28 November, 2024
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L’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias ha iniziato stamane la distribuzione delle mascherine protettive in polipropilene, prodotte inizialmente in 20.000 pezzi dalle sarte di Calasetta ed ora anche da quelle di Sant’Antioco, per la distribuzione tra i cittadini del Sulcis Iglesiente che ne hanno maggiormente bisogno e tra infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

«Nella lotta al Covid-19 – dice Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias –, ancora una volta abbiamo scelto l’ambito della fattibilità e non della lamentazione, producendo nel nostro territorio quanto utile. Agire adesso significa proteggere la salute di chi è in prima fila con senso di responsabilità e limitare la diffusione del virus tra la popolazione.»

Il tessuto spundbond-polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” è arrivato da Valencia (Spagna).

«La pandemia è esplosa anche in Spagna – spiega Graziano Lebiu – ed il Governo spagnolo ha cercato di bloccare il nostro acquisto ma non ci sono riusciti perché avevano già caricato tutto su un camion. Al momento del confezionamento hanno bloccato solo 50 dei 500 metri di tessuto che avevamo acquistato.»

«Abbiamo iniziato la distribuzione ai cittadini che ne hanno bisogno: immunodepressi, sclerosi multipla, trapiantati, con demenza senile e malati di Alzheimer. Stiamo dando la priorità a tre categorie: infermieri, forze dell’ordine che a loro volta le distribuiscono, ai carabinieri di Sant’Antioco e a quelli del Comando di Villasor, ad una pattuglia della Polizia municipale di Calasetta e al Comando della Polizia locale di Carbonia – conclude Graziano Lebiu -. Abbiamo iniziato la nostra missione.»

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«Numerosi Comuni hanno nei propri bilanci residui di fondi REIS relativi alle annualità 2018-2019, che giacciono senza poter essere utilizzati. Tali risorse, se svincolate, potrebbero costituire un validissimo strumento per arginare le situazioni di disagio economico-sociale determinato dalla straordinaria situazione di emergenza, che sta affliggendo le fasce più deboli e bisognose della popolazione delle nostre comunità.»

La proposta arriva da Fabio Usai, consigliere regionale del PSd’Az.

«L’idea di utilizzare questi residui potrebbe contribuire a far sì che alcuni comuni (solo quelli che hanno residui di fondi REIS 2018-2019) possano fare interventi anche immediati per fronteggiare una crescente situazione di emergenza economicaaggiunge Fabio Usai -. Ho sottoposto questa proposta al presidente della Giunta regionale che sta verificando in queste ore tutte le procedure necessarie per rendere utilizzabili queste risorse.
Questo è un momento molto difficile e particolarmente delicatoconclude Fabio Usai -, nel quale la collaborazione tra Enti ed Istituzioni è fondamentale per meglio affrontare questa crisi sanitaria che sta diventando sempre più anche economico-sociale.»

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Il consigliere regionale e capogruppo del PSd’Az, on. Franco Mula ed i consiglieri regionali del gruppo PSd’AZ Piero Maieli, Nanni Lancioni, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai, a seguito della possibilità che si è paventata in queste ultime ore di vietare la conduzione hobbistica di orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, hanno diffuso una nota nella quale ringraziano il presidente della Regione, Christian Solinas, il comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Antonio Casula, il direttore generale della Protezione civile, Antonio Belloi e l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, per la sensibilità dimostrata al fine di risolvere la situazione suesposta. L’attività che viene svolta nelle campagne, infatti, non è assolutamente in contrasto con il recente D.P.C.M. adottato il 22 ultimo scorso che consente le coltivazioni agricole; non solo, i terreni non possono essere abbandonati in quanto si determinerebbe una grave perdita per chi con costanza e passione svolge il proprio lavoro curando la terra ed impedendo che si creino situazioni di degrado. In più non verrebbero violate le disposizioni riguardanti l’obbligo della distanza sociale in quanto i lavoratori si recano singolarmente presso i propri terreni non determinando alcuna situazione di assembramento.

«Restiamo in attesa della nota ufficiale che a breve verrà comunicata dal Presidente della Regione al fine di fugare qualsiasi dubbio sull’argomento», concludono i consiglieri regionali del gruppo sardista.

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato oggi l’ordinanza sul «Coordinamento delle strutture e delle componenti di protezione civile e attuazione degli interventi urgenti e di soccorso in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili».

Art. 1) Il Direttore generale della protezione civile della Regione Autonoma della Sardegna è delegato al coordinamento delle componenti e strutture operative regionali di protezione civile, per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi citati in premessa e assicurare la più efficace attuazione delle attività di protezione civile a supporto della sanità.

Art. 2) Per le attività intraprese dal Presidente della Regione Sardegna in qualità di soggetto attuatore ai sensi del comma 1, art. 1 dell’OCDPC 630/2020 e per quelle di cui alle ordinanze ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge n. 833/1978, in materia di igiene e sanità pubblica, il Direttore generale della protezione civile è altresì delegato: • al coordinamento degli interventi di protezione civile a supporto delle attività poste in essere dalla sanità per fronteggiare l’emergenza in corso; • alla gestione delle risorse appositamente stanziate per l’emergenza in questione e funzionali alle attività di protezione civile; • alla gestione della contabilità speciale intestata al Presidente della Regione Sardegna, per la realizzazione delle attività relative alla gestione dell’emergenza in attuazione del combinato disposto di cui a l’OCDPC 630/2020, il DCDPC 627/2020 e l’OCDPC 639/2020 art. 3.

Art. 3) Il Direttore generale della protezione civile, sentito il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, convoca il Comitato operativo regionale (COR) e ne stabilisce l’ordine del giorno per assicurare il coordinamento degli interventi nei settori della protezione civile e della sanità.

Art. 4) Il Direttore generale della protezione civile, per la realizzazione delle attività di cui alla presente ordinanza, si avvale del personale dipendente dell’Amministrazione Regionale, degli Enti, degli Istituti, delle Aziende e delle Agenzie regionali, delle società in house controllate dalla Regione, compreso il personale individuato per la gestione di altre emergenze, per prestare servizio per la Direzione generale della protezione civile, anche nella modalità di lavoro agile e per il tempo indicato nel provvedimento di avvalimento e nei limiti massimi di durata dello stato di emergenza regionale.

Art. 5) Al personale di cui all’articolo 4, compreso quello appartenente ad altre Direzioni generali, coinvolto nelle attività di protezione civile per la gestione dell’emergenza in rassegna, è riconosciuto, a decorrere dal 31 gennaio 2020, il compenso per prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese e secondo le modalità previste all’art. 13 della legge regionale 23.12.2015, n. 35.

Art. 6) Al fine di garantire la piena gestione e prosecuzione della emergenza e della fase post emergenziale, al personale di cui agli articoli 4 e 5, impegnato in turni di lavoro presso le sale operative o le strutture appositamente istituite per la gestione dell’emergenza in argomento, si applica l’art. 3 c. 1 dell’“Accordo per i dipendenti della protezione civile” siglato dal CORAN in data 9 giugno 2016, l’attività prestata da ciascun dipendente nell’ambito dei turni non può superare 15 giornate in un mese.

Art. 7) Il personale di cui agli articoli 4 e 5 della presente ordinanza, impegnato nell’ambito del servizio di protezione civile di cui all’art. 26, comma 1, lett. d) del CCRL del 15.05.01 vigente e in deroga al limite stabilito dall’art. 36 dello stesso CCRL non potrà comunque superare 15 giornate al mese.

Art. 8) In esecuzione della presente ordinanza, il Direttore generale della protezione civile, provvederà nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione europea, e nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale nelle materie di legislazione concorrente, anche mediante ordinanze di protezione civile in deroga alla normativa regionale vigente.

La presente ordinanza è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti. Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

Giovedì il Parlamento europeo terrà una sessione plenaria straordinaria a Bruxelles. I deputati saranno chiamati a discutere e votare le prime tre proposte della Commissione europea volte a combattere gli effetti della pandemia di Covid-19 negli Stati membri: l’Iniziativa di investimento per la risposta al Coronavirus, la legislazione che estende il campo di applicazione del Fondo di solidarietà dell’UE per coprire le emergenze di sanità pubblica e la legge che dovrebbe porre fine ai voli “fantasma” causati dall’epidemia. Per questa sessione saranno adottate misure che garantiranno ai deputati la possibilità di votare a distanza.

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«Esprimo tutta la mia solidarietà all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, che in questi giorni è oggetto di attacchi mediatici e critiche politiche di ogni sorta.»

Lo ha detto stamane il presidente del Consiglio regionale Michele Pais.

«L’assessore Mario Niedduha aggiunto il presidente Michele Paisunitamente al presidente Christian Solinas, alla Giunta regionale ed alla Protezione civile, sta affrontando con caparbietà, e senza sosta, questa drammatica situazione dettata dall’emergenza pandemica del Coronavirus, che senza precedenti sta colpendo la nostra isola. La situazione più importante si presenta nel nord Sardegna, dove si registra il dato di 253 casi di positivi al Covid-19, sebbene il personale medico, infermieristico, OSS ed ausiliari stiano dando il massimo, e a loro va tutto il mio ringraziamento a nome dei sardi.»

«Oggi si è tenuto un incontro a Sassari tra il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, l’assessore Mario Nieddu, il generale Antonio Battistini ed il Generale della Brigata Sassari Andrea Di Stasio ha sottolineato il presidente Michele Paisper fornire tutto il supporto necessario ad affrontare l’emergenza nel territorio del nordovest Sardegna, a dimostrazione che l’operato della Giunta regionale guidata da Christian Solinas si sta adoperando al meglio per affrontare la situazione critica in cui versa il sassarese a causa del Covid-19. Nel frattempo si stanno reperendo il maggior numero di DPI (dispositivi di protezione individuale) a tutela degli operatori sanitari ed i tamponi necessari per effettuare uno screening ad ampio spettro, e si stanno rafforzando le misure di sicurezza per tutelare la salute degli operatori e dei pazienti.»

«Per fronteggiare la situazione ha rimarcato Michele Paisè stata potenziata l’Unità di crisi locale, integrata con nuove figure, in previsione della realizzazione dell’ospedale Covid+ nella città di Sassari, individuato nella Struttura Casa di Cura Policlinico Sassarese e si sta lavorando perché  sia pronto e operativo già da questa settimana.Le istituzioni regionali ce la stanno mettendo tutta e, soprattutto in questo momento, faccio un appello all’unità di tutte le forze politiche, sociali, economiche e a tutti i Sindaci della Sardegnaha concluso il presidente del Consiglio regionale -, affinché si collabori congiuntamente nella sfida e battaglia comune contro il Coronavirus, nell’esclusivo interesse della salute di tutto il Popolo Sardo

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La RSU/RLSA Portovesme SRL e le segreterie territoriali Filctem-CGIL Femca-CISL Uiltec-UIL hanno diffuso una nota congiunta sulla situazione d’emergenza venutasi a determinare a seguito dell’entrata in vigore del nuovo DPCM contenente misure di contrasto e contenimento del Coronavirus.

«La drammatica situazione legata alla diffusione del virus Covid-19, gli interventi normativi di contrasto obbliga tutti noi a rivedere in modo importante il sistema di comunicazione. Per cui quello che sino a poco tempo fa sarebbe stato naturale, ovvero un’assemblea dove discutere del difficile momento, assumere decisioni, seppur difficili, ci obbliga invece a farlo attraverso il presente comunicato – si legge nella nota -. La sicurezza delle persone, la conseguente tutela verso i nostri familiari sono condizioni irrinunciabili e non soggette a contrattazione, il proseguo delle produzioni devono essere in linea con il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro ed il recepimento dei diversi DPCM emanati in questo periodo. Questa è stata la filosofia ed il comportamento messo in atto dalla RSU e dalle OO.SS. territoriali, concretizzato con l’accordo siglato nel protocollo dello scorso 13 marzo. Nella giornata di ieri l’imminente uscita di un nuovo DPCM ha imposto ad ognuno di noi di fare ancor di più, addirittura prima dell’uscita del testo ufficiale. Per questo motivo, nella giornata di ieri abbiamo convenuto con la Società, al netto del nuovo decreto, di sospendere o rimodulare gran parte delle attività dentro lo stabilimento compreso San Gavino. Questo a maggior tutela e garanzia dei lavoratori e per non appesantire, in caso di possibili incidenti, il già precario sistema sanitario del territorio e dell’intera regione.»

«Il periodo, a oggi tutto sommato breve, ci consente di gestire la situazione attraverso l’utilizzo di ferie e/o ROL, e di star maggiormente con le proprie famiglie. Stiamo affrontando un periodo difficile, unico dal dopoguerra ad oggi, il rispetto delle norme emanate, dei protocolli rappresenta il viatico per uscire da questa situazione – conclude la nota –. Le OO.SS. e la RSU rimangono a disposizione di tutti i lavoratori per qualsiasi informazione e chiarimento. INSIEME CE LA FAREMO

 

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Pizzerie, rosticcerie, paninoteche ed altre attività di ristorazione potranno regolarmente continuare il proprio servizio di asporto purché le consegne seguano le regole previste dal Governo e vengano utilizzati tutti i dispositivi di sicurezza e anti-contagio.

Dalla Cna Alimentare della Sardegna arriva la rassicurazione sulla regolarità di massima del servizio di asporto e consegna a domicilio dei prodotti alimentari alla luce del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che il 21 marzo scorso ha sospeso tutte le attività produttive considerate non essenziali.

«Il decreto lascia alle imprese alimentari la possibilità di continuare ad effettuare l’asporto e la consegna a domicilio, così come già previsto nel Dpcm dell’11 marzo – spiega Maria Antonietta Dessì, responsabile regionale della Cna Alimentare -. Si tratta di un’apertura importantissima, sia per le nostre imprese, alle quali è data la possibilità di operare comunque in una fase difficilissima sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sanitario. Ma in più si garantisce un servizio prezioso alla cittadinanza: privare chi oggi sta lavorando a pieno ritmo di un ulteriore supporto con la possibilità di acquistare cibi a domicilio sarebbe un grave problema

In questo periodo di emergenza, mentre la maggior parte dei cittadini è costretta a casa, c’è, infatti, chi lavora a ritmi serratissimi al servizio del Paese. Anche nel comparto agroalimentare si viaggia a doppia velocità e con enormi rischi per consentire l’approvvigionamento degli scaffali dei supermercati. Tante imprese – continuando a lavorare nonostante i rischi – hanno aumentato la produzione per soddisfare la grande richiesta di cibo, complice anche la diffusa paura (al momento del tutto ingiustificata) di una eventuale mancanza di cibo negli scaffali. Dall’altra ci sono imprese che hanno dovuto chiudere completamente i battenti e si trovano al momento in gravissime difficoltà per mancanza di liquidità. Tra queste, oltre alla ristorazione, ci sono quelle strettamente legate al mondo turistico e/o a quello della ristorazione, dei bar e simili.

Nel frattempo, per l’intero comparto agroalimentare sardo la Pasqua ormai alle porte si annuncia come una vera e propria Caporetto. Il periodo pasquale, che per molte aziende isolane è normalmente fondamentale per far quadrare il fatturato, sarà quest’anno il simbolo di un dramma finanziario e occupazionale, di cui non tarderanno a vedersi gli effetti. Saranno, infatti, cancellati migliaia di ordini: dalle pardule alla colomba pasquale, dalle uova di cioccolato alla pasticceria fresca. Ma anche tanti altri prodotti che solitamente finiscono sulle tavole durante le festività pasquali.

Tutto ciò è reso ancor più complicato da una normativa d’urgenza in continua evoluzione, dal timore del blocco della logistica e di tutti gli altri settori indirettamente legati e dalla necessità di operare a pieno ritmo in un momento di grande incertezza.

«Abbiamo l’onore di rappresentare imprese e lavoratori di grande coraggio e forte senso di responsabilità, che rischiano in prima linea per garantire i servizi minimi e rispondere alle necessità di aziende, famiglie e cittadini – aggiunge Alessandro Mattu, presidente della CNA Alimentare Sardegna -. A questi imprenditori e questi collaboratori va la nostra gratitudine e la garanzia che la CNA continua ad operare ad offrire il suo supporto. Vogliamo ringraziare i lavoratori della filiera agroalimentare, dei farmaci, dei trasporti, dei rifornimenti ospedalieri che pur nella difficoltà continuano ad offrire il servizio essenziale di approvvigionamento dei beni necessari a sostenere l’intera popolazione in questo momento di emergenza estrema in tutto il Paese

Le attività citate possono continuare ad operare a porte chiuse unicamente con la consegna del cibo a domicilio, che deve essere necessariamente effettuata dall’impresa produttrice o da personale che opera per suo conto. Non è invece permesso il ritiro del prodotto da parte del cliente, nella sede aziendale.

 

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Oltre ai controlli, disposti dal Questore della provincia di Cagliari, allo scopo di arginare o per lo meno contrastare la diffusione del “Coronavirus”, proseguono senza sosta anche i servizi di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato per il contrasto della criminalità diffusa.

Ieri sera, tramite linea 113, una donna segnalava la presenza, in via Dandolo, di un uomo vestito con abiti scuri intento a forzare la portiera di un’autovettura parcheggiata lungo la strada.

Immediatamente, un equipaggio della Squadra Volante, raggiunta la via, ha riconosciuto l’uomo sospetto che alla vista dell’autovettura istituzionale ha accelerato il passo cercando di eludere un possibile controllo di polizia.

Gli agenti, dopo averlo bloccato e identificato per S.R., 49enne cagliaritano, hanno notato che l’uomo era particolarmente nervoso e agitato. Anche grazie alla segnalazione ricevuta dalla cittadina, gli operatori hanno avuto il riscontro dell’azione malavitosa, ritrovando, nascosto in un vicolo adiacente a via Dandolo, un oggetto asportato dall’autovettura rovistata poco prima.

Proprio il riconoscimento di tale oggetto ritrovato da parte del proprietario dell’autovettura, contattato poco dopo dai poliziotti, ha incastrato l’uomo, il quale, alla luce dei fatti, è stato deferito all’Autorità giudiziaria non solo per il reato di tentato furto aggravato ma anche ai sensi dell’art. 650 CP, per non aver rispettato le disposizioni impartite dai D.P.C.M. sull’emergenza Covid-19.

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Il Punto Nascite resterà al CTO di Iglesias e l’eventuale struttura d’emergenza per trattare i casi di infezione Covid-19 verrà individuata a Iglesias, con ipotesi più probabile l’ospedale Santa Barbara. Lo ha annunciato questa mattina, nel corso confermato della trasmissione “Dentro il Sulcis Iglesiente”, su Radio Star, il consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az) e lo ha confermato poco fa in una nota, il sindaco di Iglesias, Mauro Usai.

«A seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale del Piano Strategico per l’emergenza Covid-19, nel quale era contemplata l’individuazione del P.O. CTO di Iglesias come struttura per l’eventuale gestione dell’emergenza sanitaria, con conseguente trasferimento del Punto Nascite da Iglesias all’Ospedale Brotzu di Cagliari – si legge nella nota del sindaco di Iglesias -, le istanze presentate dai Sindaci del Sulcis Iglesiente, che chiedevano l’individuazione del Santa Barbara di Iglesias come presidio ospedaliero di riferimento, sono state raccolte dai consiglieri regionali del territorio, ed in particolare dagli onorevoli Giorgio Oppi, Fabio Usai e Michele Ennas, che si son fatti carico della problematica, accogliendo quanto richiesto dai Sindaci.»
«Questa mattina, per il tramite dell’onorevole Giorgio Oppi, si è avuta conferma del fatto che non si procederà al trasferimento del Punto Nascite dal CTO di Iglesias e che, solo come ultima ipotesi e nel caso di emergenza, si individuerà ad Iglesias la struttura di riferimento per il trattamento dell’infezione Covid-19 . Solo in questa fase successiva si valuterà il luogo più idoneo, che, anche i consiglieri regionali concordano possa essere il Santa Barbara.
La presente comunicazione – ha spiegato il sindaco di Iglesias – vuole rassicurare i cittadini del territorio riguardo la presa in carico da parte dei consiglieri delle richieste presentate dai Sindaci e dagli Amministratori, per la tutela della salute pubblica.»
«L’Amministrazione comunale di Iglesias e tutti i Sindaci del Territorio, rimangono a disposizione per garantire la massima collaborazione a livello istituzionale, nell’ambito degli interventi in corso per la prevenzione e il contenimento dell’emergenza Covid-19.»