24 November, 2024
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Dopo il successo editoriale del volume “Il tempo dei Nuraghi” pubblicato lo scorso anno, è ora in libreria “Il Tempo dei Fenici. Incontri in Sardegna dall’VIII al III secolo a. C.“, secondo titolo della collana di archeologia edito dalla Ilisso. Ancora un’opera monumentale per la quale la casa editrice nuorese ha coinvolto 37 autori, specialisti in vari ambiti, che hanno redatto 78 testi, in oltre 440 pagine, con un grandioso apparato iconografico di 576 immagini a colori e vivaci tavole illustrate, in grado di guidare il lettore in un affascinante viaggio.

Un’avventura editoriale straordinaria, diretta anche per questa nuova edizione dall’antropologa e archeologa cagliaritana Tatiana Cossu, col coordinamento scientifico dei docenti Carla Del Vais, Michele Guirguis, Alfonso Stiglitz ed il coordinamento editoriale firmato dalla storica Anna Pau.

Un volume da sfogliare pagina per pagina, per meglio comprendere e assorbire l’apporto multidisciplinare delle diverse scienze d’indagine affrontate, da quelle botaniche e zoologiche, a quelle più specifiche come la bioarcheologia o la paleopatologia, discipline che grazie a rigidi protocolli di ricerca sui metodi di raccolta dei frammenti ossei consentono oggi un quadro più chiaro delle numerose sepolture. Tanti nuclei tematici che come le tessere di un mosaico restituiscono un affresco affascinante e complesso di un’epoca che ha visto i Sardi protagonisti nell’ampio scenario del Mediterraneo.

La storia e la cultura del popolo che inventò l’alfabeto sono state studiate grazie a una metodologia narrativa originale, in grado di elaborarne i molteplici ambiti: le merci e le rotte, la politica e la religiosità, le attività agricole e artigianali, la casa e la vita domestica, il trattamento dei defunti e le tombe infantili. E ancora: le divinità, l’alimentazione, la musica e la danza, la scrittura, i gioielli e gli amuleti, i templi, le tombe e la ricerca antiquaria nelle principali necropoli di Sardegna (Monte Sirai, Tharros, Othoca, Tuvixeddu, Villamar).

Il risultato, oggi presente in tutte le librerie – compreso il book-shop del nuovo Spazio Ilisso di via Brofferio a Nuoro – è un volume esaustivo, dall’apparato iconografico sorprendente, reso possibile oltre che dal contributo del Banco di Sardegna anche grazie alla collaborazione di quanti ogni giorno si occupano della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio storico: il Polo Museale di Cagliari, i Musei e le Soprintendenze archeologiche della Sardegna, i Musei Reali di Torino, il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo di Roma, il Museo del Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, i piccoli Comuni, l’Università di Cagliari e quella di Sassari, una rete preziosa di enti e istituzioni al lavoro per restituire l’affascinante civiltà dei sardi.

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Dopo il successo dello scorso anno, torna a Carbonia l’appuntamento in compagnia di storie fantastiche. Da domenica 19 gennaio c’è “Fiabe a merenda”: quattro date, una al mese, in quattro luoghi diversi del Sistema Museale di Carbonia. Le attività sono dedicate ai bambini da 5 a 10 anni insieme alle loro famiglie. L’iniziativa è a cura della Cooperativa Sistema Museo, gestore del circuito museale, in collaborazione con il comune di Carbonia.
Le altre date sono il 16 febbraio, il 15 marzo e, ultimo appuntamento, il 19 aprile.

Si comincia domenica 19 gennaio al Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani con il laboratorio “C’era una volta Helmut”.
I piccoli partecipanti, attraverso il racconto e la costruzione di un pop-up, ripercorreranno la vita del mammut Helmut e conosceranno il mondo in cui viveva, fino ai primi incontri con l’uomo del Paleolitico.
Il laboratorio consentirà di far conoscere alle famiglie una recente acquisizione del museo: parte dello scheletro fossile di un grande mammut lanoso proveniente dalla Germania.
Un grande pop-up trasporterà i partecipanti nell’era glaciale e farà scoprire dove vivevano Helmut e i suoi amici. I bambini potranno, poi, costruire un piccolo pop-up personale con gli elementi narrati nella storia.

La quota di partecipazione ad ogni laboratorio è di 8 euro.
Tutti gli appuntamenti iniziano alle 15.00 con l’accoglienza dei partecipanti e proseguono alle 15.30 con le attività.

  

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Ieri mattina gli alunni delle scuole di Teulada hanno ricevuto le borracce in alluminio per limitare l’uso delle bottigliette in plastica e per ricordare che l’acqua di rete è potabile, più economica e a impatto zero. Il progetto è stato promosso e finanziato dall’Amministrazione comunale e condiviso dall’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu”.

«Il progetto – spiega il sindaco Daniele Serra – rientra in una più ampia strategia di interventi e iniziative volte a sensibilizzare le nuove generazioni al riuso dei materiali, incentivare le buone pratiche sostenibili ed accrescere la consapevolezza e la cultura ambientale. Le borracce sono impreziosite dalle simpatiche rappresentazioni dei nostri abiti tradizionali create dal laboratorio artigiano di idee Labai di Teulada.»

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Enel, uno dei principali produttori di energia pulita operante nel settore dell’elettricità e del gas, a Gennaio 2020 ha aggiornato gli annunci di lavoro per la ricerca di diplomati da assumere su tutto il territorio nazionale oltre ad una ampia varietà di posizioni lavorative come addetti allo sviluppo aziendale, specialisti di controllo, etc., da inserire nelle sedi sia in Italia che all’estero. L’azienda, una multinazionale presente in 35 Paesi dove lavorano circa 70 mila persone, è alla ricerca di figure proattive, curiose, dinamiche, fortemente motivate con buone capacità organizzative e relazionali e sensibilità ai temi della sicurezza, con voglia di crescere sia dal punto di vista professionale che personale, disposte a lavorare per migliorare il mondo e rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici e dal bisogno sempre crescente di energia pulita. Lavorare in Enel è sempre un’ottima opportunità per crescere, essere valorizzati, innovare e contribuire alla creazione di valore condiviso con le comunità e i cittadini e questo significa far parte di un grande Gruppo che ogni giorno fonde culture, esperienze e soluzioni. L’azienda…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_enel_sett_2019_2.html .

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Gli arrivi di Graziano Mannu sulla panchina del La Palma Monte Urpinu (Eccellenza regionale), subito dopo Natale, e di Fabio Piras su quella della Monteponi (Promozione regionale), ufficializzata stamane, rafforzano la presenza di tecnici di Carbonia sulle panchine dei due principali campionati regionali. Graziano Mannu, uno dei tecnici di più lunga e brillante esperienza nel campionato di Eccellenza, è tornato sulla scena dopo un anno e mezzo, al capezzale di una squadra “malata”, con l’obiettivo di ripetere l’impresa compiuta nel campionato 2017/2018 alla guida della Kosmoto Monastir. In precedenza ha guidato per sette stagioni consecutive il Carbonia, tra Eccellenza e Promozione, il Sanluri, il Ghilarza (con il quale ha vinto Coppa Italia e Super Coppa) e Castiadas. Ha iniziato la nuova esperienza nel campionato che ha avuto fin qui grande protagonista, capolista con Castiadas ed Ossese in campionato e finalista con l’Atletico Uri in Coppa Italia, la sua ex squadra, il Carbonia, guidata brillantemente da Andrea Marongiu, tecnico originario di Gonnesa ma ormai veterano al Carbonia, alla quarta stagione non consecutiva in panchina, dopo l’esperienza avuta da calciatore. Fabio Piras è tornato in panchina oggi, dopo l’esperienza avuta nella passata stagione alla guida del Carbonia, conclusa con un terzo posto, ed alcuni mesi di pausa, i primi dopo i tanti anni vissuti prima da calciatore, poi da allenatore nel settore giovanile, con l’obiettivo di rilanciare un’altra squadra “malata”, la Monteponi, costruita per vincere in estate e ricostruita quasi interamente prima di Natale, oggi ancora lontana dal vertice della classifica.

Nel girone A del campionato di Promozione, allena un altro tecnico di Carbonia, Titti Podda, una lunga carriera alle spalle (le esperienze più lunghe le ha vissute con la Gialeto ed il Siliqua, brevi quelle con Carbonia e Monteponi), quest’anno alla guida del Villamassargia. Marco Farci, originario di Paringianu, è protagonista con il Cortoghiana dei miracoli, secondo un anno fa in Prima Categoria, ripescato a seguito della fusione del Carbonia con il Samassi ed ora quarto in classifica al termine del girone d’andata e semifinalista in Coppa Italia con la Macomerese.

La pattuglia dei tecnici di Carbonia è forte anche nel girone B del campionato di Prima Categoria. Due delle quattro squadre sulcitane, infatti, sono guidate da un paio di stagioni da tecnici della città mineraria: la Fermassenti da Roberto Concas, l’Atletico Villaperuccio da Gian Marco Manca.

Da diversi anni non si ricorda una presenza così numerosa e qualificata di tecnici di Carbonia nei campionati regionali, a conferma della crescita del movimento che sicuramente potrà avere un’ulteriore spinta dai risultati delle squadre più attrezzate, Carbonia in testa. E ad alimentare la fiducia è sicuramente l’età media ancora giovane dei tecnici oggi protagonisti.

Giampaolo Cirronis

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Oggi, presso l’Aula Benedetto XVI della Curia Arcivescovile, a Cagliari, si è tenuta la prima conferenza stampa del nuovo arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi.
Nato a Catania cinquantacinque anni fa, mons. Giuseppe Baturi prende il posto di Arrigo Miglio, arrivato al termine del suo mandato per raggiunti limiti d’età, per i prossimi anni.
«Sono due le isole che si incontrano, Sicilia e Sardegna, che per certi versi hanno aspetti simili ma – ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi – sarà per me fondamentale conoscere meglio la vostra isola per fare un accostamento ma devo fare un plauso a questa meravigliosa isola per la ricchezza  e valorizzazione delle radici sarde che sono state sempre presenti e fattive in una concreta disponibilità tra comunità.»
Nel prosieguo, mons. Giuseppe Baturi non ha mancato di volgere il suo pensiero sui venti di guerra che si prospettano in Iran e ha aggiunto che «è esiziale la frase che dice: “La pace non si costruisce scambiandosi missili”».
Il nuovo arcivescovo di Cagliari non ha mancato di evidenziare il fattore immigrazione che deve essere affrontato con razionalità e disponibilità per una giusta integrazione, aspetto fondamentale per assicurare una piena e giusta dignità.
Mons. Giuseppe Baturi ha espresso la sua preoccupazione per la disoccupazione che attanaglia ancora l’Isola Sarda ma al contempo ha sottolineato che è necessario che il profitto individuale non vada a discapito delle dignità dell’uomo, valore fondamentale che necessita di ulteriori iniziative finalizzate ad un nuovo sviluppo dove ancora una volta e con fermezza, “L’Uomo” deve essere il centro della società, attore principale per uno sviluppo concreto, dove la famiglia riveste un ruolo determinante nella società.
Armando Cusa

Mons. Giuseppe Baturi, nuovo arcivescovo di Cagliari.

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“Il futuro dell’ambiente è futuro per tutti” è il tema di una ricerca promossa dal Csv Sardegna Solidale e realizzata dalla Fondazione Zancan. L’obiettivo è quello comprendere in che modo le associazioni possono affrontare la sfida ambientale. Partita nello scorso mese di novembre, la ricerca è ora nella sua fase finale che prevede la compilazione da parte dei volontari dei questionari online predisposti dai ricercatori. Perché il campione sia il più rappresentativo possibile e per raccogliere idee e proposte per affrontare in modo solidale la sfida ambientale è dunque necessaria la collaborazione delle associazioni.

Per partecipare allo studio è sufficiente richiedere il link di accesso al questionario inviando una mail a csvsardegna@tiscali.it oppure chiamando il Numero Verde 800 150440.

Ogni contributo resterà anonimo. Non verranno infatti raccolte e memorizzate informazioni, cookies o altri elementi che permettano l’identificazione dei partecipanti attraverso i dispositivi informatici utilizzati, e le risposte verranno analizzate in forma aggregata cioè insieme con quelle di tutte le altre persone che in Sardegna partecipano alla ricerca.

«I giovani ci chiedono di affrontare con loro l’emergenza ambientale perché l’ambiente è futuro per tutti – spiega il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru -. Per questo serve l’impegno delle istituzioni, delle imprese, dei produttori, del commercio, delle associazioni. È importante dialogare con le comunità locali e con lo sforzo prezioso di tutto il volontariato sardo: ambientale, culturale, sociale, sanitario, nei diversi ambiti di impegno dove i volontari contribuiscono ogni giorno alla promozione umana e ambientale a vantaggio di tutti.»

«Quello che chiediamo ai volontari è di dirci come affrontare i problemi che nascono dai modi sbagliati di pensare e di fare – conclude Giampiero Farru -, ma chiediamo anche di ripensare gli stili di vita, per non sottovalutare i rischi a cui andiamo incontro. Le domande, in particolare quelle finali, chiedono cosa si può fare insieme, per valorizzare le bellezze e le potenzialità dei territori della Sardegna.»

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L’on. Gian Franco Satta (Progressisti) ha presentato un’interrogazione che intende far luce su possibili violazioni da parte dell’Amministrazione regionale in materia dii organizzazione delle strutture burocratiche regionali e attribuzione degli incarichi di responsabilità, imparzialità dell’azione amministrativa, lesione dei diritti dei lavoratori, della loro sicurezza e salute.

L’iniziativa vede come ulteriori sottoscrittori l’intero Gruppo dei Progressisti, cui lo stesso consigliere aderisce.

«L’interrogazione poggia le basi sulle decisioni assunte dall’attuale Giunta di avviare un’ampia e radicale ristrutturazione degli uffici regionali, provvedendo al contempo ad una altrettanto ampia e radicale sostituzione dei responsabili delle strutture Direzioni generali, di Servizio e anche di Settore, che appaiono essere stati adottati in violazione dei criteri di legge, atti a garantire efficienza, economicità ed imparzialità nella gestione amministrativa – si legge in una nota -. La medesima Amministrazione pare non abbia voluto considerare quanto previsto dalla legge in merito alle richieste alte professionalità per gli incarichi tecnici assegnati agli Uffici di Gabinetto, all’impiego prioritario delle professionalità dirigenziali interne nelle funzioni di Direzione generale, ricorrendo invece, in alcuni casi, alla contrattualizzazione di personale esterno, anche privo dei necessari requisiti di legge, nuovi ed ingiustificati oneri a carico del Bilancio della Regione.»

«Non solo, ulteriori possibili violazioni sono state rilevate nella tutela dei diritti dei lavoratori. Si hanno notizie circa la sistematica mancata applicazione dell’articolo 68 del D.lgs. 30 marzo 2001 n.165 e dell’articolo 81 del TUEL D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, motivata da atteggiamenti discriminatori avverso personale che abbia svolto funzioni di rappresentanza politico-istituzionale. Inoltre, è stato riscontrato che gli uffici regionali, in particolare presso il Palazzo di viale Trento, edificio della “Torre” compreso, sarebbero inidonei ad ospitare il personale dipendente, per rilevanti questioni di sicurezza, igiene e salubrità degli ambienti di lavoro.»

Considerata la delicatezza degli interventi, estremamente rilevanti da un punto di vista della trasparenza e imparzialità amministrativa nonché della tutela dei diritti dei lavoratori, i sottoscrittori interrogano il presidente della Regione Autonoma della Sardegna e l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione «per sapere quale sia la loro posizione in merito alle possibili violazioni di legge riscontrate».

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Il 12 gennaio 2020, alle ore 15.30, l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari accoglierà il “Gran Concerto di Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale” che ormai da 8 anni attira centinaia di spettatori.  Anche questa edizione sarà a ingresso gratuito, con una disponibilità di ben oltre 800 posti.

Nelle precedenti edizioni si è assistito sempre al tutto esaurito, con tante persone che non riuscivano a trovare posto, ma quest’anno, grazie alla disponibilità del Conservatorio di Cagliari, il concerto, ha trovato ospitalità nell’Auditorium di Piazza Porrino che fra platea e galleria supera gli 800 posti disponibili, quasi triplicando la capienza rispetto all’anno scorso, in modo che tutti possano trovare posto in questa iniziativa di grande valore artistico, sociale e di scambio culturale divenuta ormai tradizione cittadina molto apprezzata dalla diaspora e dai sardi.

Il concerto è tenuto dal complesso artistico bielorusso “MAROU” proveniente dalla città di Brest, composto da Yana Butskevich Dziadok (voce), Yauheni Lukyanchyk (sassofono, clarinetto), Vasili Rechkin (basso-chitarra), Raman Marchuk (tastiere), Ilya Tserashchuk (percussioni) che reinterpreteranno le canzoni e le musiche popolari dei popoli slavi e dell’Europa Orientale, molte delle quali conosciute anche in Italia, con arrangiamenti moderni ed originali.  Una band protagonista di molti contest musicali nelle principali emittenti televisive in Bielorussia e nella vicina Polonia.

Prevista, inoltre, la partecipazione straordinaria di alcuni musicisti docenti del conservatorio di CagliariAlessandro Diliberto (pianoforte), Massimo Ferra (chitarra), Massimo Tore (contrabbasso), Roberto Migoni (batteria), Luigi Lai (launeddas) che a loro volta reinterpreteranno le tradizioni musicali popolari sarde con il jazz. Presenterà in italiano Emilia Canto che ha già condotto le ultime 2 edizioni.

Nell’Europa Orientale, in particolare Russia, Belarus, Ucraina e in altri paesi di tradizione cristiano-ortodossa, greco-cattolica e bizantina, il Natale si festeggia il 7 gennaio e il vecchio Capodanno (sulla base del calendario giuliano) nella notte fra il 13 e 14 gennaio.  Il Gran Concerto si terrà la prima domenica a cavallo fra il Natale e Capodanno del calendario giuliano, e quindi, quest’anno 12 gennaio 2020.

In Sardegna, è presente una numerosa diaspora proveniente dall’Europa dell’est, dove ancora oggi è grandemente maggioritaria la componente femminile, donne che svolgono un ruolo sociale molto importante, soprattutto nel settore della cura alla persona, tante di loro, infatti, sono lavoratrici alle quali sempre più sardi affidano la cura dei propri genitori anziani e nonni. Ma numerose sono le coppie miste, tanti i giovani delle seconde generazioni, gli studenti negli istituti superiori e università sarde.

Un concerto che coinvolge non solo la diaspora dell’Europa Orientale, ma anche tanti sardi appassionati alla cultura slava e amanti della buona musica.

 

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La manifestazione, ideata e coordinata da Rosadigitale, movimento nazionale per le parità di genere nel settore tecnologico, nasce con il preciso intento di promuovere l’uguaglianza di genere nel campo della tecnologia e dell’informatica, così da aumentare la presenza delle donne in ambito ICT ed  aumentare la spinta innovativa.

Forte dei risultati precedentemente raggiunti, Rosadigitale si avvia ad organizzare la quinta edizione per il mese di marzo 2020, concentrando il maggior numero di eventi nei giorni dal 2 al 15.

Varcando inaspettatamente anche i confini italiani, sono stati  ben 1.229 gli eventi totalizzati nella scorsa edizione. Si sono registrati, infatti, eventi in Canada, Australia, Turchia, in Serbia, in Bulgaria, Spagna e in altri paesi. Rosadigitale ha raggiunto perfino gli USA inserendo tra i suoi appuntamenti formativi digitali l’intervista a Lynn Johnson, considerata l’avanguardista del fotogiornalismo al femminile.

Sempre guidata dal motto del movimento “The conquest is information”, anche la quinta  edizione si esplicherà da un lato in un’azione costante di sensibilizzazione verso la tematica della disuguaglianza di genere e dall’altro in eventi, definiti petali, di natura divulgativa, sia in presenza che on line, concernenti prevalentemente il settore informatico e tecnologico.

Si potrà partecipare in modo attivo con l’organizzazione dei petali o semplicemente prendendo parte agli eventi proposti in cartellone. Per qualsiasi informazione si potrà fare riferimento ai referenti e collaboratori di Rosadigitale presenti nelle varie regioni d’Italia o tramite il sito internet rosadigitaleweek.com .

L’auspicio è che vada consolidandosi una rete di operatori che mettano a disposizione le proprie competenze nel tentativo di contrastare e abbattere i pregiudizi e gli stereotipi legati al binomio professioni-genere e che l’azione raggiunga il maggior numero di persone disposte a divulgare la filosofia di Rosadigitale come fosse una pioggia di petali perpetua.