18 July, 2024
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Le squadre del pronto intervento di Abbanoa sono al lavoro, a Piscinas, per riparare un improvviso guasto sulla condotta di attraversamento della strada provinciale che alimenta la parte bassa del centro abitato. La rottura sta causando cali di pressione e temporanee interruzioni. A lavori completati, l’erogazione riprenderà regolarmente.

Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24. Abbanoa segnala che alla ripresa dell’erogazione l’acqua potrebbe essere transitoriamente torbida a causa dello svuotamento e successivo riempimento delle tubazioni.

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«Inizia oggi la collaborazione del team medico della Difesa con i dirigenti della ASL ed il personale sanitario di Sassari. In giornata, infatti, due medici del Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare CELIO e un medico del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari incontreranno a Sassari il direttore del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, Col. Ciancia, il personale sanitario della Brigata Sassari e alcuni dirigenti del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL di Sassari per iniziare la collaborazione e supportate le richieste emerse lunedì scorso, nel corso dell’incontro tra il Comandante di Sanità e Veterinaria dell’Esercito, Generale medico Battistini ed il Prefetto di Sassari, D’Alessandro.»

Lo ha reso noto stamane il sottosegretario di Stato alla Difesa, Giulio Calvisi.

«In particolare, il team sanitario militare inizierà un’attività di campionamento per la ricerca del nuovo coronavirus in strutture residenziali assistite, indicate dalla ASL sassarese, già interessate da focolai di epidemia. I campioni saranno analizzati presso il laboratorio del Dipartimento scientifico del Policlinico Militare CELIO. I kit diagnostici messi a disposizione sono circa 200», ha aggiunto Giulio Calvisi.

«Questo campionamento è prioritario per alleggerire l’attività del laboratorio dell’ospedale di Sassari e contribuirà ad arginare il diffondersi del virus nella provincia. La Sanità Militare e la Regione Sardegna sono in costante contatto per condividere e definire ulteriori concorsi urgenti», ha concluso Giulio Calvisi.

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Il presidente della Giunta regionale ha firmato questa sera una nuova ordinanza (n. 11 del 24 marzo 2020) contenente «Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Disposizioni per il contrasto dell’assembramento di persone».

Di seguito il testo integrale

Art. 1) I parchi e giardini pubblici o aperti al pubblico o analoghi ambiti che si prestino all’intrattenimento di persone per attività motoria di qualsiasi natura, siti nel territorio regionale, sono chiusi e interdetti all’accesso di persone al fine di evitare assembramenti idonei a determinare la diffusione del contagio epidemiologico da CoViD-19.

Art. 2) L’uso della bicicletta, anche a pedalata assistita, o di analogo o altro mezzo di locomozione e lo spostamento a piedi, nei centri urbani e in aree extraurbane dell’intero territorio regionale, sono soggetti alle limitazioni previste per gli spostamenti dal combinato disposto dell’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e dell’art. 1, comma 1, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 concernenti lo spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale.

Art. 3) È sospesa l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e di rifornimento carburante sull’intero territorio regionale al fine di ulteriormente contrastare le forme di assembramento di persone a tutela della salute pubblica.

Art. 4) Fatte salve le farmacie e le parafarmacie, è vietata l’apertura nella giornata di domenica di ciascuna settimana di vigenza della presente ordinanza degli esercizi commerciali di qualsiasi dimensione per la vendita di generi alimentari esentate dalla sospensione disposta con l’art. 1 del DPCM 11.3.2020, compresi gli esercizi minori interni ai centri commerciali, ferme restando le altre restrizioni relative alla vendita al dettaglio di cui all’anzidetto DPCM dell’11.3.2020.

Art. 5) È consentito ad un solo componente di ciascun nucleo familiare uscire, una sola volta al giorno, dalla propria abitazione per provvedere all’acquisto di beni necessari ed essenziali. La limitazione sul numero delle uscite non si applica all’acquisto di farmaci. Per l’espletamento delle esigenze fisiologiche degli animali d’affezione sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ed esclusivamente entro i 200 metri dalla propria abitazione principale. È consentita, altresì, limitatamente ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare, l’uscita per la conduzione hobbistica di poderi, orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, finalizzati al sostentamento familiare.

Art. 6) È fatto obbligo ai Comuni, qualora non ancora disposto, di provvedere alla sanificazione degli edifici pubblici e dell’arredo urbano del proprio territorio.

I Comuni che abbiano disposto la sanificazione delle strade dei propri centri abitati sono tenuti ad effettuarla in conformità al Parere reso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del 18 marzo 2020, recante “Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 del 17 marzo 2020” nonché alle “Indicazioni tecniche del Consiglio del Sistema Nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) relativamente agli aspetti ambientali della pulizia degli ambienti esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro dell’emergenza CoViD-19 e sue evoluzioni”, approvate dal Consiglio del SNPA il 18 marzo 2020 nell’ambito dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). La sanificazione deve essere prioritariamente rivolta alle aree prospicienti ospedali, ambulatori, centri commerciali, mercati ed ipermercati, punti vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, banche ed uffici pubblici.

La Regione contribuirà alle spese di esecuzione di tale servizio attingendo alle risorse di cui allo speciale fondo stanziato dall’art. 6 della legge regionale 12 marzo 2020, n. 10 (legge di stabilità 2020).

Art. 7) Nei mezzi del trasporto pubblico locale, fatti salvi i casi di urgenza o forza maggiore per i traghetti di collegamento con le Isole di San Pietro, La Maddalena e L’Asinara comunque nel rispetto delle misure di distanziamento personale in vigore, è consentito l’accesso ai passeggeri nella misura massima del 40% dei posti omologati e, comunque, garantendo il rispetto della distanza minima di un metro tra gli stessi. Lo spazio riservato ai conducenti dei mezzi deve essere opportunamente delimitato per prevenire contatti con i passeggeri e rischi di contagio.

Art. 8) Negli esercizi commerciali, inclusi i tabacchini, che ai sensi delle norme nazionali e regionali possano restare legittimamente aperti al pubblico è vietato l’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco.

Art. 9) E’ istituita presso la Presidenza della Regione una linea telefonica dedicata ad uso esclusivo e personale dei Sindaci dell’Isola per le comunicazioni relative alla gestione dell’emergenza in corso. Il numero di telefono è notificato con separata comunicazione del Direttore Generale della Presidenza.

Art. 10) In attuazione dell’art. 1, primo comma, lett. b) del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Conseguentemente, la previsione di assenso agli spostamenti per “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, nelle precedenti ordinanze contingibili e urgenti del Presidente della Regione Sardegna n. 5 del 09.03.2020 e relativa nota esplicativa n. 2593 del 13.03.2020 e n. 9 del 14.03.2020 e relativa nota esplicativa n. 3 EM del 16.03.2020 è da intendersi ovunque soppressa.

Art. 11) La presente ordinanza:

– ha validità sino al 3 aprile 2020, salvo proroga esplicita;

– è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti;

– viene trasmessa secondo le rispettive competenze al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro della Salute, agli amministratori delle province del territorio regionale, al Sindaco Metropolitano di Cagliari, ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli Assessori regionali ed agli altri soggetti interessati.

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 650 c.p.).

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di 60 giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, entro il termine di giorni 120.

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«Il 12 marzo il presidente Christian Solinas e la sua Giunta hanno predisposto il piano d’emergenza per contenere l’effetto disastroso del Covid-19. Condividiamo la finalità del provvedimento ma non l’applicazione nella parte in cui si vuole realizzare nel CTO di Iglesias 33 posti letto per la terapia intensiva, pneumologia e infettivi e il trasferimento del reparto nascite al Brotzu di Cagliari. La protesta formale del sindaco di Iglesias e dei sindaci dei comuni del territorio ha ottenuto la revoca del trasferimento del punto nascite al Brotzu, ma si deve evitare la realizzazione dei 33 posti letto di terapia intensiva al CTO. Questo significherebbe esporre tutto il CTO al massimo rischio di contagio da Covid-19 e, a nostro parere, si configurerebbe anche il mascherato intento di chiudere definitivamente il CTO.»

Il direttivo SPI CGIL Iglesias ha preso posizione oggi sulla vicenda sviluppatasi nei giorni scorsi intorno ai programmi della Giunta regionale per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus.

«Siamo esattamente in linea con la decisa presa di posizione del sindaco di Iglesias Mauro Usai e dei sindaci del territorio che definisce assurda la scelta della Giunta Solinas. Riteniamo risolutiva la proposta del sindaco di servirsi della struttura dell’ospedale Santa Barbara piuttosto che del CTO e non esiste una spiegazione logica al silenzio della Giunta Solinas – ha aggiunto il direttivo SPI CGIL di Iglesias -. Faremo tutto ciò che rientra nelle nostre competenze e possibilità per evitare quest’infelice scelta e abuso della volontà di decine di migliaia di cittadini dei diversi comuni vicini. Inoltre, con l’eccezionale evento Covid-19 si sta progressivamente indebolendo la struttura produttiva Sarda, il rischio di una difficile e non prossima ripresa economica sta aumentando, la perdita di tanti posti di lavoro e la rilevante riduzione reddituale di tanti si sta consolidando. Siamo convinti che in questo contesto, chi può, deve contribuire al superamento della crisi sanitaria/economica. A tal fine – ha concluso il direttivo SPI CGIL di Iglesias – serve il serrato dialogo costruttivo fra politica e parti sociali, e non serve fra qualche giorno, serve immediatamente, perché fra qualche giorno il Covid-19 potrebbe essere più devastante, la nostra economia distrutta, e allora si, che saremo tutti nella stessa barca, ma in quella della disperazione.»

 

 

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Nella giornata di ieri, i volontari mobilitati dall’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias hanno iniziato la distribuzione gratuita delle mascherine protettive in polipropilene, prodotte dalle sarte di Calasetta e Sant’Antioco, tra i cittadini del Sulcis Iglesiente che ne hanno maggiormente bisogno e tra infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

Oggi il lavoro di confezionamento delle mascherine ha subito una brusca frenata, per la carenza degli accessori, fettucce ed elastici, introvabili sul mercato perché tutti gli esercizi commerciali che trattano questi articoli sono chiusi, in applicazione dei decreti approvati dal Consiglio dei ministri per contrastare e prevenire la diffusione del virus.

A lanciare l’allarme ed un accorato appello è Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias.

«Effettivamente abbiamo il polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” che abbiamo importato da Valencia (Spagna) – spiega Graziano Lebiu -, ma ci mancano gli accessori, le fettucce e gli elastici. Rivolgiamo un appello ai negozi di mercerie che hanno in magazzino questi accessori, di metterceli a disposizione, ovviamente a pagamento, perché diversamente il lavoro delle nostre sarte rischia di interrompersi bruscamente, eventualità che, vista l’emergenza gravissima presente anche nel nostro territorio, non possiamo assolutamente permetterci.»

La situazione venutasi a determinare pone evidentemente il problema della chiusura dei negozi di mercerie che non sono stati considerati di prima necessità, probabilmente non tenendo in debita considerazione l’esigenza che è poi emersa con il proliferare dell’autoproduzione di mascherine, per porre rimedio alla gravissima carenza presente negli ospedali e nei centri di rifornimento.

Il problema, comunque, è superabile, perché, come spiega Graziano Lebiu, «tramite la Protezione civile, per una fornitura urgente ci danno la possibilità di approvvigionamento».

 

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E’ negativo il giudizio delle segreterie FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente sulla “call-conference” svoltasi oggi, tra il Mise, Invitalia, l’assessorato del Lavoro, Sider Alloys e le parti sindacali.

«I livelli politici hanno relazionato, che rispetto al precedente incontro sono stati compiuti importanti passi avanti, che risultano essere essenzialmente due: 1) il costo energetico, che a causa della crisi contingente, si è ulteriormente abbassato; 2) l’individuazione di un soggetto che possa far fronte alle richieste legate alle “garanzie” richieste dall’Enel – si legge in una nota -. Gli stessi hanno ribadito che questi risultati sono frutto di continui confronti tra le parti, che necessitano ancora di qualche settimana per arrivare a conclusione. L’azienda Sider Alloys, pur riconoscendo l’impegno delle Istituzioni, ha confermato i propri dubbi sullo slittamento dei tempi e sino a quando non si raggiungerà l’accordo definitivo. L’assessorato del Lavoro, ha voluto confermare che la data di conclusione dell’iter burocratico per la firma degli ammortizzatori che impegna in questo momento la Corte dei Conti è fissata nel 28 marzo.»

«Le parti sindacali, hanno espresso un giudizio complessivamente negativo sulla riunione odierna – si legge ancora nella nota -. Ritengono che si sia perso ulteriore tempo prezioso e pur consapevoli delle gravi emergenze che sta affrontando il paese, chiedono il massimo impegno affinché si arrivi alla immediata conclusione della vertenza. Questione ammortizzatori sociali. Si rimane in attesa di conoscere entro domani, la disponibilità dell’azienda ad anticipare la cassa integrazione aperta a causa del “Covid-19”, per i circa 90 dipendenti della Sider Alloys e della GMS; mentre, per quanto riguarda il pagamento delle mobilità in deroga per le aree di crisi complessa, si è oramai giunti alla data entro la quale la Corte dei conti, dovrà rimandare il decreto al Ministero del Lavoro, per poi essere messo in pagamento da parte della regione e dell’INPS; FIOM-FSM-UILM e CUB hanno ribadito la gravità della situazione in cui si trovano i lavoratori in regime di mobilità, aggiungendo, che la mancata libera circolazione a causa del corona virus è per loro un ulteriore elemento di sconforto, che obbliga le politica a tutti livelli a soluzioni celeri.»

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L’assessorato regionale alla Sanità ha recepito le pressanti richieste congiunte del Presidente di Federfarma regionale, dott. Giorgio Congiu, e dell’associazione regionale dei trapiantati di organo Prometeo AITF ODV affinché anche le prescrizioni dei medici di medicina generale (comunemente chiamati “medici di base” o “medici di famiglia”) relative ai farmaci distribuiti dalle farmacie territoriali per conto del Sistema sanitario regionale (cosiddetto canale DPC), ossia le “ricette rosse”, potessero essere inviate in modalità “dematerializzata”.

Una decisione che permetterà ai pazienti di non doversi necessariamente recare in ambulatorio e che è stata comunicata con la nota prot. N. 7176 del 24/03/2020 del dott. Marcello Tidore, Direttore generale della Sanità dell’Assessorato regionale alla Sanità, contenente “Misure eccezionali per il contenimento e la gestione dell’emergenza CoViD-19 – Prescrizione di farmaci appartenenti alla fascia A-PHT su ricetta dematerializzata”. La nota spiega che il provvedimento è stato adottato alla luce delle ulteriori limitazioni agli spostamenti disposte a livello nazionale e allo scopo di «limitare gli accessi dei pazienti alle strutture sanitarie e agli studi professionali dei medici e agevolare l’accesso al farmaco da parte dei cittadini».

I medici di medicina generale potranno, dunque, inviare il promemoria o numero di ricetta elettronico (NRE) al paziente con le modalità già previste per le “ricette bianche”: via e-mail, Whatsapp o altro strumento informatico richiesto dal paziente stesso. Quest’ultimo dovrà stampare il promemoria prima di andare in farmacia o, nel caso non abbia modo di stamparlo, andare in farmacia con la tessera sanitaria per poter stampare lì il promemoria, necessario al medico per adempiere agli obblighi amministrativo-contabili.

La Prometeo in una nota ringrazia l’Assessorato, in particolare alla dott.ssa Donatella Garau, dirigente del servizio competente per la fornitura dei farmaci, per aver preso questo provvedimento in tempi rapidi, consentendo ai circa 2.000 trapiantati di organi che vivono nella nostra Isola di poter richiedere i farmaci direttamente da casa e curarsi nella massima sicurezza. Grazie, inoltre, all’impegno di tante farmacie private associate a Federfarma e di numerose associazioni tanti pazienti, soprattutto quelli più fragili e più esposti al rischio di infezione, potranno ricevere i farmaci direttamente a casa, con il servizio di consegna a domicilio.

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Anche oggi è proseguita l’azione di controllo da parte del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Oggi sono stati effettuati 614 controlli: 117 nell’area di Cagliari, 54 Iglesias, 48 Oristano, 120 Sassari, 97 Tempio, 88 Nuoro, 90 Lanusei. Sono state comminate 4 sanzioni (2 ad Iglesias e 1 ciascuna a Sassari e Cagliari), con segnalazione alla Magistratura.

L’inosservanza delle ordinanze del presidente della Regione comporta le conseguenze previste dall’art. 650 del cp, con arresto fino a 3 mesi e sanzione.

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«Il Servizio di Igiene Pubblica dell’ATS ci ha confermato due nuovi casi di Covid-19 a Sant’Antioco: stanno bene, sono asintomatici e si trovano in isolamento sociale. A loro va la vicinanza di tutta la comunità, in modo univoco e sincero.»

Lo ha annunciato questo pomeriggio il sindaco di Sant’Antioco, in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune.

«L’ATS ed il Comune stanno mettendo in pratica tutti i protocolli previsti dal caso – ha aggiunto Ignazio Locci –. Diciamo basta alle comunicazioni fornite da taluni a mezzo social, in maniera ignobile: non facciamoci prendere dal panico o ancora peggio dalla corsa ai messaggini o alle catene su Facebook. Restiamo a casa e presto sarà tutto finito. E’ necessario concentrarci sul restare a casa, occorre avere la mente libera, ferma e lucida, per continuare tutti quanti noi l’isolamento sociale. Non si esce da casa per motivi inutili ma solo per comprovate necessità. Tutto, prima o poi, speriamo nel più breve tempo possibile, andrà bene. Torneremo tutti a festeggiare le nostre giornate, nel mondo del lavoro, dello sport, nelle nostre uscite quotidiane, arriverà quel tempo, Ora è ancora il momento di stare a casa, di difenderci da questo virus e di stare uniti in un momento davvero delicato per la nostra Nazione».

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Sono 421 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 2.859 test, 22 dei quali in corso d’accertamento. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 99, di cui 19 in terapia intensiva, mentre 296 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 5 pazienti guariti, più altri 6 guariti clinicamente. Salgono a 15 i decessi. I pazienti attualmente positivi sono quindi 395.
Sul territorio, dei 421 casi positivi complessivamente accertati, 64 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 15 (+6) nel Sud Sardegna, 7 a Oristano, 26 (+4) a Nuoro, 309 (+49) a Sassari.