Tore Piana: «La Regione Sardegna definisca l’uscita da regione colpita da PSA»
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Il direttivo del Centro Studi Agricoli, guidato da Tore Piana, nei giorni scorsi, ha analizzato la situazione straordinaria creatasi nel comparto delle produzioni suinicole nel mondo e in Sardegna, che ha portato ad un improvviso ed imprevisto aumento dei costi delle carni di maiale ,di circa il 40%, a causa di una offerta deficitaria rispetto alla domanda. Questa situazione è stata causata dalla presenza in Cina della PSA peste suina, che ha dovuto abbattere in pochi mesi oltre 300 milioni di maiali. Dall’Agosto 2018, quando la Cina aveva comunicato all’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale che la Peste Suina aveva colpito il paese, la malattia si è diffusa in Cina con una velocità straordinaria, colpendo oltre il 40 % dei maiali cinesi. Come si sa, la Cina è una nazione dove si consuma la più alta quantità pro capite di carne di maiale, circa 30 kg anno, rispetto ai 15 kg annui dell’Italiano. Questa situazione ha portato la Cina a fare incetta di carne suina nel mondo essendo le proprie produzioni altamente deficitarie. Nella sola Cina il prezzo della carne di maiale è aumentato del 125 %. Portando le importazioni cinesi dai 94 milioni di KG agli attuali 161 milioni di Kg. Di conseguenza i prezzi in Europa e in Italia e nella nostra Sardegna sono aumentati improvvisamente del 40% negli ultimi tre mesi e sicuramente continueranno ad aumentare nell’immediato.
La situazione in Sardegna attualmente è ancora peggiore, a fronte dei circa 160.000 capi allevati e di circa 55.000 ql di carne prodotte in Sardegna, i consumi nell’isola ammontano a circa 300.000 Ql. Per intenderci la Sardegna produce circa 1/6 del suo fabbisogno interno, in più la Sardegna è gravata dalla presenza della PSA Peste Suina Africana, che ha causato il blocco delle esportazioni fuori dall’isola e l’applicazione di norme severissime negli allevamenti.
«Ora – afferma Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli -, il problema della PSA Peste Suina in Sardegna, secondo quanto dichiarato dalle Autorità Sanitarie dell’Isola, sta andando ad essere definitivamente debellato, dopo anni e anni di interventi e profilassi.»
Ecco che ora in Sardegna bisogna cogliere urgentemente il momento altamente favorevole dei prezzi elevati e molto remunerativi per gli allevamenti di suini e della situazione deficitaria delle produzioni mondiali di carni suine. Secondo diverse proiezioni, l’aumento dei prezzi e le deficienze delle produzioni rispetto ai consumi della carne, durerà non meno di 10 anni, anche in virtù che la peste suina si sta diffondendo in Europa ed ha colpito la Polonia ed oggi si trova a meno di 30 Km dal confine Tedesco e dagli esiti inimmaginabili, visto che la Germania è uno dei maggiori esportatori di carne di maiale al mondo.
«Come Centro Studi Agricoli – aggiunge Tore Piana -, chiediamo con forza che la Regione Sardegna, definisca in tempi rapidi e con tutti i mezzi, l’uscita da regione colpita da PSA e venga dichiarata dalle Autorità sanitarie europee, isola indenne dalla stessa PSA. Chiediamo che nello stesso tempo, venga avviato un piano triennale straordinario per il rilancio della Suinicoltura in Sardegna, con una specifica legge regionale e finanziamenti mirati che favoriscano il raggiungimento di oltre 2 milioni di capi di suini entro 2022 – conclude Tore Piana -. Preso atto del momento altamente favorevole e remunerativo che il comparto suinicolo attraverserà.»
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