Covid Fase 2 dell’epidemia: scenari possibili in assenza del vaccino – di Mario Marroccu
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E’ tutto cambiato ma ancora non si vede.
La nostra rappresentazione mentale del mondo ce lo mostra ancora uguale a prima: i ritrovi della gente (i bar, i ristoranti, le chiese, i partiti politici, le scuole, i luoghi di lavoro, le strade, le piazze, la spiaggia, le stazioni sciistiche, il treno, la metropolitana, l’aereo, la nave, i cinema e teatri, il Parlamento, il colonnato e la piazza del Bernini davanti al Vaticano) sono, nella nostra immaginazione, temporaneamente sospesi e , nella nostra illusione, destinati a “ripopolarsi” come prima; appena questa “grande esercitazione di distanziamento sociale” sarà finita.
Cos’è la Fase 2? E’ il ritorno a come si viveva prima? Molti credono questo. Soprattutto, lo hanno creduto quei 75 turisti americani che oggi sono atterrati a Fiumicino, attirati dall’Italia dove si dice che l’epidemia stia “svanendo”. Il messaggio che sta passando è proprio questo. I più stanno immaginando che il Coronavirus abbia fatto le valigie per tornarsene là da dove è venuto. Ma non è così. E’ esattamente il contrario. Il 23 febbraio 2020 avemmo a Codogno il primo malato da virus. Oggi, dopo 40 giorni, secondo il professor Massimo Galli, virologo dell’Ospedale Sacco di Milano, ne abbiamo 1 milione. Secondo l’Imperial College di Londra ne abbiamo 10 volte di più. La verità è che il Coronavirus si è installato in tutta Italia e ci resterà. L’altra verità è che :
1°- la sua virulenza mortifera è sempre la stessa;
2°- non abbiamo farmaci che lo fermino;
3°- non abbiamo il vaccino;
4°- non sappiamo se gli anticorpi siano capaci di contrastare il virus. Nel caso dell’AIDS per esempio, gli anticorpi si formano ma non funzionano.
Non sappiamo quanto tempo resterà a vivere con noi. La Peste del 1347 si ripresentò, in Italia, altre 4 volte nello stesso secolo. Poi si ripresentò 4-5 volte per tutti i secoli successivi. Infine, nel 1700 scomparve spontaneamente. Molte malattie infettive arrivano ad ondate. La più comune è l’”Influenza”, che si manifesta tutti gli anni con virus lievemente mutati, e poi scompare spontaneamente con la Primavera.
C’è chi spera che il Coronavirus scompaia spontaneamente col caldo della buona stagione. In realtà questo virus non è sensibile al variare delle stagioni. L’unico vantaggio che potrà darci il caldo sta nel fatto che le “goccioline” si asciugano in fretta, e il secco crea un problema al virus.
Pertanto, dobbiamo essere consapevoli che il virus resterà tra noi, indipendentemente dalla stagione, e continuerà a fare le sue vittime.
Tutto sommato la qualità della vita nella Fase 1 non è stata deteriorata in modo grave. Non abbiamo avuto problemi nella fornitura dei beni di consumo ed abbiamo fatto una strana vacanza chiusi in casa. Questo è stato possibile perché la Nazione aveva accumulato una buona riserva. Ma questa è destinata ad esaurirsi rapidamente se non torniamo al lavoro.
Questi 40 giorni di inattività ci hanno resi consapevoli di alcune cose.
- Abbiamo un avversario pericoloso che convive con noi;
- Non possiamo continuare a nasconderci dal virus;
- Dobbiamo riprendere a lavorare e produrre ricchezza per contribuire alle casse dello Stato.
Dobbiamo essere consapevoli che la Fase 2 è necessaria.
Cos’è la Fase 2?
E’ un compromesso.
Torneremo a lavorare rischiando di contrarre l’infezione da Coronavirus, perché sarà inevitabile ridurre la “distanza sociale” che adesso ci sta proteggendo.
Sarà necessario realizzare una nuova forma di ”distanza sociale” con altri mezzi.
Non potremo garantire sempre la “distanza fisica” tra le persone ma dovremo aumentare le “schermature” fra una persona e l’altra.
Quali sono le schermature? Sono i mezzi che impediscono al virus di passare dal contagiato senza sintomi (che è il vettore inconsapevole) a chi ne è ancora indenne.
Visto che il virus esce dalle vie respiratorie del portatore per passare alle vie respiratorie del soggetto sano, dobbiamo concentrare la nostra attenzione sul come fare.
– Ripetiamo il meccanismo di contagio: il virus viene “sparato” nell’aria dal fiato espirato; quindi esce dalla bocca e dal naso dell’inconsapevole “vettore”, e viene proiettato verso tutto ciò che gli sta davanti. Davanti c’è, prima di tutto, l’aria dell’ambiente, e qui viene nebulizzato.
Poi ci sono gli oggetti e, su questi, lo spray di goccioline va a depositarsi.
Infine, davanti al soggetto “vettore” ci sono le altre persone.
Le goccioline “infette” vanno verso il naso, la bocca e gli occhi. Vengono inspirate dal naso e dalla bocca e penetrano nell’apparato respiratorio. Quelle che vanno verso gli occhi si mescolano alle lacrime; queste entrano nei condotti lacrimali e finiscono dentro il naso; da qui il virus va all’apparato respiratorio.
Altre goccioline vanno sul volto e sui capelli. Il soggetto si tocca i capelli, il viso, e poi la bocca, il naso e gli occhi. L’ingresso del virus è così assicurato.
Le mani toccano gli oggetti inquinati dallo spray e poi, per antica abitudine, toccano il viso e la bocca.
Se non si ferma questo semplice meccanismo siamo destinati all’infezione da Coronavirus.
Quali sono le azioni basilari per ridurre la carica virale nell’ambiente?
– Primo: tutti devono indossare la mascherina chirurgica. Ricordiamo che la mascherina chirurgica non protegge dal virus. La sua vera funzione consiste nell’impedire che dalla nostra bocca e dal nostro naso, vengano proiettate nell’ambiente le goccioline di saliva sospette.
Se tutti indossassero la mascherina chirurgica, nessuno riuscirebbe a proiettare le goccioline infette verso di noi, e la carica virale nell’aria e negli oggetti sarebbe molto bassa.
Quindi le mascherine chirurgiche sono assolutamente “altruiste”. Se tutti fossimo rispettosi del prossimo, indossandole, tutti potremmo scampare al pericolo di infezione. Non dobbiamo vergognarci a pretendere che chi ci sta davanti indossi la mascherina chirurgica. Dobbiamo metterci al sicuro.
– Secondo: tutti devono indossare i guanti usa e getta. Sono fondamentali per impedire che i virus delle goccioline finite sugli oggetti vengano in contatto con la cute delle mani. I guanti indossati devono essere lavati frequentemente con sapone oppure con soluzione alcoolica.
In tutti i casi è necessario non toccarsi mai il volto. Il riflesso di toccamento del volto (bocca, naso, occhi, collo e capelli) avviene un migliaio di volte al dì, e non ce ne rendiamo conto. Chi porta la maschera chirurgica e i guanti alle mani si tocca di meno, e comunque difficilmente si autoinquina.
– Terzo: portare gli occhiali. Servono a impedire che lo spray di goccioline raggiunga i nostri occhi.
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Per lavori particolari il numero e la qualità dei presidi sale di grado.
Per esempio i medici rianimatori che intubano i pazienti Covid per collegarli al respiratore automatico (ventilatore) devono essere dotati di :
a) tuta completa di materiale sintetico impermeabile usa e getta;
b) cuffia per il capo;
c) gambali e sovrascarpe usa e getta;
d) Maschera per bocca e naso del tipo FFP3 che filtra l’aria inspirata con efficienza del 98%.
e) Visiera trasparente.
Il personale che sta a distanza dalla bocca e dal naso del paziente utilizza maschere FFP2 che hanno il 93% di potere filtrante.
In situazioni ancora più pericolose si useranno caschi con visiera.
Il personale sanitario che opera a notevole distanza dal paziente deve indossare le maschere chirurgiche.
I pazienti poco sintomatici devono indossare le maschere chirurgiche per ridurre lo spray con virus che inevitabilmente diffondono nell’ambiente.
Tutti devono lavarsi le mani (e anche il viso) frequentemente.
Nota bene: le maschere FFP3, munite di valvola per l’espirazione di fiato non filtrato, sono raccomandate solo per il medico intubatore. Da queste maschere fuoriesce il fiato dell’operatore; tale fiato finisce in un ambiente inquinato e non modifica lo stato di sicurezza del paziente che sta di fronte.
In tutti gli altri casi le maschere devono essere senza valvola. Coloro che usano le maschere con valvole in altri ambienti commettono una imprudenza. Mettere a rischio il prossimo che è costretto a respirare il fiato non filtrato di chi ha la valvola di espirazione.
Negli ambienti comuni è imperativo che tutti indossino le mascherine chirurgiche.
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Nella Fase 2 si deve aderire alla prescrizione della “distanza sociale” , e il “divieto di assembramento”:
Queste semplici regole non potranno essere trasgredite per tutta la Fase 2, Il motivo è rappresentato dal fatto che in questa fase si riprenderanno le attività produttive e i lavori intellettuali in un mondo in cui i soggetti portatori del virus potranno essere ovunque, e dovremo convivere col pericolo. La Fase 2 è basata sul “compromesso” che si potrà uscire di casa e
lavorare nella consapevolezza del rischio di contagio e nella sua accettazione.
Di fatto si accetta il rischio che un numero non prevedibile di vite verrà sacrificato. Questo rischio è inevitabile e deve essere inevitabilmente accettato.
Tuttavia l’accettazione del rischio va di pari passo con l’accettazione che tutti dovremo rispettare severamente le regole di distanza sociale e un nuovo tipo di abbigliamento che serva da schermo dai virus dello sconosciuto soggetto contagiatore, sempre incombente.
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Dopo questa premessa si comprende che la Fase 2 sarà molto più impegnativa della Fase 1 in via di conclusione.
La Fase 1 è stata caratterizzata da una chiusura totale e temporanea. La Fase 2 sarà caratterizzata da una apertura quasi totale, con esposizione accettata al contagio, ed il mantenimento di un altro modo di attuare la “distanza sociale”. Questo sarà basato sull’uso degli schermi corporei appena descritti.
Non conosciamo la durata della Fase 2. Potrà essere “temporanea”, oppure “persistente”, o anche “perenne”. Dipenderà da quanto tempo ci vorrà per la disponibilità universale del vaccino. Se il vaccino comparisse domani, tutto questo che stiamo elencando non avverrà.
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Se il vaccino tarderà ad arrivare, la Fase 2 cambierà totalmente il modo di convivere nel mondo.
I luoghi di assembramento sociale come: teatri, cinema, bar, ristoranti, piazze, mercati, negozi, uffici pubblici, cambieranno radicalmente. La massa umana sparirà. Immaginiamo le chiese che non potranno consentire l’affollamento dei fedeli. Potranno entrare in pochi, abbigliati di maschere, visiere, tute, guanti e subiranno il controllo di sistemi di verifica sanitaria. Similmente avverrà per i Supermercati i quali forse opteranno per la consegna della spesa a domicilio e dovranno avvalersi di vettori provvisti di presidi di protezione individuale. Forse i cinema verranno surclassati per sempre dalla televisione e gli attori di teatro, per arrivare al pubblico, dovranno esibirsi davanti a telecamere.
Molte attività pubbliche avverranno in teleconferenza come: processi nei tribunali, discussioni nei consigli comunali, regionali, o addirittura nelle Camere.
I lavori più difficili da adattare a questa nuova condizione saranno quelli che non possono prescindere dal contatto umano come:
- Organi di polizia,
- Militari,
- Medici di base e ospedalieri;
- Medici dentisti;
- Fisioterapisti;
- Scuole e Asili infantili.
- Personale di assistenza agli anziani e badanti.
Le scuole saranno forse il capitolo più difficile da governare in sicurezza. A settembre rientreranno a scuola 8 milioni di alunni e studenti, 1 milione di insegnanti più 1 milione di personale amministrativo.
Parte delle lezioni si faranno in videoconferenza ma esisteranno ancora le lezioni frontali. In tal caso sia l’insegnante che gli studenti dovranno adottare un abbigliamento per mantenere al “distanza sociale”: maschere, guanti, occhiali e, forse, tute. Tutto questo rappresenterà un costo aggiuntivo notevole.
Vi è il problema degli asili infantili. I bambini non potranno essere dotati di mascherine e guanti, inoltre dovranno giocare a stretto contatto fra di loro.
E’ vero che i bambini sembrano essere più protetti dal virus, ma è anche vero che basta che uno solo sia contagioso e tutta la comunità verrà contagiata. Poi i bambini rientrando a casa «a trovare la mammina» le regaleranno il virus. Grande problema da risolvere.
Vi è inoltre il grande problema dei mezzi di trasporto pubblico come: treni, aerei, navi. In quei contesti è difficile evitare il “contatto sociale”. Forse si dovrà trovare la soluzione nella adozione di un abbigliamento con copertura totale (tute, copricapo, maschere, guanti, calzari), e comunque sarà vietato l’affollamento. Fatto che non sarà evitabile nelle metropolitane delle grandi città.
L’affollamento sarà il nuovo nemico pubblico numero 1. Forse in tutte le attività pubbliche si attuerà il contingentamento degli utenti. Fatto che abbiamo visto essere molto efficace nei supermercati. Prenderanno vigore i piccoli negozi di quartiere che oltre ad essere gestiti da persone conosciute potranno evitare gli spostamenti con mezzi pubblici o automobile.
La vita privata cambierà. Si pensi ai giovani che non potranno frequentare i locali d’incontro e frequentare la persona partner ideale se non con l’interposizione di maschere, guanti e occhiali. Ma anche questo verrà reso digeribile dalla moda.
Tutti diventeremo sospettosi nei confronti dell’altro, e tutti diventeremo sospetti per il prossimo. Il motivo sta nel fatto che l’elemento più pericoloso della Fase 2 saranno i portatori inconsapevoli di virus, cioè i portatori sani e soggetti con la malattia in incubazione e ancora senza sintomi.
Paradossalmente i luoghi meno sospetti saranno gli ospedali dove i Covid positivi saranno noti e ben sorvegliati e dove chi guarisce diventa immune mentre chi muore finisce di essere una fonte di contagio.
Durante la Fase 2 compariranno le “patenti di immunità” che verranno rilasciate ai pazienti guariti diventati immuni, e con tampone negativo.
Gli “immuni” riavvieranno la macchina produttiva della Nazione e daranno vita al nuovo mondo.
Ecco perché la Fase 2 sarà la più impegnativa e perché sarà questa a cambiare il mondo che abbiamo conosciuto.
Appena arriverà il vaccino ciò che ho descritto finirà, tuttavia molti costumi cambieranno per sempre.
Mario Marroccu
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