27 November, 2024
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L’Unità di crisi regionale informa che coloro che ritengono di avere avuto un contatto stretto con persone risultate positive al Coronavirus devono auto-isolarsi nel proprio domicilio o in altra sede, senza avere contatti con altre persone per almeno 14 giorni. Nel contempo, devono provvedere a chiamare il numero verde 800311377 dalle ore 8.00 alle ore 20.00, informando gli operatori delle proprie condizioni e delle circostanze del contatto con la persona positiva.

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La vertenza Sider-Alloys a tutt’oggi non è ancora conclusa in quanto il problema delle tariffe elettriche non è stato risolto, ma proprio in riferimento a ciò è interessante conoscere le dichiarazioni della sottosegretaria del Mise con delega alle Attività produttive, Alessandra Todde, da mesi impegnata nella vertenza Sider-Alloys.
«Come ho avuto modo di dimostrare in tutti questi mesi di lavoro, la Sardegna, ed in particolare le sue aree di crisi, come il Sulcis, mi stanno a cuore – dice Alessandra Todde -. Per questo ho lavorato silenziosamente in queste settimane in modo da facilitare la trattativa in corso per la chiusura del contratto di fornitura dell’energia di Sider Alloys. La mia esperienza aziendale mi insegna che gli atti conclusivi di una trattativa sono i più delicati e, a questo proposito, mantengo il mio ottimismo, offrendo il tempo necessario alle parti per raggiungere il traguardo che i lavoratori ed il territorio si aspettano.»

«Il Mise sta monitorando il percorso della mobilità in deroga per cercare di accelerare il più possibile i tempi. Il decreto è stato firmato al ministero del Lavoro ed è attualmente al MEF. Il suo sblocco si attende nei prossimi giorni. Ho deciso quindi, con l’accordo delle parti, di convocare, il 19 marzo presso il ministero dello Sviluppo economico – conclude Alessandra Todde -, il tavolo di aggiornamento in video-conferenza con tutti gli attori coinvolti sulla situazione di SiderAlloys.»
Armando Cusa

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Altri due casi di contagio da Coronavirus sono stati accertati dall’unità di crisi regionale. Si tratta di due cittadini di Quartu Sant’Elena. Uno di loro è ricoverato in ospedale a Cagliari; l’altro riceve le cure nella propria abitazione e le sue condizioni sono buone.

Le autorità sanitarie stanno provvedendo a rintracciare le persone con le quali i pazienti avevano avuto contatti negli ultimi giorni.

 

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Da alcuni giorni, a Carbonia, sono in corso di distribuzione a cura della De Vizia i nuovi calendari della raccolta differenziata in vigore dal 1° aprile 2020.

Diversamente e a rettifica di quanto comunicato con i precedenti calendari consegnati a fine 2019, che prevedevano un’inversione delle frequenze di ritiro tra il secco indifferenziato e la plastica, l’Amministrazione comunale, d’intesa con la De Vizia, ha deciso di confermare le frequenze di ritiro attualmente in vigore: ogni 15 giorni per la plastica, ogni 7 giorni per il secco indifferenziato.

«Confidiamo nel senso civico dei nostri concittadini per ridurre ulteriormente la produzione pro capite di secco indifferenziato a favore delle altre frazioni valorizzabili. La riduzione del secco indifferenziato ingenera risparmi che possono essere investiti sul miglioramento del servizio di igiene urbana», ha commentato il sindaco, Paola Massidda.

L’assessore dell’Ambiente, Gian Luca Lai, ha spiegato la ratio alla base della distribuzione dei nuovi calendari: «Abbiamo preso atto delle perplessità di una parte della cittadinanza sulla variazione inizialmente prevista delle frequenze del ritiro e, forti dell’andamento della raccolta differenziata – che in questi due primi mesi indica un trend di crescita sopra l’80% (febbraio ha raggiunto l’80,45%, senza i RAEE) – abbiamo deciso di rinviare l’inversione delle frequenze tra plastica e secco. Ad oggi, la Regione Autonoma della Sardegna non ha ancora deliberato in merito all’ammontare delle premialità sulla raccolta differenziata per il biennio in corso e questo limita la nostra capacità programmatoria e di investimento».
Tuttavia, la modifica delle frequenza di ritiro è solo rinviata, vista la tendenza in diminuzione del secco, passato dagli oltre 126 kg/ab/anno del 2014 ai 100 kg/ab/anno del 2019.

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Anche lo SBIS, il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, ha ridotto la propria attività a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio che prevede disposizioni per il contenimento e la prevenzione della diffusione del Conoravirus. Fino a nuove disposizioni, le biblioteche dello SBIS effettueranno solo il servizio di consegna e ritiro dei libri. Non sarà possibile fermarsi nei locali per consultare libri o giornali.

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E’ caduto letteralmente nella rete tesa dal Corpo forestale un bracconiere, E.C. di 54 anni, di Villaurbana, l’uomo è stato sorpreso, nei giorni scorsi, nelle campagne di Siamanna (alle pendici del Grighine) da una pattuglia del Corpo forestale mentre era intento a controllare una rete fissa da uccellagione che aveva piazzato per la cattura di tordi e merli.
Gli agenti della stazione forestale di Villaurbana gli hanno contestato il reato di uccellagione che prevede il sequestro della fauna selvatica catturata, dei mezzi di caccia e l’arresto fino a 1 anno o l’ammenda fino a 2.065,00. Tra le sanzioni accessorie sono previste anche la revoca della licenza di porto di fucile per uso caccia, il divieto di rilascio di licenza per un periodo fino a 10 anni e, in caso di recidiva specifica, l’esclusione definitiva della licenza.
All’uomo è stata sequestrata la rete, una roncola, un coltello, dei legacci per fissare le reti, attrezzi per tagliare i rami che servono per costruire i passaggi degli uccelli e anche un sacchetto di grano utile per pasturare i cinghiali, pratica anch’essa vietata.
La pattuglia, durante gli accertamenti, ha trovato uno sparviere (Accipiter nisus, specie protetta) impigliato nella rete ma ancora vitale, ha quindi immediatamente liberato il rapace e, costatate le sue buone condizioni, gli ha restituito la libertà.
Il bracconiere è stato deferito all’Autorità giudiziaria presso la procura della Repubblica di Oristano.
E’ la prima volta che il Corpo forestale riscontra la presenza di reti fisse da uccellagione in provincia di Oristano. In generale, a Villaurbana e nei paesi vicini, la pratica illecita è effettuata con reti, posizionate a terra o negli alberi in appositi corridoi chiamati “stazzi”, che i bracconieri però rimuovono.
La pratica dell’uccellagione, gravemente dannosa per l’avifauna, è ancora presente in nelle comunità sebbene in decrescita per la massiccia presenza dei controlli del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

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Chiunque abbia dei dubbi o sospetti rispetto a sintomi come febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie e pensi di essere stato contagiato dal coronavirus non deve recarsi direttamente nelle strutture sanitarie, negli ospedali, nei pronto soccorso o negli ambulatori medici, ma deve contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia, il numero telefonico gratuito del ministero della Salute 1500 o il numero verde operativo su tutto il territorio regionale 800 31 13 77

 

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Nuove forniture di dispositivi di protezione individuale  da Coronavirus sono arrivati nell’isola e Ats provvederà a distribuirli sul territorio ai medici di base e ai pediatri di libera scelta attraverso i distretti sanitari. La Giunta regionale è intervenuta per rispondere alle esigenze dei medici, che hanno rappresentato la difficoltà di reperire i dispositivi sul libero mercato. Medici di base, pediatri di libera scelta e guardie mediche, come medici di primo contatto, hanno un ruolo fondamentale nella macchina dell’emergenza Covid-19 e la loro sicurezza, così come la sicurezza di tutto il personale sanitario dell’Isola, è una priorità.

La Regione ha comunicato qualche minuto fa di avere potenziato le dotazioni perché le strutture sanitarie siano pronte a rispondere a qualunque evenienza. Nuovi macchinari sono destinati ove necessario. Inoltre nell’Isola è attualmente presente un numero adeguato di tamponi per testare i possibili casi sospetti di infezione da Coronavirus.

 

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Un nuovo caso di positività al Covid 19 è stato riscontrato in una donna ad Iglesias. Il tampone cui è stata sottoposta la donna ha dato esito positivo, come ha confermato l’Istituto Superiore di Sanità, L’unità di crisi ha provveduto tempestivamente ad isolare la paziente e le persone con le quali era in entrata in contatto. I medici stanno valutando la sede più opportuna nella quale prestare le cure alla paziente. I reparti di pneumologia dell’Ospedale Santa Barbara e di Radiologia del Cto, dove sarebbe transitata la donna sottoposta all’esame del tampone, sono stati isolati.

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«Ripristinare con urgenza l’ex struttura sanitaria di terapia intensiva del Presidio Ospedaliero Santa Barbara di Iglesias. La Sardegna deve essere pronta ad affrontare un eventuale emergenza.» Lo scrive, in una nota, Carla Cuccu, consigliera regionale del M5S, in un’interrogazione al presidente della Regione, Christian Solinas, ed all’assessore dell’Igiene e sanità, Mario Nieddu.
«Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus – spiega Carla Cuccu – il ministero della Salute ha disposto di aumentare del 50% i posti letto nelle terapie intensive degli ospedali di tutta Italia. I locali dell’ex terapia intensiva del Santa Barbara sono ad oggi inutilizzati, in seguito al trasferimento della struttura sanitaria di terapia intensiva proprio dal Santa Barbara al Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias.»
«Questa struttura – aggiunge Carla Cuccu – è dotata di macchinari necessari e quindi risulterebbe idonea e pronta ad assistere adeguatamente tutti coloro che ne necessitano, in caso di contagio da Coronavirus. Inoltre, è baricentrico e facilmente raggiungibile dalle zone periferiche, essendo perfettamente collegato. In più, potrebbe fungere da centro di riferimento e/o smistamento qualora sopraggiungessero emergenze da altre zone della Sardegna evitando il sovraffollamento.»
«Ritengo opportuno, proprio come il sindaco e l’assessore delle Politiche sociali del comune di Iglesias – conclude Carla Cuccu –, mobilitarci per ripristinare i locali dell’ex terapia intensiva dell’ospedale Santa Barbara, per garantire un servizio efficiente in caso di emergenza.»