma fatto ancora più grave è che tra le numerose alternative proposte è presente anche il conferimento della posidonia in discarica. Un’opzione inaccettabile, in totale contrasto con quanto disposto dal decreto “Salvamare” in via di approvazione al Senato grazie all’impegno in Commissione Ambiente della portavoce del M5S Paola Deiana: norma sovraordinata a cui la Regione Sardegna dovrà obbligatoriamente adeguarsi e che ha trovato anche l’approvazione dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, che già lo scorso giugno ad Alghero in occasione della visita del ministro Costa aveva espresso la sua soddisfazione. Al contrario, la proposta di legge del Psd’Az tratta ancora una volta la posidonia alla stregua di un rifiuto e non come una presenza di fondamentale importanza per preservare le nostre spiagge dall’erosione costiera.»
«I proponenti hanno presentato questo provvedimento come un modello virtuoso di riciclaggio della pianta marina, ma se andiamo oltre le apparenze notiamo che la posidonia è destinata a finire tutta in discarica. Infatti all’articolo 1 comma 3 si afferma che i comuni o i titolari di concessioni demaniali, al termine della stagione balneare, devono provvedere al riposizionamento della posidonia nella spiaggia di provenienza per evitare fenomeni di erosione. Tuttavia nel comma seguente si specifica che qualora, per motivi tecnici o economici, ritengano sia necessario optare per la rimozione permanente devono conferire la posidonia prioritariamente negli impianti di recupero e riciclaggio. Ma nel caso in cui le due opzioni sopra descritte non siano percorribili, gli stessi possono procedere allo smaltimento in discarica. Quindi saranno gli stessi comuni (con che competenza?) a poter optare per la rimozione permanente e quindi per il conferimento in discarica.»
«Quanti saranno i Comuni e i titolari di concessioni demaniali che potendo scegliere preferiranno sostenere i costi per il trasporto di questo materiale nei depositi di recupero e riciclaggio? Anche perché – sottolinea Roberto Li Gioi – l’unico impianto di recupero e riciclaggio della posidonia si trova a Quartu. Voi riuscite a immaginare i Comuni e i titolari di concessioni demaniali della Sardegna caricare a proprie spese dei camion per portare la posidonia sino a Quartu? Magari da Alghero, da Olbia o da Orosei? Credo che questa proposta di legge equivalga ad un “fate pure come volete”.»
«Ma soprattutto – sottolinea il consigliere M5S -, stiamo perdendo tempo a discutere una proposta di legge sbagliata che per una materia così delicata si avvale dell’incompetenza comunale, come precisato anche dai massimi esperti regionali con i quali abbiamo avuto la fortuna di confrontarci in Commissione. Gli stessi hanno proposto di affidare la competenza alla Regione Sardegna e di elaborare un “Piano costiero regionale”. Questo perché le spiagge presentano caratteristiche diverse l’una dall’altra dalle quali non si può prescindere. Gli studiosi hanno inoltre offerto gratuitamente la loro consulenza come direttori dei lavori per curare i particolari progetti relativi ad ogni singola spiaggia».
«In Sardegna abbiamo 1.897 km di costa, 495 km sono spiagge. Di questi 160 km sono spiagge in forte modificazione, e 50 km sono già in forte e fortissima erosione. Sono dati che ci devono far riflettere. Dobbiamo lavorare ad una legge regionale che guardi al futuro – conclude Roberto Li Gioi – una legge che permetterà anche ai nostri figli di godere delle nostre spiagge, di questo passo destinate invece a scomparire assestando al contempo un colpo mortale alla nostra economia turistica e balneare.»