Cgil Sardegna Sud occidentale: «La lotta al Coronavirus non sia l’occasione per tagliare altri servizi sanitari»
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Le segreterie Cgil della Sardegna Sud occidentale, la Funzione pubblica e lo SPI, hanno inviato una nota congiunta all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ed al commissario straordinario dell’ATS Sardegna Giorgio Steri, sull’organizzazione sanitaria nei presidi ospedalieri di Iglesias e Carbonia.
Riguardo agli interventi posti in essere per affrontare l’emergenza Coronavirus, le segreterie Cgil rimarcano che «sarebbe dannoso verso la nostra comunità ed assolutamente controproducente persino dal punto di vista economico, pensare che un serio problema come quello della lotta al Coronavirus possa trasformarsi in un’occasione per tagliare ancora una volta i servizi per la nostra comunità. Riteniamo, soprattutto, irragionevole e dannoso accorpare la Ginecologia con l’Ostetricia, tagliando la metà dei posti letto, così come dannoso è sacrificare un’ala di Medicina del CTO in ragione di una bassa occupazione di posti letto, così come accorpare le attività di Urologia e Chirurgia del Sirai in un unico locale.»
«La nostra comunità, al pari di tutte le altre della Sardegna, aspira ad avere un numero di posti letto per attivi che lo stesso, DM 70/2015 individua come necessario per garantire il diritto costituzionale alla salute (0,3 per ogni mille abitanti) – aggiungono le tre segreterie Cgil della Sardegna Sud occidentale -. Invece, negli anni abbiamo assistito ad un depauperamento dei servizi offerti alla collettività del Sulcis Iglesiente, e dei centri periferici in generale, che ha scaricato sui cittadini che per trovare soddisfazione ai loro problemi di salute sono costretti a viaggiare, i costi che il servizio sanitario nazionale non voleva sopportare sulla scorta di una razionalizzazione, che oggi, in una situazione di stress particolare causata dalla pandemia in atto, ha mostrato tutte le conseguenze. Già da tempo, in un documento della Segreteria regionale della Cgil, abbiamo indicato quale struttura che poteva utilmente essere dedicata ad affrontare il serio problema di lotta al Covid-19 il presidio ospedaliero del Santa Barbara di Iglesias che, senza eccessive modifiche, potrebbe prestarsi alla finalità.»
«Questa opinione è stata condivisa ed espressa compiutamente dai Sindaci del territorio che sono la massima espressione sanitaria locale, oltre che sintesi della volontà popolare della comunità di riferimento – concludono le tre segreterie Cgil della Sardegna Sud occidentale -. La nostra comunità ha bisogno assoluto che i servizi sanitari siano potenziati e che anche la lotta al Covid-19 non sia ancora una volta a scapito di altri servizi. E’ auspicabile, pertanto, per nostro conto, che l’on.le assessore riconsideri quanto prima i propositi di riorganizzazione, rivalutando opportunamente sia le opinioni dei nostri sanitari, sia degli stessi Sindaci e delle forze sociali.»
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