22 November, 2024
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Al via sabato 22 febbraio 2020 il campionato di Football Americano FIDAF. Non sarà un sabato come tutti gli altri per chi ha a cuore le sorti del football americano sardo. Le uniche due franchigie esistenti, di cui una quasi trentenne, si sfideranno per la prima volta in un incontro ufficiale, alle 18.00, ad Assemini: Sirbons Cagliari – Crusaders Cagliari. Sarebbe bello se nell’impianto asseminese accorressero in tanti. Basterebbero ex giocatori, gli irriducibili appassionati e parenti dei protagonisti per avere un colpo d’occhio fuori dal comune. Se poi il tam-tam riuscisse a coinvolgere anche i digiuni della disciplina, allora l’ambiente diventerebbe catalizzatore di spunti interessanti.

I fedelissimi dei Crusaders attendono con impazienza: c’è una maglia nuova da scrutare, quella nera, appositamente creata per le uscite fuori di casa. Uno sforzo economico di non poco conto che si è potuto sostenere grazie all’intervento del main sponsor Dental Più Cliniche Odontoiatriche di Sanluri, Sassari e Roma.

Proibito azzardare pronostici, le due contendenti possono intuire qualcosa sulle dinamiche avversarie ma il campo è capace di sconvolgere le credenze più radicate.

I crociati hanno preparato la sfida con oculatezza, il coaching staff si sente con la coscienza a posto, ora spetterà ai meri esecutori materiali contraccambiare i segnali di fiducia.

Il presidente rosso argento Emanuele Garzia si augura che ad Assemini si possa guadagnare il primo tassello che conduce ai play off: «Sono andato spesso ad incoraggiare i giocatori in queste settimane, essere presenti costantemente aiuta l’ambiente a credere maggiormente nelle proprie potenzialità. Mi auguro che questi valorosi ragazzi siano in grado di stupirmi, sarebbe bello cominciare il CIF a 9 con un successo in trasferta».  

Ostentare indifferenza è impossibile perché tanto nessuno ci crederebbe. E a Monte Claro si sgobba con veemenza per non sfigurare davanti alla prima stagionale dal condimento decisamente saporito. L’head coach Aldo Palmas si aspetta di tutto, ma vorrebbe che i suoi si attenessero scrupolosamente agli schemi triti e ritriti in cinque mesi di sedute notturne.

«Quella avversaria è squadra aggressiva e compatta che si basa sulla concretezza – dice – e penso che la sfida non produrrà effetti sorpresa perché, seppur per vie traverse, ciascuno sa dell’altro. Il fattore da governare sarà quello emozionale anche se mi piacerebbe che tutti giocassero come se fosse una normale sfida. Quella sarebbe la chiave per ottenere un buon risultato.»

Pensieroso ma determinato appare il capitano e linebacker Stefano Murgia: «Il gruppo è fortemente motivato, sia perché tradizionalmente la prima di campionato si attende in modo particolare, sia perché dopo esserti allenato per mesi non vedi l’ora che arrivi il giorno dell’esordio. Sono molto curioso di affrontare questa compagine, non è mai successo nella storia e non vedo l’ora di scoprire quale sia il loro effettivo livello ed il nostro attuale. Mi sembra che il gruppo si stia cementando sempre di più e migliora anche dal punto di vista tecnico. Sono contento dell’apporto dei tanti giovani che portano freschezza e favoriscono le evoluzioni collettive. Ci piacerebbe conseguire un risultato positivo per dare un forte segnale ad un girone che secondo me risulterà essere molto equilibrato e difficile. Combatteremo sino all’ultimo secondo perché vorremmo guadagnare i play off».

Riserva riflessioni che vanno oltre l’essenza del derby: «Avere due squadre in Sardegna è una bella cosa – continua – anche se dispiace un po’ non essere mai riusciti a disputare un’amichevole vera e propria. Sarebbe utile a tutti cambiare drasticamente approccio e favorire un confronto continuo che vada oltre gli incontri ufficiali».

Infine, parola all’immarcescibile ed inimitabile ricevitore Matia Pisu: «Affronteremo la partita con la giusta concentrazione che servirà a proseguire il processo di crescita della squadra. Personalmente sarò motivato e anche un po’ curioso di affrontare per la prima volta questa franchigia in una gara ufficiale. Spero venga fuori una bella partita per chi sarà presente».

Il calendario delle due squadre sarde

22/02/2020 Sirbons Cagliari – Crusaders Cagliari h. 18.00
23/02/2020 Eagles United Palermo – Elephants Catania h. 15.15
07/03/2020 Elephants Catania – Crusaders Cagliari h. 14.00
07/03/2020 Eagles United Palermo – Sirbons Cagliari h. 14.00
21/03/2020 Sirbons Cagliari – Elephants Catania h. 18.00
22/03/2020 Crusaders Cagliari – Eagles United Palermo h. 13.30
05/04/2020 Crusaders Cagliari – Sirbons Cagliari h. 14.00
11/04/2020 Elephants Catania – Eagles United Palermo h. 14.00
02/05/2020 Sirbons Cagliari – Eagles United Palermo h. 12.00
02/05/2020 Crusaders Cagliari – Elephants Catania h. 20.30
16/05/2020 Eagles United Palermo – Crusaders Cagliari h. 13.00
16/05/2020 Elephants Catania – Sirbons Cagliari h. 14.00

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«Abbiamo dato nuove regole per rendere più semplice e coerente l’accesso a un’importante figura professionale del settore odontoiatrico, sia sotto l’aspetto economico produttivo sia per quanto riguarda l’adeguata qualificazione dell’occupazione.»

Sono le parole dell’assessore regionale del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, che commentano l’approvazione delle Linee guida regionali, predisposte con il supporto dell’assessorato della Sanità, per la definizione degli standard formativi ed il riconoscimento dei crediti per il profilo professionale dell’Assistente di studio odontoiatrico (Aso), in attuazione di quanto già stabilito dalla Giunta nella delibera n. 42/22 del 22 ottobre 2019.

Attraverso il provvedimento varato si individuano modalità e percorsi con i quali l’operatore può conseguire l’attestato a seguito della frequenza di uno specifico corso di formazione.

«Con questo passaggio – precisa l’assessore della Sanità, Mario Nieddu la Regione aggiunge un tassello fondamentale nel processo di riconoscimento della figura dell’Assistente di studio odontoiatrico quale operatore di interesse sanitario. La definizione degli aspetti formativi consentirà di certificare competenze e capacità tecniche, valorizzando i lavoratori e dando precise garanzie sulla qualità dei servizi.»

 

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«Abbiamo impegnato il governo ad attivarsi per sospendere i giudizi pendenti, le procedure di riscossione e recupero, nonché le esecuzioni forzose relative ai debiti dei 5mila imprenditori agricoli verso gli istituti finanziari per i finanziamenti della legge regionale 44/1988.»

Lo ha detto il deputato Pino Cabras (M5S) in seguito all’approvazione dell’ordine del giorno al Milleproroghe che impegna il governo a intervenire per prorogare il termine di cui all’art. 2, comma 126, della legge 244/2007.

La vicenda è quella della legge regionale 44 del 1988 che consentiva l’abbattimento dei tassi d’interesse per i mutui sino a quindici anni in favore degli imprenditori agricoli isolani in condizioni di difficoltà economiche. La legge fu però ritenuta illegittima dall’Unione Europea nel 1997 ma a causare il danno maggiore furono le gravissime inadempienze della Regione Sardegna che hanno consentito alle banche di richiedere la restituzione delle somme erogate in conto interessi senza neanche concedere agli imprenditori agricoli la possibilità di rateizzarle.

«L’ordine del giorno approvato impegna inoltre il governo a reinsediare la commissione di tre esperti che nel 2008 avrebbe dovuto trovare una soluzione per la ristrutturazione dei debiti degli agricoltori sardi ma che – spiega Pino Cabras – non ha mai portato a termine il suo compito.»

Lo scorso 7 febbraio, il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, rispondendo ad un’interpellanza urgente presentata dal deputato Pino Cabras, ha affermato che «il Governo non si sottrarrà per risolvere questa vicenda», riconoscendo che la vicenda in oggetto è meritevole di attenzione e rilevante poiché riguarda migliaia di aziende, si trascina da troppi anni e investe un settore già in profonda crisi. In quell’occasione Antonio Misiani si è impegnato a valutare ogni soluzione e a promuovere un confronto fra tutte le amministrazioni coinvolte e gli istituti di credito.

«A garanzia immediata contro le procedure esecutive – conclude Pino Cabras -, nel Milleproroghe è stato anche approvato un emendamento presentato dai parlamentari M5S che consente ai debitori di non essere cacciati prima che siano decorsi 60 giorni dall’istanza di trasferimento promossa da chi si è aggiudicato il bene immobile all’asta. Una previsione che si applicherà alle procedure immobiliari in corso, non solo a quelle nuove come prevedeva la normativa precedente.»

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Sabato 15 febbraio si è svolta, a Sant’Antioco, la sfilata di carnevale organizzata dall’Amministrazione comunale, in collaborazione col Centro Commerciale Naturale “Welcome to Sant’Antioco” e dall’associazione culturale “Su Forti”. E’ stata molto apprezzata la partecipazione delle maschere tradizionali sarde “Su Maiomoni e Is Ingestus” di Tertenia, “S’Urtzu e su Pimpironi” di Sadali, “Mustayonis” e “S’Orku Foresu” di Sestu, “I Tamburini” e “I Trombettieri” di Oristano.

Hanno sfilato nove carri e cinque gruppi a piedi provenienti da diversi paesi del Sulcis, per un totale di circa 1.200 figuranti. Grande successo di pubblico, tantissimi bambini, per una festa carnevalesca intitolata alla solidarietà, in favore della ricostruzione del Waikiki, il locale sul lungomare di Sant’Antioco, andato in fumo nella notte del 7 febbraio.

Simpaticissimi e molto allegri i gruppi, da “Grease” a “Fantasy”, alle “Palle di vetro” rappresentative di nazioni e città famose, a “Oceania” sino ad arrivare agli “Irlandesi” di San Giovanni Suergiu che hanno poi occupato il primo posto sul podio delle premiazioni, ai “Mamma Africa” di Sant’Antioco, arrivati secondi e ai “Souvenirs” di Calasetta, premiati quali miglior gruppo a piedi.

La raccolta fondi per il “Waikiki” non è stata portata avanti solo dalle bancarelle delle leccornie, ma anche dai primi due classificati che hanno deciso di donare al “Waikiki” il loro premio in danaro. Una bella iniziativa che ha saputo unire il divertimento alla solidarietà, in vista di un futuro in cui non succedano più “atti vili”, che colpiscono e rattristano intere comunità.

Nadia Pische

                     

 

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Domenica 23 febbraio, dalle ore 15.00, si svolgerà il “Carnevale di Carbonia”, caratterizzato dalla presenza di carri allegorici e gruppi mascherati.

Un evento all’insegna dell’allegria e della spensieratezza, capace di coinvolgere giovani e meno giovani. L’evento verrà presentato domani, venerdì 21 febbraio, alle ore 10.30, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella sala riunioni della Torre Civica alla presenza del sindaco Paola Massidda, dell’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, dei vertici della Pro Loco di Carbonia e di tutti i cittadini e gli operatori a vario titolo coinvolti nell’iniziativa.

Saranno complessivamente 20 i carri e i gruppi a piedi protagonisti della sfilata, con partecipazioni da Carbonia, dai paesi del territorio e anche da località più lontane come Ussana, Villanovafranca e Quartu Sant’Elena.

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Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha inviato una riflessione sull’esclusione dalla Rete dei Geoparks Unesco, ai membri dell’UNESCO Global Geoparks Council.

Di seguito, il testo integrale.

«Gent.mi, dopo l’informale comunicazione dell’uscita dalla rete dei Geoparks Unesco del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, dataci nella cornice del 15° European Geoparks Conference, presso il Natural Park di Sierra Norte de Sevilla ed il diluvio mediatico di critiche e disappunto ricevuti in Sardegna, sentiamo il dovere di chiedervi una ulteriore riflessione nel merito, visto l’accidentato percorso per il riconoscimento ed il mantenimento nella rete del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna.

Preso atto che le ispettrici Mr Marie Luise Frey e Mr Cathrien Posthumus hanno esercitato a pieno il loro dovere, riconoscendone la correttezza ispettiva ed il severo giudizio; crediamo che lo sforzo della rivalidazione del luglio scorso, nelle condizioni date, non poteva che portare all’anticipazione di Siviglia, con l’esclusione del Parco dalla Rete per mancanza dei requisiti minimi. Allora chiediamo: perché non considerare il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, articolato su otto aree omogenee, come l’equivalente in Italia del Geoparco delle Azzorre in Portogallo o delle isole Oki in Giappone?

Ci spiace, perché dopo il cartellino verde del 2013, che dava per superato il limite delle otto aree, in virtù anche del fatto che la sua formazione unitaria e gestionale è sancita da una legge dello Stato Italiano, nonché da Voi successivamente accolta e sottoscritta con la firma della “Carta di Cagliari”.

Ci si rende conto che il regolamento dei Geoparks persegue l’elemento fisico territoriale unitario, pur sapendo, come detto, che il Parco Geominerario della Sardegna, ha precedenti riconoscimenti e realtà similari nel mondo.

Non sappiamo ancora se nell’immediato sia possibile riproporre una candidatura sull’intera isola, perché così come si evince dalle principali raccomandazioni del report ed in particolare: “Creare una forte rete attiva alla quale partecipino allo stato attuale tutti i comuni, il governo regionale della Sardegna, le Università, le organizzazioni turistiche ed altre organizzazioni importanti per lo sviluppo del Geoparco”, si ha necessità di un tempo congruo per una azione sinergica che consenta a tutti i soggetti su menzionati di elaborare, programmare e strutturare la rete per poter raggiungere  l’importante obiettivo. Questa fondamentale azione, comunque, comporterebbe una interruzione dei rapporti con la rete dei Geoparks Unesco e quelle raccomandazioni possibili andrebbero in standby.

Oppure come più volte da voi sollecitati, abbandonare l’idea di una “Sardinia Unesco GlobalGeoparks”, per una scelta più contenuta di una delle otto aree, determinando però di fatto la rottura dell’unitarietà culturale, storica e tecnologica che lega le otto aree in un caleidoscopio naturalistico ed umano che da tempo, pur con le sue difficoltà, viene gestito con un concetto olistico caro alla rete dei Geoparks.

Vorrei in questa circostanza, ricordare l’unica sezione ispettiva, quella del 2013, che colse la piena adesione ai dettami dei Geoparks, pur in ambiti separati, ma unitari culturalmente, storicamente ed amministrativamente, in quanto, se il cartellino verde non fu dato per mero errore, oppure, come si dice all’italiana, su pressioni politiche, ma in piena consapevolezza, perché l’ispezione avvenne entro alcune delle otto aree, con la valutazione che ben conoscete: «Il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna ed un geoparco efficace e perfettamente funzionante e che nessuna delle problematiche riscontrate in merito al precedente cartellino giallo del 2011 non destano più preoccupazione».

Non ci stupisce che in quella circostanza le nostre “Azzorre”, abbiano stracciato il ferreo regolamento dell’unitarietà fisico-territoriale e rappresentato pienamente il senso d’appartenenza delle comunità e la loro identificazione con l’area parco.

Ma non solo, le otto aree, oltre che contenere i così detti geositi minerari, custodiscono e tutelano geositi naturali che in stretta connessione con le comunità locali rappresentano e si integrano con la cultura millenaria delle loro genti.

Basterebbe partecipare alle tante iniziative che le associazioni, create da ex minatori in ogni area del Parco, per capire il senso di appartenenza. L’ultima in ordine di tempo nella piccola frazione di San Benedetto ad Iglesias, dove risiedono 600 abitanti, erano presenti un terzo della popolazione, per il 6° Convegno annuale: “San Benedetto, la miniera, la comunità”.

Nel Parco, con i geositi minerari, le comunità locali danno “vita” a molti degli ulteriori geositi naturali presenti, di cui ne conoscono l’evoluzione geologica e li animano nelle svariate forme ancestrali.

Tanto per fare qualche esempio, presso la miniera di Montevecchio, si erge l’importante geosito delMonte Arquentu, da “Erculentu”, un profilo umano dedicato ad Ercole e visibile da km di distanza.

Già le genti semitiche lo frequentavano, con l’ascensione verso la sua sommità, nell’ipotetico incontro tra terra e cielo, ed ancora oggi, per le genti dell’area del Guspinese-Arburese, quello strano geosito dal profilo umano, rappresenta una icona di grande suggestione e fascino che si tramanda da padre in figlio.

Di questi esempi le nostre otto aree sono disseminate, a rappresentare, una continuità territoriale unitaria che nessun limite geografico può spezzare.

Così pure dicasi per i 141 geositi minerari, entro le “Azzorre” sarde, ove uomini, donne e bambini, hanno con la loro fatica concorso all’estrazione di quei preziosi minerali, tra formazioni scistose-metamorfiche, siluriane, porfidi, graniti, formazioni calcaree eoceniche, etc., in un’unità esperenziale che crediamo vada oltre il mero confine territoriale.

Uomini e donne che hanno contribuito, con il loro lavoro ed intelletto, ad alleviare la fatica umana con nuova tecnologia, vedi la realizzazione di macchine come l’autopala, ancora oggi diffusa nelle miniere del mondo, che strappò l’uomo dal mero uso delle braccia e del corpo nelle faticose attività in sovra e sottosuolo.

Ma non solo, l’unitarietà del Parco è rappresentata anche dalle tragedie e dalle grandi conquiste sociali che videro migliaia di uomini e donne in tutto il territorio del Parco ottenere importanti progressi sociali che si riverbereranno in Italia e nel mondo, come le otto ore lavorative, ancora in auge, o la coscienza collettiva nel lavoro che supera il corporativismo e già nel 1903, si spuntano pari dignità lavorative e salariali, tra gli operai assunti dalle società minerarie e lavoratori assoldati da società esterne che avevano lavori in appalto nella stessa miniera.

I geositi minerari stanno in stretto rapporto con le genti che gli abitano e che da anni ne tramandano gli aspetti geologici e tipologici, perché gli hanno “toccati con mano”, mentre le comunità stanno in un rapporto stretto tra ambiente e territorio in ogni area del parco, senza soluzione di continuità.

Quest’ultimo aspetto lo si stava dimostrando anche con i primi passi mossi dal GeoFood, che tendeva a sostenere, con i primi prodotti provenienti dalle aree interne dell’isola, la residenzialità, nell’ottica di poter concorrere ad arrestare lo spopolamento interno e dare un valore aggiunto alle piccole imprese famigliari, detentrici di sapori e saperi antichi radicati nel tempo.

Potremmo a lungo sviluppare diverse caratteristiche del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna per trovarci, pur “divisi”, la stessa flora, la stessa fauna, gli stessi paesaggi che caratterizzano il suolo di Sardegna e la stessa storia, in una unitarietà territoriale che di fatto annulla la fredda divisione di una geografia fisica rappresentata solo sulla carta.

Noi crediamo che il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, come il Geoparco delle Azzorre o il Geoparco delle isole Oki, nel mar di Giappone, possa continuare a dare valore alla rete dei Geoparks Unesco, con la differenza che i due parchi immersi nel profondo blu dei propri mari, non potranno estendere le buone pratiche ai territori vicini, mentre le nostre “isole” potranno contaminare, così come si è cercato di fare in quest’ultima rivalidazione, i territori circostanti, sino al coinvolgimento dell’intera isola di Sardegna, nelle more dell’auspicata rete per la candidatura dell’intera isola a “Sardinia Unesco Global Glopark”.

Pertanto, Vi invitiamo a ripensare quanto anticipatoci a Siviglia, riportando il Parco nell’ambito della Rete Unesco Global Geoparks, con un nuovo cartellino verde, per meglio tutelare, valorizzare, promuovere e risanare un territorio ferito dallo sfruttamento di importanti geositi, per affrontare con consapevolezza e senza interruzioni con la Rete, un nuovo sviluppo sociale ed economico che i Global Geoparks Unesco auspicano nei propri territori, tanto più dovrebbe essere, in quelli feriti e meritevoli di un autentico riscatto, ambientale, sociale ed economico.

Il nostro impegno sin da ora, è quello di tenere in debito conto le importanti raccomandazioni delle ispettrici e pur con le nostre possibilità strutturali e umane, sulle quali si sta cercando di intervenire, vorremmo poter continuare nel cammino del mantenimento della Sardegna nella rete dei Geoparks, sulla base delle aree in esso costituite, dentro il perimetro naturale dell’isola di Sardegna.

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Parlamentari sardi e rappresentanti delle massime Istituzioni sarde uniti nel chiedere che il Parlamento italiano non resti più sordo alla richiesta che arriva dalla Sardegna e oggi manifestata a Roma in occasione del corteo per la mobilità. In contemporanea, grande partecipazione per il sit-in promosso in tutti gli aeroporti sardi dal Comitato per l’insularità, per ribadire la specificità della Sardegna e la necessità di ottenere pari condizioni, anche e soprattutto in termini di diritto alla mobilità. Ma le bandiere e gli striscioni per l’insularità hanno sventolato anche a Milano-Linate, Caselle-Torino e Roma-Fiumicino, esposti dagli emigrati sardi che hanno partecipato numerosi alla mobilitazione per una battaglia che unisce tutti.

Non un privilegio, ma la possibilità di avere le stesse opportunità. Questa, in sintesi, la richiesta sottoscritta 3 anni fa e diventata quella proposta di legge di iniziativa popolare che ha di recente ha mosso i primi passi in Commissione Affari Costituzionali del Senato, supportata da 100mila firme, di cui 14mila raccolte in molte città d’Italia e nelle Isole minori proprio grazie all’impegno della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia che insieme con il Comitato per l’insularità ha rappresentato in tutte le sedi e le piazze quella che oggi è diventata la madre di tutte le battaglie.

Sardegna e trasporti sono i temi al centro del confronto, uniti dal filo conduttore dell’insularità, dal cui riconoscimento dipenderà lo sviluppo futuro della Sardegna. Due i tavoli di confronto, che da qualche mese vedono anche la partecipazione attiva della Commissione regionale speciale per l’insularità, uno nazionale per il riconoscimento del principio di insularità nella Carta e uno europeo per costituire un fronte unico con le altre regioni insulari d’Europa ed interloquire con maggior decisione e forza con le Istituzioni Europee.
«In Sardegna viviamo uno svantaggio oggettivo che impedisce di avere pari dignità e pari opportunità rispetto ai nostri connazionali – spiega Roberto Frongia, presidente del Comitato – e l’unico modo per colmare tale gap è il riconoscimento del principio di insularità nella Carta Costituzionale.»

Obiettivo principe è quello di sanare i ritardi infrastrutturali; di sviluppo socio-economico dell’Isola; delle reti di comunicazione, energia e trasporti. Per rimanere ancorati all’attualità e fare alcuni esempi pratici, si chiedono aerei e navi frequenti e a basso costo per spostare facilmente persone e merci, e anche energia elettrica per famiglie e industria a prezzi uguali al resto degli italiani.
Al sit-in di questa mattina erano presenti gli emigrati sardi della Fasi e l’Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori, oltre tanti cittadini comuni che hanno voluto dare man forte e far sentire la propria voce. Soddisfatti i promotori, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu, che promettono battaglia per un riconoscimento che non è più procrastinabile.

Interviste a Tonino Mulas, responsabile Trasporti FASI a Linate, e Maria Gemma Azuni, sit in Fiumicino, componente Esecutivo Nazionale FASI.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221888075218959/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221892245243207/

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Muove i primi passi concreti il progetto di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, denominato “Realtà e Identità Virtuale – Quello che posti dice chi sei”, promosso e gestito dall’Istituto Ifos di Cagliari ed elaborato in sinergia con i Servizi Sociali dei comuni di Sant’Antioco e Calasetta e con l’Istituto Comprensivo Statale Sant’Antioco-Calasetta. Mercoledì 26 febbraio, dalle 10.00 alle 13.00, presso l’aula del Consiglio comunale di Sant’Antioco, si terrà un incontro rivolto alle  classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado, coordinato dall’esperto Luca Pisano, Direttore Master in Criminologia IFOS E Osservatorio Cybercrime Sardegna. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti rientranti nell’ambito del progetto che, nel corso del 2020, coinvolgerà con incontri programmati non solo gli studenti della scuola secondaria di primo grado, ma anche gli insegnanti, i genitori e gli operatori dei Servizi sociali.

Il progetto nasce in risposta all’inquietante fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, diffuso tra i ragazzi, soprattutto, nella fascia d’età pre-adolescenziale e adolescenziale. Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati su siti web. Con questo programma si intende promuovere azioni di conoscenza e prevenzione del fenomeno integrando saperi ed esperienze, con l’obiettivo di accrescere le sinergie di contrasto tra le diverse componenti sociali in gioco (famiglia, scuola, istituzioni). A docenti, genitori, studenti e operatori sociali verranno dunque forniti gli strumenti per prevenire e contrastare la navigazione online a rischio, educando nel contempo i giovani ad utilizzare il web in modo sicuro e responsabile.

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Il gruppo Fiat-FCA, grazie al nuovo piano di investimenti per la produzione di alcuni modelli di auto elettriche (come la Maserati e la 500), ha avviato un nuovo piano di assunzioni che prevede l’inserimento di 100 operai e tecnici presso gli stabilimenti in Italia. Sul sito dell’azienda sono già presenti diversi annunci di lavoro che riguardano l’assunzione di diplomati e laureati, ma tanti altri ne arriveranno nei prossimi mesi. Tra le figure ricercate: Manutentori elettronici, elettromeccanici e meccanici, i quali dovranno assicurare la perfetta efficienza e il funzionamento di macchinari e impianti meccanici, eseguire interventi di manutenzione, ispezionare periodicamente lo stato degli impianti, eseguire l’analisi dei guasti e la ricerca delle cause; Controller Senior, che dovranno gestire le chiusure mensili, analizzare e controllare gli investimenti, valorizzare lo stock; Capi Progetto, che dovranno partecipare alla fase di consegna dei componenti, contribuire alla definizione del piano di validazione tecnica del sistema assegnato, rendere disponibile la documentazione necessaria per implementare modifiche tecniche; Esperti di Conformità e Analisi dei Dati, che dovranno analizzare l’efficienza del veicolo e il consumo di carburante, controllare lo stato di risparmio di carburante della flotta, etc.

Nel 2014, in seguito alla fusione con la Chrysler, gruppo automobilistico americano specializzato soprattutto nella produzione di monovolume e di vetture di grandi dimensioni, nasce il gruppo FCA, che è presente in 140 paesi nel mondo e dà lavoro a quasi 236.000 dipendenti. Il programma della società prevede …

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_fca_2_20.html  .

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La società Igea ha comunicato che nelle giornate del 24, 25, 26 e 28 febbraio 2020, a causa di lavori programmati sulle linee elettriche che alimentano le pompe dei pozzi minerari, ridurrà la portata della fornitura idrica destinata alla rete cittadina di Iglesias.

Per tutta la durata dei lavori sarà, pertanto, limitata la portata necessaria per l’approvvigionamento idrico della città, che verrà garantito dalla massima risorsa prelevabile dalle altre fonti locali.

Al fine di ricostituire le scorte nei serbatoi d’accumulo, fondamentali per una corretta distribuzione, si rende pertanto necessario procedere all’interruzione dell’erogazione all’utenza nella fascia oraria compresa tra le 21.00 e le 6.00 a partire dalla giornata di lunedì 24 e fino alla giornata di sabato 29. In caso di imprevisti in fase di riavvio della fornitura Igea le limitazioni proseguiranno necessariamente anche nelle giornate successive. Le limitazioni non interessano le frazioni minori del comune di Iglesias.

I tecnici di Abbanoa saranno costantemente all’opera per limitare i disagi. Qualsiasi anomalia può essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.