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«Una struttura sanitaria che ha una capacità di 40 posti letto e 3 posti in terapia sub intensiva, e nella quale sono impiegati 37 medici e infermieri militari.»
Lo rende noto il sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, con delega alla sanità militare.
«Quest’ultima opera realizzata dal personale della Difesa, così come quella inaugurata lo scorso venerdì a Cremona, conferma lo straordinario impegno del personale militare nella gestione di un’emergenza senza precedenti dal secondo dopoguerra – aggiunge Giulio Calvisi –. La Difesa, attraverso la sua sanità militare, è in prima linea nel contrasto all’emergenza del Coronavirus fin dal rimpatrio dei nostri concittadini da Wuhan, avvenuto lo scorso gennaio. Sin dai primi giorni, diversi team del personale sanitario della Sanità militare sono stati inviati nelle aree più critiche, a sostegno dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale. I medici militari hanno supportato i loro colleghi dell’ospedale Maggiore di Lodi, i presidi di medicina generale nel Lodigiano, l’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo (Bergamo), la Medicina territoriale di Bergamo, l’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, l’Ospedale di Piario, l’ospedale Niguarda di Milano, la casa di riposo del comune di Cingoli (Macerata»
Al supporto alle strutture del Servizio Sanitario pubblico si aggiungono strutture realizzate ad hoc, come quella presso il Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito a Roma e quella realizzata a Milano nell’ex Ospedale Militare a Baggio.
A giorni sarà, inoltre, operativa presso gli ospedali di Sassari e di Olbia una squadra di medici della Sanità Militare dell’Esercito Italiano che lavorerà in collaborazione con il personale sanitario militare della Brigata Sassari e di altri medici già presenti attualmente in Sardegna.
Al dispiegamento di forze della sanità militare già al lavoro, si aggiungerà l’assunzione straordinaria di 120 medici e 200 infermieri militari che saranno prossimamente destinati in tutto il territorio nazionale.
Il ruolo importante che la Difesa sta svolgendo nel fronteggiare la crisi della pandemia, coinvolge tutte le sue risorse e le sue strutture, a tutti i livelli. Nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze si è avviata la produzione di 2.000 litri al giorno di disinfettanti che saranno distribuiti in tutto il Paese.
Altrettanto importante è il contributo alla produzione di dispositivi per le esigenze delle sale di terapia intensiva e sub intensiva a livello nazionale.
Inoltre, aerei, elicotteri ed equipaggi dell’Aeronautica e della Marina Militare sono mobilitati e sempre operativi per effettuare il trasporto di pazienti in bio-contenimento e di materiale sanitario, come avvenuto proprio ieri notte con un C-130 dell’Aeronautica proveniente da Dusseldorf e atterrato a Orio al Serio, con a bordo 16 letti di terapia intensiva. Attrezzature che saranno smistate negli ospedali più in difficoltà della provincia di Bergamo.
«Desidero, quindi, ringraziare i nostri medici e i nostri infermieri per lo straordinario lavoro che stanno facendo, così come tutte le Forze Armate che operano, anche in questa emergenza, confermando il ruolo fondamentale a presidio della sicurezza dei cittadini, della tutela sociale e della democrazia», ha concluso Giulio Calvisi.