22 November, 2024
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Daniele Mele (Confsafi): «Tante famiglie resteranno escluse dalle misure straordinarie e urgenti varate dalla Giunta regionale»

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Da mercoledì 15 a venerdì 17 aprile, i Comuni hanno pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande di accesso alle “Misure straordinarie e urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-CO V2”. Il provvedimento approvato dalla Regione prevede l’erogazione di 800,00 euro mensili per due mesi, a quelle famiglie (lavoratori autonomi o autonomi, lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata, titolari dipartite IVA, collaboratori di imprese familiari), la cui attività è stata sospesa o ridotta a seguito del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18; o ancora prive di reddito di lavoro o di impresa alla data del 23 febbraio 2020.

“Nessuno resterà indietro” è lo spirito che ha ispirato queste prime misure di sostegno alle famiglie e alle imprese in grandissima difficoltà per l’emergenza provocata dalla diffusione del Coronavirus. In realtà, saranno tante le famiglie escluse da questa misura – alle quali è auspicabile si possa dare risposte, in tempi brevi, come richiede l’emergenza, con un altro provvedimento – perché i destinatari sono coloro che, a seguito dell’emergenza sanitaria, “hanno visto sospesa o ridotta la loro attività” e, di conseguenza, chi aveva un reddito, anche minimo, ben al di sotto degli 800 euro mensili, se non lo ha perso per l’emergenza, non rientra tra i beneficiari della misura.

A sollevare il problema, nell’intervista che alleghiamo, è Daniele Mele, componente della segreteria regionale del sindacato Confsafi.

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