28 November, 2024
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Il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha prorogato fino al 3 aprile 2020 la validità dell’ordinanza del 17/03/2020 con la quale si vietano le passeggiate e l’attività sportiva all’aria aperta, fatti salvi i casi di non rinviabile e certificata necessità terapeutica e sempre con il rispetto di una distanza interpersonale di almeno 1,5 metri. La precedente ordinanza, infatti, aveva validità fino al 25 marzo 2020.

Fino al 3/04/2020, dunque, su tutto il territorio comunale di Sant’Antioco, è fatto obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni. Sono consentiti esclusivamente spostamenti temporanei ed individuali, motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono considerate situazioni di necessità quelle correlate ad esigenze primarie delle persone (acquisto generi alimentari, medicinali), per il tempo strettamente indispensabile e comunque in aree contigue alla propria residenza, domicilio o dimora.

È consentita la presenza di un accompagnatore esclusivamente nei seguenti casi:

– Spostamento per motivi di salute, ove lo stato di salute del paziente ne imponga la necessità;

– Nel caso di spostamento per motivi di lavoro, purché si tratti di persone appartenenti allo stesso nucleo familiare e in relazione al tragitto da/per il luogo di lavoro di uno di essi.

È espressamente vietato praticare attività sportive e motorie all’aperto, fatti salvi i casi di non rinviabile, seria, rigorosa, comprovata e certificata necessità terapeutica e sempre con il rispetto di una distanza interpersonale di almeno 1,5 metri. È consentito spostarsi dalla propria residenza, dimora o domicilio per consentire agli animali domestici l’espletamento dei loro bisogni fisiologici ma sempre ad una distanza massima di mt. 200 dal portone di ingresso della propria abitazione o della struttura condominiale nella quale è inserita e, in ogni caso, con il rispetto di una distanza interpersonale di almeno 1,5 metri.

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Primo caso di positività al Covid-19 a Carbonia, un uomo ora ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. Si trovava in quarantena dopo aver segnalato di aver avvertito dei sintomi che lo hanno portato a farsi visitare e, dopo un primo tampone negativo, al secondo è risultato positivo al Covid-19. Si tratta del terzo caso di positività nel Sulcis Iglesiente, dopo quelli riscontrati prima al CTO di Iglesias, poi a Sant’Antioco. Sono 9 in tutta la provincia del Sud Sardegna.

All’ospedale Sirai di Carbonia, così come in tutti gli altri presidi ospedalieri dell’Isola, si vive una situazione di grave emergenza.

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L’on. Gian Franco Satta (Progressisti) ha chiesto un immediato intervento degli assessori dell’Agricoltura Gabriella Murgia e della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, sulle nuove disposizioni operative impartite dal Comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in relazione allo svolgimento dei servizi di contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

«Tali disposizioni – scrive Gian Franco Satta – emanate attraverso una nota a seguito della comunicazione del presidente del Consiglio dei ministri della serata del 21.03.2020, intervengono a parziale modifica delle correlate disposizioni operative prot. n. 19860 del 20.03.2020 prescrivendo quanto segue: le attività legate alla conduzione hobbistica di orti, vigneti ed ortofrutticole in generale, in attualità di coltura e per interventi agronomici non rinviabili, devono immediatamente intendersi vietate.»

«Questa disposizione – aggiunge Gian Franco Satta – non pare tener conto delle peculiarità agro-ambientali della nostra Isola, dove lasciare incolte alcune aree rischierebbe di essere altamente problematico in vista della stagione antincendio alle porte e abbandonare oggi le coltivazioni significherebbe distruggere i raccolti, nonché delle modalità di contagio e diffusione del Covid-19 in Sardegna, avvenuto perlopiù negli ambienti ospedalieri.»

«Per tali ragioni – conclude il consigliere regionale dei Progressisti -, chiedo la revoca immediata delle disposizioni impartite del Comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale con nota prot. n. 19964 del 23/03/2020.»

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Nell’ambito del potenziamento dei servizi di prevenzione funzionali a contenere la propagazione del Covid-19, il nucleo investigativo dell’Ispettorato forestale di Cagliari ha sorpreso stamattina un soggetto di nazionalità francese proveniente da Tolone ed arrivato in Sardegna il 9.03.2020.

L’uomo, 60 anni, si aggirava a Chia, nel comune di Domus de Maria, a bordo di un minivan. E’ ora domiciliato presso la propria barca ormeggiata a Teulada.

Il turista è indagato per la violazione del DPCM 8/03/ 2020 che vieta movimenti a scopo turistico, nonché dell’obbligo di quarantena obbligatoria imposto dall’ordinanza del presidente della Regione del 9/03/2020.

Sono in corso ulteriori accertamenti sulla liceità degli spostamenti del turista francese.

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La diffusione del Coronavirus sta mettendo in grande difficoltà l’apparato sanitario regionale, alle prese con un’emergenza senza precedenti, nella quale i mezzi a disposizione spesso non sono in grado di soddisfare tutte le esigenze che arrivano dai diversi territori. I disagi crescono nelle aree periferiche, peraltro già alle prese con problemi seri nella gestione ordinaria della Sanità, tra le quali c’è l’Isola di San Pietro.

Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, aggiorna quotidianamente la popolazione sull’evoluzione dell’emergenza Coronavirus e non perde occasione per denunciare le carenze e… le responsabilità delle istituzioni.

L’altra notte, a Carloforte, si è verificato stato un caso sospetto di contagio da Coronavirus.

«Un signore anziano è stato male, e si è dovuti intervenire, come al solito le procedure concordate non sono andate come dovevano. Il signore non doveva essere spostato da casa, invece è intervenuta la Croce Azzurra, dopodiché una serie di operazioni fuori protocollo – ha scritto su Facebook Salvatore Puggioni -. Premetto che devo lodare e ringraziare con il cuore chi adesso sta lavorando e rischiando la vita per noi, medici del pronto soccorso, infermieri, medici di base, Croce azzurra, che stanno tamponando falle dappertutto da questo sistema sanitario locale carente ed insufficiente alle esigenze della nostra comunità. Dopo un’ intera giornata di ansia, in attesa di notizie, ho avuto contatti con la Centrale Operativa del S.S. Trinità, stasera, e dopo il primo tampone negativo effettuato in tarda mattinata, anche il secondo tampone ha dato esito negativo. Pericolo scampato.»

«Adesso, dico io, 10 giorni fa, quando ho costituito la nostra “Unità di crisi”, ho chiesto quale era il protocollo in caso di contagio da Coronavirus, mi è stato detto che sarebbe intervenuta subito la “MIKE” (Ambulanza Medicalizzata) attrezzata appositamente per i casi di questa pandemia – ha aggiunto Salvatore Puggioni -. Stamattina, ho saputo ufficialmente, dopo che tutti sanno della carenza ed insufficienza del nostro presidio sanitario, dei problemi macroscopici che abbiamo nella nostra isola, che la cosiddetta “MIKE” non interverrà mai nella nostra isola, in nessun caso. Sono indignato, sconcertato e mi vergogno di far parte di questo sistema, è pazzesco e grottesco lasciare un popolo in balia delle onde, abbandonato a se stesso. Domani mi dovranno rispondere di questo le Autorità competenti, iniziando dal dott. Christian Solinas, dall’assessore Mario Nieddu, ai responsabili dell’ATS, perché è una vergogna assoluta abbandonarci in questo modo, isolarci ancora di più dal mondo. La mia protesta sarà dura e decisa.

Non ho capito, se scoppia un’epidemia da noi, che virus è? di serie B, diverso dalle altre regioni, è meno grave rispetto alle altre realtà? ma che cosa hanno in testa questa gente? Ad oggi non registro nessun caso di Coronavirus, mi auguro di dirvi la stessa cosa domani. Sono forte nell’affrontare questo momento, devo esserlo, per la nostra comunità, ma nello stesso tempo sono deluso, molti mi dicono che “deve passà a nuttata”, e nessuno dopo vorrà ascoltare il racconto del pericolo scampato, dell’orrore superato. Ma siamo sicuri che la nottata da passare non sia questo mondo storto a cui siamo smaniosi di tornare? Sperando che non avremo imparato solo a lavarci le mani.»

Oggi il sindaco di Carloforte è tornato su quanto la comunità tabarchina ha vissuto ieri, e le sue parole sono ancora molto dure.

«E’ mio dovere manifestare agli Enti ed Autorità competenti, l’amarezza e la delusione che la Città di Carloforte sta vivendo in questo particolare momento, dal punto di vista sanitario – ha scritto Salvatore Puggioni -. Già da stamattina, in maniera dura e precisa, con una comunicazione al governatore Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu, al prefetto Bruno Corda, al responsabile della protezione civile Pasquale Belloi, al direttore dell’AREUS Giorgio Lenzotti, ed alla responsabile dell’Ats Carbonia Giuliana Riola, è stato manifestato tutto il nostro disappunto e la nostra delusione.

I fatti successi ieri notte, sono il risultato di un sistema sanitario carente, insufficiente e molte volte inesistente, è bastata questa situazione di emergenza, grave ma non impossibile, a far saltare tutto all’aria, non rispettando le norme, scavalcando i protocolli predeterminati e trattando per l’ennesima volta un popolo in maniera diversa dal resto dell’Italia.

Come rappresentante della Comunità tabarchina, mi sento offeso e calpestato, aspetto delle risposte immediate, diversamente girerò tutto e subito alla Procura della Repubblica, e qualcuno pagherà. Nel fatto specifico, quello di ieri notte, ringrazio ancora i militi della Croce Azzurra, e la dottoressa del Pronto Soccorso (tra l’altro in stato di gravidanza avanzata) che pur di salvare la vita a quel signore di 92 anni, hanno messo a repentaglio la propria vita e la propria incolumità. GRAZIE di cuore.»

«Oggi dobbiamo riflettere, attentamente. In circostanze come queste, ancora all’inizio di un difficile percorso, SIAMO SOLI, dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che dobbiamo salvarci da soli, può darsi che domani qualcuno si sveglierà, ma cari concittadini, organizziamoci come sempre da noi, su tutto quello che è possibile – ha aggiunto il sindaco di Carloforte -. Vedete la Croce Azzurra, possiede 5 ambulanze, acquistate dai carlofortini, ottenute dai nostri sacrifici. E’ un onore avere 5 mezzi di soccorso a Carloforte. Attrezzature? Tutte acquistate tramite i fondi della Croce Azzurra, della Comunità. Sapete da quando è scattata l’emergenza che cosa ci ha fornito l’ATS ? 12 mascherine ffp2, una scatola di guanti ed una maschera facciale. Lascio giudicare a voi.»

«La “MIKE” (che bel nome però) è in sostanza un autoambulanza con un medico a bordo e qualche attrezzatura particolare, non arriverà mai, anche se il protocollo lo prevede assolutamente nella direttiva del 5.03.2020 al punto 6.2.5. Ho chiesto agli Enti competenti perché deve fermarsi a Portovesme o a Calasetta, qualcuno del servizio sanitario mi ha detto che i tempi del traghetto sono penalizzanti e lunghi.
30/35 minuti? Lo stesso tempo che da Carbonia impieghi per andare a Buggerru o a Fluminimaggiore. Mi vergogno di queste risposte.

La Croce Azzurra non ha perso tempo, ha già allestito un’ambulanza in caso dovesse scattare un sospetto contagio da Coronavirus. E’ già pronta fuori nel piazzale, con tutti gli accorgimenti, pronta ad intervenire. Siamo nell’autogestione più completa. Grazie ragazzi.

Devo ringraziare Betty di Bernardo, assessore e vicesindaco, per aver mobilitato, i servizi sociali per consegne farmaci, servizi di pubblica utilità, soccorso alle persone anziane e tutela alle persone più fragili, e sopratutto per aver mobilitato tanti e tanti volontari, le nostre sarte, che stanno confezionando con le proprie mani tante mascherine protettive, ad oggi ne sono state preparate tantissime e l’assessore si è preso il compito di distribuirle a chi ne ha necessità.

Domattina Le chiederò di prepararne un pacco per mandarlo all’A.T.S. e all’assessore della Sanità!!!

Grazie a tutti i cittadini che con oblazioni ed offerte stanno contribuendo per gli acquisti dei DPI (tute, mascherine, guanti), attrezzature di prima necessità per gli addetti ai lavori.

Ad oggi non registro nessun caso di Coronavirus, mi auguro di dirvi la stessa cosa anche domani. Siamo nel mezzo di una guerra, dobbiamo stare uniti e collaborare anche con le piccole cose – ha concluso Salvatore Puggioni -. Cerchiamo di stare in casa il più possibile, aiutiamo le persone più deboli ed indifese.»

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Oggi è stato compiuto un significativo passo avanti verso la definizione dell’Intesa quadro proposta da Cgil Cisl e Uil che dovrà essere condivisa dalle parti datoriali, già domani sera in una nuova videoconferenza con la Regione.

«Il presidente della Regione Christian Solinas si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil -, nel corso di un confronto via web nel pomeriggio, ha accolto la richiesta avanzata dai segretari generali Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, che hanno colto l’occasione anche per approfondire tutte le criticità dell’emergenza Covid-19, dalle gravissime condizioni del sistema sanitario alle difficoltà del mondo del lavoro, sia sul fronte della salute e sicurezza che su quello della crisi economica e produttiva. Secondo Cgil, Cisl e Uil, l’Intesa, che potrà essere implementata con nuove misure in base all’evolversi della situazione, oltre a recepire decreti e protocolli nazionali, dovrà contenere: l’accordo per l’ammortizzatore in deroga e misure integrative, rispetto al decreto nazionale “Cura Italia”, per tutti i lavoratori stagionali, le colf ed altre diverse figure, oggi esclusi dai sostegni; il coinvolgimento nell’Unità di crisi sanitaria delle organizzazioni sindacali; una sede di monitoraggio e di pronto intervento, coordinata con la Prefettura, sulla salute e sicurezza nelle aziende che restano in attività; un focus periodico sull’andamento della situazione.»

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In relazione all’ordinanza emanata ieri, domenica 22 marzo, dal ministero della Salute di concerto con il ministero dell’Interno, che vieta il trasferimento dei cittadini da un Comune a un altro, oggi il sindaco di Carbonia Paola Massidda ed il sindaco di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu hanno portato avanti diverse interlocuzioni con le Forze dell’Ordine, a seguito delle quali è emerso che, in conformità con quanto previsto dai provvedimenti governativi, è possibile per i cittadini di Bacu Abis usufruire dei servizi presenti nel comune di Gonnesa e per i cittadini di Nuraxi Figus di quelli situati a Cortoghiana.

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Sono 359 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 2.568 test, 168 dei quali in corso d’accertamento. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 94, di cui 18 in terapia intensiva, mentre 249 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende due pazienti guariti, più altri tre guariti clinicamente. Salgono a 11 i decessi.
Sul territorio, dei 359 casi positivi complessivamente accertati, 61 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+9 rispetto all’ultimo aggiornamento), 260 (+7) a Sassari, 7 (+3) a Oristano e 9 (+1) nel Sud Sardegna. Resta invariato il dato per Nuoro (22).

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Un altro ospite, il secondo nel giro di tre giorni, della Casa di riposo ‘Nostra Segnora de su Meraculu’ di Bitti, è risultato positivo alle analisi sul Coronavirus. La notizia è giunta oggi dall’ospedale San Francesco di Nuoro dove da ieri si trova ricoverato il paziente.

«Stiamo gestendo l’emergenza in costante collaborazione con la direzione sanitaria della ASSL di Nuoro, con il Servizio igiene (coordinamento delle aree di Oristano, Olbia e Nuoro) e con l’Assistenza domiciliare integrata (ADI). Ai dirigenti che guidano queste strutture e a tutti i loro collaboratori va la mia gratitudine e il più sincero apprezzamento per aver organizzato una vera e propria task force all’interno del Nostra Segnora de su Meraculu», ha detto il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, nel commentare la seconda positività rilevata nella Casa di riposo del paese dopo che ieri un paziente, con evidenti sintomi da Covid-19, era stato trasportato al San Francesco.

«Ci tengo a esprimere un ringraziamento speciale al personale – ha aggiunto il sindaco – che, con straordinario senso del dovere e forte sacrificio, sta assicurando il servizio di assistenza agli ospiti. Una prova encomiabile che ha visto gli operatori risiedere all’interno della struttura evitando così spostamenti, potenzialmente pericolosi sul piano del contagio del virus, nel centro abitato e presso le proprie famiglie. Domani – ha concluso Giuseppe Ciccolini – saranno sottoposti alla prova del tampone una quarantina di cittadini tra ospiti, operatori della Casa di riposo e personale medico che negli ultimi giorni ha avuto contatti con il Nostra Segnora de su Meraculu.»

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La Fondazione Carlo Enrico Giulini ha effettuato la scorsa settimana una donazione dell’importo di 200.000 € per fronteggiare l’emergenza Covid-19. I fondi, depositati nel conto corrente che ATS Sardegna ha appositamente istituito, sono destinati agli ospedali sardi impegnati sul fronte della lotta contro il Coronavirus. In questo momento di emergenza sanitaria a livello mondiale, la Fondazione Carlo Enrico Giulini, che è presente da anni nell’Isola in diversi settori di intervento, ha ritenuto opportuno dare il suo contributo. Un gesto che vuole essere un segnale concreto a sostegno dell’ATS Sardegna per l’acquisto di presidi medicochirurgici, macchinari ed attrezzature a supporto dei reparti di terapia intensiva e subintensiva, ma anche un ringraziamento nei confronti di tutto il personale sanitario che combatte in prima linea.