18 July, 2024
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Dal 14 marzo, il Corpo forestale regionale è mobilitato in tutta l’Isola per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

«Con l’ordinanza del 13 marzo – ha spiegato il presidente della Regione, Christian Solinas – preoccupati anche dall’arrivo nelle seconde case, soprattutto in ambito costiero, di numerose famiglie provenienti dalla Penisola, abbiamo messo in campo anche 1.300 uomini e donne del Corpo, che con grande impegno e professionalità stanno contribuendo a garantire la salute dei Sardi.»

Fino alla giornata di ieri sono stati effettuati 10.735 controlli: 2.774 nell’area territoriale di Cagliari, 2.106 Sassari, 1.781 Tempio Pausania, 1.563 Nuoro, 1.005 Lanusei, 951 Oristano e 555 Iglesias. Sono state comminate 132 sanzioni (47 Cagliari, 23 Sassari, 20 Tempio, 14 Nuoro, 14 Oristano, 11 ad Iglesias e 3 a Lanusei), con segnalazione alla Magistratura.

«Ogni giorno sono operativi 900 forestali, dislocati nelle 82 stazioni territoriali, che pattugliano i litorali e le aree ruraliha evidenziato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. Abbiamo rafforzato questa presenza anche con il personale delle 10 basi logistiche operative navali e dei Nipaf (Nucleo investigativo di Polizia ambientale forestale), che opera nei porti dove continuano i controlli della temperatura dei passeggeri in arrivo.»

«Le denunce comminate, in rapporto ai controlli effettuati, sono una minima percentuale a dimostrazione che i cittadini sardi stanno rispettando le prescrizioni che le Istituzioni hanno stabilito. Però, occorre ribadire che l’emergenza non è terminata e che è ancora fondamentale restare a casa. Serve la collaborazione di tutti e in primo luogo il rigoroso rispetto delle disposizioni: gli spostamenti sono consentiti esclusivamente per compravate esigenze lavorative, di salute ed indifferibili necessità», ha concluso il presidente Christian Solinas.

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Sono 530 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono 93, i pazienti in terapia intensiva 19, gli ospedalizzati complessivamente 112, 384 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 496, 34 i nuovi attualmente positivi, 13 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 21.

I tamponi effettuati sono 3.801. 

Sul territorio, dei 530 casi positivi complessivamente accertati, 83 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+9 rispetto all’ultimo aggiornamento), 50 (+29) nel Sud Sardegna, 9 a Oristano (+2), 52 a Nuoro, 336 (+5) a Sassari.

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«Tutto il mondo si trova davanti a una crisi senza precedenti che l’Italia ha vissuto per prima. Una crisi che inevitabilmente determinerà cambiamenti anche a livello economico. Davanti a una emergenza straordinaria, dobbiamo mettere in campo misure straordinarie che possano dare sostegno ai cittadini. E questo il governo lo sa bene.»

Inizia così un post pubblicato alcune ore fa su Facebook dal ministero degli Esteri, Luigi di Maio (M5S).

«Ci sono persone che stanno soffrendo, anche tanto – ha aggiunto Luigi Di Maio -. E lo Stato è perfettamente consapevole del fatto che le emergenze in corso siano due: una sanitaria e una economica. Davanti alla prima abbiamo attuato le misure più restrittive di tutti per uscire dalla crisi; davanti alla seconda ci aspettiamo lealtà da parte dei partner europei. La parola lealtà per noi ha un peso importante. Ci aspettiamo che l’Europa faccia la sua parte. Anche perché delle belle parole francamente ce ne facciamo poco. Abbiamo imprese, lavoratori e famiglie che devono poter guardare al futuro e che soprattutto oggi hanno bisogno di un sostegno concreto. Noi questo sostegno glielo vogliamo dare.»

«L’Ue non può, infatti, dirsi pronta ad aiutarci solo se accettiamo vecchi strumenti che qualche Paese dieci anni fa ha già sperimentato senza grandi successi. Così non va beneha sottolineato il ministro degli Esteri -. Il dolore che i memoranda hanno provocato ad alcuni popoli europei noi non vogliamo portarlo in Italia, quell’esperienza è da cancellare. Stiamo attraversando una delle peggiori crisi dal Dopoguerra.»

«Non è una questione di retorica o slogan politici. Siamo consapevoli che se non interveniamo in maniera decisa, non risolleveremo la nostra economia. E questo non possiamo nemmeno immaginarlo. Abbiamo detto agli altri Stati membri che l’Italia spenderà tutti i soldi necessari per dare aiuto ai nostri cittadini, non è questo il momento di tener conto di parametri, scartoffie e burocraziaha concluso Luigi Di Maio -. Perché se stai combattendo una guerra devi agire in maniera tempestiva difendendo con tutte le forze il tuo Paese.»

In un nuovo post, pubblicato alle 16.00, il ministro degli Esteri ha annunciato l’arrivo di 6 milioni di mascherine dalla Cina.

«Voglio essere molto chiaro con voi. Come ministero degli Affari Esteri stiamo continuando a raccogliere milioni e milioni di mascherine e migliaia di ventilatori polmonari in tutto il mondo. Anche questa notte a Fiumicino è arrivato un altro carico da 6 milioni di mascherine dalla Cina, subito sdoganato dal personale dall’Agenzia Dogane e Monopoli-ADM. Grazie al lavoro del Dipartimento Protezione Civile e del commissario straordinario Arcuri, che stanno lavorando senza sosta e ce la stanno mettendo davvero tutta, si provvederà alla distribuzione – ha scritto Luigi Di Maio -. Fino a quando ci sarà questa emergenza il ministero degli Affari Esteri non si fermerà un attimo per procurare tutto il materiale sanitario necessario a supportare chi sta fronteggiando il Coronavirus nei nostri ospedali.»

«Adesso le questioni sono due. L’Italia necessita di 100 milioni di mascherine al mese e, grazie ai nuovi contratti firmati, dalla prossima settimana potremo andare a regime. Il secondo punto è la distribuzione sul territorio nazionale: usiamo tutte le forze dell’ordine disponibili e tutti i magazzini degli apparati dello Stato, per far arrivare mascherine e materiale sanitario in tutti i nostri ospedali ha concluso il ministro degli Esteri -. Adesso più che mai è fondamentale il lavoro di squadra.»

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Dianova, Onlus che da oltre trent’anni in Italia si occupa del problema della dipendenza da sostanze, droga e alcol, ed accoglie ogni anno più di 350 persone con problemi di dipendenza da sostanze nelle sue Comunità, si è impegnata per salvaguardare non solo i ragazzi che ospita ma anche tutti i dipendenti e i componenti delle equipe di ogni struttura, adottando puntualmente le misure indicate dal ministero della Salute, dagli Enti Regionali e, in taluni casi, degli enti locali e comunali preposti, per far fronte all’emergenza Coronavirus.

«Dal 24 febbraio abbiamo scelto di sospendere tutte le attività non strettamente necessarie per salvaguardare i ragazzi ospiti delle nostre cinque strutture – si legge in una nota -: dalle visite dei familiari, alle attività che richiedono di uscire dalle Comunità e ai laboratori svolti da professionisti esterni alle nostre equipe; inoltre, una parte dei nostri collaboratori è in modalità smart working. I nostri operatori che prestano servizio nelle strutture stanno rispettando le norme di profilassi igieniche e sanitarie attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc…) e, per gli ospiti, sono stati posizionati in luoghi strategici (mensa, bagni, luoghi di stazionamento) confezioni di soluzioni disinfettanti per le mani e per le superfici: tutti questi presidi sono stati acquistati direttamente dalle Comunità superando non senza fatica le enormi difficoltà per il reperimento di questo tipo di materiali.»

«Inoltre, a tutti gli operatori è stato richiesto di informare tempestivamente la Direzione della struttura qualora si verificassero possibili contagi incrociati di loro familiari – si legge ancora nella nota -. Queste attenzioni, al momento, sembrano premiare in termini di contenimento del contagio tutte le nostre strutture.

Nonostante le pressanti richieste avanzate dai servizi preposti per l’accoglienza di nuovi pazienti, per senso di responsabilità verso gli ospiti già presenti, dal 27/02 le due strutture Lombarde e successivamente dal 9 marzo per le altre tre strutture presenti nelle regioni Marche, Lazio e Sardegna, sono stati bloccati gli ingressi di nuovi utenti; i responsabili dei Centri di ascolto di Dianova, nonostante queste misure, continuano a gestire le richieste di chi ha bisogno di aiuto, che in questo momento più che mai può trovarsi in difficoltà, in via telematica organizzando colloqui telefonici e in video chiamata. Per far fronte a queste richieste continue e poter accogliere nuovi pazienti senza esporre la popolazione attualmente presente nelle strutture al rischio di contagio, riteniamo necessari  ed essenziale richiedere una certificazione medica inerente lo stato di salute del soggetto in procinto di accedere alle nostre strutture e l’effettuazione di un tampone virale specifico nei giorni immediatamente precedenti l’ingresso in Comunità.»

«Le comunità terapeutiche sono parte rilevante del sistema preposto ad intervenire nell’ambito delle dipendenze e offrono un servizio essenziale; vogliamo comunque far presente che le persone con problemi di dipendenza da sostanze non stanno a casa, non si fermano davanti ai divieti imposti, vanno comunque in cerca della sostanza e le notizie di questi giorni ce lo confermano. Le richieste che avanziamo possono tutelare sia il singolo sia il gruppo nel quale verrà inserita la persona con problemi di dipendenza e contribuirebbero ad arginare il possibile diffondersi di un’infezione che deve essere assolutamente arrestata nel più breve tempo possibile – conclude la nota -. Tutte queste misure risultano inoltre necessarie per continuare a dare risposta a chi ha un problema di dipendenza e a non far crollare tutto l’articolato sistema di intervento pubblico e privato accreditato nel quale operiamo; un sistema che da sempre ha visto l’Italia un esempio da seguire nel resto del mondo.»

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«La Rwm ha fermato la produzione di ordigni ed esplosivi per non gravare sul sistema sanitario in caso di incidente. Contemporaneamente, non rinuncia ai lavori in corso per l’ampliamento dello stabilimento.»

Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita, portavoce del Comitato riconversione RWM, lo affermano in una nota, diffusa stamane dopo la fermata della produzione nello stabilimento di Domusnovas.

«Società e RSU dello stabilimento di Domusnovas (classificato ad alto rischio di incidente rilevante) omettono di ricordare che l’attuale Piano di Sicurezza Esterno è “scaduto” da ben 8 anni e probabilmente non è più adeguato agli attuali livelli di rischio – aggiungono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -. Dal 9 al 16 marzo sono stati emessi ben otto provvedimenti in otto giorni, tutti relativi ad interventi di ampliamento della porzione di stabilimento che si trova in territorio di Iglesias. Continua senza sosta, dunque, il lavoro di parcellizzazione delle autorizzazioni edilizie che ha caratterizzato fin dal principio il rapporto tra la Rwm ed il Comune, volto, a nostro parere, a eludere le norme relative alla Valutazione di Impatto Ambientale che, ricordiamo, la società è finora riuscita ad evitare.»

«Il provvedimento che fa capire quanto questa fabbrica abbia intenzione di proseguire la sua politica di incremento della produzione di ordigni bellici – aggiungono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita – riguarda la variante in corso d’opera del progetto per la realizzazione dei nuovi reparti R200 ed R210, che prevede il raddoppio della produzione degli esplosivi di tipo PBX, sul quale pende il giudizio del TAR, per un ricorso presentato a gennaio 2019. Appare inopportuno che si cerchi di far approvare varianti in corso d’opera mentre il giudizio sulla legittimità dell’opera è ancora pendente.Fa impressione l’incessante attività degli uffici comunali di Iglesias in favore dell’ampliamento, in un momento come quello che stiamo vivendo.»

«L’attenzione delle pubbliche amministrazioni, infatti, dovrebbe essere concentrata sull’emergenza sanitaria in corso, e la riflessione sull’attualità dovrebbe portare tutti ad un ripensamento delle strutture economiche, da ri-orientare decisamente verso modalità rispettose  della dignità e della vita umana – concludono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -, non certo compatibili con la produzione di ordigni da guerra utilizzati sostanzialmente per l’attacco, come le bombe della Rwm.»

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«La Regione vuole consentire alle imprese di mettere in campo qualsiasi azione per tutelare la propria attività produttiva, anche durante questo periodo di emergenza sanitaria ed economica.»

Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, commentando l’inserimento del ‘lavoro agile’, smart working, ai tirocini formativi extracurriculari sospesi per effetto dell’emergenza Covid-19 e che per natura necessitano di un importante apporto del tutor aziendale per il pieno svolgimento delle attività formative inserite nel progetto.

«La soluzione in smart working – ha aggiunto l’assessore regionale del Lavoro – è uno strumento adottato da molte realtà italiane per ridurre al minimo le possibilità di contagio e per mantenere stabile il livello di produttività secondo le esigenze delle imprese, ma è anche la misura che permette ai tirocinanti di rimanere attivi e di continuare a percepire l’indennità mensile prevista per tutto il corso del tirocinio.»

Per i tirocini con obiettivi formativi raggiungibili tramite questa modalità lavorativa, il datore di lavoro ospitante definisce condizioni e modalità di svolgimento del percorso tali da garantire il rispetto delle disposizioni vigenti a livello nazionale e a livello regionale in relazione all’emergenza epidemiologica Covid-19.

Il datore di lavoro inoltre deve fornire al tirocinante le attrezzature necessarie ed il supporto telefonico o mediante altri strumenti (mail, ecc.), assicurando il costante rapporto di tutoraggio a distanza.

Tale modalità di lavoro deve essere definita fra le parti e inserita nel piano formativo in caso di avvio di nuovo tirocinio. In caso di percorsi già avviati deve essere sottoscritto un addendum al progetto formativo già esistente e le attività devono svolgersi nel rispetto del principio della compresenza di tirocinanti e tutor/legale rappresentante del soggetto ospitante anche se a distanza, della simultaneità delle attività legate al progetto di tirocinio e della verifica periodica delle attività formative svolte e degli apprendimenti conseguiti da tirocinanti.

Le disposizioni di cui alla presente determinazione si applicano a tutte le operazioni cofinanziate dal POR Sardegna FSE 2014/2020, a solo titolo esemplificativo: percorsi IeFP, ITS, Tutti a Iscola Linea A, percorsi di formazione continua, percorsi di affiancamento e supporto consulenziale (es. Tutti a Iscola Linea C, Imprinting), progetti integrati (es. Green and Blue Economy), con esplicita esclusione di formazione laboratoriale, stage e tirocini curriculari.

Le suddette attività a distanza, devono svolgersi nel rispetto del principio della compresenza di partecipanti e docenti/consulenti, della simultaneità della lezione/consulenza e della verifica periodica degli apprendimenti dei partecipanti.

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Il sindaco di Sanluri ha annunciato nella tarda serata di ieri 27 casi di positività al Covid-19 nella casa di riposo di via Roma.

«Ho sempre improntato tutto il nostro mandato ai fini della trasparenza e, pertanto, mi sento in dovere di comunicarvi che ho appena ricevuto l’ esito dei tamponi fatti nella casa di riposo di via Roma – ha scritto Alberto Urpi in un post pubblicato nella pagina Facebook del comune di Sanluri -. Tra anziani e lavoratori, abbiamo i seguenti risultati: 27 positivi al Covid-19, che  sommati ai 3 di ieri danno un totale di 30 casi.»
«La maggior parte dei positivi è tra gli anziani in struttura, i quali (notizia in tal caso positiva) non ricevevano visite da oltre 14 giorniha aggiunto Alberto Urpi -. Tutti sono in quarantena e seguiti dai medici: con l’aiuto dell’ATS e forze dell’ordine stiamo ricostruendo la catena dei contatti.»
«Pertanto, state tranquilli, nonostante l’alto numero dei contagiati, il tutto è abbastanza circoscritto. Continuate a seguire tutte le regole che vi abbiamo dato nell’esclusivo interesse della popolazione. La struttura è presidiata da esperti dell’ATS che ci danno sicurezza. È una patologia grave, ma che passa e si guarisce nella maggioranza dei casi -. ha concluso il sindaco di Sanluri -. Forza, concentrazione e rispetto delle prescrizioni
Restate a casa – A domani.»

 

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Il mercato civico comunale di Carbonia sarà regolarmente aperto oggi pomeriggio, venerdì 27 marzo, dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

L’Amministrazione comunale, in qualità di Ente gestore del mercato civico, sta mettendo in atto le prescrizioni dei recenti DPCM, prevedendo ingressi limitati – nel pomeriggio odierno a un numero massimo di 25 cittadini alla volta – un varco di accesso alla struttura e uno per l’uscita, un varco dedicato esclusivamente al carico-scarico merci.
Gli accessi sono presidiati dai dipendenti del cantiere comunale.

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Nell’ambito della risposta congiunta dell’UE all’epidemia di Covid-19, i deputati hanno adottato, nel corso della sessione plenaria straordinaria di giovedì, tre proposte urgenti.

Le misure urgenti per aiutare persone e imprese ad affrontare la crisi sono state votate in via definitiva in meno di due settimane, dalla presentazione delle proposte da parte della Commissione.

Le proposte approvate sono:

L’Iniziativa d’investimento in risposta al coronavirus. Questa iniziativa è destinata a canalizzare al più presto 37 miliardi di euro dai fondi UE per i cittadini, le regioni e i Paesi più colpiti dalla pandemia del Coronavirus. I fondi saranno diretti ai sistemi sanitari, alle PMI, ai mercati del lavoro e alle altre parti vulnerabili delle economie degli Stati membri UE. La proposta è stata adottata con 683 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni.

L’estensione del Fondo di solidarietà dell’UE per le emergenze sanitarie pubbliche. Le misure renderanno disponibili fino a 800 milioni di euro per i Paesi europei nel 2020. Le operazioni ammissibili al Fondo saranno estese, per includere il sostegno in una grave emergenza sanitaria pubblica, e sostenere l’assistenza medica, oltre a misure per prevenire, monitorare o controllare la diffusione di malattie. La proposta è stata adottata con 671 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astensioni.

La sospensione temporanea delle norme UE sulle bande orarie (slot) negli aeroporti. Ciò permetterà alle compagnie aeree di non effettuare voli a vuoto durante la pandemia. Con la sospensione temporanea, le compagnie non saranno obbligate a utilizzare gli slot di decollo e atterraggio previsti, così da poterli mantenere nella prossima stagione. La regola “use it or lose it” sarà quindi abolita per l’intera stagione estiva, dal 29 marzo al 24 ottobre 2020. La proposta è stata adottata con 686 voti favorevoli, 0 contrari e 2 astensioni.

Il Consiglio dei Ministri deve approvare formalmente la posizione del Parlamento. Le misure adottate entreranno in vigore nei prossimi giorni, una volta pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

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Dalle esercitazioni di jazz alle lezioni di pianoforte, violino, oboe, fagotto e tanti strumenti ancora. In tempi di emergenza da Covid-19 l’attività del Conservatorio di Cagliari si trasferisce on line. Grazie all’utilizzo delle piattaforme fruibili per la didattica a distanza, ma anche di mezzi come Skype o spazi riservati su You Tube, l’istituto musicale non ha dovuto rinunciare a impartire le lezioni di strumento, riuscendo a garantire la stragrande maggioranza degli insegnamenti.

Con i mezzi forniti dalla tecnologia, intere classi seguono le lezioni a distanza come se fossero frontali. Mentre per migliorare la propria abilità sullo strumento, gli studenti mandano i video delle loro esecuzioni ai docenti tramite, ad esempio, canali riservati su You Tube, ricevendo poi valutazioni e consigli.

«Con grande impegno il Conservatorio di Cagliari ha cercato di far fronte alla grave situazione provocata dalla diffusione della pandemia che ha colpito quasi tutto il mondo», spiega il direttore delG.P. Da Palestrina Giorgio Sanna. Che aggiunge: «Tutte le attività amministrative stanno continuando nella forma del lavoro a distanza, mentre l’offerta formativa erogata attraverso la via telematica sta avendo così grande successo tra studenti e docenti, che stiamo valutando la possibilità di poterla utilizzare come ulteriore strategia didattica anche per il futuro».

A breve il Palestrina dovrebbe essere in grado anche di svolgere esami e lauree a distanza, con le opportune procedure certificate e garantite.

L’attività artistica che vede il Conservatorio radicato nel territorio, con un ampio ventaglio di iniziative rivolte al pubblico, è stata invece sospesa: «Stiamo però approntando un piano di recupero delle attività calendarizzate, in modo da non dover arrivare alla loro cancellazione. La musica si fa insieme e insieme affrontiamo le difficoltà», conclude Giorgio Sanna.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222252656053252/