21 November, 2024
Home2020Gennaio (Page 52)

[bing_translator]

Stanno nascendo due nuove aree marine protette in Sardegna, nell’Isola di San Pietro e a Capo Spartivento. Ad annunciarlo, ieri sera, con un post pubblicato nel suo profilo Facebook, è stato il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa.

«Anno nuovo, ministero nuovo. Ed è una notizia che riguarda tutti noi e il nostro futuro – ha scritto Sergio Costa -. Oggi inizia un nuovo anno e combacia con il primo giorno di un ministero completamente rinnovato. Innanzitutto, voglio porre l’accento su una bellissima notizia che riguarda i nostri mari. È nata infatti una direzione generale che si occuperà ESCLUSIVAMENTE della tutela del mare. Da questo giorno finalmente la tutela del nostro mare e delle coste diventa prioritaria non solo a parole ma con atti concreti. Non pensate che sia solo un fatto amministrativo: è un importante tassello di una visione ampia, che stiamo costruendo, nello spirito di servizio per il bene del Paese.»

«Proprio per questo – ha aggiunto il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – oggi voglio annunciarvi che nell’ultimo provvedimento del 2019 in Consiglio dei Ministri (pochi giorni fa) abbiamo stanziato oltre due milioni di euro per ben 4 aree marine protette: Capri, di cui vi ho già parlato, Capo Spartivento e Isola San Pietro, in Sardegna, Costa di Maratea in Basilicata. È un passaggio importante perché voglio far crescere le aree marine protette in tutta Italia, e ciò costituirà una eccezionale occasione di sviluppo ecosostenibile. In questo si inserisce la legge Salvamare, che deve essere al più presto approvata al Senato dopo il primo si alla Camera. Il Paese non può più aspettare oltre!»

«Quello che voglio costruire, per il futuro di questo ministero e del Paese – ha concluso Sergio Costa – è una VISIONE che superi le logiche di partito ed elettorali, e che guardi al futuro. Quello dei nostri figli e dei nostri nipoti.»

«Il ministero dell’Ambiente già da decenni ha individuato l’ isola di San Pietro come area marina da proteggere – ha scritto, sempre su Facebook, il sindaco di Carloforte, Tore Puggioni -. Personalmente, assieme ai miei più stretti collaboratori ed al funzionario che si occupa dell’ambiente ho avuto diverse interlocuzioni con il Ministero competente, proprio perché voglio e vogliamo capire se questo progetto è fattibile, che problematiche esistono, se ci sono le condizioni tecniche per attuarlo, e sopratutto se può portare dei benefici alla nostra comunità.»

«Il Ministero è disponibile ad aprirci una strada, ma questo non vuol dire che si farà – ha aggiunto Tore Puggioni -. E’ chiaro che adesso siamo noi, cittadini di Carloforte, che dobbiamo decidere se procedere e come procedere. Dovremo farlo con grande serenità, raziocinio, competenza e cercando di evitare le inutili e sterili polemiche che non servono a nulla.»
«Da domani inizia una seconda fase, è chiaro che tutte le categorie devono essere interessate, la gente deve capire e discutere su questo argomento. Sono convinto che l’ambiente è una risorsa anche economica, dobbiamo capire ora i pro ed i contro di questo importante progetto. Le condizioni ci sono – ha concluso Tore Puggioni -, adesso si tratta di capire se la nostra isola potrà averne dei benefici.»

 

[bing_translator]

I cori di voci bianche insieme per il primo laboratorio in Sardegna interamente dedicato ai più giovani, con un occhio di riguardo per le realtà multiculturali e le scuole di frontiera. È il progetto “Gio…Canto”, ideato dall’Associazione Corale “Luigi Canepa” di Sassari, la più antica istituzione corale dell’isola, e finanziato da Fondazione di Sardegna, Regione Sardegna e col patrocinio del comune di Sassari.

L’iniziativa è rivolta a ragazzi dai 9 ai 13 anni e ai loro insegnanti e sarà tenuta da Franca Floris, fondatrice e direttore del Complesso vocale di Nuoro e del Coro di Voci bianche “Piero Borrotzu” dell’Istituto Comprensivo n. 2 di Nuoro, membro della Commissione artistica della Feniarco che raduna tutte le associazioni corali regionali.

“Gio…Canto” si articolerà in due momenti: il primo, giovedì 9 gennaio, con un incontro formativo in cui verranno coinvolti principalmente i docenti, nella sede della Corale in via Sant’Anna per ampliare le proprie conoscenze e apprendere tecniche didattiche di divulgazione musicale; il secondo, nei giorni 1 e 2 febbraio all’Auditorium del Convitto nazionale Canopoleno, con delle audizioni per ogni singolo coro partecipante e gli “atelier musicali”, cioè momenti di formazione di docenti ed allievi e di condivisione tra i ragazzi, in cui si apprenderanno nuovi brani. Attraverso metodologie guidate dalla docente, i ragazzi impareranno a conoscere e riconoscere diverse tecniche compositive e a creare un piccolo repertorio corale che avranno modo poi di eseguire nel concerto conclusivo della manifestazione, in programma per la serata di domenica 2 febbraio.

L’unicità del progetto consiste nell’affiancare alla didattica un approccio giocoso, stimolante e gratificante, con l’intento di sviluppare la creatività musicale, di utilizzare metodologie particolarmente adatte ai giovanissimi promuovendo la socialità e l’aggregazione tra gruppi, superando barriere caratteriali e socio-culturali.

«Le voci bianche rappresentano il cuore pulsante di un’associazione corale: grazie ad esse un coro nasce, cresce e si evolve in un ciclo perpetuo che nella Corale Canepa procede da oltre 140 anni – spiega il presidente della Canepa, Federico Tolu -, sui giovani dobbiamo scommettere se vogliamo costruire solide basi per il futuro.»

La stessa Canepa parteciperà direttamente con il proprio Coro di Voci bianche, creato nel 1986 e affidato dal 1995 a Salvatore Rizzu.

Agli “atelier” potranno inoltre partecipare docenti-uditori (direttori di coro, docenti di musica, musicisti e coristi), per osservare la metodologia di lavoro e indagarne i risultati, anche attraverso un confronto diretto col docente.

[bing_translator]

Il comune di Iglesias ha adottato e messo a disposizione dei cittadini l’applicazione Junker, un servizio fruibile in maniera totalmente gratuita dagli utenti di smartphone con sistema operativo Android o Apple, nato per agevolare e rendere più funzionale per gli utenti e gli operatori il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.
Inquadrando con la fotocamera dello smartphone il codice a barre dei prodotti, gli utenti per mezzo della APP Junker potranno avere informazioni immediate su come separare i rifiuti e su come procedere ad un corretto smaltimento.
Junker, permette:
– di smistare il prodotto con facilità, in base al tipo di raccolta differenziata effettuata dal Comune.
– di ridurre il margine di errore ed il rischio di incorrere in sanzioni
– di richiedere un feedback su come smaltire i prodotti meno comuni e più difficili da identificare.
Inoltre, se il prodotto non è disponibile nel database di Junker, basterà fotografarlo ed inviare l’immagine, per fare in modo che la APP possa procedere ad una identificazione aggiungendolo alla banca dati.
«Una maniera di rendere più efficiente il servizio della raccolta differenziata dei rifiuti – ha spiegato il sindaco Mauro Usai – grazie all’utilizzo di un’applicazione che ha riscosso un notevole successo in tante realtà d’Italia e d’Europa, contribuendo ad un ciclo dei rifiuti più “smart” e più attento alle esigenze dei cittadini.»
La APP permette di fornire ai cittadini anche numerose informazioni, relative all’ubicazione dei punti di raccolta dei rifiuti, al calendario di ritiro degli stessi, alle modalità di ritiro dei rifiuti speciali, alle aperture degli Ecocentri e alla loro ubicazione, servendosi di un navigatore stradale e utilizzando le mappe di Google Maps.
«Vi invito a provare la App Junker – ha detto l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis – uno strumento assolutamente gratuito, che contribuisce a rendere i servizi di raccolta dei rifiuti più semplici e vicini a tutti i cittadini del nostro Comune. Grazie ad un’applicazione che permette agli stessi utenti di rendere più efficace la raccolta e di dare il proprio contributo con proposte e segnalazioni.»

[bing_translator]

Domani, venerdì 3 gennaio, alle ore 19.30, il pubblico del Teatro Centrale di piazza Roma potrà assistere allo spettacolo di tribal fusion bellydance, prosa e musica, intitolato “Lunatiche”, con coreografie e direzione artistica di Alice Cardia e Benedetta Deriu, musiche di Matteo Leone e Fabrizio Lai e le letture a cura di Monica Porcedda.

L’evento è patrocinato dal comune di Carbonia e realizzato in collaborazione con “La Cernita Teatro”.
Il prezzo del biglietto di ingresso è di e 5 euro, ridotto a 4 euro in caso di acquisto nella fase di prevendita.

[bing_translator]

La pesista Roberta Cossu miete successi portando i colori di Sennori sugli altari sportivi d’Italia e d’Europa. L’atleta sennorese, allenata da Peppino Tanti, olimpionico nel 1972 e 1976, dopo aver conquistato il titolo italiano under 13 ed il primato nazionale slancio, strappo e totale, il mese scorso ha partecipato ai campionati europei under 15 e youth che si sono disputati a Eilat, in Israele. Forte di questi risultati la giovane pesista sennorese è stata convocata nella rappresentativa nazionale dove avrà l’occasione di dimostrare le proprie capacità ed il proprio talento. In virtù del suo impegno e degli eccellenti traguardi fin qui raggiunti, promuovendo con lo sport l’immagine di Sennori, questa mattina il sindaco Nicola Sassu ed il consigliere delegato allo Sport Roberto Desini, hanno consegnato a Roberta Cossu una targa con cui l’Amministrazione si congratula con l’atleta.

[bing_translator]

Un tavolo permanente tra Regione, sindacati e azienda per disegnare il futuro della Carbosulcis. Lo propone l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che nel mese di gennaio iniziato oggi, convocherà un primo incontro per tracciare le linee del piano di rilancio.

Era il 2014 quando la Regione, unico azionista di riferimento della storica società mineraria, sottoscriveva con la Commissione europea un accordo per la chiusura dell’attività mineraria, la messa in sicurezza e la bonifica delle aree di pertinenza. Nel contempo il piano di chiusura ha gradualmente accompagnato ed incentivato verso l’esodo circa 350 lavoratori.

«A cinque anni dall’avvio del Piano di chiusura – afferma l’assessore Anita Pili – prima della pausa natalizia abbiamo verificato attraverso l’amministratore unico dell’azienda e le segreterie sindacali lo stato dell’arte sull’attuazione stessa del Piano e sulle reali prospettive delle iniziative parallele che in questi anni sono state avviate in forma sperimentale e di ricerca.»

«Oggi la necessità principale – dice l’assessore regionale dell’Industria – è quella di gettare solide basi per andare oltre al Piano di chiusura, riconvertire un’area industriale che ha diverse possibilità di utilizzo e valorizzare le professionalità ancora presenti in forza alla Carbosulcis. Abbiamo individuato i punti di forza oggi presenti che vanno dalle prospettive del progetto Aria alle potenzialità di sfruttamento dell’energia rinnovabile, per realizzare il progetto di una Sardegna sempre più verde ed ecosostenibile tracciato dal presidente Christian Solinas. Contiamo molto sul fatto che i progetti di sviluppo di energia verde e le riconversioni delle aree possano realizzarsi anche in diverse aree di proprietà regionale, accrescendo la produzione energetica interna da fonti rinnovabili.»

Nel corrente mese di gennaio, dunque, sarà realizzato il primo appuntamento di confronto e studio, per definire le strategie che getteranno le basi per la scrittura di un nuovo Piano Industriale da sottoporre alla Giunta.

[bing_translator]

“Con l’approvazione delle nuove linee di indirizzo del programma “Ritornare a casa” la Giunta regionale ribadisce la propria attenzione per le persone in condizione di non autosufficienza, che necessitano di assistenza domiciliare, e le loro famiglie.»
Lo ha detto l’assessore dell’Igiene, della Sanità e dell’Assistenza sociale, Mario Nieddu, commentando il provvedimento varato dall’esecutivo regionale nel corso dell’ultima seduta.

«In particolare – ha precisato l’assessore regionale della Sanità – la nostra priorità è quella di dare continuità ai tanti progetti attivi, in particolare quelli a favore delle persone che necessitano di un livello assistenziale molto elevato, e rendere più semplice ed equa l’attivazione di nuovi interventi.»

Nell’arco del 2019 sono stati rinnovati oltre tremila progetti nell’ambito del programma “Ritornare a casa”, per un impegno finanziario di circa 50 milioni di euro. Tra le modifiche modifiche introdotte nelle linee di indirizzo 2020 la più importante riguarda la modalità di revisione dei progetti, che sarà richiesta ogni tre anni (due se l’accesso è avvenuto in seguito a dimissione dalle strutture residenziali).

«Stiamo realizzando una semplificazione amministrativa delle procedure, prevedendo in alcuni casi la sola presentazione di un certificato medico – ha sottolineato Mario Nieddu -. In passato la revisione era richiesta ogni anno, una burocrazia eccessiva e un peso per i beneficiari e le famiglie, soprattutto se si considera che le persone inserite nel programma Ritornare a casa si trovano in condizioni irreversibili già accertate.»

Il raggiungimento degli obiettivi specifici indicati nei singoli progetti personalizzati e l’assistenza dovranno essere verificati dai servizi sociali dei Comuni in cui risiedono i beneficiari.

«Le risorse per la gestione del programma “Ritornare a casa” – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – saranno assegnate direttamente ai Comuni che potranno decidere di gestire la misura in maniera associata attraverso il PLUS (Piano Locale Unitario dei Servizi) del proprio ambito territoriale.»

[bing_translator]

Nella clinica di Ginecologia e Ostetricia di Sassari la prima bimba del 2020 è nata alle 11,39 con parto cesareo. Ha pesato 3,15 kg e si chiama Rachele.

In sala parto, questa mattina, erano con la mamma le ostetriche Elisabetta Cocco, Margherita Salaris e la ginecologa Maria Paola Lullia.

Dall’Aou di Sassari sono arrivati i migliori auguri alla piccola e alla neo mamma.

[bing_translator]

Il primo bambino dell’anno a Sassari si fa ancora attendere, mentre l’ultimo nato nel 2019 è un maschietto. È nato il 31 dicembre alle ore 16,50, ha pesato 3,640 kg, si chiama Diego ed è il primo figlio di una coppia dell’hinterland sassarese.

Il 2019 appena concluso è stato l’anno delle femminucce. Sono stati, infatti, 736 i fiocchi rosa registrati nella clinica di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari mentre sono stati 716 i fiocchetti azzurri.

Su 1.427 parti, 788 sono stati spontanei, 639 cesarei. Sul totale dei parti, 26 sono stati gemellari e 3 trigemini.

Cresce il numero dei piccoli stranieri nati a Sassari rispetto al 2018, confermandola così come città multietnica. Nell’anno appena chiuso sono nati 136 bimbi stranieri mentre l’anno prima il dato si era fermato a quota 92. I più numerosi sono quelli di nazionalità rumena che raggiungono quota 22, a seguire i piccoli di nazionalità nigeriana sono 16 quindi marocchina 10, cinese 8, senegalese 7, ucraina 6, brasiliana e tedesca 5, filippina 4, cubana, russa, moldava, bengalese e polacca 3. A quota 2 le mamme provenienti dalla Colombia, Belgio, Pakistan, Slovacchia, Ecuador, Svizzera, Serbia, Repubblica Ceca, Lettonia e Albania. A quota 1 neonato per le mamme da Bolivia, Panama, Sud Africa, Francia, Etiopia, El Salvador, Lituania, Argentina, Finlandia, Venezuela, Bosnia, Repubblica Dominicana, Cile, Bielorussia, Spagna e Ungheria.

I dati delle nascite, se raffrontati con quelli del 2018, fanno registrare nella clinica di Ginecologia e Ostetricia una crescita di 322 bambini. Un aumento, in parte, dovuto alla scelta delle mamme di partorire in una struttura dotata di una Neonatologia e Tin, e in parte, dalla chiusura del Policlinico sassarese che ha portato molte donne a preferire la struttura pubblica di viale San Pietro rispetto ad altre del Nord dell’Isola.

[bing_translator]

Nonostante il considerevole ritardo, abbiamo provato ad andare a trovare Babbo Natale nel suo villaggio a Cannas di Sotto, alla periferia di Carbonia. Purtroppo, dopo le quattro giornate (8, 15, 21 e 22 dicembre) in cui il villaggio è stato letteralmente preso d’assalto da migliaia di visitatori arrivati da tutti i Comuni del Sulcis Iglesiente e non solo, era già partito ma abbiamo avuto la fortuna di trovare 3 simpaticissimi elfi dell’associazione culturale Sturmtruppen, che ha organizzato il tutto in collaborazione con la Pro Loco e con il patrocinio del comune di Carbonia, che hanno soddisfatto le nostre curiosità…

Vediamo un ricco album fotografico ed il video che ho realizzato e…appuntamento all’edizione 2020, sempre che…le stelle siano favorevoli…

Ciao Babbo Natale…

Nadia Pische