28 November, 2024
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E’ stato rinviato, dal 19 al 24 marzo, sempre alle 9.30, l’incontro sul progetto di rilancio dello stabilimento ex Alcoa, oggi Sider Alloys S.p.A., convocato in videoconferenza, al ministero dello Sviluppo economico, in via Molise 2, a Roma, dal vice capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Giorgio Sorial. All’incontro, parteciperanno la Regione Sardegna, la direzione aziendale della Sider Alloys Italia S.p.A. e le segreterie nazionali e territoriali dei metalmeccanici FIM, FIOM, UILM ed UGL.

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Io resto a casa. È il tormentone di questo difficile momento che stiamo vivendo. Ma dobbiamo anche chiederci cosa sia la casa, come concetto e non solo come struttura. Dobbiamo capire cosa voglia dire abitare un luogo, inteso quale condizione interiore prima ancora che una condizione esteriore. In questo periodo siamo costretti dagli eventi a fermarci nel luogo che costituisce la nostra abitazione, con grandi limitazioni agli spostamenti e quindi alle relazioni, se non per comprovate esigenze. Anche i contatti umani sono oggi profondamente influenzati dall’esigenza di non contagiarsi. Ne deriva, nel concreto, che siamo improvvisamente obbligati alla purezza e alla correttezza nelle relazioni umane. Siamo obbligati a fare i conti con la convivenza che abbiamo scelto, a guardare con onestà il valore delle nostre relazioni umane per capirne il senso. Siamo obbligati a fare i conti con le risorse materiali disponibili, per una condivisione bilanciata e solidale. È come se in questo momento fossimo chiamati ai valori laici della castità, intesa come la vicinanza fisica collegata con l’amore, della povertà intesa come utilizzo delle risorse materiali più per il servizio che per il mero possesso, dell’obbedienza intesa come libera e responsabile adesione ad una norma. E pensare che tutto questo non sarebbe mai stato possibile prescriverlo e raccomandarlo dalle autorità competenti solo per motivi etici. Ci voleva un virus per fare crescere l’umanità verso l’esperienza di una libera e responsabile scelta d’amore.

Dott. Enrico Loria

Psichiatra e psicoterapeuta

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«In conseguenza del rischio sanitario, dovuto alla grave emergenza epidemiologica in corso, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020 per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano. Inoltre, con l’approvazione delle Misure operative di Protezione civile abbiamo definito la catena di comando e di controllo, il flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Sardegna.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, illustrando le scelte odierne della Giunta regionale per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Le misure operative prevedono un sistema di coordinamento con un Comitato operativo regionale (Cor), istituito presso la Protezione civile regionale, composto dal presidente della Regione, dagli assessori della Sanità, della Difesa dell’ambiente, dei Trasporti, dai direttori generali della Presidenza e degli Assessorati coinvolti, della Protezione civile, di Areus e dal Commissario straordinario di Ats, che opera in collegamento coi Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica delle aziende sanitarie locali e con un rappresentante della Prefettura di Cagliari, che ha lo scopo di garantire il raccordo con le altre prefetture del territorio regionale. Istituita l’Unità di crisi regionale (Ucr), presso l’assessorato regionale della Sanità, che garantisce e monitora l’applicazione uniforme nel territorio delle procedure sanitarie previste dalla Regione e dal Governo e coordina le diverse componenti istituzionali deputate all’attuazione e gestione dell’emergenza infettiva. Opereranno anche due Unità di crisi locale, istituite presso le Assl di Cagliari e Sassari, che assicurano il coordinamento e l’esecuzione delle procedure previste dai protocolli sanitari e dalle raccomandazioni ministeriali e riferiscono all’Ucr sulle misure adottate e da adottare.

«A causa della rapida evoluzione della situazione epidemiologica e dell’incremento dei casiha aggiunto il presidente Solinasoltre quelli della Presidenza del Consiglio dei ministri, la Giunta ha emanato una serie di decreti restrittivi validi per la comunità sarda, con effetti immediati anche in altri settori oltre a quello sanitario, come nella gestione dei trasporti da e per la Sardegna, con controllo e supporto per assicurare spostamenti motivati anche all’interno del territorio regionale, l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e l’assistenza alle persone che, rimanendo isolate, non possono accedere ai servizi essenziali attraverso gli strumenti informatici. Uno degli effetti, che ha riguardato in particolare la Sardegna, è stato il flusso in ingresso di persone domiciliate nelle secondo case e il rientro di sardi che si trovano fuori dall’Isola per motivi di lavoro o di studio. Se ciò dovesse comportare un incremento rilevante dei casi, si rischia uno scenario difficile per il Sistema sanitario regionale che potrebbe avere difficoltà a fronteggiare l’emergenza e la nostra condizione di insularità renderebbe ancora più complessa la realizzazione di interventi di soccorso sanitario da parte di altre Regioni.»

«Per assicurare l’attuazione degli interventi urgenti e dei servizi di soccorso, il Direttore generale della protezione civile, sentito il presidente Solinas, convocherà a breve il Comitato operativo regionale, con la partecipazione degli assessori regionali competenti, per assicurare il coordinamento degli interventi urgenti e delle strutture operative regionali con quelle nazionali e degli enti locali», ha evidenziato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis. 

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Gli agenti del Corpo Forestale della Regione proseguono i controlli nelle campagne e nelle zone costiere per vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza, in modo particolare da parte di coloro che nelle settimane scorse sono giunti in Sardegna per riversarsi nelle case al mare.

«I nostri agenti al lavoro senza sosta – dice il presidente della Regione Christian Solinas -. Tolleranza zero per chi viola le regole sull’isolamento.»

L’inosservanza delle ordinanze del presidente della Regione comporta le conseguenze previste dall’art. 650 del cp, con arresto fino a 3 mesi e sanzione. Oggi sono stati effettuati 451 controlli, circa 70 più di ieri, 74 in area Cagliari, 23 Iglesias, 65 Oristano, 62 Sassari, 48 Tempio, 136 Nuoro, 43 Lanusei.

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Con altri 4 casi riscontrati a Cagliari, salgono a 121 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Sono quattordici in più rispetto alla giornata di ieri, 16 marzo. Il dato territoriale rileva 31 casi accertati Covid+ nella Città Metropolitana di Cagliari (+7 rispetto all’ultimo aggiornamento di ieri), 5 nel Sud Sardegna, 2 a Oristano, 2 (+1) a Nuoro e 63 (+6) a Sassari.

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Il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha emesso un’ordinanza (n° 12 del 17/03/2020, valida fino al 25/03/2020) con la quale si vietano le passeggiate e l’attività sportiva all’aria aperta, fatti salvi i casi di non rinviabile e certificata necessità terapeutica e sempre con il rispetto di una distanza interpersonale di almeno 1,5 metri.

Con decorrenza immediata e fino al 25/03/2020, su tutto il territorio comunale di Sant’Antioco, è fatto obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni. Sono consentiti esclusivamente spostamenti temporanei ed individuali, motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono considerate situazioni di necessità quelle correlate ad esigenze primarie delle persone (acquisto generi alimentari, medicinali, etc.), per il tempo strettamente indispensabile e comunque in aree contigue alla propria residenza, domicilio o dimora.

È consentita la presenza di un accompagnatore esclusivamente nei seguenti casi:

– Spostamento per motivi di salute, ove lo stato di salute del paziente ne imponga la necessità;

– Nel caso di spostamento per motivi di lavoro, purché si tratti di persone appartenenti allo stesso nucleo familiare e in relazione al tragitto da/per il luogo di lavoro di uno di essi.

È espressamente vietato praticare attività sportive e motorie all’aperto, fatti salvi i casi di non rinviabile, seria, rigorosa, comprovata e certificata necessità terapeutica e sempre con il rispetto di una distanza interpersonale di almeno 1,5 metri. È consentito spostarsi dalla propria residenza, dimora o domicilio per consentire agli animali domestici l’espletamento dei loro bisogni fisiologici ma sempre ad una distanza massima di mt. 200 dal portone di ingresso della propria abitazione o della struttura condominiale nella quale è inserita e, in ogni caso, con il rispetto di una distanza interpersonale di almeno 1,5 metri.

 

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«E’ indispensabile in questa delicatissima fase che la Regione Sardegna istituisca un tavolo permanente di concertazione con le parti sociali ed economiche. E’ questo il metodo adottato dallo stesso Governo nazionale prima dell’emanazione di ciascun provvedimento ed è pure il metodo adottato dalla quasi totalità  delle regioni italiane con le rispettive rappresentanze.»

Lo scrive, in una nota, Gavino Carta, segretario generale della CISL sarda.

«Nulla sappiamo dei provvedimenti che la Giunta regionale si appresterebbe ad adottare nella prossima riunione in programma, in base alle informazioni in nostro possesso, nelle prossime ore – aggiunge Gavino Carta -. Ferma restando l’esigenza di un confronto specifico con la Regione, che incida in termini significativi anche sulla recente manovra economico-finanziaria approvata dal Consiglio Regionale, è urgente e necessario intervenire su alcune direttrici:

  • Un sostegno specifico da parte della Regione Sardegna al settore economico e produttivo che si collochi anche al di fuori dei vincoli di stabilità definiti dall’Unione Europea, come peraltro indicato all’Italia dalla stessa presidente della Commissione, Ursula Von Der Layen. E’ indispensabile ragionare sugli interventi a favore delle imprese, anche attraverso accordi con istituti di credito per ricapitalizzazione e liquidità.
  • Velocizzare l’emissione di bandi regionali ed europei riferiti sia al quadro comunitario di sostegno, sia ad altri capitoli della programmazione unitaria, accelerando la spesa delle risorse e rendendola efficace e positiva per il rilancio di settori fondamentali:  il lavoro, l’istruzione, la formazione, la sanità, l’assistenza sociale, le infrastrutturazioni materiali ed immateriali a partire dagli ospedali e dalle scuole.
  • Confermare con stanziamenti opportuni da parte della Regione, risorse appropriate per garantire gli indispensabili interventi di assistenza alle famiglie anche nel corso dell’emergenza in atto, come l’assistenza domiciliare integrata e la disabilità.
  • Attivazione immediata della Regione, in misura sussidiaria rispetto allo Stato, per la ricerca ed acquisto sul mercato libero dei dispositivi di protezione individuale e strumenti di diagnosi virologica da affidare con urgenza all’intero sistema sanitario regionale: presidi, ambulatori, medici di base e sistema dell’emergenza-urgenza. Prioritaria anche l’attivazione di una campagna di reclutamento urgente e indifferibile delle professionalità sanitarie necessarie: medici, infermieri, Oss.»

«In attesa di una urgente convocazione di un tavolo specifico sull’emergenza in atto, riteniamo indispensabile che la Giunta regionale adotti in via propedeutica ed autonoma rispetto ai provvedimenti attesi da parte del Governo decisioni opportune sui temi richiamati – conclude Gavino Carta –. Il contributo e la partecipazione del sindacato in questa fase complicata e inedita sta favorendo le migliori sintesi nelle azioni e nei provvedimenti. La Regione decida piuttosto che procedere da sola di aprire al dialogo necessario e utile nell’interesse della collettività.»

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Sono 117 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Dieci in più rispetto alla giornata di ieri, 16 marzo. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale sono stati 1.003 i test eseguiti nell’isola, 771 dei quali negativi e 114 ancora in corso d’accertamento. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 40, di cui 4 in terapia intensiva, mentre 75 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato dei casi positivi rilevati comprende i due decessi registrati nell’Isola. Il dato territoriale rileva 27 casi accertati Covid+ nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 5 nel Sud Sardegna, 2 a Oristano, 2 (+1) a Nuoro e 63 (+6) a Sassari.

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L’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della stampa sarda hanno diffuso una nota nella quale segnalano che apprendono che l’assessore della Sanità della Regione Sardegna ha emanato una direttiva sull’attività di comunicazione istituzionale verso la popolazione indirizzata alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie, ai direttori dei presidi ospedalieri e ai direttori dei reparti di malattie infettive nella quale «si chiede di avviare senza indugio opportuni provvedimenti disciplinari verso chiunque non si attiene strettamente a tale disposizione, ribadendo che qualunque attività comunicativa di codeste aziende deve essere autorizzate da questa Regione».

Ordine dei giornalisti della Sardegna e Associazione della stampa sarda – aggiungono nella nota – ritengono il provvedimento un tentativo di limitare la libera manifestazione del proprio pensiero. L’art. 21 della Costituzione non può essere messo in discussione da nessuno, tanto meno in momenti delicatissimi della vita del Paese come quello che siamo attraversando.

Il tentativo di introdurre la “fonte unica” è grave e pericoloso. I giornalisti della Sardegna da sempre impegnati a respingere ogni tentativo di bavaglio all’informazione, rassicurano i propri lettori e i teleradioascoltatori che continueranno, come sempre, a consultare le fonti che ritengono più autorevoli per fornire un’informazione sempre più completa ed aggiornata – concludono l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della stampa sarda -. I medici e gli operatori della sanità, protagonisti in questo momento di un impegno professionale apprezzato e pesantissimo, hanno piena solidarietà da parte della popolazione che nei loro confronti continua a conservare il massimo della fiducia e della stima.

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Il Servizio sociale del comune di Sant’Antioco, grazie alla preziosa collaborazione della Protezione civile antiochense e dell’associazione carabinieri in pensione, nonché del Centro d’ascolto Caritas di Sant’Antioco, istituisce una “Rete Solidale” tesa a supportare le situazioni di emergenza e di necessità a favore di persone sole che, considerata la propria condizione, non possono raggiungere il negozio di alimentari o la farmacia. Il servizio, che sarà operativo da domani mattina (18/03/2020) è attivabile contattando il numero mobile 351.1224013, tutti i giorni (sabati e domeniche compresi) dalle 8.30 alle 14.00. L’operatore che riceverà le chiamate realizzerà un primo filtro, indispensabile per capire se si tratta di persone che ne hanno reale necessità. Valutata l’esigenza, le richieste verranno gestite dalle due associazioni che hanno offerto la collaborazione.

Ogni richiedente dovrà fornire alle associazioni i soldi per gli acquisti dei beni necessari, salvo specifiche richieste che saranno vagliate di volta in volta ed eventualmente, se necessario, affrontate dal Servizio sociale, in quanto nessuno verrà lasciato solo.