18 July, 2024
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«Quest’oggi abbiamo potuto leggere il testo della Finanziaria depositato sul sito del Consiglio regionale e, in maniera molto sommessa, ci dispiace dover dire che mancano le misure annunciate per il rilancio degli Enti locali e contro lo spopolamento dei piccoli Comuni della Sardegna. L’assenza di questi strumenti non è una buona notizia. Nessuna situazione emergenziale può impedire al legislatore regionale di comprendere che queste due misure avevamo la prospettiva di rilanciare gli Enti locali: si tratta di azioni che non possono essere rimandate a giugno, luglio, agosto o, ancora peggio, a settembre. Ciò significherebbe mettere gli Enti locali nelle nefaste condizioni di non poter programmare le risorse: in sostanza, si potrebbe spendere solo dopo i consuntivi 2020.»

La denuncia arriva da Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ex vicepresidente del Consiglio regionale nella XV legislatura.

«Di fatto le procedure d’urgenza che il Consiglio regionale intende adottare per l’approvazione della Finanziaria, depurando il testo da queste importanti proposte del governo regionale, rischiano di vanificare gli effetti della stessa Finanziaria. Soprattutto, in una previsione come quella attuale, dato che nei prossimi mesi, superata l’emergenza Coronavirus, ci troveremo in piena recessione. Allo stato attuale, fatta eccezione per alcune buone decisioni, come quelle previste per il settore dell’Artigianato, la proposta così come è stata concepita non va bene. Il centrodestra, in questo momento, non cada nel tranello del Partito Democratico. Faccio un appello personale al presidente Christian Solinas – conclude Ignazio Locci -, affinché dia una risposta forte a questo momento di crisi.»

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«Ha prevalso il senso di responsabilità e comprensione del delicato momento che anche la nostra Regione sta affrontando. Desidero perciò ringraziare il Consiglio regionale e in particolare consiglieri d’opposizione per aver consentito l’approvazione incondizionata della legge Finanziaria attraverso una procedura d’urgenza mai avvenuta nella storia autonomistica della Sardegna.»

A dirlo è il presidente della Regione, Christian Solinas.

«Il provvedimento approvato oggi grazie alla sensibilità dell’Aula consente alla Sardegna di poter disporre di tutte le risorse in un momento critico per la nostra economia e permette la piena operatività della macchina amministrativa», ha concluso il presidente della Regione, Christian Solinas, in relazione all’approvazione odierna della legge Finanziaria da parte del Consiglio regionale.

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«In ottemperanza a quanto disposto dal Commissario straordinario del “G. Brotzu” come contrasto al Corona Virus, sono sospese tutte le attività ordinarie di prelievi e visite di controllo dei trapiantati che sono seguiti nel Day Hospital del 7° piano della Chirurgia generale.»

Ne dà comunicazione, con una nota, Giuseppe Argiolas, presidente dell’associazione Prometeo AITF ODV.

«Nessun trapiantato può entrare al “G. Brotzu” con decisione autonoma, sarà cura dei medici del Day Hospital stabilire quali siano, invece, i pazienti URGENTI che potranno essere seguiti anche in questo periodo con visite e prelievi – aggiunge Giuseppe Argiolas -. Ribadiamo, quindi, che il Day Hospital è chiuso al pubblico e saranno presenti, secondo specifici piani turno, solo medici e infermieri che risponderanno ai trapiantati al telefono.»

«Vi comunichiamo, inoltre, che dal 10 marzo, per motivi di sicurezza, non potrà più essere fisicamente presente al Day Hospital la nostra volontaria Giusy Melis, che può comunque essere contattata al numero 392 90 99 472. Giusy è comunque costantemente in contatto con i medici e gli infermieri nonché con gli ambulatori di riferimento e con lo studio Casciu – conclude Giuseppe Argiolas -. Ricordiamo, infine, che la Prometeo AITF ODV ha messo a disposizione del Day Hospital un cellulare con il numero 392 91 91 846, al quale risponde, dalle ore 9.00 alle 13.00, un medico del Day Hospital.»

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L’ultima trovata del Governo Conte è il trasferimento coatto di detenuti dalle zone più esposte direttamente al carcere di Bancali, Sassari. Secondo quanto riportato dai media, il ministro pentastellato Bonafede ha, infatti, attivato le  procedure per il trasferimento nel carcere di Sassari di 15 detenuti i quali, nel caso risultassero positivi al Coronavirus, metterebbero a rischio contagio non solo gli altri detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria.

«Sono ben felice di riscontrare che il ministro Bonafede si sia finalmente ricordato di noi commenta causticamente il capogruppo Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni -. Dopo i numerosi solleciti mossi dalla Regione per la messa in sicurezza del carcere di Bancali, tutti caduti nel vuoto, miracolosamente sembra destarsi e piuttosto che decidere per un intervento a favore del penitenziario decide di approfittarne nel modo peggiore e più pericoloso! Un ministro con delega alla Giustizia più di chiunque altro dovrebbe rispettare il prezioso lavoro svolto con spirito di abnegazione e senso di responsabilità in un clima di forte stress dagli agenti di polizia, avrebbe il dovere di migliorarne le condizioni lavorative e non intraprendere azioni che mettono a rischio la loro salute e il corretto svolgimento delle funzioni! Siamo veramente al paradosso, se a Bonafede rimane ancora un briciolo di consapevolezza l’unica cosa utile da fare sarebbe quella di firmare le sue dimissioni. La Lega sta con le forze dell’ordine ora e sempre e faremo quanto in nostro potere per tutelare i nostri agenti”.»

In totale accordo con il collega di partito, il consigliere Michele Ennas: «E’ incredibile, oggi il capogruppo in Regione dei 5 Stelle, Desirè Manca, al posto di sostenere la posizione del governatore Christian Solinas nel chiedere al governo la chiusura degli scali sardi, denuncia misure insufficienti e falle nella sicurezza nel controllo sui passeggeri. Nello stesso momento il suo collega di partito si stava attrezzando per spedire detenuti esposti al contagio direttamente dalle zone critiche verso la Sardegna».

Dello stesso avviso il collega on. Ignazio Manca: «Decisioni sbagliate una dopo l’altra. Se si prosegue con queste scelte scellerate, ci ritroveremo il contagio negli istituti penitenziari sardi. Sono atti che potrebbe potenzialmente mettere in crisi gli sforzi sovraumani che la Regione Sardegna sta facendo per contrastare il diffondersi del virus. Non ho capito se il governo nazionale vuole trasformare la Sardegna in un lazzaretto ma noi non ci stiamo».

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Sono iniziati i lavori per l’installazione della fibra a banda ultralarga di Open Fiber nel centro abitato di Sestu. «Il nostro Comune sottolinea la sindaca Paola Secci – è tra i cinque scelti in Sardegna per la realizzazione della nuova rete. Abbiamo colto questa opportunità che, seppure potrà creare qualche disagio nel breve periodo per la sua realizzazione, offre innegabili vantaggi e opportunità di sviluppo del nostro territorio nel lungo periodo.»

La rete sarà realizzata utilizzando anche cavidotti esistenti, per attenuare l’impatto sulle strade. Il progetto prevede la predisposizione a bordo lotto per tutte le case. Il servizio si potrà attivare con qualsiasi gestore.

«Se si pensa che appena tre anni fa il nostro Comune aveva come unica possibilità la connessione ADSL fino a 20Mb e che in questo breve lasso di tempo siamo passati alla banda larga fino a 300 Mb, e tra pochi mesi si potrà usufruire della banda ultralarga fino a 1GB, mi sembra che sia stato compiuto un gigantesco passo avanti – conclude Paola Secci -. Questa è una delle precondizioni più importanti per lo sviluppo economico locale.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, che segue senza sosta tutte le attività svolte sul campo dalla macchina regionale, con il suo personale sanitario ed i mille uomini della protezione civile impegnati sul campo, ha rivolto un saluto ed un accorato appello a tutti i Sardi, affinché ciascun cittadino collabori con tutto il suo impegno al contrasto alla diffusione del virus.

«Stiamo vivendo – dice il presidente della Regione – una grande emergenza sanitaria di natura globale che sta investendo tanti paesi. Un momento complesso nel quale desidero rivolgermi a tutti non solo come presidente della Regione e responsabile della salute pubblica, ma come uomo, come farebbe ogni buon padre di famiglia.

Ci sono state imposte, perché assolutamente necessarie, misure severe, che incidono pesantemente sullo stile di vita che abbiamo conquistato negli anni, e che ha portato alla libera circolazione delle persone, delle merci, dei rapporti umani. Oggi però abbiamo bisogno di mettere in sicurezza la salute di tutti noi. Dobbiamo farlo seguendo alla lettera le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e quelle contenute nelle Ordinanze da me emesse. Fino al 3 di aprile dobbiamo evitare qualsiasi tipo di contatto ravvicinato tra le persone, qualsiasi viaggio e qualsiasi situazione di pericolo, perché il Coronavirus si espande e viaggia sulla gambe degli uomini. Limitare i contatti significa limitare il contagio e l’espandersi di questa sciagura.»

«Osservando delle buone regole di condotta e le prescrizioni emesse dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Presidenza della Regione – prosegue il presidente della Regione – siamo ancora nelle condizioni e nei tempi perché si possa arginare questa espansione e riportare la nostra vita e i nostri rapporti alla normalità. Possono sembrare sacrifici eccessivi, ma sono necessari. Tutto questo avrà un costo per le partite iva, gli artigiani, le imprese turistiche. Ma la Regione e lo Stato interverranno per restituire quello che questa emergenza sta oggi togliendo.»

«Ora – ribadisce Christian Solinas – la preoccupazione è sanitaria: occorre evitare il contagio. Non c’è alcun bisogno di fare ressa nei supermercati, perché non è in discussione il normale approvvigionamento delle merci. Occorre comportarsi in maniera ordinata; possiamo fare normalmente la spesa evitando distanze ravvicinate e restando possibilmente a 2 metri dagli altri clienti; evitando di uscire di casa più volte, evitando compere non necessarie e soprattutto assembramenti di ogni genere in luoghi pubblici o privati.»

«Siamo un popolo generoso e forte, con grande storia – conclude il presidente Christian Solinas -. Se sapremo affrontare al meglio questa emergenza e se tutti collaboreremo attuando le misure di sicurezza, garantiremo ai nostri figli e a noi un futuro sereno·»

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«Il numero dei contagiati da Coronavirus dell’ospedale San Francesco di Nuoro, tutti operatori sanitari, ci allarma in maniera del tutto giustificata. Questo contagio mette infatti in evidenza una lunga catena di carenze del sistema, che ha come risultato finale il fatto che, tra gli altri innumerevoli problemi, vengano a mancare un numero cospicuo di professionisti in reparti delicati e in sofferenza e di emergenza, senza dimenticare che ora queste persone che hanno operato in prima fila, fanno parte della schiera dei contagiati.»
A denunciare questa allarmante situazione è il segretario e legale rappresentante NurSind pro-tempore, Fabrizio Anedda. «E’ indecente che i dispositivi di protezione individuale idonei per la protezione contro il Coronavirus siano centellinati in reparti di prima linea, come Pronto Soccorso, 118 e malattie infettive, mentre – in diverse realtà dell’isola – nei reparti di degenza ordinaria siano proprio quasi totalmente assenti. Siamo arrivati al punto che vengono razionate anche le semplici mascherine chirurgiche. A questa situazione di scandalosa precarietà – nella quale i presidi ospedalieri sardi con i medici, infermieri e tutto il resto del personale al loro interno – dovrebbero fronteggiare un’epidemia che si sta diffondendo a livello mondiale, bisogna aggiungere il problema della lunga incubazione o latenza del virus. Tutto questo non ha fatto altro che moltiplicare in maniera allarmante il contagio, esponendo al rischio di infezione tutti: operatori, pazienti e comuni cittadini.»

San Francesco di Nuoro, sistema in tilt e assenza reagenti. «Il caso nuorese dimostra ciò che stiamo ripetendo da tempo – ha proseguito Fabrizio Anedda – ovvero che un virus che trova il varco ed entra in maniera così violenta in un ospedale, e si diffonde tra gli operatori più qualificati di terapia intensiva e rianimazione, mette a repentaglio – mandandolo in tilt – tutto un sistema organizzato.»

Il NurSind, inoltre, ha denunciato il fatto che gli infermieri e tutto il personale medico che è venuto in contatto in questi giorni con coloro che sono risultati positivi, abbia fatto il tampone ma non abbia ricevuto esito. «Da ciò che ci viene detto dai colleghi – ha detto il rappresentante sindacale – a Sassari non ci sarebbero i reagenti, per cui non si hanno gli esiti dei tamponi. Ovviamente chi ha il sospetto di aver contratto il virus si è responsabilmente messo in isolamento volontario. Ciò comporta ulteriore carenza di personale».

Le richieste. Il sindacato chiede una maggiore tutela dei lavoratori attraverso la fornitura urgente e immediata di altri dispositivi individuali di protezione. E ancora: «Serve una regia di coordinamento che canalizzi tutte le risorse economiche e umane che si possono sottrarre da altre unità operative ordinarie – ha ribadito Fabrizio Anedda – per rinforzare quelle maggiormente sofferenti in questo momento. Non solo: riteniamo che sarebbe opportuno prevenire la crisi formando rapidamente altro personale, per interventi tempestivi nell’uso di respiratori automatici o attività di supporto nelle unità subintensive. Serve inoltre evitare il sovraffollamento dei reparti e bloccare ferie e congedi ordinari perché l’organizzazione del personale venga tutta destinata sull’emergenza».

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A seguito dell’entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio di ieri, 9 marzo, le manifestazioni e gli eventi ciclistici di ogni ordine e grado in programma entro la data del prossimo 3 aprile, sono rinviate a data successiva al limite imposto dal Governo.

Si invitano le società ad inviare al Comitato regionale tramite mail o pec le richieste di annullamento indicando l’eventuale data proposta per la riallocazione in calendario. Il Consiglio regionale della federciclismo d’intesa con i settori Tecnici, si adopererà nei prossimi giorni a fornire indicazioni in merito al recupero delle suddette manifestazioni.

Le tasse gara degli eventi sospesi, già incamerate, verranno riaccreditate alle società interessate.

Si rinnova l’invito alle società, ai tecnici, agli atleti ed a tutti i praticanti amatoriali, a voler rispettare scrupolosamente quanto indicato dal Governo, attraverso comportamenti virtuosi nel rispetto soprattutto dei soggetti più deboli della società.

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La RSA Sant’Elia di Nuxis, al fine di limitare l’impatto psicologico risultante dall’impossibilità del paziente di essere visitato dai propri cari – a causa delle restrizioni imposte dal decreto approvato dal Consiglio dei ministri per contenere e prevenire la diffusione del Coronavirus – ha attivato il servizio di videochiamate su Whatsapp al seguente numero: 320 4657231.

Per poter usufruire di tale servizio, è necessario contattare preventivamente il centralino al numero 0781 9091, che provvederà ad organizzare i video appuntamenti tramite l’equipe di animazione.