28 November, 2024
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In osservanza delle disposizioni della Presidenza del Consiglio dei ministri per il contrasto e il contenimento del diffondersi del Coronavirus, le due recite di “Sento la Terra girare”, lo spettacolo di Teresa Mannino in programma a Cagliari il 28 e il 29 marzo per l’organizzazione della cooperativa Vox Day, sono posticipate rispettivamente al 7 e all’8 maggio prossimi, sempre all’Auditorium del Conservatorio con inizio alle 21.00.
Restano validi per le nuove date i biglietti già acquistati in precedenza; chi li ha comprati online potrà ritirarli al botteghino dell’Auditorium del Conservatorio nella nuova data assegnata, presentando la ricevuta di acquisto. Non sono previsti rimborsi.

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, considerata l’emergenza sanitaria in atto a causa del diffondersi del Covid-19, ha emesso un’ordinanza, la n. 29 del 12 marzo 2020, con la quale decreta la sospensione con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020 del mercato settimanale all’aperto (meglio noto come “mercatino”) di piazza Ciusa e via Marche a Carbonia, dei mercatini delle frazioni di Cortoghiana e Bacu Abis e del mercatino delle pulci.

Questo provvedimento si rende necessario allo scopo di contrastare e contenere il virus Covid-19, applicando le norme di prevenzione contenute nei DPCM dell’8 e 9 marzo 2020, impedendo il verificarsi di situazioni nelle quali non sia possibile mantenere la distanza di 1 metro tra le persone, ritenuta cautela minima per evitare il contagio.

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«Un paziente psichiatrico è arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia – la notte tra l’11 e il 12 marzo – accompagnato dai carabinieri, i quali poi sono dovuti andare via per effettuare altri interventi. Il paziente psichiatrico intanto è andato in escandescenza aggredendo il personale sanitario prima verbalmente, poi lanciando oggetti ed aggredendo gli operatori sanitari fisicamente, provocando la frattura ad una gamba di un medico, contusioni alla spalla ad un altro medico psichiatra – chiamato dai medici del pronto soccorso per consulenza – e infine la distorsione di un dito della mano ad un infermiere. Intanto, come se non bastasse, al pronto soccorso era contemporaneamente presente un altro paziente al quale è stato effettuato il tampone per sospetta positività al Coronavirus.»

 A denunciare questa situazione all’ospedale Sirai di Carbonia è Marco Zurru dirigente NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, di Carbonia Iglesias.

«E’ l’ennesimo grave episodio di aggressione verso il personale sanitario, che va a sommarsi alle continue aggressioni che subiscono ormai da tempo anche gli operatori della SPDC (Struttura Psichiatrica Diagnosi e Cura) dello stesso ospedale – ha proseguito il rappresentante sindacale – in quanto l’intero nosocomio è sprovvisto di personale addetto alla sicurezza, come per esempio guardie giurate. Inoltre, in questo momento di emergenza Coronavirus, l’infortunio di tre operatori sanitari va ad aggravare lo stato di emergenza e di organico.»

«Ecco perché, in qualità di dirigente NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche RSU ed RLS della ATS, voglio denunciare questa condizione insostenibile che si trovano a vivere gli infermieri, oggi più che mai esposti in prima linea. Gli infortuni provocati dalle aggressioni non possono che aggravare il fabbisogno di operatori sanitari: chiedo, dunque, alla dirigenza ATS – conclude Marco Zurru – di trovare soluzioni verso gli operatori, i quali non possono vivere l’angoscia di recarsi sul luogo di lavoro.»

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La Global Maintenance Service S.r.l. ha comunicato alle segreterie FSM – CISL, FIOM – CGIL, UILM – UIL e FLM UNITI CUB che, a seguito delle recenti decisioni in capo a SiderAlloys Italia S.p.A., non ci sono le condizioni per un rinnovo dei contratti dei lavoratori a tempo determinato.

La Global Maintenance Service S.r.l. opera nel settore delle manutenzioni all’interno dello stabilimento Sider Alloys. Il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato riguarda 20 lavoratori.

Le organizzazioni sindacali hanno replicato con un duro comunicato alla decisione della GMS, rimarcando di non condividere le decisione comunicate in “call-conferenze” alle organizzazioni sindacali territoriali, dalla SiderAlloys e dall’azienda GMS.

«Riteniamo doveroso, che tutti i soggetti in campo, siano esse Istituzioni locali, regionali o nazionali, le aziende o le organizzazioni sindacali, debbano fare di tutto per garantire l’occupazione e dare credibilità al progetto di rilancio dello smelter di alluminio primario di Portovesme – aggiungono le segreterie FSM – CISL, FIOM – CGIL, UILM – UIL e CUB -. Affinché questo si realizzi, necessità della soluzione energetica e il conseguente parere positivo sulle fideiussioni e le garanzie richieste da parte dell’Enel. Alla luce di ciò è gravissimo constatare, che nonostante il trascorrere del tempo, non si riesca ad arrivare alla stretta finale, che nell’ultimo incontro al Mise del 23 gennaio era stato dichiarato per imminente. Così come appare del tutto incomprensibile che alla luce della prossima convocazione del 19 marzo, le aziende in indirizzo, non prendano in considerazione la proposta delle organizzazioni sindacali, di prolungare i contratti in scadenza almeno sino a tale scadenza.»

«Quanto stiamo affrontando quotidianamente, sta stravolgendo le certezze alla quale eravamo abituati, il Covid-19 mette tutti di fronte a responsabilità differenti rispetto a ieri, le OO.SS. stanno cercando di governare una situazione difficilissima nella normalità, che rischia di precipitare in questo periodo, invitiamo pertanto Sideralloys e GMS a modificare quanto formalizzate nelle comunicazioni, il governo nazionale, il Mise in particolare a far si che si giunga al tavolo del 19 marzo con le risposte attese, la regione Sardegna ed il ministero del Lavoro a mettere in campo ogni modalità per arrivare al pagamento della mobilità in deroga, per i lavoratori compresi nelle aree di crisi complessa. In caso contrario – concludono le segreterie sindacali –  FIOM-FSM-UILM E CUB – non saranno in grado di garantire la pace sociale che ci ha fatto arrivare sino ad oggi.»

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«Da giorni stiamo provando a non bloccare le produzioni, cercando le soluzioni più adeguate, consapevoli dei costi umani ed economici, a partire dalla Lombardia e dalle altre aree più colpite, ma la gran parte delle aziende non sono ancora del tutto preparate a gestire questa emergenza. I lavoratori sono giustamente spaventati.»

Lo scrivono, in una nota, le segreterie nazionali FIM, FIOM e UILM.

«Data la difficoltà generalizzata a un’esatta e puntuale applicazione nei luoghi di lavoro delle misure sanitarie prescritte dal Governo, a cui chiediamo norme chiare e cogenti per le imprese, e l’oggettiva penuria di dispositivi di protezione individuale utili a prevenire i contagi, Fim, Fiom, Uilm ritengono necessaria una momentanea fermata di tutte le imprese metalmeccaniche, a prescindere dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare tutti i luoghi di lavoro. Ovviamente sono escluse le aziende che svolgono servizi pubblici essenziali e quelle che producono materiali sanitari, nonché i lavoratori, adeguatamente protetti, che garantiscono la salvaguardia degli impianti e quelli già collocati in smart working.»

«Chiediamo quindi di concordare fermate produttive “coperte” innanzitutto con strumenti contrattuali o con eventuali ammortizzatori sociali ove previsti dalla normativa; in mancanza di ciò dichiariamo sin d’ora l’astensione unilaterale nazionale nell’intero settore merceologico, a prescindere dal Contratto utilizzato. A copertura di ciò proclamiamo lo sciopero per tutte le ore necessarie – concludono FIM, FIOM e UILM nazionali -. Eventuali periodi di fermata inferiori potranno essere concordati con la rappresentanza sindacale o con le organizzazioni sindacali territoriali previa verifica dell’adozione di tutte le misure sanitarie possibili

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Il Consiglio comunale di Carbonia ieri pomeriggio ha approvato con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza e l’astensione dei consiglieri di minoranza, il Bilancio di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2020-2022. È stata una riunione breve, tenuta a porte chiuse, vista la situazione determinata dall’emergenza Coronavirus che già alla vigilia aveva portato la conferenza dei capigruppo e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale, riunitisi in Torre Civica, con la partecipazione del sindaco Paola Massidda e del presidente del Consiglio comunale Daniela Marrascon grande senso di responsabilità ed unità d’intenti, hanno deciso di comune accordo di prevedere un’unica seduta – anziché una sessione di 4 incontri come inizialmente programmato.

La stessa decisione era stata assunta ieri dal Consiglio regionale con l’approvazione della legge di stabilità e del bilancio triennale 2020-2022.

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Il comune di Carbonia, in qualità di gestore del mercato civico, sta mettendo in atto le prescrizioni del DPCM dell’11 marzo 2020, prevedendo ingressi limitati a un numero massimo di 20 cittadini alla volta, un varco di accesso alla struttura e uno per l’uscita, un varco dedicato esclusivamente al carico-scarico merci. Gli accessi sono controllati dai dipendenti del Cantiere comunale.

L’attività continua, in modo diverso, ma continua, in attesa che l’emergenza Coronavirus possa concedere una tregua, consentendo al mercato di poter tornare ad essere il cuore pulsante del commercio del centro cittadino.
L’Amministrazione comunale ringrazia gli operatori del mercato civico per la professionalità dimostrata.

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Certi e consapevoli del grave momento sanitario che stiamo vivendo, auspichiamo sia corretto e doveroso che ognuno di noi faccia tutto quanto possibile per affrontare la grave situazione creata dal diffondersi del virus Covid-19.

Nel prendere atto del “PIANO DI EMERGENZA” proposto dal Governo regionale, è necessario e indispensabile indicare alcuni interventi preventivi  collegati allo stesso, per ciò che riguarda l’incremento di n. 33 posti letto di terapia intensiva, pneumologia e infettivi presso il CTO di Iglesias, quali:

  • Realizzazione di percorsi di ingresso e ricovero dedicati e fra i pazienti affetti da tali patologie e il resto dei reparti presenti in tale P.O., primo fra tutti il reparto di ostetricia, ginecologia e punto nascita;
  • Tale percorso dedicato deve essere realizzati attraverso un’ area confinata statica, di facile realizzazione e rimozione (TUNNEL REALIZZATI CON TELI IN POLIETILENE);
  • Si può prevedere che tale tunnel  per tali  pazienti venga realizzato dall’ingresso del vecchio P.S. fino all’ascensore di sinistra, in modo tale da avere un ascensore dedicato e non fruibile dal resto del P.O.
  • Spogliatoi per personale sanitario e ausiliario in locali presso vecchio P.S.
  • Ingresso laterale dedicato al resto del P.O., per tutti gli altri operatori e pazienti, in modo tale da non compromettere la sicurezza, l’incolumità ed il corretto funzionamento degli altri reparti, in primis Ginecologia, ostetricia e punto nascita.

Certi di non avere la verità in tasca, ma comunque consapevoli della realtà sanitaria, ci è sembrato doveroso segnalare tale problematiche e suggerire alcuni accorgimenti al solo fine di poter garantire sicurezza, incolumità e qualità del servizio che il P.O. CTO di Iglesias può offrire anche in questo grave momento.

Ultima riflessione che sentiamo doverosamente EVIDENZIARE, è che dall’approvazione e applicazione del DM 70 ha comportato gravi ed inopportuni tagli alla Sanità pubblica, sarebbe necessario rivalutare la “Riorganizzazione sanitaria”. Esortiamo quindi i nostri rappresentati regionali a rivalutare l’applicabilità del DM 70 nella Regione Sardegna, dando inizio ad una proposta di riordino della Rete ospedaliera che tenga conto delle peculiarità del regione Sardegna.

Rete sarda in difesa della Sanità pubblica

Coordinamento del Sulcis Iglesiente