27 November, 2024
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Sono 624 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono 95, i pazienti in terapia intensiva 22, gli ospedalizzati complessivamente 117, 452 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 569, 73 i nuovi attualmente positivi, 29 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 26.

I tamponi effettuati sono 4.225. 

Sul territorio, dei 624 casi positivi complessivamente accertati, 97 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+14 rispetto all’ultimo aggiornamento), 55 (+5) nel Sud Sardegna, 9 a Oristano, 56 a Nuoro (+4), 407 (+71) a Sassari.

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«Abbiamo un numero di contagi tra il personale sanitario 5 volte superiore alla media nazionale ed il presidente della Regione pensa di discutere in Consiglio regionale il finto “Piano casa” che non contiene proposte per la casa, ma costruzioni nella fascia dei 300 metri dal mare. Una decisione assurda. La Regione dovrebbe pensare alla tutela del personale sanitario, dei pazienti, mettendo in sicurezza gli ospedali e le case di cura per gli anziani, al reperimento di tutto il materiale e delle apparecchiature mediche necessarie.»

Lo scrive, in una nota, Massimo Zedda, consigliere regionale dei Progressisti.

«L’altra emergenza riguarda le imprese ed il lavoro – aggiunge Massimo Zedda -. Arriva un grido di dolore da parte di tanti, serve un intervento coordinato con le azioni del Governo. In un’ottica di interventi coordinati per i settori produttivi, per il lavoro e per le famiglie e per le persone in difficoltà. Senza l’approssimazione che ha caratterizzato le azioni del Presidente da un anno a questa parte e con l’indispensabile coinvolgimento delle categorie produttive, dei sindacati e delle forze politiche.

Il settore dell’edilizia, se di questo si vuole parlare, avrebbe bisogno di:

 – assunzione di personale per i Comuni per sbloccare le pratiche giacenti;
–  contributi ulteriori per ristrutturazioni e restauri.

Servono interventi seri per la sanità e per lo sviluppo. E occorre farlo, come invita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel segno dell’unità e della condivisione.»

«Il modo peggiore per ricercarla è quello di pensare di sfruttare, in modo squallido, il momento emergenziale per proporre una legge inutile e dannosa, sulla quale sono emersi diversi punti di conflitto, sfociati anche in una petizione sottoscritta da 20mila persone – conclude Massimo Zedda -. Non vogliamo nemmeno pensare che si possa utilizzare lo stato d’emergenza che impone iter semplificati per forzare la mano su un tema come questo.»

 

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Nel periodo di emergenza Covid-19 la maggior parte dei cittadini resta a casa in ottemperanza alle indicazioni governative. Per garantire la massima accessibilità al pronto intervento della Polizia di Stato, l’applicazione si aggiorna prevedendo la possibilità di segnalare i reati di violenza domestica con le stesse modalità e caratteristiche delle altre tipologie di segnalazione.

Ideata per contrastare bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, l’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato. 

Le segnalazioni sono automaticamente geo-referenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. E’ inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il 113. Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla Sala Operativa della Questura competente per territorio.

Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima.

Anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa – può ovviamente denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.

L’applicativo, nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile ed attiva nella vita democratica del Paese, è facilmente installabile su tutti gli smartphone e tablet accedendo alle piattaforme per i sistemi operativi IOS e Android. 

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Sono stati aggiudicati il 20 e 23 marzo scorsi, i due lotti delle “Opere per il ripristino delle condizioni di agibilità e messa in sicurezza del porto di Buggerru: interventi di ripristino dei pontili, impianti, arredi e servizi”.

Il primo lotto prevede la riqualificazione di una superficie di circa mq 12.000 dell’area portuale di Buggerru, comprendente prevalentemente le banchine, i moli e l’area carrabile adiacente il percorso pedonale. È previsto il rifacimento della pavimentazione stradale della zona carrabile, dei sottoservizi, dell’impianto di illuminazione e di tutti gli accessori dei moli e banchine necessari per la fruizione del porto. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo approvato con determinazione n. 21 del 04.03.2020. L’importo complessivo dell’intervento ammonta a € 592.172,00 per lavori (€ 577.172,00 a base d’asta e € 15.000,00 per oneri per l’attuazione del piano di sicurezza non soggetti a ribasso). L’appalto è stato aggiudicato alla ditta Lisai Massimo di Nughedu San Nicolò.

Il secondo lotto prevede la rimozione e lo smaltimento dei pontili e passerelle esistenti che ormai versano in uno stato di totale degrado e la fornitura e messa in opera dei nuovi pontili galleggianti, completi di sistema di ancoraggio ed ormeggio imbarcazioni, dotati dei servizi elettrico ed idrico. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto, secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo approvato con determinazione n. 22 del 05.03.2020. L’importo complessivo dell’intervento ammonta a € 300.535,00 per lavori (€ 296.160,00 a base d’asta e € 4.375,00 per oneri per l’attuazione del piano di sicurezza non soggetti a ribasso). L’appalto è stato aggiudicato al “Consorzio Stabile Santa Chiara Società Consortile A.R.L.”.

«I lavori sarebbero iniziati, in condizioni normali, nella prima settimana di aprile – spiega il sindaco, Laura Cappelli -, ma vista l’emergenza, chiaramente ne dovremo aspettare la fine. Siamo inoltre pronti con l’esito della caratterizzazione, supportata da una relazione ecotox che tende a dimostrare che le sabbie che stanno dentro il porto sono le medesime rispetto a quelle che stanno oltre il porto. Attendiamo il termine dell’emergenza – conclude il sindaco di Buggerru – per essere convocati dal ministero dell’Ambiente, alla presenza di ISS e ISPRA e poter concludere l‘iter intrapreso nel 2016.»

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«È quanto mai opportuno venire incontro alle richieste avanzate dai Sindaci che chiedono risorse da destinare, in modo rapido ed efficace, ai propri cittadini che versano in condizioni di disagio economico acuito dal persistere dello stato di emergenza determinato dal diffondersi del Covid-19.»

Il consigliere regionale del PSd’Az Fabio Usai ritorna oggi sulla proposta di concedere fondi straordinari in favore dei Comuni e svincolare le somme a residuo dei fondi REIS 2018-2019, per l’erogazione sotto forma di aiuti immediati ai cittadini in difficoltà.
«A tal proposito, due sono le soluzioni da adottare contemporaneamente e nel più breve tempo possibile aggiunge Fabio Usai -. La prima è quella che consenta di trasferire ai Comuni risorse immediatamente spendibili, mediante forme di sostegno ai cittadini per l’acquisto di beni di prima necessità. La seconda riguarda invece la giacenza nei bilanci dei Comuni dei residui di fondi REIS relativi alle annualità 2018-2019. Tali risorse, se svincolate, potrebbero costituire un ulteriore validissimo strumento per arginare le situazioni di disagio economico-sociale determinato dalla straordinaria situazione di emergenza, che sta affliggendo le fasce più deboli e bisognose della popolazione delle nostre comunità.»
«Questa proposta già girata informalmente al presidente della Giunta regionale che, a sua volta sta verificando in queste ore tutte le procedure necessarie per rendere utilizzabili queste risorse, consentirebbe l’approntamento di immediati interventi finalizzati a fronteggiare la crescente situazione di emergenza che, non è solo più sanitaria, ma anche economicaconclude il consigliere regionale sardista -. In questo un momento molto difficile per tutti, gli Enti e le Istituzioni devono collaborare fattivamente per imprimere una svolta decisiva in favore dei cittadini.»

La proposta dell’on. Fabio Usai è condivisa dai colleghi del gruppo sardista Franco Mula, Piero Maieli, Nanni Lancioni, Giovanni Satta e Stefano Schirru.

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«A distanza di quasi un mese da quando è esplosa anche in Sardegna l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, negli ospedali e nelle Aziende sanitarie sarde vengono date agli operatori disposizioni errate, fuorvianti e totalmente contrarie al buon senso.»

Lo afferma la deputata del M5S, Mara Lapia. «Mi riferisco in particolare ad una nota del 24 marzo scorso, con indicazioni al personale dell’ospedale Sirai di Carbonia, sulla gestione di pazienti esterni – aggiunge l’on. Mara Lapia -. Scrive un solerte dirigente che “il paziente dovrà indossare la mascherina esclusivamente laddove presenti sintomi di affezione respiratoriaIn assenza degli stessi, in particolare per l’effettuazione di esami diagnostici che ne comportino il trasferimento da una struttura all’altra, il paziente dovrà essere trattato senza ulteriori precauzioni che non siano quelle ordinarie“. Ho scritto subito all’assessore della Sanità, Mario Nieddu, al commissario Ats, al direttore della Assl. Ritengo gravissimo che ancora vengano date al personale simili indicazioni. E’ vergognoso – conclude Mara Lapia -, che dopo settimane dall’inizio dell’emergenza e con tutto quello che sta succedendo nei nostri ospedali, ancora nelle Aziende non ci siano disposizioni omogenee e corrette sulla gestione dei pazienti e sugli ingressi nelle strutture sanitarie.»

 

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«Troppe donne sarde a causa del Coronavirus sono costrette a coabitare con il loro aguzzino. La Regione, anche in questo periodo di grande emergenza, deve intervenire per mettere al sicuro il gran numero di donne che proprio nell’ambiente domestico trova violenza e, a volte, la morte.»

A lanciare l’allarme è a consigliera regionale Carla Cuccu del Movimento 5 Stelle che, in un’interrogazione con richiesta di risposta scritta presentata in Consiglio regionale, chiede al presidente della Regione di sapere se le risorse stanziate con la legge regionale 2 agosto 2018, n. 33 (Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza) siano state di fatto assegnate ai Comuni nel cui territorio sono ubicate le Casa di accoglienza, coincidente con il Comune capofila dell’Ambito Plus; se gli enti gestori degli Ambiti Plus abbiano provveduto ad attuare le prime fasi della misura attraverso la ricognizione dei fabbisogni e la redazione del progetto personalizzato; se non ritenga urgente provvedere anche all’attuazione delle ulteriori misure previste dagli articoli 3 (intese e protocolli tra regione e imprese), 8 (progetti di educazione all’affettività e alla parità di genere), 9 (affido familiare) e 10 (esenzione dal pagamento delle imposte) della L.R. n. 33/2018.
Carla Cuccu, infine, nell’interrogazione, ricorda che la Sardegna (dati ISTAT) è al secondo posto in Italia per numero di donne uccise nel triennio 2016-2018 e che il rischio è, soprattutto, nell’ambiente domestico.

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Gli agenti del Commissariato di Iglesias nella giornata di ieri hanno portato a termine un’attività di indagine che ha consentito di arrestare un giovane 22enne di Vallermosa incensurato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e di indagare in stato di libertà altri tre ragazzi per ricettazione.

L’attività è iniziata giorni addietro quando era stata segnalata nell’abitato di Vallermosa un’autovettura risultata rubata a Cagliari il giorno 4 marzo 2020.

Nel primo pomeriggio di ieri è stato predisposto un servizio finalizzato alla ricerca del veicolo che era stato individuato sempre a Vallermosa, fermo nella Via Garibaldi davanti all’abitazione di un soggetto già noto agli Agenti, in quanto destinatario di una contestazione della violazione amministrativa ex art. 75 D.P.R. n. 309/1990 (detenzione per uso personale) nel decorso mese di febbraio.

I poliziotti hanno notato che all’interno dell’autovettura vi erano tre persone. L’autista, dopo aver parcheggiato l’auto, è sceso ed ha raggiunto il proprietario della casa, C.N. di anni 22, residente a Vallermosa, mentre uno dei passeggeri è sceso e si è collocato a mo’ di vedetta fuori dalla casa, e una ragazza seduta davanti è rimasta all’interno dell’abitacolo.

Quando gli agenti sono intervenuti hanno sorpreso C.N. consegnare all’autista tre buste di cellophane contenti circa 140 gr di marijuana. Inoltre, all’interno dell’abitazione sono stati trovati anche 0,5 gr di cocaina, nonché la somma 1.025 € occultata all’interno in una scatola oltre a 420 €, trovati all’interno del portafoglio del C.N., quale pagamento per la cessione dello stupefacente rinvenuto dai poliziotti.

I quattro sono stati condotti negli uffici del Commissariato mentre e l’autovettura provento di furto è stata riconsegnata alla proprietaria.

Il 22enne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio e mentre, gli altri tre giovani sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato ricettazione dell’autovettura, in concorso tra loro.

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«Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività. L’assunzione di quasi seicento diverse figure professionali serve a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando le 586 assunzioni straordinarie di personale sanitario in Sardegna, tra infermieri (il 47% del totale), medici e specializzandi (il 16 e l’8%), Oss, tecnici di laboratorio e altre figure (il restante 29%).

«Continua a esserci una maggiore incidenza di casi positiviha aggiunto Christian Solinasnella parte settentrionale della Sardegna. Per questo stiamo orientando lì grande parte della nostra attenzione, assicurando risorse sufficienti sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di tecnologia. Per fronteggiare e circoscrivere la diffusione del virus e restituire serenità alla popolazione, ancora di più nel Sassarese, bisogna chiudere il più in fretta possibile la mappatura completa con i tamponi di tutto il personale sanitario, un’operazione che sta procedendo speditamente. Poi in altre parti dell’Isola abbiamo un’altra emergenza che stiamo condividendo con molte regioni d’Italia e diversi Stati: il contagio nelle case di riposo per anziani, che si diffonde molto velocemente colpendo i soggetti più esposti e deboli. Anche in questo caso la nostra attenzioneha concluso il presidente della Regioneresta altissima.»

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La Regione Sardegna ha opportunamente e positivamente siglato con le parti sociali ed imprenditoriali l’accordo quadro del 26 marzo 2020, contenente provvedimenti utili a governare l’emergenza sanitaria, la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, le tutele dei lavoratori, recependo non solo dispositivi e indicazioni nazionali, ma estendendone gli effetti ad una platea più ampia di settori e Lavoratori, garantendo la copertura degli opportuni ammortizzatori sociali a beneficio della specifica comunità del lavoro Sarda.

Al momento non sappiamo ancora per quanto tempo si protrarrà l’attuale emergenza sanitaria, né quali ulteriori effetti recessivi produrrà, anche se tutti gli osservatori prevedono scenari non certo incoraggianti e ancora più evidenti nella seconda meta del 2020 e ancora di più per il 2021, quanto a rallentamento dell’economia, delle produzioni e della domanda di beni e servizi, tuttavia è lecito pensare ad un necessario prolungamento degli interventi attualmente in campo attraverso ulteriori dispositivi e risorse da parte dello Stato e della stessa  Regione a tale titolo definiti.

Esiste però in pari tempo l’esigenza di agire con una seconda fase d’intervento che preveda misure a sostegno dell’economia idonee ad invertire la tendenza recessiva già in atto.

Come affermato dalla stessa presidente dell’Unione europea, nonostante freni da parte di alcuni stati membri, occorrerà che l’Europa e i propri istituti economici, ma lo stesso dicasi per le omologhe organizzazioni Mondiali, provveda in tempi rapidi a varare misure ed interventi economici che impediscano ulteriori fenomeni recessivi e favoriscano l’espansione dell’economia, il rilancio delle produzioni di beni e servizi pubblici e privati, il lavoro, la salute e la coesione sociale.

L’Unione europea deve quindi dotarsi di una strategia utile a sostenere una fase espansiva dell’economia nei Paesi del continente, senza addossarne i costi e i successivi vincoli agli Stati più esposti alle conseguenze della pandemia, come per ora sono l’Italia, la Spagna, e la Francia.

Non è sufficiente aver, infatti, rimosso il divieto sugli aiuti di stato, sul pareggio di bilancio, sullo sforamento del debito pubblico in rapporto al PIL, poiché il nostro Paese, già con un alto livello di indebitamento, non può aggravare la sua condizione mettendo in campo stanziamenti rapportabili a quelli della Germania o degli Stati uniti, pena l’esposizione dei titoli pubblici alla speculazione sui mercati finanziari e l’accrescersi  delle difficoltà delle imprese, con l’avanzare recessione economica e la carenza di domanda e liquidità .

Ecco perché Il sostegno dell’Europa diventa urgente ed indispensabile quanto a strategie e a interventi finanziari di sostegno all’economia ed al lavoro adeguati.

In questo quadro anche lo Stato per la sua parte e la stessa Regione Sardegna, per quanto di sua competenza e responsabilità, non può sottrarsi alla immediata definizione di una strategia anti-recessiva, che sia di sostegno alle imprese e al mondo del lavoro.

Occorre quindi che la Regione definisca alcune peculiari e prioritarie linee d’azione:

  • Ri-orientare la manovra finanziaria e di bilancio per il 2020, rendendo operative tutte le risorse finanziarie disponibili in capo ai capitoli di spesa delle diverse fonti finanziarie;
  • Semplificare le procedure e velocizzare la spesa, a partire dai pagamenti su tutti i crediti maturati dalle imprese, sia come crediti commerciali che come contributi;
  • Emettere con urgenza tutti i bandi e gli avvisi, utili a garantire la messa in campo delle risorse dell’Ente e le attività necessarie a stimolare e sostenere i circuiti produttivi e dei servizi pubblici e privati.

Capitolo a parte merita la sanità pubblica, che nel paese sostiene il peso dell’emergenza Coronavirus, la quale dovrà senz’altro essere oggetto di interventi finanziari e di potenziamento che, alla luce dell’esperienza maturata in questa drammatica contingenza, dovranno stravolgere finalmente le precedenti impostazioni e decisioni che hanno caratterizzato anni di tagli e ridimensionamenti.

La Regione Sardegna deve affrontare con urgenza questo tema, riconsiderando, alla luce degli eventi in corso, il piano complessivo di riforma della sanità, favorendo la qualità dell’offerta sanitaria, sia sul versante della prevenzione che della emergenza e della cura, riconsiderandone i costi a carico della stessa Regione. I trasferimenti dello Stato, sia sulla spesa storica che in capo ai futuri interventi di rafforzamento della sanità pubblica, vengano allineati a quelli delle altre regioni, e commisurati ai bisogni della popolazione.

Lungo le direttrici d’intervento prima richiamate, un accordo in tempi rapidi con sindacati e parti datoriali rappresenterebbe un segnale forte e di positiva speranza all’intera Isola.

Pertanto, la Giunta non esiti, ma agisca subito per favorire la crescita economica e lo sviluppo della Sardegna, valorizzando anche quanto positivamente si sta facendo per integrare il reddito dei lavoratori in previsione di una ripresa delle attività produttive e dei servizi.

Gavino Carta

Segretario generale CISL Sardegna