28 November, 2024
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Sono 43 i casi di Coronavirus registrati in Sardegna, questo l’ultimo dato comunicato dall’Unità di crisi regionale. In totale, nell’isola sono stati eseguiti 503 test, 353 risultati negativi e 107 in attesa di riscontro. Il dato territoriale rileva 15 casi di positività nella Città metropolitana di Cagliari, 4 nel Sud Sardegna, 2 Oristano, 18 Nuoro, 4 Sassari, di questi 12 ricevono assistenza ospedaliera e 31 si trovano in isolamento domiciliare.

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La F.C.I. nazionale interviene sull’emergenza sanitaria Covid-19.

«Carissimi Dirigenti, Atleti, Tecnici e appassionati, di seguito la nota ufficiale della F.C.I. nazionale interviene sull’emergenza sanitaria COVID-19:

Consapevole della necessità di limitare, in questo momento, il più possibile i contatti delle persone, cause primaria di diffusione diffondersi dell’epidemia Covid-19, in risposta a numerose richieste su come comportarsi riguardo gli allenamenti, la Federazione Ciclistica Italiana fa proprio l’invito rivolto dalle Istituzioni di ridurre gli spostamenti a quelli strettamente necessari e, pertanto, invita tutti i propri tesserati a stare a casa ed evitare, in questo periodo, gli allenamenti all’aperto.

Restare a casa è l’unica soluzione per contenere il contagio; si suggerisce con forza di adottare questa linea di comportamento. L’attività di allenamento, sino al 3 aprile, è permessa a chi ha lo status di professionista, perché fa parte del proprio lavoro, e agli atleti di interesse olimpico. In tutti gli altri casi la Federazione invita a sospendere in questo periodo di allenamenti all’aperto. Chi può si alleni a casa con i rulli, in attesa di nuove disposizione e in attesa che la situazione si normalizzi. Al riguardo la Federazione sta studiando soluzioni per le Società e tesserati che permettano l’allenamento a casa con tutor online.

«E’ il momento della responsabilità – ha ricordato il presidente Renato Di Rocco – in questa importante fase del nostro Paese devono prevalere il buonsenso e il rispetto degli altri; elementi fondamentali nel consesso civile e soprattutto nello sport. Pertanto, il nostro invito e quello di restare a casa.»

In merito a diverse presunte interpretazioni della FCI del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo 2020, diffuse via social in questi giorni, la Federazione precisa che la posizione della Federazione Ciclistica Italiana è espressa unicamente sul sito federale www.federciclismo.it .

 

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«In questi giorni recepiamo la forte preoccupazione dei lavoratori impegnati nei call center che, per il tramite dei loro rappresentanti, si appellano anche al prefetto di Cagliari per sollecitare misure straordinarie. Alla luce di quanto esposto dalle organizzazioni sindacali non possiamo che invitare le aziende al recepimento delle nuove disposizioni e all’assunzione di quel senso di responsabilità necessario per affrontare questa emergenza. Si adottino tutti gli strumenti necessari per garantire la massima sicurezza dei lavoratori.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Allo stesso tempo – aggiunge Emanuele Cani – chiediamo che ci sia una costante vigilanza da parte degli organi preposti. In questa particolare situazione risulta necessario non solo salvaguardare la salute delle operatrici e degli operatori dei call center, ma anche consentire alle  aziende TLC di superare gli effetti che deriveranno dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Sono appropriate le misure annunciate dal Governo, quali i congedi parentali straordinari, Cig o Fis o altri strumenti a sostegno del lavoro che verranno disposti dal Governo nel prossimo decreto.»
«Gli interessi economici sono importanti e in un territorio come quello della Sardegna – conclude Emanuele Cani -, il settore delle TLC hanno da sempre un’importanza strategica, ma la salute delle lavoratrici e dei lavoratori non possono essere messi a repentaglio.»

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Il mercato civico comunale, a Carbonia, sarà regolarmente aperto questo pomeriggio, venerdì 13 marzo, dalle ore 16.30 alle ore 20.00.

L’Amministrazione comunale, in qualità di Ente gestore del mercato civico, sta mettendo in atto le prescrizioni del DPCM dell’11 marzo 2020, prevedendo ingressi limitati – nel pomeriggio odierno a un numero massimo di 25 cittadini alla volta – un varco di accesso alla struttura ed uno per l’uscita, un varco dedicato esclusivamente al carico-scarico merci.
Gli accessi sono presidiati dai dipendenti del cantiere comunale.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia, in questo momento di forte emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19, ha ritenuto necessario sospendere temporaneamente le soste a pagamento nelle vie della città da oggi, venerdì 13 marzo, fino al 25 marzo 2020 (termine di validità previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020).
Il provvedimento si è concretizzato in un’ordinanza, la n. 30, emessa in data odierna dal comandante della Polizia locale, Gioni Biagioni.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia comunica che, in data odierna, venerdì 13 marzo 2020, è stata revocata l’ordinanza emanata dal sindaco Paola Massidda il 10 marzo, la n. 27, con la quale veniva disposto il divieto di utilizzo dell’acqua per tutti gli usi (potabili, alimentari e igiene della persona) nella frazione di Barbusi.

L’Ats (Azienda per la Tutela della Salute), nella giornata di ieri, 12 marzo 2020, ha effettuato nuove analisi su un campione d’acqua prelevato nel punto idrico di via Madonna delle Grazie. I risultati sono stati comunicati stamattina al comune di Carbonia.

Le analisi certificano che i parametri sono nuovamente conformi agli standard di qualità previsti dal decreto legislativo 31/2001.

Immediatamente è scattata quindi la revoca dell’ordinanza emessa il 10 marzo.

Pertanto, è possibile utilizzare regolarmente l’acqua per gli usi potabili, alimentari e per l’igiene della persona.

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«Stiamo valutando i termini di un’azione legale contro Christine Lagarde per il danno costituzionale diretto a carico dello Stato italiano, sull’intento ostile di peggiorare la vulnerabilità dell’Italia nel momento più difficile.»
Queste le parole di Pino Cabras, deputato M5S, intervenuto in un post Facebook in risposta al discorso della governatrice della BCE che ha fatto impennare lo spread dell’Italia, crollare i titoli di stato italiani e la Borsa di Milano (-17%).
«Non parlo solo di indagare su chi ha guadagnato grazie alle parole uscite da quei settecento denti, ma chiedo di più – ha aggiunto Pino Cabras -: considerare il contesto oggettivamente criminale in cui è maturata la prima grande esternazione di Christine Lagarde, governatrice della Banca Centrale Europea. Un vero e proprio attentato contro la Costituzione del nostro Stato. Tutti abbiamo assistito ad un fatto diretto a mutare in modo materiale la costituzione dello Stato o la forma del governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato. Per ‘costituzione’ intendo anche quelle norme che statuiscono il modo in cui si esercita la sovranità attraverso i vari organi dello Stato, nonché l’insieme dei diritti e interessi che sono riconosciuti e tutelati dalla sovranità nei singoli cittadini.»
«Nel momento in cui l’epidemia del COVID 19 ha gli stessi effetti dirompenti di una guerra mondiale, un atto cinico e irresponsabile come quello che proviene dal vertice della Banca Centrale Europea va trattato e combattuto come un atto ostile contro lo Stato, come un atto di guerra – sottolinea il deputato pentastellato -. Anche il presidente della Repubblica, statista che ha sempre professato un europeismo molto ortodosso, ha preso una posizione senza precedenti: “In un momento difficile l’Italia attende solidarietà, non ostacoli”. Ecco, l’avv. Christine Madeleine Odette Lagarde è ora un ostacolo ben noto.»
«Il problema naturalmente non è solo la sua persona, ma un’istituzione che sceglie da anni il lato oscuro della Storia e ora può essere travolta in pochi giorni dalla Storia stessa in uno dei suoi passaggi catastrofici. La crisi del Coronavirus – ha concluso Pino Cabras – non può essere gestita con l’ordinaria amministrazione e i placidi calcoli berlinesi. Se la BCE continua a essere un problema e non la soluzione, ne sarà travolta. Deve cambiare tutto, deve essere assicurato ogni mezzo affinché lo Stato italiano possa essere la risorsa per salvare un intero popolo.»

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L’Italia da qualche settimana sta vivendo dei momenti drammatici, le attività commerciali oramai hanno dovuto chiudere e le notizie che pullulano di negatività incombono, le persone non sanno più a cosa appigliarsi, il pessimismo dilaga e l’incertezza di quando finirà opprime le persone ma, nonostante ciò, è necessario che ognuno di noi cerchi dentro di sé la positività e la forza per portare avanti questa lotta.

L’Italia riuscirà a vincere questa battaglia, come pare stiano riuscendo a fare in Cina. Ed è per questo che colgo l’occasione per raccontarvi la storia di Valentino, 18enne originario di Qingtian – Cina.

«Beh ragazzi, buone notizie!!! In Cina oramai è finito tutto e adesso sono solo preoccupato per voi…

Adesso sto bene, è passata, ma avendo vissuto per tanti anni in Italia, per via del ristorante dei miei genitori, mi sento di dare una mano d’aiuto a tutti voi Italiani che ancora, purtroppo, non riuscite a vedere lo spiraglio di luce.

Mi chiamo Valentino ed ho 18 anni, sono originario di Qingtian e studio a Hangzhow, nella Zhejiang University.

Quando ho scoperto del virus, ero in viaggio di ritorno verso Qingtian e, a dir la verità, non ero molto convinto di questo virus, veramente a dirla tutta l’ho preso molto sotto gamba, non pensavo che in così poco tempo, potesse scatenare un’epidemia così grande.

Ogni città ed ogni regione sono state letteralmente blindate, i quartieri suddivisi con delle barricate in legno e per ogni zona è stato creato un gruppo ‘’Weechat’’ per avere aggiornamenti o anche solo per chiedere aiuto. 

Ci sono state consegnate subito le autocertificazioni (che servivano esclusivamente per fare la spesa), ognuno di noi aveva 5 permessi d’uscita, quando ne utilizzavi uno dovevi far firmare la guardia del tuo quartiere e al ritorno riconsegnarlo, senza quel foglio non potevi assolutamente rientrare in casa. 

Una volta al supermercato, potevi entrare solo con la mascherina, i guanti, il codice QR sanitario di colore verde, più il controllo della temperatura.

C’erano anche le farmacie aperte, ma per poter comprare un medicinale non potevi ovviamente entrare dentro, dicevi quel che desideravi ed il farmacista te lo faceva avere a distanza.

Per le pene per chi infrangeva le regole non ne so molto, ma ho visto tante persone che venivano caricate nelle ambulanze con forza, legate e portate in varie caserme, da quel che posso sapere c’è stata tolleranza zero.

Se avvertivi dei sintomi, dovevi scrivere sul gruppo Weechat del quartiere e ti venivano a prelevare.

Son stati dei momenti duri e snervanti, è per questo che vi capisco…

Durante il picco massimo, ho avuto la febbre e i sintomi erano uguali a quelli provocati dal virus ma, alla fine, quando mi hanno portato in ospedale e mi hanno fatto il tampone, sono risultato negativo. Mi hanno, comunque, fatto tante domande. 

A differenza dei vostri ospedali, da noi potevi pure recarti al pronto soccorso, se avvertivi dei sintomi, perché i medici e gli infermieri erano provvisti di tutte le precauzioni possibili. 

Non ho avuto tanta paura per me stesso, quando sono stato in ospedale, mentre aspettavo il tampone, la mia paura più grande era che, se avessi contratto il Coronavirus, a mia volta avrei potuto contagiare inconsciamente tante altre persone.

Fortunatamente, non è stato così e con la mia normale influenza, sono tornato a casa un po’ più tranquillo ma sempre con la consapevolezza che fuori casa era un inferno.

Non è stato facile cara Italia, io sono stato più di un mese bloccato a casa da solo ed ho trascorso il mio 18esimo compleanno in solitudine, nei primi periodi è stato un trauma, camminavo da una parte all’altra della casa senza farmene una ragione, ero sempre annoiato, non mi mettevo l’anima in pace, ma ad oggi posso dirvi che noi l’abbiamo sconfitto, perché tutti insieme abbiamo collaborato.

State a casa ragazzi, collaborate per vedere la luce, perché credetemi, quando metterete il primo piede fuori casa, senza restrizioni, sarà per voi una sensazione fantastica e strana allo stesso tempo, un mix di felicità e sollievo. 

Incomincerete dal primo istante ad apprezzare tutto, proprio come ho fatto io, nonostante ancora siamo costretti a portare le mascherine sul volto.

Ma anche con le mascherine ce l’abbiamo fatta ed io sono orgoglioso del nostro lavoro di squadra. 

Ce la farete anche voi e sarete più felici di prima!

DAI ITALIA, NON MOLLATE!! 🇮🇹»

..Come l’intera Cina e come Valentino, anche noi Cara Italia ci solleveremo di nuovo, incontreremo la luce e riprenderemo ad ascoltare il rumore del vento, a sorseggiare il nostro caffè in caffetteria la mattina ed il nostro aperitivo con gli amici nel nostro bar preferito, rincominceremo ad abbracciare i nostri cari e ad apprezzare ogni singolo momento insieme a loro.

Tutto questo avverrà presto se tutti insieme resteremo uniti e faremo i bravi.

DAI ITALIA, NON MOLLIAMO!! 🇮🇹

Giorgia Usai

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Le disposizioni contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri per il contrasto e la prevenzione della diffusione del Covid-19, meglio noto come Coronavirus, nonostante gli inevitabili disagi, sono state accettate e vengono rispettate correttamente dalla quasi totalità della popolazione, ben cosciente dei seri rischi di contagio. I sacrifici richiesti a tutti noi sono finalizzati a frenare i contagi e quindi a riportare la situazione alla normalità nel più breve tempo possibile, obiettivo raggiungibile solo se saremo tutti rispettosi delle disposizioni contenute nel decreto e quindi staremo quanto più possibile a casa.

Tra coloro che stanno rispettando correttamente l’ìnvito ad evitare contatti con l’esterno, ci sono gli ospiti della Comunità psichiatrica ad alta intensità di Codess Sociale di Nuxis, denominataSa Nuxi“, che nei giorni scorsi hanno preparato due striscioni esposti sulla rete di recinzione esterna alla struttura, nella quale hanno riportato una lunga serie di messaggi tesi a sensibilizzare le persone a rispettare le disposizioni di contrasto e prevenzione della diffusione del Coronavirus.

“Tutto andrà bene”

“Tornare alla normale vita più forti., uniti e consapevoli di prima”

“Stare a casa è un gesto d’amore universale”

“Quello che non ti uccide ti fortifica”

“W la Vita, abbasso il Coronavirus”

“La vita continuerà”

“Spero si risolva tutto in fretta”

“L’attesa verrà premiata”

“I limiti di oggi saranno la libertà di domani”

“Sarà più bello di prima”

“Ce la sto mettendo tutta”

“Questa situazione mi aiuta a capire quanto voglio bene ai miei cari”

“Il senso di responsabilità ci salverà”

“Riscopriamo il bello di stare in casa”

“Il Coronavirus non potrà esserci per sempre”

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