28 November, 2024
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La lunga procedura burocratica per il riconoscimento della mobilità in deroga ai circa 750 lavoratori dei poli industriali di Portovesme e Porto Torres, dovrebbe essere, finalmente, prossima alla conclusione. Lo ha confermato stamane l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda.

«L’assessore del Lavoro – ha detto Rino Barca, rappresentante della FSM-CISL – ci ha appena comunicato che il decreto della mobilità in deroga è stato firmato da entrambi i ministeri, è fermo alla Corte dei Conti per il controllo preventivo, dove vista l’emergenza stanno lavorando in smart working e procedono con le operazioni. L’assessore si è augurata che entro domani possa essere sbloccato.»

 

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Gli amministratori del comune di Iglesias aderiscono all’iniziativa #Iorestoacasa. Il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, consiglieri di maggioranza e minoranza, assessori ed il sindaco Mauro Usai, stamane hanno registrato un videomessaggio con il quale invitano i cittadini a “RESTARE A CASA” per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222153636897835/

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Il comune di Sant’Antioco aderisce all’iniziativa #IorestoaLeggere e, nel sito istituzionale www.comune.santantioco.ca.it, crea un’apposita sezione dove reperire centinaia di libri (E-book) da leggere (o ascoltare) sfruttando le potenzialità del web. Sono tante le opportunità di crescita, di apprendimento e di svago per intraprendere un viaggio anche dalle nostre case: per questo invitiamo tutti a visitare la ricca offerta online gratuita che il Comune ha selezionato.

I titoli a cui accedere gratuitamente sono centinaia, e ovviamente non mancano gli audiolibri e i testi per bambini. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Per accedere a questa grande, sconfinata biblioteca online basterà cliccare sul link: https://www.comune.santantioco.ca.it/articolo/iorestoacasa-ma-non-senza-cultura?fbclid=IwAR06_MRdqjo22WJNIJS0Uqn-rEvSLaizgCmxr2nr_5RiaEHbHALNw0kKxSI che condurrà sulla news del sito istituzionale del comune di Sant’Antioco. A quel punto si aprirà un mondo di… Cultura! Non ci resta che augurare a tutti buona lettura!

 

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«Ci sono problemi pesantissimi in tutto il paese, lo sappiamo bene, e sono problemi che per le risposte non attendono iter e procedure soliti, consolidati; ma impongono la decretazione d’urgenza, a volte, come in questi giorni, con interventi reiterati per approssimazioni successive.»

Il grido d’allarme arriva dal segretario generale della Camera del Lavoro CGIL Antonello Congiu e dal segretario generale della Fiom CGIL Roberto Forresu.

«I primi a saperlo sono i lavoratori che, dove sono chiamati a farlo, stanno garantendo, non sempre in condizioni di assoluta sicurezza, che il sistema paese non si fermi, anche in questo momento di estrema difficoltà che chiama tutti ad azioni di responsabilità e di contrasto alla diffusione del Covid-19 – aggiungono Antonello Congiu e Roberto Forresu -. Allo stesso modo riteniamo che il problema della liquidazione delle mobilità in deroga agli oltre 800 lavoratori coinvolti nelle zone di Portovesme e Porto Torres che hanno maturato il diritto all’istituto, già di per sé un grave problema, diventi tragico in un contesto di deprivazione della libertà di muoversi come quello attuale che limita le possibilità di ricorrere alla protezione garantita dalle relazioni parentali.

Per questo riteniamo che la particolare e contingente situazione di estrema gravità, che rischia ns malgrado di sfociare in disagio sociale non contenibile, debba essere affrontata con altrettanti interventi e strumenti di natura STRAORDINARIA. Non si può rimanere in attesa di una erogazione che ti viene puntualmente rimandata. Ci sono condizioni che debbono essere superate subito, perché rappresentano un emergenza assoluta; si metta in pagamento la mobilità in deroga per le aree di crisi complessa. Si trovi il modo per farlo. Si convochino le organizzazioni sindacali e si proponga il modo o il metodo.»

«Si firmi il decreto che ci dicono fermo alla Corte dei Conti o si lavori affinché la regione anticipi il pagamento, ma si dia la giusta dignità alle persone – rimarcano Antonello Congiu e Roberto Forresu -. Le OO.SS. sono riuscite a temporeggiare sostenendo che si sarebbe affrontato il pagamento delle mobilità, in occasione dell’incontro che era previsto il 19 marzo, tra la Sideralloys, il Mise, Invitalia, la regione e le organizzazioni sindacali. Tale data a causa del “Covid-19” è stata posticipata. Fermo restando che è fondamentale trovare la soluzione energetica ed il conseguente impegno al rilancio produttivo della Sideralloys, adesso, l’urgenza assoluta è garantire il pagamento della mobilità agli oltre 800 lavoratori coinvolti. I lavoratori con le loro famiglie, non possono uscire di casa perché rischiano la denuncia a causa del “Coronavirus”, ma come si può rimanere in casa senza avere i soldi per comprare il pane!»

«In condizioni addirittura peggiori si trovano i circa 200 lavoratori della ex Keller, senza un minimo di reddito dopo che è stato riconosciuto loro il “bonus una tantum” l’anno passato, in attesa di sviluppi per la cessione dello stabilimento. Il Mise, il ministero del Lavoro, la regione Sardegna ci facciano capire in che modo si devono fronteggiare queste situazioni che non reggono più – concludono Antonello Congiu e Roberto Forresu -. Ci si occupi subito dei lavoratori in attesa di ammortizzatori sociali e di prospettivi occupazionali, perché questa situazione è diventata ingovernabile!»

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In questi giorni di grande apprensione, anche nell’Isola, per la diffusione del Covid-19, ad accrescere i timori di contagio tra le persone, c’è la carenza delle mascherine, strumento necessario ed indispensabile per evitare la nebulizzazione di miliardi di goccioline di saliva. Le mascherine mancano in tutto il territorio nazionale, è scattata la ricerca sui mercati internazionali e, finalmente, pare si stiano stimolando le aziende ad una superproduzione in tempi rapidi, per andare incontro alle esigenti, in crescita esponenziale.

Nell’attesa di reperirle sul mercato, c’è chi le mascherine le sta producendo in proprio, anche nel Sulcis, su iniziativa del team di lavoro Salidu-Pinna-Marroccu.

«Il nostro è un impegno sociale, privo di interesse commerciale – spiega Mario Marroccu, medico chirurgo -. Noi suggeriremo il metodo. Chi crede lo può applicare autarchicamente. Il gruppo di studio che, in mancanza di mascherine chirurgiche nella rete di distribuzione, ha proposto l’autofabbricazione di mascherine, desidera condividere queste osservazioni:
1 – similmente a noi si è attivata un’impresa piemontese nella produzione di mascherine in tela di cotone. Si tratta della ditta Miroglio di Alba. In più essi associano un elemento nuovo: l’idrorepellenza del cotone, ottenuta con l’aggiunta di una resina al tessuto.
2 – Le mascherine di cotone sono state approvate dalle regione Piemonte, che ne ha ordinato subito 600.000 per i propri bisogni.
3 – la regione Lombardia ha ordinato simili mascherine ad una ditta di abbigliamento lombarda.
4 – visto che il nostro fabbisogno dovrà essere soddisfatto da noi stessi, ci stiamo attivando per riformulare la struttura della nostra mascherina per introdurvi l’elemento impermeabilizzante. Domani e dopo ne testeremo l’impermeabilità, la resistenza alla varechina (viricida) e la compatibilità con una respirazione libera.»

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L’Amministrazione comunale di Carbonia, in piena ottemperanza al messaggio “Resta a Casa” lanciato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al fine di prevenire e contenere il contagio da Coronavirus, intende preparare e diffondere un elenco delle attività del territorio comunale che offrono il servizio di consegna a domicilio.

Gli esercenti che desiderano essere inseriti all’interno di tale elenco potranno comunicare la propria adesione all’indirizzo email del comune di Carbonia comcarbonia@comune.carbonia.ca.it, indicando il nome della propria attività, un recapito telefonico e un indirizzo email a cui i cittadini potranno rivolgersi per prenotare la consegna a domicilio in questo periodo di emergenza per l’epidemia da Covid-19.

L’elenco delle attività che invieranno la propria disponibilità sarà aggiornato tempestivamente e pubblicato sul sito Internet del comune di Carbonia e sulla pagina Facebook Carbonia Newsletter.

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È stato notificato nella serata di ieri dai poliziotti della Squadra Amministrativa della Questura il provvedimento del prefetto della provincia di Cagliari che ha disposto la chiusura per 30 giorni di un circolo privato sito nella zona di Is Mirrionis.

I controlli amministrativi erano stati effettuati nei giorni scorsi dagli agenti, nell’ambito dell’ulteriore intensificazione dei servizi, disposta dal Questore della provincia di Cagliari, finalizzati a verificare l’osservanza dei decreti legislativi emanati recentemente dal Governo allo scopo di arginare la Emergenza Coronavirus, verificando la corretta osservanza circa le legittime motivazioni per circolare in ambito cittadino e per continuare svolgere le attività commerciali.

All’interno del circolo privato, aperto nonostante il divieto, oltre ad un elevato numero di persone intente a giocare ad alcune videolottery, gli operatori di polizia avevano rilevato diverse irregolarità.

All’esito dei controlli erano stati sequestrati due apparecchi irregolari, per i quali erano state elevate sanzioni amministrative per un totale di € 22.000 e, soprattutto, il presidente del circolo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 650 C.P. per il mancato rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 previsto dal decreto legge del 9 marzo 2020, n.14.

Ora, a seguito di questa attività di polizia e proprio applicando, per la prima volta in Italia, l’art. 15 dello stesso decreto legge, il prefetto di Cagliari ha irrogato a carico del gestore del circolo privato la sanzione della chiusura dell’esercizio per 30 giorni a partire dal prossimo 26 marzo.

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Strade quasi deserte, bar, ristoranti e pub chiusi, poche persone in giro con le mascherine sul volto (quando riescono a trovarle) e a debita distanza tra loro, file ai supermercati. L’emergenza Coronavirus ha completamente stravolto la nostra vita quotidiana, creando una situazione mai vissuta prima, dal dopoguerra ad oggi… I telegiornali e, soprattutto, i giornali online e i social network, aggiornati in tempo reale, scandiscono un vero e proprio bollettino di guerra senza soluzione di continuità… Le regioni del Nord Italia vivono il dramma più violento, alcune città, Bergamo e Brescia in testa, sono letteralmente in ginocchio… Le vittime non si contano più, 475 nella sola giornata odierna, un numero mai raggiunto neanche in Cina in 24 ore… La paura si sta espandendo anche nelle altre regioni, anche perché il rischio di contagio è alimentato dall’esodo incontrollato di migliaia di residenti delle regioni più colpite verso le regioni del centro e sud Italia, tra queste anche la Sardegna, dove la Regione ha avviato il censimento di coloro che sono arrivati nelle ultime settimane, imponendo loro la quarantena…

In una situazione così critica, la prima arma di difesa dal contagio è l’isolamento e quindi diventa sempre più fondamentale restare a casa, salvo i casi di estrema necessità. RESTIAMO A CASA.

Per capire come l’emergenza Coronavirus sta condizionando le persone anche nelle nostre città, dove pure i contagi sono stati fortunatamente fin qui assai limitati (5 nei 107 Comuni della provincia del Sud Sardegna, tra i quali uno a Iglesias e uno a Sant’Antioco), è estremamente significativa la fotografia allegata, scattata stamane in piazza Rinascita, davanti all’ufficio postale di Carbonia Centro. Le persone fanno la fila sul marciapiede, a distanza di diversi metri l’una dall’altra… Se qualcuno ci avesse detto appena due mesi fa, che sarebbe accaduto un evento “calamitoso” che avrebbe stravolto in maniera così radicale i nostri comportamenti, lo avremmo preso per pazzo… Purtroppo, è una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e rispettarla, per evitare che la situazione precipiti come è accaduto nelle regioni del Nord Italia. DOBBIAMO RESTARE A CASA e quando proprio non possiamo fare a meno di lasciare le nostre abitazioni, dobbiamo farlo rispettando tutte le disposizioni ricevute, per evitare qualsiasi possibilità di contagio.

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Da lunedì 23 marzo, l’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias metterà in produzione 20.000 mascherine protettive in polipropilene, per la distribuzione e nella disponibilità di cittadini del Sulcis Iglesiente e infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

«Nella lotta al Covid-19 – dice Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias -, ancora una volta scegliamo l’ambito della fattibilità e non della lamentazione, producendo nel nostro territorio quanto utile. Agire adesso significa proteggere la salute di chi è in prima fila con senso di responsabilità e limitare la diffusione del virus tra la popolazione.»

«La mascherine protettive in tessuto spundbond-polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” in arrivo da Valencia (Spagna) – conclude Graziano Lebiu – saranno prodotte e confezionate da artigiane volontarie del comune di Calasetta in stretta collaborazione con la Pro Loco calasettana, e distribuite gratuitamente e direttamente dall’OPI Carbonia Iglesias nei luoghi di lavoro e delle risposte di cura ed assistenza. Garantiamo tutto il nostro supporto per il buon fine dell’iniziativa. Seguiranno suggerimenti»

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“Con tutto il cuore” è la campagna Conad 2019 che consentirà al reparto di Cardiologia Pediatrica e delle Cardiopatie Congenite dell’Azienda ospedaliera “G. Brotzu” di Cagliari, unico centro di riferimento in Sardegna, che ad oggi segue circa 8mila pazienti per procedure diagnostiche e terapeutiche, di acquistare un sistema di analisi degli elettrocardiogrammi, per mettere in rete tutti gli elettrocardiogrammi dei pazienti. Questo consentirà la gestione, la registrazione e l’interpretazione personalizzata di elettrocardiogrammi neonatali, pediatrici ed adulti, l’archiviazione di elettrocardiogrammi provenienti da altri elettrocardiografi, evitando così il consumo di carta termica deteriorabile nel tempo e relativi archivi fisici, nonché la gestione di una grande quantità di informazioni cardiologiche provenienti da un unico sito o da siti multipli, anche attraverso VPN: una soluzione aperta per integrarsi con piattaforme informatiche ospedaliere. Lo scorso anno era stato acquistato un sofisticatissimo ecocolordoppler.

Quest’anno, sono bastati 50 centesimi ed ognuno di noi è stato la goccia che ha poi dato vita ad un mare di contributi.

Grazie alla generosità di tanti, con questa bellissima iniziativa, è stato possibile raccogliere la somma di 621mila euro…un traguardo straordinario…da batticuore per tutti!

Nadia Pische