22 November, 2024
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FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente sulla videoconferenza con il Mise: «Per Sider Alloys: persi due mesi»

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E’ negativo il giudizio delle segreterie FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente sulla “call-conference” svoltasi oggi, tra il Mise, Invitalia, l’assessorato del Lavoro, Sider Alloys e le parti sindacali.

«I livelli politici hanno relazionato, che rispetto al precedente incontro sono stati compiuti importanti passi avanti, che risultano essere essenzialmente due: 1) il costo energetico, che a causa della crisi contingente, si è ulteriormente abbassato; 2) l’individuazione di un soggetto che possa far fronte alle richieste legate alle “garanzie” richieste dall’Enel – si legge in una nota -. Gli stessi hanno ribadito che questi risultati sono frutto di continui confronti tra le parti, che necessitano ancora di qualche settimana per arrivare a conclusione. L’azienda Sider Alloys, pur riconoscendo l’impegno delle Istituzioni, ha confermato i propri dubbi sullo slittamento dei tempi e sino a quando non si raggiungerà l’accordo definitivo. L’assessorato del Lavoro, ha voluto confermare che la data di conclusione dell’iter burocratico per la firma degli ammortizzatori che impegna in questo momento la Corte dei Conti è fissata nel 28 marzo.»

«Le parti sindacali, hanno espresso un giudizio complessivamente negativo sulla riunione odierna – si legge ancora nella nota -. Ritengono che si sia perso ulteriore tempo prezioso e pur consapevoli delle gravi emergenze che sta affrontando il paese, chiedono il massimo impegno affinché si arrivi alla immediata conclusione della vertenza. Questione ammortizzatori sociali. Si rimane in attesa di conoscere entro domani, la disponibilità dell’azienda ad anticipare la cassa integrazione aperta a causa del “Covid-19”, per i circa 90 dipendenti della Sider Alloys e della GMS; mentre, per quanto riguarda il pagamento delle mobilità in deroga per le aree di crisi complessa, si è oramai giunti alla data entro la quale la Corte dei conti, dovrà rimandare il decreto al Ministero del Lavoro, per poi essere messo in pagamento da parte della regione e dell’INPS; FIOM-FSM-UILM e CUB hanno ribadito la gravità della situazione in cui si trovano i lavoratori in regime di mobilità, aggiungendo, che la mancata libera circolazione a causa del corona virus è per loro un ulteriore elemento di sconforto, che obbliga le politica a tutti livelli a soluzioni celeri.»

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Graziano Lebiu (OPI)

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